Cultura & Attualità

L'ESERCITO ITALIANO....
Messaggio del 11-02-2010 alle ore 22:20:16
Ora che anche il BUBBONE Protezione Civile S.p.a. è scoppiato grondando il solito marciume all'italiana, quanto ci vorrà perchè la stessa cosa accada anche per l'ESERCITO ITALIANO ?


Quali saranno i reali poteri della Spa non è chiaro: le regole verranno stabilite da un decreto di La Russa. Perché dopo oltre un anno di dibattiti, il parto è avvenuto con un raid notturno che ha inserito cinque articoletti nella Finanziaria. “In diciotto mesi la maggioranza non ha mai voluto confrontarsi. Noi abbiamo tentato il dialogo fino all’ultimo, loro hanno fatto un blitz per imporre la riforma”, spiega Rosa Villecco Calipari, capogruppo Pd in commissione Difesa: “I tagli alla Difesa sono un data oggettivo, dovevano essere la premessa per cercare punti di convergenza.
La tutela dello Stato non può avere differenze politiche, invece la destra ha tenuto una posizione di scontro fino a questo scippo inserito nella Finanziaria”. Non si capisce nemmeno quanti soldi verranno manovrati dalla holding. Difesa Servizi gestirà tutte le forniture tranne gli armamenti, che rimarranno nelle competenze degli Stati maggiori. Ma cosa si intende per armamenti? Di sicuro cannoni, missili, caccia e incrociatori. E gli elicotteri? E i camion? E i radar e i sistemi elettronici?
Quest’ultima voce ormai rappresenta la fetta più consistente dei bilanci, perché anche il singolo paracadutista si porta addosso uni serie di congegni costosissimi. La definizione di questo confine permetterà anche di capire se questa privatizzazione può configurare un futuro ancora più inquietante: una sorta di duopolio bellico.
Finmeccanica, holding a controllo statale che ingaggia legioni di ex generali, oggi vende circa il 60 per cento dei sistemi delle forze armate. E a comprarli sarà un’altra Spa: due entità alimentate con soldi pubblici che fanno affari privati. Con burattinai politici che ne scelgono gli amministratori.
All’orizzonte sembra incarnarsi un mostro a due teste che resuscita gli slogan degli anni Settanta. Ricordate? “Imperialismo del complesso industriale-militare”. Un fantasma che improvvisamente si materializza nell’opera del governo Berlusconi.

