Cultura & Attualità
Berlusconi controlla il potere in Italia mediante la “dittatura mediatica”
Campione moderno del “populismo mediatico”, il primo ministro italiano Silvio Berlusconi gode di un ampio consenso nonostante la difficile fase attuale della sua avventura politica, un fenomeno attribuito dagli esperti al suo controllo dei mezzi di comunicazione.
Giudicato colpevole per avere corrotto l’avvocato inglese David Mills, ma senza condanna grazie all’immunità; accusato da sua moglie, Veronica Lario, di “frequentare minorenni” e con un paese in profonda recessione, Berlusconi mantiene un consenso superiore al 70%.
“Gli italiani stanno dalla mia parte nonostante le polemiche”, ha dichiarato il Cavaliere lo scorso 19 maggio e ha mostrato un sondaggio secondo il quale gode di una popolarità del 74,8%.
Questa situazione è spiegata da diversi punti di vista che giungono sempre alla stessa conclusione: Berlusconi ha il controllo della televisione, è proprietario di giornali e della principale casa editrice del paese, la Mondadori, tra gli altri affari.
Un nuovo libro sul personaggio, intitolato “La sindrome di Arcore” del giornalista Giovanni Valentini, ritiene che tale popolarità corrisponde al fatto che il popolo dei teledipendenti italiani si è innamorato del proprio carceriere, come succede alle vittime della cosiddetta “sindrome di Stoccolma”.
“L’anomalia italiana, impersonificata da un capo di governo che di fatto dispone di sei reti televisive nazionali, non ha eguali nel mondo civilizzato”, ha detto l’autore, che nel titolo del libro fa riferimento ad Arcore, la località milanese dove il Cavaliere ha il suo quartier generale.
Ha ricordato che Berlusconi è proprietario della principale azienda televisiva privata, Mediaset, che dispone di tre canali e che, come capo del governo, controlla indirettamente altri tre canali della televisione pubblica, la RAI.
“Non esiste nessun altro paese al mondo in cui succeda una cosa simile, per cui si può legittimamente dire che si tratta di una tele-dittatura, fondata sul controllo della televisione e, pertanto, del consenso popolare”, ha segnalato.
Anche il sociologo ed esperto di mezzi di comunicazione, Domenico De Masi, sostiene che in Italia si sta creando un primo esempio di dittatura mediatica al mondo.
Sostiene che, nonostante all’estero Berlusconi venga solitamente sottostimato e considerato un personaggio “ridicolo e kitsch”, sta portando a termine, forse senza esserne cosciente, il primo esperimento mondiale di dittatura mediatica.
Una dittatura dolce che, attraverso la televisione, “rende cieche le proprie vittime”, ha detto De Masi in una recente conferenza stampa. Secondo il politologo Giovanni Sartori, una delle caratteristiche delle dittature è il monopolio dell’informazione e, in questo senso, l’Italia di Berlusconi si avvicina al paradigma.
Nel documentario “Citizen Berlusconi”, della televisione statunitense PBS (Public Broadcasting Service) censurato in Italia, Sartori ha sottolineato che il primo ministro “è presente in tutte le attività importanti”, controlla l’informazione, la pubblicità e influenza la maggior parte della stampa.
Ma gli esperti considerano anche che Berlusconi incarni lo stereotipo di Italiano, ossia, concentra i vizi e le virtù dei suoi compatrioti, oltre a possedere una grande capacità comunicativa.
“Berlusconi è un formidabile piazzista, un professionista che riuscirebbe a vendere un frigorifero a un eschimese”, ha ironizzato Valentini, secondo il quale l’icona pubblica del magnate si fonda sull’adorazione dell’apparenza e sulla fede nell’immagine.
Tuttavia ha detto che, prima che sulla televisione, la sua popolarità si basa sulla mitologia del calcio, lo sport più amato dagli italiani e che proprio la squadra del Milan, di cui è proprietario, è stata quella che ha conquistato più medaglie, coppe e trofei al mondo.
“Il controllo dittatoriale dei mezzi di comunicazione italiani da parte di Berlusconi rappresenta una reale e funesta minaccia per la democrazia”, avverte a sua volta il giornalista britannico David Lane nel libro “L’ombra del potere”.
http://sdpnoticias.com/sdp/contenido/2009/05/24/405445
Ma chi fi lu postine?

