Cultura & Attualità

Libia, aviazione bombarda folla!!
Messaggio del 21-02-2011 alle ore 19:46:21
O cazzo!! Credevo si vedesse solo nei film!
Messaggio del 21-02-2011 alle ore 19:49:34
C E' STATO GIA' UN PRECEDENTE......IL GOLPE DI AUGUSTO PINOCHET IN CILE......I CACCIABOMBARDIERI RASERO AL SUOLO MEZZA SANTIAGO.....GUARDA I FILMATI DELL EPOCA
Messaggio del 21-02-2011 alle ore 20:15:18
Messaggio del 21-02-2011 alle ore 20:27:31



Messaggio del 21-02-2011 alle ore 21:32:05
Quel figlio di puttana di Gheddafi merita di morire affogato nello sputo
Messaggio del 21-02-2011 alle ore 21:37:47
Niente paura... quel verme di fede ha detto che gheddafi ce la fara'! Magari aggiungera' che i manifestanti morti se la sono cercata?
Messaggio del 21-02-2011 alle ore 23:12:13
Quoti gipsy! Ma questi so talmente vigliacchi che alla prima cosa scappano e fanno perdere le loro tracce!
Merde!
Messaggio del 22-02-2011 alle ore 00:18:23
invidio veramente il coraggio di quella gente.
Messaggio del 22-02-2011 alle ore 00:25:46

invidio veramente il coraggio di quella gente.



È dettato dalla disperazione... sei sicuro di invidiarlo?
Messaggio del 22-02-2011 alle ore 14:27:10
E aggiungerei, che c'è anche un fallimento della politica italiana (che novità) nel non essere pronta a fronteggiare una situazione del genere...

Il ministero della difesa pare che sia caduto dalle nuvole in questa situazione... non era pronto ad appoggiare ne' una ne' l'altra parte e cosa peggiore non è pronto a difendere i propri confini... e questo è un paese che sta molto vicino.

Messaggio del 22-02-2011 alle ore 15:32:37


dal minuto 3:48 sconcertante...

...vedere anche...





------------
Editato da Bruce Wayne il 22/02/2011 alle 15:35:07
Messaggio del 22-02-2011 alle ore 15:38:34
riprovo...


dal minuto 3:48
vi assicuro che la traduzione è proprio quella che si legge...

Messaggio del 22-02-2011 alle ore 17:09:07
Un venditore di pentole, peraltro di scarsa qualita'.
Una Wanna Marchi che, grazie alla politica, ha evitato il carcere.

Solo (e lo dico con rammarico piuttosto che con rabbia) il popolo italiano poteva eleggere, non una ma ben tre volte, un pataccaro simile.

Chissa' se i leghisti hanno visto (e capito questa intervista e che cosa pensano delle promesse fatte dal pataccaro al popolo maghrebino.
Messaggio del 22-02-2011 alle ore 17:10:04
Un venditore di pentole, peraltro di scarsa qualita'.
Una Wanna Marchi che, grazie alla politica, ha evitato il carcere.

Solo (e lo dico con rammarico piuttosto che con rabbia) il popolo italiano poteva eleggere, non una ma ben tre volte, un pataccaro simile.

Chissa' se i leghisti hanno visto (e capito questa intervista e che cosa pensano delle promesse fatte dal pataccaro al popolo maghrebino.
Messaggio del 22-02-2011 alle ore 17:14:05
Stando alle ultime news l'aviazione ha di nuovo bombardato la folla e i morti sono saliti a 1000! Nel frattempo Repsol e alcune compagnie petrolifere inglesi hanno smesso di estrarre petrolio! l'Eni ha annunciato di chiudere il gasdotto Libia-Italia e Gheddafi dice " Morirò da martire"!

La vedo brutta e il petrolio salirà molto di prezzo nei prossimi giorni!
Messaggio del 22-02-2011 alle ore 17:21:42
mio padre era lì, è rientrato adesso.
Messaggio del 22-02-2011 alle ore 17:29:16
Ngulo addavero??

Be dicci di più allora! Che sta succedendo?
Messaggio del 22-02-2011 alle ore 17:53:51
Dal corriere della sera ... come al solito in ambito internazionale facciamo una figura di merda...