Gli immobili

Questa Finanziaria in realtà realizza un altro dei sogni rivoluzionari: l’assalto alle caserme. E’ una corsa agli immobili della Difesa per fare cassa, sotto la protezione di una cortina fumogena. La vera battaglia è quella per espugnare un patrimonio sterminato: edifici che valgono oro nel centro di Roma, Milano, Bologna, Firenze, Torino, Venezia.
Un’altra catena di fortezze, poligoni, torri e isole in località di grande fascino che va dalle Alpi alla Sicilia. Da dieci anni si cerca di trovare acquirenti, con scarsi risultati: dei 345 beni ex militari messi all’asta dal governo Prodi, il Demanio è riuscito a piazzarne solo otto. Adesso, dopo un lungo braccio di ferro tra la Russa e Tremonti, si sta per scatenare l’attacco finale.
Con una sola certezza: i militari verranno sconfitti, mentre sono molti a pensare che a vincere sarà solo la speculazione. All’inizio Difesa Servizi doveva occuparsi anche della vendita degli edifici: la nascente Spa a giugno si è presentata alla Borsa immobiliare di Cannes con tanto di brochure per magnificare il suo catalogo. Qualche perla? L’isola di Palmaria, di fronte a Portovenere, gioiello del Golfo dei Poeti affacciato sulle scogliere delle Cinque Terre. L’arsenale di Venezia, con ampi volumi e architetture suggestive, e un castello circondato dalla laguna. La roccaforte nell’angolo più bello di Siracusa, pronta a diventare albergo e yacht club. La Macao, un complesso gigantesco con tanto di eliporto nel cuore di Roma, palazzi a Prati e ai piedi dei Parioli. Aree senza prezzo in via Monti incastonate nel centro di Milano. Ma il dicastero di Tremoni ha puntato i piedi: proprietà e vendita restano al Tesoro, che le affiderà a società esterne. Con un doppio benefit, secondo le valutazioni del Pd, per renderle ancora più appetibili.
Chi compra, potrà aumentare la cubatura di un terzo. E avrà bisogno solo del permesso del Comune: Provincia e Regione vengono tagliate fuori, aprendo la strada a progetti lampo.
Questo banchetto prevede che metà dell’incasso vada allo Stato; ai municipi andrà dal 20 al 30 per cento; il resto ai militari.
Difesa Servizi però intanto può “valorizzare” i beni. Come? Non viene precisato. In attesa della cessione, potrà forse affittarli o darli in concessione come alberghi, uffici o parcheggi. Intanto però gli appetiti si stanno scatenando. E fette della torta finiscono in pasto alle amministrazioni amiche. Con giochi di finanza creativa. A Gianni Alemanno per Roma Capitale sono state concesse caserme per oltre mezzo miliardo di euro. O meglio, il loro valore cash: il Tesoro anticiperà i quattrini, da recuperare con la vendita degli scrigni di viale Angelico, Castro Pretorio, via Guido Reni e di un paio di fortezze ottocentesche ormai inglobate dalla metropoli. Qualcosa di simile potrebbe essere regalato a Letizia Moratti, per lenire il vuoto nelle casse dell’Expo: un bel pacco dono di camerate e magazzini con vista sul Duomo. “Cosi le logiche diventano altre: non c’é più tutela del bene pubblico ma l’esternalizzare fondi e beni pubblici attraverso norme privatistiche” dichiara Rosa Calipari Villecco, sottolineando l’assenza di magistrati della Corte dei conti o altre figure di garanzia nella nuova Spa. Un anno fa i militari avevano manifestato insofferenza per questa disfatta edilizia.
Il capo di Stato maggiore Vincenzo Camporini aveva fatto presente che era stato ceduto un tesoro da un miliardo e mezzo di euro senza “adeguato contraccambio”. Oggi, come spiega l’onorevole Calipari, “non si sa nemmeno tra quanti anni le forze armate riceveranno i profitti delle vendite”.
Eppure i generali tacciono. Una volta ai soldati veniva insegnato “Credere, obbedire, combattere”; adesso il motto della Difesa privatizzata è “economicità, efficienza, produttività“. La regola dell’obbedienza é rimasta però salda. E con i tagli al bilancio imposti da Tremonti – in un trennio oltre 2,5 miliardi in meno- anche gli spiccioli della nuova holding diventano vitali per tirare avanti e garantire l’efficienza di missioni ad alto rischio, Afghanistan in testa.



Da notare la fonte: http://www.destrablog.eu/?p=3115
Messaggio del 04-01-2010 alle ore 20:44:30

nel caso dell'esercito non è privatizzazione, perchè il capitale privato non c'è. c'è solo la gestione del privato, sotto il cappello del pubblico.



ed è proprio questo il problema !

la logica è completamente sballata ! che senso ha avere una privatizzazione se poi non si risponde alle regole del mercato?

E' il solito ibrido all'italiana, mentalità privatistica dello Stato ma colle tasche di tutti gli italiani.
Messaggio del 04-01-2010 alle ore 20:05:33
per fortuna che il nostro esercito è talmente scarso che non fa paura nemmeno a noi
Messaggio del 04-01-2010 alle ore 20:03:38
premesso che l'interesse pubblico non deve mai essere intaccato, il limite alle privatizzazioni è il mercato: i capitali privati arrivano se ci si guadagna, altrimenti il privato non viene. le attività dello stato sono fatte dallo stato proprio perchè i servizi pubblici rispondono all'interesse generale e non al profitto. quindi se un servizio può essere fatto meglio dal privato e il pubblico riesce a gestire il rapporto pubb/priv è indubbio che tutti ci guadagnano (senza inciuci). ma sai quanto si risparmierebbe se i servizi pubblici fossero offerti da privati sotto il controllo del pubblico? e i servizi sarebbero anche migliori. solo che non è semplice per tanti motivi (a chi affidare i servizi e come, come controllare/misurare il livello di servizio, quale trasparenza mantenere etc...). dove si può però è meglio fare entrare il privato. e comunque una precisazione importatne che spesso sfugge: se il pubblico fa una spa (magari la quota anche) ma il 51% del capitale è in mano pubblica, oppure senza il consenso dell'azionariato pubblico non si può fare nulla, non si sta privatizzando, ma si crea una società mista dove il pubblico comanda e il privato aiuta a superare le inefficienze che ha la pubblica amministrazione. se non ci sono inciuci e il settore pubblico ha le competenze per gestire questo rapporto il meccanismo funziona. il problema dell'italia è che la PA non ha sempre queste competenze e non riesce nè a gestire un partnership pub/priv nè a offrire servizi adeguati (guarda caso la PA è il cancro di sto paese).
nel caso dell'esercito non è privatizzazione, perchè il capitale privato non c'è. c'è solo la gestione del privato, sotto il cappello del pubblico.
Messaggio del 04-01-2010 alle ore 19:21:13
Berto