scì

Dalla Bolivia:
Libertà di stampa: Italia degradata a paese “parzialmente libero”
Articolo di Società cultura e religione, pubblicato lunedì 11 maggio 2009 in Bolivia.
[Bolpress]
ROMA - La libertà di stampa si sta riducendo in tutto il mondo e l’Italia non è immune da questa forma di degrado. Nella relazione di “Freedom House 2009″, che ha analizzato la libertà di stampa in 195 paesi, l’Italia è stata retrocessa per la prima volta da paese “libero” a “parzialmente libero” (partly free), unico caso in Europa occidentale.
Nonostante nella vecchia Europa la libertà di stampa goda di ampia autonomia, l’Italia è stata retrocessa a paese “parzialmente libero”, dal momento che la libertà di stampa e di parola è stata limitata da nuove leggi del Governo, dalle minacce dell’estrema destra, dalle minacce della criminalità organizzata e soprattutto a causa dell’eccessiva concentrazione dei mezzi di informazione nelle mani di un privato.
Nel dettaglio “Freedom House” riconosce che in Italia la libertà di stampa è riconosciuta dalla Costituzione e generalmente rispettata, nonostante ci sia una concentrazione della proprietà nelle mani del magnate Silvio Berlusconi. È questo il tasto dolente nella relazione di “Freedom House”: la legge di un ministro dell’ex partito di destra Alleanza Nazionale (oggi Partito della Libertà) che ha introdotto norme a favore dell’attuale primo ministro Silvio Berlusconi, e sicuramente il fatto che negli ultimi tempi molti giornalisti che hanno criticato il “premier” Berlusconi, sono sotto processo.
La cosa più triste, a giudizio dell’Organizzazione, è costituita dalla “concentrazione insolita della proprietà dei mezzi di comunicazione nelle mani di una sola persona (in questo caso il presidente del Consiglio dei Ministri italiano Silvio Berlusconi), rispetto allo standard dei paesi europei; la relazione afferma che Berlusconi controlla, tramite il suo governo, i tre canali della televisione di stato italiana (Rai1 Rai2 e Rai3) ed è proprietario di canali televisivi, quotidiani e riviste.
Tra i paesi europei anche la Grecia è significativamente retrocessa, però precede l’Italia che nella classifica generale occupa il 71° posto “ex” aequo con Benin e Israele.
I paesi dell’Europa occidentale dove esiste assoluta libertà di stampa sono quelli dell’Europa del nord, Islanda, Finlandia, Norvegia, Svezia e Danimarca, mentre tra i paesi non europei si trova la Nuova Zelanda. Gli Stati Uniti occupano il 24° posto della classifica insieme a Repubblica Ceca e Lituania, paesi che, nonostante tutto, godono di ampia libertà di stampa.
Ad ogni modo la situazione europea, ad eccezione dell’Italia, è positiva rispetto ad altre aree del mondo. Dei 195 paesi esaminati, il 35% sono “parzialmente liberi”, il 33% “non sono liberi” e solo il 17% della popolazione mondiale vive in paesi che godono della completa e assoluta libertà di stampa.
Secondo la relazione di “Freedom House”, negli ultimi tempi la libertà di stampa è peggiorata nei paesi dell’ex Unione Sovietica, del Medio Oriente, del Sud America e dell’Africa del nord, così come del sud est asiatico. In Cambogia, qualificata come “non libera”, la situazione è abbastanza tragica e pericolosa. Sono aumentate le forme di minaccia e di violenza verso i giornalisti in Corea del nord, Bulgaria, Croazia, Bosnia, Russia, Eritrea, Israele e in America Latina, verso i giornalisti in Bolivia, Messico, Nicaragua, Ecuador e Guatemala.
http://italiadallestero.info/archives/5321
d'accordo su tutto,ma mo ca da parlà il messico e la bolivia,siamo seri

Phar lap la tragedia è proprio quella che hai detto tu

Perfino il Messico e la Bolivia possono permettersi di... darci lezioni.
d'accordo su tutto,ma mo ca da parl il messico e la bolivia,siamo seri

Anima,no che possono darci lezioni,è che possono dire qualcosa anche sugli altri paesi,e cia rimaneme solo nio,su questo siamo d'accordo

Basta semplicemente usare internet per informarsi ed il gioco è fatto...se pian piano la gente non comprerà più giornali (cosa già in atto) e non guarderà la tv (pian piano la tv verrà soppiantata da internet) si avranno ripercussioni politiche importanti, visto che nessuno più leggerà quello che la politica vuole ma solo la verità e molti di questi cessi accattoni non verrà rieletto perchè il popolo verrà a sapere delle porcate che hanno compiuto, che stanno compiendo e che vorranno compiere.....
in america le tv hanno già internet incorporato, premi un tasto e sei già nel web, prima o poi tutto questo arriverà anche da noi...e allora sarà vaffanculo a sky, mediaset, digitale terrestre e altre cagate simili.....
Phar Lap, devi sapere che all'estero la stampa è libera, mica come in Italia. In Italia i giornali sono tutti intestati a Berlusconi, mentre all'estero i giornali, i media, sono tutti intestati al popolo.
Un po' come le ville e le macchine di lusso nel napoletano, tutte intestate al popolo, magari a gente morta di fame, proprietaria di ville e macchine di lusso; esattamente nello stesso modo all'estero, non ci sono interessi economici o politici. All'estero le cose funzionano in tutta trasparenza.
Nuova reply all'argomento:
Lettera dal Messico
Registrati
Mi so scurdate la password
Hai problemi ad effettuare il login?
segui le istruzioni qui