E l'UE che dice "cazzi vostri"... è ancora più merdosa.
Messaggio del 22-02-2011 alle ore 18:50:31
E non ti chiedi perchè l'UE dice quello? L'hai praticamente scritto 30000 volte su queste pagine...
Messaggio del 22-02-2011 alle ore 19:19:30
Messaggio del 22-02-2011 alle ore 19:30:49
Gaddafi on TV: "Damn all those that rise against me" "I will not leave I will die as a martyr". "Any one who lifts an arm or conspiracies against me will be handed death sentence" “They will beg for mercy and we will not be merciful” “Every home will be cleansed” and openly vowed genocide, massacres, and ethnic cleansing.
Messaggio del 22-02-2011 alle ore 19:59:09
Messaggio del 22-02-2011 alle ore 20:01:22
Messaggio del 22-02-2011 alle ore 20:53:51
sembras che gli stiamo a da na mano co un po di bombe sui civili, qualcuno giura di aver visto elicotteri italiani
Messaggio del 22-02-2011 alle ore 20:55:56
Messaggio del 23-02-2011 alle ore 09:24:41
Petrolio, gas e appalti in
cambio di armi. Li abbiamo
forniti anche noi a
Muammar Gheddafi gli
elicotteri, i missili, gli aerei, le
bombe, con cui il raìs massacra
il suo popolo. Noi italiani che
in fatto di produzione bellica ci
piazziamo bene, nel gruppo di
testa delle classifiche mondiali
e quando si tratta di esportare,
non andiamo troppo per il sottile
nella scelta dei partner, senza
badare se si tratta di dittatori
o capi di regimi dove le libertà
sono sistematicamente represse.
La Libia è un ottimo cliente,
l’undicesimo maggior importatore
di armi italiane e assorbe
circa il 2 per cento delle esportazioni
tricolori. In cambio abbiamo
ottenuto materie prime,
appunto e un occhio di riguardo
per le grandi imprese
pubbliche e private, dall’Eni alla
Finmeccanica, dall’Impreg ilo
all’Anas.
Commenta Maurizio Simoncelli,
vicepresidente dell’Archivio
disarmo, istituto di ricerche
internazionali sull’industria
bellica: “Solo ora si scopre
che il governo libico è illiberale,
come del resto quelli di
altri paesi nordafricani.
MA PER ANNI l’Italia ha appoggiato
questi regimi e in particolare
la Libia, fornendo armi,
opportunamente distraendosi
sui temi fondamentali del rispetto
dei diritti umani e delle
elementari libertà civili”. Dopo
una leggera flessione tra il 2005
e il 2007, nel 2008 le spese libiche
per gli armamenti hanno
ripreso a crescere, fino a toccare
la ragguardevole cifra di 1,1
miliardi di dollari mentre le industrie
italiane approfittavano
abbondantemente dell’i n fa t u a -
zione bellica del rais riempiendolo
di armi.
Secondo i Rapporti della Presidenza
del Consiglio dei ministri
sui lineamenti di politica del governo
in materia di esportazione,
importazione e transito di
armamenti, il valore delle
esportazioni di armi italiane alla
Libia è in costante aumento. Le
autorizzazioni per il 2009 sono
state di 111,8 milioni di euro,
con un incremento di circa il 20
per cento rispetto al 2008. E anche
nel 2010 ci sono state vendite
massicce. Una delle ultime
forniture, per esempio, ha riguardato
3 motovedette della
classe “Bigliani”, inviate in aggiunta
ad altre 3 già fornite nel
maggio 2009 in base al Trattato
di Bengasi, firmato nell’a gosto
dell’anno precedente tra Silvio
Berlusconi e Gheddafi, uno dei
primi atti di politica estera della
maggioranza di centrodestra
vittoriosa alle elezioni della primavera
precedente. Con una di
quelle imbarcazioni, 7 mesi fa
fu mitragliato nel golfo della Sirte
il peschereccio italiano Ariete.
Tra i principali fornitori di armi
alla Libia c’è Finmeccanica,
il grande gruppo italiano guidato
da Piefrancesco Guarguaglini,
partecipato al 2 per cento
dalla Libia e specializzato in armamenti.
MA CI SONO ANCHEindustrie
piccole e semisconosciute,
come la Itas di La Spezia che
secondo una nota del Servizio
studi del dipartimento Affari
esteri della Camera cura il controllo
tecnico e la manutenzione
dei missili Otomat, venduti
dall’Italia al governo di Tripoli
fin dagli anni Settanta del secolo
passato. Due anni fa Finmeccanica
ha firmato con la Lia
(Lybian Investment Authority)
e con la Lap (Libya Africa Investment
Portfolio) un Memorandum
of understanding per la
promozione di “attività di cooperazione
strategica”. Nello
stesso periodo, un’altra società
del gruppo Finmeccannica, la
Selex guidata da Marina Grossi,
moglie di Guarguaglini – al centro
di indagini della magistratura
italiana nei mesi passati – ha
siglato con il colonnello di Tripoli
un accordo del valore di
300 milioni di euro per la realizzazione
di un grande sistema
di protezione e sicurezza.
Tra il 2006 e il 2009 la Agusta-
Westland, sempre della Finmeccanica,
ha venduta 10 elicotteri
AW109E Power a Gheddafi
(valore 80 milioni di euro),
più altri 20 velivoli tra cui alcuni
AW119K. Finmeccanica fornisce
anche l’addestramento degli
equipaggi e la manutenzione
dei mezzi tramite una joint venture
con la Lybian company for
aviation industry. La Alenia Aeronautica,
sempre Finmeccanica,
fornisce aerei Atr-42 Surveyor
per il pattugliamento.
Messaggio del 23-02-2011 alle ore 12:09:33
Ma noi non forniamo solo armi, si parla di mercenari italiani al soldo di gheddafi.
Se fossimo un paese serio questo sarebbe un modo per appoggiare il rais senza essere direttamente coinvolti secondo il principio della"sufficiente negabilità"
Messaggio del 23-02-2011 alle ore 12:17:44
...infatti, i veri amici si vedono nel momento del bisogno...



Messaggio del 23-02-2011 alle ore 19:49:30
ejasà.. quess è brutt
Messaggio del 23-02-2011 alle ore 20:31:13
In questa immane tragedia per il popolo libico, le cui conseguenze saranno pesanti per l'Europa e soprattutto per l'Italia, c'e' - in fondo al pozzo - un risvolto positivo.
Mi riferisco alla caduta verticale delle azioni delle aziende del premier ( Fininvest, Mediaset, Mediolanum, Mondadori ) e di quelle aziende su cui lo stesso premier aveva invitato gli Italiani e Gheddafi ad investire (Impregilo, Eni, Enel).
Pensava di conquistare il mercato televisivo e bancario del nord Africa, perche' lui non ha mai separato la sua carriera da imprenditore da quella di politico (anzi la seconda gli serviva per ingigantire la prima), ma tra poco (se continua la rivolta - come se quello che abbiamo visto non fosse gia' abbastanza) si trovera' con le pezze al culo e con schiere di azionisti delusi alla dargli la caccia.

Film gia' visto. Ne parlava gia' Dante nella sua "Divina Commedia".
Scommettiamo che finisce cosi?
Messaggio del 24-02-2011 alle ore 00:47:40
Messaggio del 24-02-2011 alle ore 00:48:30
Messaggio del 24-02-2011 alle ore 00:49:48
Messaggio del 24-02-2011 alle ore 00:51:07
Messaggio del 24-02-2011 alle ore 00:51:59
Messaggio del 24-02-2011 alle ore 01:06:01
Immagini agghiaccianti direttamente dalla Libia. Un gruppo di medici cerca con ogni mezzo di salvare la vita di questo bimbo, gravemente ferito nei bombardamenti delle scorse ore. Il filmato di questa scioccante morte ha fatto il giro del mondo grazie al web: impossibile rimanere indifferenti davanti ad una simile scena. Secondo quanto riportato da fonti ufficiali sarebbero all’incirca 300 le vittime degli scontri, anche se ufficiosamente si parla addirittura di mille vittime.