ti ripeto la domanda: secondo te si può privatizzare tutto, ma proprio TUTTO o ci deve essere COMUNQUE un limite?

Il problema a mio modo di vedere è proprio questo. Ha un senso tutto ciò, almeno dal punto di vista teorico ?
Che poi la pratica sia tutta un'altra cosa lo sappiamo già e gli inciuci le mazzette il malaffare possono sorgere in ogni caso privato ao meno che sia.

il problema è se passa l'ottica della privatizzazione dello Stato, che ne sarà dello Stato in sè ? chi controllerà? Quali saranno i limiti?
E' chiaro che dobbiamo aspettare di saperne di più, ma perchè nessuno ha detto nulla al riguardo? perchè sui giornali e in tv questa che è una delle più importanti "riforme" mai concepite da quando esiste la Repubblica è passata sotto silenzio?

Il solito "AUMM AUMMA " all'italiana?
Messaggio del 04-01-2010 alle ore 19:17:04


Spa si occuperà di 'sponsorizzazioni'. Altro termine vago. Si useranno caccia, incrociatori e carri armati per fare pubblicità?



Per i nazisti in polonia ha funzionato, un carroarmato è per sempre
------------
Editato da Daz il 04/01/2010 alle 19:17:25
Messaggio del 04-01-2010 alle ore 18:43:19
ma guarda che sta servizi per la difesa non ha mica in gestione le forze armate?!?!?! gestisce gli immobili, le sponsorizzazioni e gli acquisti, attività che per essere sfruttate al meglio richiedono una logica aziendale. sai quante immobili sono in mano a enti pubblici (soprattutto asl e comuni) e sono in disuso o gestiti con affitti/ricavi che fanno ridere?!?! se l'esercito ha un patrimonio immobiliare consistente, lo gestirà meglio un dirigente aziendalista piuttosto che un militare! la premessa per tutto però è la trasparenza! se per esempio ci sono le gare d'appalto per comprare beni ma tutto è camuffato, allora sta spa rischia di diventare un trucchetto per pigliarsi i voti e fare favori. se invece c'è chiarezza (accountability visto che ti piace parlare di public utilities) il discorso è diverso. anche se su sta società ci scaricano i debiti della difesa/militari, questo cambiamento di forma (ma che è privatizzazione una società al 100% di capitale pubblico) è solo una fregatura. tutto questo però non lo sappiamo adesso, e uindi è inutile gridare come le zitelle! in linea di principio cambiare forma è giusto per avere maggiore efficienza/efficacia. poi se dietro ci stanno non è colpa della privatizzazione, ma dei politici, i quali avrebbero modo di fregarci anche con una gestione pubblica.
Messaggio del 04-01-2010 alle ore 18:42:39
I poteri di controllo dell'organo pubblico, in questo caso il Governo e il Parlamento.
Le Società Pubbliche, o Public Company, sono uno strumento sempre più diffuso in quasi tutti i settori dell'amministrazione. Le responsabilità degli amministratori, a differenza da quanto inavvedutamente enunciato sopra, sono le stesse, anzi, prprio per il carattere pubblico delle società, esse sono maggiori in quanto comprendono anche quei reati, detti "propri", eventualemente commessi nell'esercizio delle funzioni.
Il discorso è un po' lungo; certamente, è opinabile la scelta di quale "ramo" della P.A. far funzionare in maniera privatistica, ma ciò non è aprioristicamente un errore o uno scandalo.
Messaggio del 04-01-2010 alle ore 18:21:17
Alex ma allora a che pro trasformare l'esercito in una S.p.a. ?