Messaggio del 24-02-2011 alle ore 01:43:44
noi non siamo criminali, al massimo consulenti esterni
Messaggio del 24-02-2011 alle ore 01:46:53
IMMAGINI FORTI NON ADATTE AD UN PUBBLICO SENSIBILE

Messaggio del 24-02-2011 alle ore 01:49:50
Messaggio del 24-02-2011 alle ore 09:14:53
Dove sono ora i Berluscones? I sostenitori del capo della nostra "politica" che ha aiutato il capo della "politica" libica, che si è messo a pecora baciandogli la mano e facendogli piantare la sua tendaccia del cazzo a Roma?

Sinceramente spero che questa storia dia il colpo di grazia anche al "nostro" (ma molto poco mio) premier.
Messaggio del 24-02-2011 alle ore 09:32:30
dalla Repubblica
A margine
della riunione serale a palazzo Chigi sull'emergenza, Berlusconi ha confessato la sua paura a un ministro: "Dobbiamo stare attenti con Gheddafi, è un pazzo. Ci ha già sparato un missile una volta, non è che ce ne tira un altro contro?"


uno a Arcore e uno a Milano sono a favore
Messaggio del 24-02-2011 alle ore 10:07:31
Bob,

peccato che i missili di cui dispone Gheddafi abbiano una gittata limitata e a malapena riuscirebbero a raggingere le coste calabre.
Sarebbe bello se potessero viaggiare qualche migliaio di chilometri in piu' e cadere, che so, ad Arcore o Gemonio.
Messaggio del 24-02-2011 alle ore 10:18:48
Io invece credo proprio che abbia missili di più lunga gittata, derivante sopratutto da forniture russe! Ma ammesso che abbia solo missili a breve gittata, gli obiettivi militari siculi e calabri li può sempre colpire! E nu a quel punto che facem? Con il debito pubblico che abbiamo non ci possiamo permette nemmeno di lancia un missile o far decollare un'aereo! dobbiamo abbozza!
Messaggio del 24-02-2011 alle ore 14:03:16
siete malati , fatevi vedere!
Messaggio del 24-02-2011 alle ore 14:26:38
Mah,

Just io non ho amici (o amici dei miei referenti politici) che stanno bombardando il proprio popolo.
Tu invece non puoi dire lo stesso. Perche' ad ordinare i bombardamenti e i massacri e' lo stesso buffo omino che non piu' di 6 mesi fa si baciava col tuo primo ministro.

Chi e' che sta fuori di testa?
Messaggio del 24-02-2011 alle ore 14:28:03
e nonostante per un attimo ci avevo creduto ecco che devo ricredermi, i nostri politici sono delle vere sgualdrine al soldo dei soliti fomentatori di rivolte inutili e dannose per i nostri interessi e per quelli dei creduloni che le appoggiano.
resisti Rais
Messaggio del 24-02-2011 alle ore 14:29:11
la televisione fa male
Messaggio del 24-02-2011 alle ore 14:45:15
le bombe più della televisione...credo...
Messaggio del 24-02-2011 alle ore 17:09:56
la mia paura è il terrorismo, di scemi sta pieno cazzo....

cmq maroni ringrazia e bossi dice che sto casino sta evitndo la crisi di governo quessi so veramente pazzi criminali
Messaggio del 24-02-2011 alle ore 20:21:11
Sono pazzi loro o chi li vota?

Italianiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii Bonanott...
Messaggio del 25-02-2011 alle ore 12:59:59
La televisione ti spegne il cervello