Quali sarebbero le differenze con la gestione secondo il Diritto Pubblico?

Messaggio del 04-01-2010 alle ore 18:14:27
Ma una Spa a totale capitale pubblico può considerarsi una società privata oppure è solo una società pubblica gestita secondo le norme di diritto privato? Questo è il punto.
Messaggio del 04-01-2010 alle ore 17:42:51
fallisce di sicuro
Messaggio del 04-01-2010 alle ore 17:41:01
Berto il punto è che L'ESERCITO di uno Stato non può e non deve essere utilizzato di certo come se fosse una normale PUBLIC UTILTY (come si chiamano le aziende private a controllo pubblico che forniscono servizi d'utilità generale).

L'esercito di uno Stato ha un compito fondamentale: utilizzare la forza del proprio apparato bellico quando lo si richiede ovvero, almeno in Italia, secondo la nostra Costituzione, per compiti di DIFESA DEL TERRITORIO E DELL'INTEGRITA' DELLO STATO appunto.

Non a caso il ministaro che si occupa della gestione dell'esercito si chiama MINISTERO DELLA DIFESA.

Ora mi spieghi quale sarebbero i "servizi" che una PUBLIC UTLITITY COMPANY metterebbe sul mercato in questo caso? Sub-appaltare qualche richiesta di prestazione di "servizi" o come piuttosto si dovrebbe dire, FARE LA GUERRA a qualche clientes-famiglio-amico degli amici lottizzato, come da sempre accade nel mondo delle aziende private con controllo pubblico ?

E ti pongo anche un'altra domanda che va al di là di ogni ideologia, ma secondo te, si può PRIVATIZZARE TUTTO, ma proprio TUTTO oppure ci dovrebbe essere un limite ?

No perchè a questo punto, perchè fermarsi alle public utility companies, alla Protezione Civile e all'Esercito ?

In nome della "buona amministrazione", dell'"efficenza", e del "risanamento del bilancio" si potrebbero privatizzare anche il Parlamento, il Senato, il Governo stesso no?

Immagina che efficenza, che risparmio, che grandissma evoluzione: APPALTIAMO la Presidenza del Consiglio ai privati che ci forniscono "servizi politici" efficenti e privi finalmente di ambigui conflitti di interessi...

oddio... magari ci guadagneremo davvero...chi fà il politico lo fà per guadagnarci sopra in modo limpido e lampante alla luce del sole finalmente con buona pace di tutti gli ipocriti

Già, ma se appalteremo lo Stato ai "fornitori di servizi" specifici, da chi sarà composto lo Stato stesso?



Messaggio del 04-01-2010 alle ore 16:38:15
ki basta a fare copia e incolla da internet! se metti su google quello che scrivi escono le tue frasi inizia a pensare con la tua testa invece che cercare nell'unità cosa dire! cmq parlare per sentenze non serve. si ragiona con la testa non con le frasi di jim morrison versione unione sovietica. tu non argomenti, spari sentenze senza una logica precisa che chissà cosa significano in concreto! per i prossimi interventi ti consiglio questo sito http://aforismi.meglio.it/aforismi-di.htm?n=Jim+Morrison
Messaggio del 04-01-2010 alle ore 16:28:39
Per qualche decennio dopo il 1945 ci eravamo illusi di essere una democrazia e che il popolo contasse qualcosa, con i meravigliosi concetti dello stato sociale e della sovranita' popolare.

Oggi l'illusione e' finita.

La sostanza della legge che regola tutto il meccanismo delle privatizzazioni liberistiche e' questa, e non lascia dubbi: io sono il "potere" e voi cittadini non siete un cazzo.




Messaggio del 04-01-2010 alle ore 15:22:33
Dove, per incapacità e per imbroglio, non si è capaci di fare le riforme... si privatizza.