Le bombe...ti spengono
Messaggio del 26-02-2011 alle ore 09:30:01
Imercenari che sparano
per Gheddafi vengono
dall’Africa profonda, reduci
dalle guerriglie di
quando erano bambini soldato.
Educati alla rabbia senza
pietà. A vent’anni devono pur
sistemarsi e la Libia del petrolio
promette paghe d’oro. Affari
cominciati quando la decolonizzazione
trascina l’Afr ica
nel caos. Governi fragili,
primi ministri all’o bb e d i e n z a
degli antichi padroni rimasti
dove non sventola ormai la loro
bandiera. Ed è la mancanza
di statuti consolidati ad esasperare
le concorrenze tra imprese
dai rispettabili uffici nelle
capitali del mondo civile.
Petrolio, bauxite, oro, diamanti:
difficile resistere, nascono
gli eserciti privati. Un
po’ di bianchi al comando; neri,
carne da cannone. Jean
Schramme è il loro Napoleone.
Belga, elegante, biondo.
Con l’eredità del padre aveva
comprato una fattoria attorno
a Stanleyville. Ma il nuovo
Congo – “ facce nere al potere
” – lo fa ribollire.
COMINCIA la carriera da
politico guerrigliero. Raccoglie
uomini che gli somigliano,
SS in fuga come stato maggiore
e poi 123 bianchi e 600 katanghesi.
Travolge Patrice Lumumba
per conto di Mobutu,
offre la sua armata a Ciombe
contro Mobutu, torna a Mobutu
contro Ciombe. Chi paga ha
sempre ragione. Nei posti più
lontani i reduci che rimpiangono
gli anni gloriosi con
Schramme. Come l’ultima notte
a Bukavu, confine col Ruanda,
Las Vegas africana. Concede
ai legionari ventiquattro ore
di saccheggio: svuotano le casse
di alberghi, banche, casinò.
Racconto al Radison di Miami
(2003) di Jorge Briquet, pilota
militare cubano: con l’a e re o
scappa dall’Avana appena arriva
Fidel e si commuove al ricordo
di Schramme: “Maestro di
armi e di vita”. Ha imparato tante
cose e la Cia lo sistema alla
corte di Ciombe, e da Ciombe a
Mobutu. Mai perso un giorno
di lavoro. Adesso la Legione
che ripesca i balseros in fuga
dai fratelli Castro. Capelli bianchi;
erano biondi quando combatteva
con Schramme. Biondo
anche l’italiano incontrato
lungo il Po: Gian Carlo Chiesa
di Caorso, attorno a Piacenza,
uno dei 123 leopard di Schramme.
Veniva dalla Folgore, mai
disoccupato: ogni volta che lo
cerco una signora risponde
“fuori Italia per lavoro”.
I soldati di ventura vanno in crisi
se languono guerre e guerriglie.
Si riciclano dove i mercati
restano aperti. Nello Sheraton
sotto il vulcano spento di San
Salvador, chi godeva il sole attorno
la piscina raccoglie la
rabbia di una signora sopra gli
80, sottanone da ragazza dei
fiori: Martha Gellor, seconda
moglie di Hemingway, insultava
le rughe di militari di una
certa età: “Non vi permetto di
essere americani come la sono
io. Siete solo assassini”. Reduci
dal Vietnam, addestravano le
truppe speciali che poi erano
le squadre della morte responsabili
di 70 mila delitti nella lotta
“al comunismo”. La notte
dell’assassinio di quattro gesuiti,
il manipolo dei killer era guidato
da “due signori che parlavano
inglese”.
TANTE STORIE così: dove
sono finiti i reduci di Salò se
non nella Legione straniera e
dove sono finiti i reduci della
Legione se non nelle anticamere
dei governi africani? I nostri
neofascisti si sono accontentati
della corte di Pinochet, o ritirati
nell’angolo di Santa Cruz
de la Sierra, mato boliviano:
Barbie (nazista francese) e Stefano
Delle Chiaie al servizio dei
coca generali. Ultimo medioevo
di una professione industrializzata.
Mercenari addio.
Nel suo poligono, North Carolina,
la Black Water allena le
truppe in una tenuta di tre mila
ettari: vanno a scuola anche i
marines perché il Pentagono è
il grande committente. Recluta
fra i disoccupati delle guerriglie
ex Jugoslavia. Specialisti
senza nome, numeri senza famiglia.
Incursori, carristi, puntatori
addestrati dalla Mpri alla
quale il presidente Clinton aveva
affidato i militari croati in
guerra coi serbi. Contratti da
75 milioni di dollari. Briciole rispetto
ai guadagni della Halliburton,
società nella galassia di
una holding dove spunta Cheney,
ex vicepresidente dei due
Bush. 97 mila uomini vanno e
vengono dall’Iraq. Facce senza
nome. Morti senza necrologi
subito sostituiti da specialisti
gemelli che in “24 ore possono
raggiungere ogni fronte del
mondo”.
Se per Washington restano fantasmi,
l’Italia li trasforma in
eroi. Medaglia d’oro a Fabrizio
Quattrocchi, soldato di ventura
della Premium Corporation,
Black Water all’amatr iciana,
ucciso in Iraq da una banda musulmana:
ha “tenuto alto il prestigio
e l’onore della patria” an -
che se lavorava per gli americani.
Liberati i compagni mercenari
con 30 milioni di dollari:
il ministro degli Esteri Fini li
accoglie come vincitori quando
arrivano a Ciampino. E i caduti
di Nassirya? Purtroppo
erano in divisa. Per loro è stata
inventata una crocetta d’o n o re
che non compare nei registri
degli eroi del Quirinale. I soldati
di ventura guadagnano di
più anche da morti.
Messaggio del 26-02-2011 alle ore 09:45:37
per favore evita di postare articoli stupidi indegni di esser scritti sopra la peggiore carta igienica. la televisione fa male ma quello che combinano repubblica e il corriere è veramente scioccante.
buonanotte al pensar con raziocinio.
è uno schifo
Messaggio del 26-02-2011 alle ore 10:18:21
Anima questo non è un articolo del Corriere del famigerato Pigi Battista
Messaggio del 26-02-2011 alle ore 10:26:55
La Libia (e l'Egitto, e l'Algeria, e la Tunisia, e il Marocco, e il Barhein) in mano ad Al Qaeda sinceramente NON mi pare un quadro MOLTO più rassicurante della Libia in mano a Gheddafi...
questa ondata di rivoluzioni che spazzano via ANCHE Mubarak, e aprono, con un sincronismo PIU' che sospetto, il canale di Suez a due navi MILITARI iraniane dirette in Siria, mi pare sinceramente qualcosa di un po' più preordinato e pianificato che uno spontaneo movimento di piazza... i mercenari che vengono dall'Africa subsahariana sono quelli che, oltre che in Libia, vanno sparando in Tunisia, Marocco, Egitto, Algeria; sono guidati da ex detenuti di Guantanamo, (che assume sempre più sinistramente i connotati di un CAMPO DI ADDESTRAMENTO per terroristi, piuttosto che quelli di una prigione), ma soprattutto sono appoggiati in modo sconcertante da Obama (che, pure lui, sempre più sinistramente va assomigliando ad Osama) e dal tandem franco-britannico che parla come di consueto a nome di tutta l'Unione Europea, e già annuncia sanzioni, sequestri e appropriazioni di beni... i campi di gas e petrolio nelle regioni dell Est della Libia, (che forniscono UN INTERO QUARTO del petrolio che consumiamo noi italiani), sono già in mano ad Al Qaeda... siamo sicuri che c'è da esultare? o non sarà solo miope e casalinga BungoBungofobia?