------------
Editato da Ki il 04/01/2010 alle 15:24:13
Messaggio del 04-01-2010 alle ore 15:11:47
a me la privatizzazione delle ferrovie ricorda le deportazioni...brrrr che paura!!! arrivano i cattivi che ci vogliono portare in siberia e ci fanno pagà pure il biglietto! scriviamo in grassetto così sembra che abbiamo più ragione peccato che non si scrive in grassetto che basta equiparare con l contratti di lavoro le responsabilità dei dipendenti della spa a capitale pubblico con quella dei funzionari pubblici e il tanto acclamato grassetto non ha più senso...oppure che alla spa delle forze armate bisogna imporre massima trasparenza su tutto (cosa che ora non c'è) per essere più sicuri che non diventi uno strumento corrotto. tra l'altro sta società ha il compito di gestire i beni immobiliari e di cercare acquisti e sponsorizzazioni più convenienti. attività non primarie di un esercito. è più trasparente una spa con vincoli di pubblicazione di informazioni e di dati oppure un ministero chiuso che magari compra tutto da aziende italiane spendendo il triplo (che tanto paghiamo noi con le tasse) per avere benefici politici?
Messaggio del 04-01-2010 alle ore 14:52:14
tutto dipende da come la riforma sarà implementata... tempi, ruoli dei dirigenti, per non parlare delle varie commissioni parlamentari che comunque riporteranno tutto sotto il controllo delle camere... insomma, se privatizzazione sarà, non ne vedremo gli effetti prima di qualche anno.
Messaggio del 04-01-2010 alle ore 14:36:17
La trasformazione delle FFAA in SPA si inserisce nel quadro generale delle privatizzazioni. Qui pero' ci sono conseguenze ulteriori e vantaggi diversi (per questo governo di imbroglioni).

Ovviamente in un primo tempo restera' tutto identico a prima e non cambiera' nulla. La difesa continuera' a restare ufficialmente pubblica, e la veste di SPA consentira' solo una maggiore facilita' nel truffare in alcuni settori. Piano piano, pero', sulla falsariga di quello che e' successo ad esempio con Telecom o con Banca d'Italia (in cui di pubblico non e' rimasto nulla, tranne il nomen iuris) si ampliera' l'area dei settori della difesa interessati dalla privatizzazione e la truffa diventera' globale.


AD ES. - eliminazione del reato di corruzione e concussione:

Se un amministratore pubblico prende una tangente per favorire qualcuno, ricorre il reato di corruzione; se l'amministratore minaccia Tizio di non dargli un suo diritto se costui non paga una tangente, il reato e' quello di concussione.

Se lo stesso comportamento e' posto in essere dall'amministratore di una societa' privata NON esiste alcun reato.
E nel campo degli armamenti senza corrompere nè si vende nè si acquista!



Comunque il maggior pericolo per l'Italia è che, come scrive Anima, privatizzando l'Esercito Italiano si crea una struttura non più al servizio del popolo, ma addirittura contro il popolo.

Mi vengono a mente orribili reminiscenze storiche...camicie nere, camicie grigie...










Messaggio del 04-01-2010 alle ore 14:14:57
anima, le società hanno lo scopo di remunerare gli azionisti. ad es, nel no-profit l'azionista è remunerato non con i soldi (o non solo) ma dall'utilità sociale dell'impresa. la difesa spa è detenuta al 100% dallo stato unico azionista, che sarà remunerato non dai soldi (tu fai confusione tra società quotata ed spa) ma da come lavora e cosa fa la spa. cosa cambia rispetto ad prima? cambia la gestione dell'azienda (in teoria dovrebbe essere più efficiente visto che sarà gestita dal privato che lavora sotto la propietà dello stato, ma non è detto...) e l'impatto sul bilancio dello stato. non ci vedo tutta sta differenza tra un ente pubblico che gestisce i servizi militari e una società al 100% detenuta dallo stato che fa la stessa cosa. tra l'altro è una ocsa diffusa in molti settori di servizi pubblici. certe volte funziona, se l'amministrazione pubblica è buona, altre no, quando i dirigenti pubblici non sanno fare neanche 2+2. piuttosto che dire male allo strumento (privatizzare) dite male alla causa dei cattivi servizi (chi amministra male le partecipazioni pubblico-privato).
Messaggio del 04-01-2010 alle ore 13:59:43
Sono allibito e schifato!


Peggio della UMBRELLA CORPORATION
Messaggio del 04-01-2010 alle ore 13:14:39
Thompson

qui le questioni di bilancio non c'entrano una cippa secondo me.

La vera questione è: può un esercito dotato di armi e mezzi di guerra, essere TRASFOMATO IN UNA SOCIETA' PER AZIONI?

Mi spiego: le società private, hanno come scopo quello di fare profitto, ovvero di guadagnare.
La Difesa S.p.a. come potrà fare profitto in modo che le sue azioni crescano costantemente sul mercato?

Così come può generare profitto una società che si occupa di interventi in caso di emergenza ambientali?

Ovviamente queste domande sono retoriche dato che le risposte le ben conosciamo tutti...

Questo è il vero nocciolo della questione, al di là delle ideologie (che oramai non esistono più) e del sempre valido cinismo del "tanto si sa che è così di che ti meravigli"...
Messaggio del 04-01-2010 alle ore 12:35:30
Ci sarebbe un lungo ( e forse noioso) discorso da fare su questa ed altre scelte economiche fatte dai vari governi che si sono succeduti in questi anni.

Il nocciolo della questione e' comunque questo:
1) tutte le misure per contenere la spesa pubblica si sono rivelate inefficaci soprattutto per mancanza di coraggio politico. Berlusconi, ormai al suo terzo mandato e sempre con maggioranze preponderanti, non ha fatto nulla (niente) per ridurre gli sprechi ed i privilegi. Questo, cioe' il fatto di non aver penalizzato nessuno, gli ha consentito di rimanere al potere e conservare un cospicuo gradimento.
Si era presentato come l'uomo che "voleva rivoltare l'Italia come un calzino" e si e' ritrovato ad essere il peggiore tra i peggiori politici della famigerata Prima Repubblica.

2) la svendita di beni dello stato non e' una novita'. Gia' nel 2002 Tremonti aveva svenduto un rilevante patrimonio immobiliare pubblico con le famose cartolarizzazioni.
Da quell'operazione, iniziata 8 anni fa, si ricordano i soliti privilegiati che hanno acquistato palazzi ed appartamenti a meta' del prezzo di mercato ed un buco di 7.7 milioni di euro nelle finanze pubbliche.

3) lo stesso Tremonti aveva proposto di vendere (prestito centennale) parti delle coste italiane ed addirittura affidare il Colosseo a privati. Per fortuna e' stato bloccato.

Purtroppo adesso che la spesa pubblica e' fuori controllo, il deficit e' ai massimi record ed il nanetto si e' impegnato a non introdurre nuove tasse (in realta' le ha introdotte nonostante in campagna elettorale prometteva addirittura di diminuirle) si deve ricorrere alla fiducia anche con 110 parlamentari di vantaggio perche' altrimenti queste norme (questi saldi dei beni dello stato, incluso l'esercito e la protezione civile) non sarebbero mai passate.

E' triste ma e' cosi'.





Messaggio del 04-01-2010 alle ore 11:10:20
Messaggio del 04-01-2010 alle ore 10:16:11
...e NON E' FINITA !!!!

anche la PROTEZIONE CIVILE E' STATA TRASFORMATA IN Società per Azioni !!!


Protezione civile Super Spa

di Fabrizio Gatti

La struttura di Bertolaso si trasforma in società per azioni. Così sui contratti per gli eventi ci saranno ancora meno controlli. Mentre il dossier choc sul rischio catastrofi viene ignorato.