p.s. ...peraltro, chi conosce il sosia lancianese di Gheddafi, Franceschino Sardellone, (Animanera lo conosce)sa che, come lui, è amante del Bunga Bunga ma sotto sotto è un buono...ciao Catilina
Messaggio del 26-02-2011 alle ore 10:31:48
dimenticavo il pronto e immediato appoggio della Nato, che già scalda i motori
Messaggio del 26-02-2011 alle ore 10:32:44
maurizio clerici il fatto quotidiano... no comment Lenin.
la frase su QUATTROCCHI è veramente vomitevole i riferimenti a nazisti cileni san salvador jugoslavia e altre stronzate pietosi.
con tutto il rispetto Caro Lenin ma quel giornale non starebbe bene neanche in un usatissimo cesso dell'ultimo degli autogrill.
Stai bene e cambia quotidiano....non so cosa consigliarti ma lascia perdere Padellaro e quel malato di travaglio
Messaggio del 26-02-2011 alle ore 10:49:17
io questo pericolo estremista non lo vedo....vedo solo la solita longa manu e i soliti giochi di influenza che purtroppo ci allontanano da una situazione di vantaggio....ma si sa il tafazzismo è tipica malattia italiana.
gli occhi della fallaci o di un huntington non sono i miei occhi.
Messaggio del 26-02-2011 alle ore 10:55:46
OK

da oggi leggerò l'INVENTASCOOPpensavofossevero Feltri o il PERSEGUITATOMISPARANOADDOSSO Belpietro

chi è senza peccato scagli la prima pietra
Messaggio del 26-02-2011 alle ore 11:00:32
La frase su QUATTROCCHI non è piaciuta neanche a me ma devi ammettere che il suo ruolo lì era,diciamo,ambiguo
Messaggio del 26-02-2011 alle ore 11:13:55
un soldato privato che combatte per interessi privati come d'altronde sono gli stessi militari dell'esercito con la aggravante che questi ultimi vengono profumatamente pagati dal nostro stato che certamente potrebbe spender meglio quei soldi.
tornando alla situazione libica vedo e leggo che la menzogna come sempre sta trasformandosi in verita con buona pace del buon senso e dei nostri interessi nazionali.
le immagini delle fosse comuni sono ridicole e la storia che gia si vedette in romania in kossovo e in molti altri luoghi si sta ripetendo senza che nessuno gridi alla verità.
Messaggio del 26-02-2011 alle ore 11:15:08
Rischi di perdere un vantaggio economico e di prestigio nel mediterraneo non indifferente peraltro aumentando problemi con flussi incontrollati di emigrati
ma come si può ancora sostenere il rais?
la longa manu di cui tu parli...non dovrebbe una politica estera seria e competente(che noi non abbiamo)prevenire ed ovviare a questo?
Messaggio del 26-02-2011 alle ore 11:16:44
Qual'è la verità???
Messaggio del 26-02-2011 alle ore 11:41:26

le immagini delle fosse comuni sono ridicole e la storia che gia si vedette ... in kossovo



e dimentichi, prima, la Bosnia, e poi, l'Iraq, e l'Afghanistan... dalle guerre della Nato continuano a nascere repubbliche islamiche, e non vedi il pericolo estremista? io credo sia abbastanza evidente che con la favola di Al Qaeda la Nato abbia armato un esercito invisibile, FORMALMENTE in guerra con gli Usa, ma in realtà guidato dagli stessi angloamericani, in grado di colpire poi ferocemente in Kosovo, in Cecenia, a Beslan, in Iraq, in Afghanistan, ed oggi in Libia, CONTRO le stesse popolazioni civili, perché MERCENARIO, perché addestrato a Guantanamo, e soprattutto, in questi casi, perché MEDIATICAMENTE sostenuto dall'apparato delle televisioni e dei network d'informazione a guida Nato... fino alla spinta finale, alla condanna delle sanzioni Onu, che come di consueto saranno forzate dalla propaganda e dal consenso coatto...
Messaggio del 26-02-2011 alle ore 12:07:05
Hafis sei come un vecchio capo indiano: saggio e lungimirante.
Lenin è chiaro che Muammar non è uno stinco di santo ma è quanto di meglio si possa trovare nel continente africano con l'aggiunta che non è un fantoccio messo li per favorire interessi occidentali come lo sono stati mubarak o ben ali. E questo non glielo perdoneranno mai.
tieni duro leone della sirte.
Messaggio del 26-02-2011 alle ore 12:09:53
avevamo l'opportunità di avviare una seria e autonoma politica estera ma come sempre il nostro filo atlantismo ci ha fatto piegare a pecora.
Messaggio del 26-02-2011 alle ore 12:21:02
Non posso dire di essere d'accordo con Animanera e Hafis, ma mi fa piacere che ci sia qualcuno che sferza il conformismo che ciarla su questo sito
Messaggio del 26-02-2011 alle ore 12:23:24
Conformismo non va bene, perché un conformista forse è dotato di una cultura che gli permette di comprendere la natura delle sue scelte. Il termine più adeguato è "nullità".
Messaggio del 26-02-2011 alle ore 12:24:08
Quindi grazie ad Animamundi e Hafis che prendono a calci la nullità che domina su questo sito
Messaggio del 26-02-2011 alle ore 12:29:02
Animanera....
Messaggio del 26-02-2011 alle ore 12:34:33
ahahahahaha giusto, scusa, ho bestemmiato
Messaggio del 26-02-2011 alle ore 12:35:21
Ho rovinato la mia lode pronunciando la cazzata del millennio
Messaggio del 26-02-2011 alle ore 12:38:24
quale è il vero regime? quello di gheddafi o quello che cercano di imporci televisioni e giornali propinandoci fallaci e bugiarde notizie a cui purtroppo buona parte della gente crede?

Messaggio del 26-02-2011 alle ore 13:01:01
Sono due diversi tipi di regimi e due diversi tipi di rais

ma quali sarebbero le bugiarde notizie che ci propinano e alle quali crediamo?

Adonai non ti conosco e preferisco discutere guardando negli occhi il mio interlocutore...di solito non rispondo mai qui.essere o non essere d'accordo non ci permette di dare della "nullità"sia pur di pensiero,a nessuno
Messaggio del 26-02-2011 alle ore 14:02:10

Adonai non ti conosco e preferisco discutere guardando negli occhi il mio interlocutore...di solito non rispondo mai qui.essere o non essere d'accordo non ci permette di dare della "nullità"sia pur di pensiero,a nessuno

Prescindendo dal fatto che non è quanto ho detto o intendevo dire, penso che una persona che preferisce discutere dal vivo eviti per principio le forme mediate di dialogo. A meno che tu non intendessi dirmi altro.
Messaggio del 26-02-2011 alle ore 14:36:27

SPONSOR NON UFFICIALE
Messaggio del 26-02-2011 alle ore 14:40:15
le bugiarde notizie sono quelle che ci dipingono la situazione libica manicheisticamente divisa in buoni( chiamiamoli insorti)e cattivi( gheddafi e i suoi sgerri), sono quelle del cimitero di tripoli dove semplici buche di tumulazione vengono chiamate cimiteri improvvisati pieni di vittime innocenti di oppositori del regime, sono quelle che parlano della drammaticità dell'evacuazione degli stranieri e della loro difficolta mentre basta recarsi al confine egiziano dove con estrema tranquillità e facilità si riesce ad attraversare la frontiera, sono quelle che dipingono gheddafi come un capo allo sbando sbeffeggiando la sua rivoluzione del 69 dimenticando che i suoi progetti rivoluzionari e la sua leadership hanno portato la libia ad un benessere assai raro nei paesi africani, e potrei continuare per molto...
Messaggio del 26-02-2011 alle ore 14:40:45
intendevo che mi esprimo meglio a voce che su di una tastiera...ecco perchè tendo a non rispondere.

dal vivo ti guardo negli occhi,vedo espressioni e "conosco"l'interlocutore.se vuol dire evitare le forme mediate di dialogo..........penso che ci siano peccati più grandi tipo dare della nullità ad un ragionamento o ad una opinione.
se ho capito male.........pace
Messaggio del 26-02-2011 alle ore 15:02:21
Libia/ Russia accusa: Nato vuole espandersi in Africa

"Mosca, 25 feb. (TMNews) - La Nato ha deciso di "cercare di espandere le sue attività nei Paesi nordafricani". Lo ha dichiarato il rappresentante permanente della Russia presso l'Alleanza atlantica, Dmitri Rogozin, commentando la riunione d'emergenza convocata oggi dalla Nato sulla crisi in Libia."

[url=http://www.pane-rose.it/files/index.php?c325260:e1]Libia. Verso altra guerra "umanitaria"[/url]

"Siamo ai prodromi di un'altra guerra umanitaria. Che andrebbe ad aggiungersi a quella già sul campo. Stavolta in Libia...
Quasi un déjà vu balcanico: per il Kosovo, quando ci fu poi la verifica sul campo dei medici legali del Tribunale dell'Aja risultò falso il numero delle vittime e inventata la strage di Racak. Ma fu ben utile, nell'immediato, per 78 giorni di bombardamenti aerei della Nato che provocarono 3.500 vittime civili. Volute, non «effetti collaterali», denunciò un'inchiesta di Amnesty International. Dimenticate, anzi cancellate da ogni memoria. Giacché la guerra doveva essere «umanitaria». E a quell'enfasi di menzogne partecipò un'intera schiera di media."


Libia: Fidel Castro, Usa ordineranno invasione Nato

"Quello che e' assolutamente evidente e' che il governo degli Stati Uniti non si interessa minimamente della pace in Libia, e non esitera' ad ordinare alla Nato di invadere questo paese ricco". Cosi' Fidel Castro fa sentire la sua opinione su quanto sta succedendo in Libia, affermando che una mossa in questo senso potrebbe essere "un questione di ore o di pochi giorni".


qualche spunto di riflessione bi-partisan, campane sicuramente fuori dal coro propagandista della Nato
Messaggio del 26-02-2011 alle ore 15:04:58
quando un popolo insorge contro un dittatore mi sembra difficile pensare al cattivo il primo e buono il secondo

le buche di tumulazione non erano in un cimitero ma in una spiaggia

io al confine egiziano non ci sono stato ultimamente ma notizie danno i nostri connazionali(dipendenti di una azienda di Parma)nel sud della Libia senza cibo,derubati e difficili da evacuare...quando da un C-130 scendono civili e non militari vuol dire che la situazione non è così tranquilla

perfino Berlusconi si è accorto(oggi )che Gheddafi non ha più il controllo

la Libia è un Paese ricco di risorse che il rais ha saputo sfruttare per se(accumulando ricchezze per miliardi di dollari) e per il suo popolo(con un reddito pro capite alto per un paese africano)................................
ma evidentemente...
Messaggio del 26-02-2011 alle ore 15:09:49
Messaggio del 26-02-2011 alle ore 15:23:19
Hafis quando dico che non si può difendere Gheddafi dopo che sta massacrando il suo popolo non vuol dire che sto dalla parte di potenziali occupanti.
quando soldati,ufficiali e non,disertano o vengono bruciati vivi perchè si rifiutano di obbedire ad ordini precisi,quando diplomatici libici denunciano quello che succede...come difenderlo?

Ero contro la guerra all'Iraq,IO,perchè la ritenevo una invasione di uno Stato sovrano figurati cosa penso delle stelle e strisce
Messaggio del 26-02-2011 alle ore 15:29:26
il popolo insorto contro gheddafi è solo una parte del popolo, minima. gli interessi di questa parte non sono pace e amore ma dominio e potere.
il cimitero si trova quasi sul mare ed è di sabbia. é uno dei piu grandi di tripoli e con molta probabilita quelle buche sono per le numerose vittime senza nome che il mare rigetta sulla spiaggia di tripoli e che vengono tumulate a decine( infatti nelle foto e nei video non c'è traccia di familiari disperati ne di persone che protestano contro gheddafi )
il confine egiziano è tranquilissimo come ho potuto ascoltare da stranieri li intervistati dalla tv venezuelana e non da tv arabe filo occidentali e antilibiche.
la fabbrica delle bufale è in piena attività
le rivoluzioni di twitter non mi piacciono
Messaggio del 26-02-2011 alle ore 15:35:52
gli aerei che bombardano i manifestanti sono una delle storie piu comiche che abbia mai sentito.....ero rimasto agli spari dei soldati sulla folla e mai avrei immaginato un sukoj supersonico russo che sfreccia tra le basse e bianche case di tripoli bombardando inermi manifestanti.