Ora che la Protezione civile diventa una società per azioni nessuno potrà più chiedere conto al governo su appalti ed eventuali spese allegre.
Pochi giorni fa, il 17 dicembre, Gianni Letta ha fatto approvare al Consiglio dei ministri il decreto studiato e voluto dal Guido più amato dagli italiani, e da Silvio Berlusconi, in cambio del ritiro delle sue annunciate dimissioni. Un’altra mossa che toglie di mezzo il Parlamento.
Il passaggio chiave è scritto in poche parole: «Il rapporto di lavoro dei dipendenti della società è disciplinato dalle norme di diritto privato». Scende così un ulteriore velo di riservatezza su forniture, contratti, progetti per centinaiae centinaia di milioni di euro all’anno, e su assunzioni e consulenze, che non dovranno più passare sotto la lente della trasparenza pubblica. Una scorciatoia che unita alle ordinanze di urgenza e ai poteri di emergenza di cui gode la Protezione civile, trasformerà Bertolaso, 60 anni il 20 marzo prossimo, in un vicerè dalle mani d’oro a completo servizio del presidente del Consiglio di turno. Come già succede ora, ma con meno obblighi da rispettare.




Messaggio del 04-01-2010 alle ore 10:04:53
PRIVATIZZATO e TRASFORMATO IN UNA SOCIETA' PER AZIONI


Le forze armate italiane smettono di essere gestite dallo Stato e diventano una società per azioni.
Uno scherzo? Un golpe? No: è una legge, che diventerà esecutiva nel giro di poche settimane. La rivoluzione è nascosta tra i cavilli della Finanziaria, che marcia veloce a colpi di fiducia soffocando qualunque dibattito parlamentare.
Così, in un assordante silenzio, tutte le spese della Difesa diventeranno un affare privato, nelle mani di un consiglio d'amministrazione e di dirigenti scelti soltanto dal ministro in carica, senza controllo del Parlamento, senza trasparenza. La privatizzazione di un intero ministero passa inosservata mentre introduce un principio senza precedenti.
Che pochi parlamentari dell'opposizione leggono chiaramente come la prova generale di un disegno molto più ampio: lo smantellamento dello Stato. "Ora si comincia dalla Difesa, poi si potranno applicare le stesse regole alla Sanità, all'Istruzione, alla Giustizia: non saranno più amministrazione pubblica, ma società d'affari", chiosa il senatore pd Gianpiero Scanu.

Stiamo parlando di Difesa Servizi Spa, una creatura fortissimamente voluta da Ignazio La Russa e dal sottosegretario Guido Crosetto: una società per azioni, con le quote interamente in mano al ministero e otto consiglieri d'amministrazione scelti dal ministro, che avrà anche l'ultima parola sulla nomina dei dirigenti. Questa holding potrà spendere ogni anno tra i 3 e i 5 miliardi di euro senza rispondere al Parlamento o ad organismi neutrali. In più si metterà nel portafogli un patrimonio di immobili 'da valorizzare' pari a 4 miliardi.
Sono cifre imponenti, un fatturato da multinazionale che passa di colpo dalle regole della pubblica amministrazione a quelle del mondo privato.
Ma questa Spa avrà altre prerogative abbastanza singolari. Ed elettrizzanti. Potrà costruire centrali energetiche d'ogni tipo sfuggendo alle autorizzazioni degli enti locali: dal nucleare ai termovalorizzatori, nelle basi e nelle caserme privatizzate sarà possibile piazzare di tutto. Bruciare spazzatura o installare reattori atomici? Signorsì! Segreto militare e interesse economico si sposeranno, cancellando ogni parere delle comunità e ogni ruolo degli enti locali. Comuni, province e regioni resteranno fuori dai reticolati con la scritta 'zona militare', utilizzati in futuro per difendere ricchi business. Infine, la Spa si occuperà di 'sponsorizzazioni'. Altro termine vago. Si useranno caccia, incrociatori e carri armati per fare pubblicità? Qualunque ditta è pronta a investire per comparire sulle ali delle Frecce Tricolori, che finora hanno solo propagandato l'immagine della Nazione. Ma ci saranno consigli per gli acquisti sulle fiancate della nuova portaerei Cavour o sugli stendardi dei reparti che sfilano il 2 giugno in diretta tv?





eccovi il link articolo completo

Nuova reply all'argomento:

L'ESERCITO ITALIANO....

Login




Registrati
Mi so scurdate la password
 
Hai problemi ad effettuare il login?
segui le istruzioni qui

© 2025 Lanciano.it network (Beta - Privacy & Cookies)