Messaggio del 26-02-2011 alle ore 15:36:59
gli aerei che bombardano i manifestanti sono una delle storie piu comiche che abbia mai sentito.....ero rimasto agli spari dei soldati sulla folla e mai avrei immaginato un sukoj supersonico russo che sfreccia tra le basse e bianche case di tripoli bombardando inermi manifestanti.

Messaggio del 26-02-2011 alle ore 15:39:42
Ad essere sincero anche io ho visto molti video palesemente fasulli, a partire da quello del bambino che i medici tentano di rianimare, benchè il bambino non avesse ferite di nessun genere in nessuna parte del corpo e non c'era sangue da nessuna parte! Ma altri video sembrano essere veramente fasulli!

Sicuramente c'è anche qualcuno che ha manovrato il popolo e che lo ha istigato e che molto probabilmlente dopo la caduta di Gheddafi si insinuerà al potere facendovi cose simili o peggiori di quelle fatte dal Rais!

Ma una domanda però mi sorge! Perchè Gheddafi ha patrimoni di miliardi di euro, che ora sta tentando di imboscare in tutto il mondo, a scapito di una popolazione veramente ridotta alla fame? E' dalla parte della Libia? Lo dimostri allora, concedendo quello che il popolo reclama e finendola di sparare sul popolo!

Una cosa è certa però! Una dittatura islamica stile Iran alle porte di casa nostra non ce la possiamo di sicuro permettere!
Messaggio del 26-02-2011 alle ore 15:43:28
magari
Messaggio del 26-02-2011 alle ore 17:38:08
Sentite questa analisi.

http://www.youtube.com/watch?v=s4wstBbCC6E&feature=player_embedded#at=666
Messaggio del 26-02-2011 alle ore 20:03:37

penso che ci siano peccati più grandi tipo dare della nullità ad un ragionamento o ad una opinione.

Non ho dato della nullità a un ragionamento o a un opinione, sennò non avrei precisato che ho opinioni diverse (entro un certo limite) - non l'ho precisato per esercizio accademico - ma do della nullità alla metodologia con cui si formano le opinioni. Preciso: le galline corrono dove il contadino butta il becchime; l'essere umano senziente va dove lo porta il suo più o meno libero ragionamento; può capitare che le galline vengano a trovarsi occasionalmente dove si trova l'essere umano senziente, ma le prime resteranno sempre galline, il secondo sempre un essere umano senziente; ma può accadere che due esseri umani senzienti giungano a luoghi diversi, pur continuando a rimanere esseri umani senzienti.
Ciò che volevo dire è che Animanera e Hafis sferzano sempre sempre le galline che corrono solo dove il contadino butta il becchime, qualunque siano i giudizi e le opinioni.
Messaggio del 27-02-2011 alle ore 15:21:53
Quando un porco si arricchisce, facendo morire di fame migliaia e migliaia di persone, succede questo.
Co lo asfaltassero come si deve, ssa merda
Messaggio del 27-02-2011 alle ore 23:55:05
Hop hop! Trotta cavallino, trotta!
Messaggio del 28-02-2011 alle ore 03:06:59

Quando un porco si arricchisce, facendo morire di fame migliaia e migliaia di persone, succede questo.



sei AMPIAMENTE fuori strada, Uanasgheps

La Libia è il 136° paese al Mondo per popolazione sotto la soglia di povertà, con appena il 7,4 % di poveri, ABBONDANTEMENTE dietro ai democraticissimi Stati Uniti - 12%, alla Gran Bretagna - 14%, al Canada - 10,8%, ai Paesi Bassi - 10,5%...
Messaggio del 28-02-2011 alle ore 08:51:46
hafis... non mi cadere su sti numeri truffaldini...



il primo errore di Gheddafi, secondo Andrew Solomon, è stato quello di aver tolto l’incarico di fare le riforme a Seif. Una mossa strategicamente sbagliata perchè ha spento nella popolazione anche la residua illusione che Gheddafi avesse a cuore il benessere del suo popolo oltre che la ricchezza personale.
Il secondo errore è strettamente connesso al primo ed è stato appunto il non preoccuparsi della povertà. La Libia è il paese più prospero del Nord Africa, data la sua enorme ricchezza di petrolio rispetto a una popolazione che si aggira attorno ai 6milioni di persone. Eppure la maggior parte di esse vive in condizioni di povertà e la ricchezza è concentrata nelle mani di pochi.
Il terzo errore commesso da Gheddafi è stato quello di non prestare attenzione ai bisogni dei più giovani. Un terzo della popolazione ha meno di quindici anni e la maggioranza di essa è al di sotto dei 25 anni. Uno dei problemi che accomuna la Libia agli altri paesi in cui sono esplose le rivolte è proprio la disoccupazione giovanile.

Messaggio del 28-02-2011 alle ore 09:16:31
la libia ha un tasso di disoccupazione del 5,2% nel 2009, inferiore a quello italiano.
la libia non è l'egitto e tantomeno la tunisia.
Uana trovane un altra....poi leggere notizie sulla libia sul new yorker è come farsi un idea di chi era cicciolina leggendo famiglia cristiana
Messaggio del 28-02-2011 alle ore 09:43:33

non mi cadere su sti numeri truffaldini



quelli che ho linkato sono numeri della Central Intelligence Agency americana, meglio nota come CIA.


secondo Andrew Solomon...la maggior parte di esse vive in condizioni di povertà



quello che hai quotato tu è esattamente il giornalismo "embedded", la macchina di disinformazione della Nato, che si mette in moto quando la Nato fiuta una preda... un concerto di frasi a effetto, slogan, sensazionalismo e propaganda che crea l'illusione momentanea di una verità condivisa, giusto per il tempo che serve a bombardare e occupare; poi, quando si scoprirà che le notizie erano false, e i numeri inventati, come nel caso della fossa comune di Racak, che fu il pretesto immediato per aggredire la Serbia, la gente si sarà dimenticata e sarà distratta da altre sirene...
Messaggio del 28-02-2011 alle ore 11:31:24
Andiamo e vediamo dove sta tutto sto lusso e sto grande popolo felice... questi sono i dati della cia...
------------
Editato da Uanasgheps il 28/02/2011 alle 11:34:37
Messaggio del 28-02-2011 alle ore 12:10:27
nel link che hai postato tu, il dato sulla povertà scompare, non è dichiarato e reca un vago ABOUT one third, laddove riscontri incrociati confermano che la Cia stessa fino al 2009 dichiarava al 7% la popolazione sotto la soglia di povertà...
tieni conto che stiamo parlando della Cia, e chiediti se questi stessi numeri non vengano alterati e falsificati in previsione di un "bombardamento umanitario"...
riscontro incrociato

Messaggio del 28-02-2011 alle ore 12:53:36
Scusate, e mi rivolgo ad Animanera ed Hafis, ma come giustificate il bombardamento del suo stesso popolo da parte di Gheddafi? Oppure dite che non c'è stato nessun bombardamento?

Quando c'è una guerra civile, di solito una buona parte della popolazione è oppressa, non basta il malcontento.

Poi dire che quelli che osteggiano Gheddafi sono una minoranza non è molto significativo, perchè bisogna fare il confronto con quanta parte della popolazione lo difende, considerando che molti (giustamente) hanno paura di lasciarci la pelle e non si schierano da nessuna delle due parti.

Sono sicuro anche che ci sia una parte di falsa propaganda, visto che in U.K. avevano addirittura dato cifre allucinanti... ma non riuscirei mai a parteggiare per uno che bombarda il suo popolo, e poi quando quella merdaccia è venuta a mettere sul suolo italico la sua cazzo di tendaccia da beduino, io l'avrei cacciato a calci in culo... petrolio o non petrolio. Animanera, tu che citi così spesso Mishima, non ritieni forse che anche il suolo italico sia sacro?
Messaggio del 28-02-2011 alle ore 14:01:34
non parteggio per Gheddafi... odio solo la propaganda e la mistificazione
però francamente non ho visto bombardamenti aerei sulla folla perché semplicemente non ho visto folle in rivolta... questa, ripeto, non mi pare proprio una sollevazione per fame o miseria...


Poi dire che quelli che osteggiano Gheddafi sono una minoranza non è molto significativo, perchè bisogna fare il confronto con quanta parte della popolazione lo difende, considerando che molti (giustamente) hanno paura di lasciarci la pelle e non si schierano da nessuna delle due parti


quanto a questo sacrosanto conteggio, in quanti paesi, prima della Libia, dovrebbe essere verificato quanto i governi rispettino le volontà e i desiderata del popolo? oltretutto, Gheddafi, come Chavez, è uno di quei FURBI che hanno capito che la prima cosa da "comprare", per restare al potere, è il consenso popolare; prova ne sia il rilascio immediato,( [url=http://www.repubblica.it/esteri/2011/02/27/news/libia_governo-27feb-12974853/]"La tv di stato[/url]ha invitato i cittadini a recarsi presso la più vicina filiale della Banca centrale per ritirare il sussidio di 500 (290 euro) dinari, promesso nei giorni scorsi dal regime" ), di soldi che il rais ha sempre dispensato con lungimirante calcolo per assicurarsi appunto un basso tasso di povertà e quindi un ampio margine di consenso tra gli strati più numerosi della popolazione...
Messaggio del 28-02-2011 alle ore 15:40:26
Ecco le immagini risalenti al 1973....quando con un colpo di stato Augusto Pinochet prese il potere in Cile.....ordino' all aereonautica militare di bombardare tutti i palazzi di potere di Santiago....provocando centinaia di morti......parliamo del 1973 eppure le immagini c erano eccome!!!! Voi avete visto qualche Mig Libico sganciare bombe??????? Chissa' perche' non esiste nemmeno mezzo filmato.......meditate gente....meditate
Messaggio del 28-02-2011 alle ore 16:14:05
Tempo al tempo... ricorda che stai parlando di un paese dove ti tagliano na mano se rubi na caramella...
su livelybia di storielle interessanti ce ne sono di continuo...
Messaggio del 28-02-2011 alle ore 16:33:37
Soprattuto si sta parlando di una citta' (Santiago del Cile) che nel 1973 faceva 4,5 milioni di abitanti, con una densita' di popolazione pari a circa 8000 abitanti per chilometro quadrato.

La Libia di oggi fa a malapena 6 milioni di abitanti con una densita' pari a 3.9 abitanti per chilometro quadrato.

Con questo voglio dire che e' difficile avere riprese/immagini in tempo reale in una situazione di guerra civile peraltro combattuta in una regione pressoche' disabitata e desertica.


Non so se ci sono stati bombardamenti dell'aviazione libica ma, a bocce ferme e quando i giornalisti saranno in grado di visitare liberamente il paese, non sara' difficile stabilirlo.
Certo che da quello che ho visto io in tv ci sono state parecchie cannonate su abitazioni ed infrastrutture civili.
Dubito che le tribu' desertiche che si oppongono a Gheddafi dispongano di tali armamenti.

Messaggio del 28-02-2011 alle ore 17:03:23

Non so se ci sono stati bombardamenti dell'aviazione libica ma, a bocce ferme e quando i giornalisti saranno in grado di visitare liberamente il paese, non sara' difficile stabilirlo.




A bocce ferme l'Iraq è stato un fallimento, visto che non c'erano armi di distruzione di massa, quindi direi che gli U.S.A. (e quindi la C.I.A.) non sono affidabili da questo punto di vista, anzi direi che sono proprio dei millantatori.


Certo che da quello che ho visto io in tv ci sono state parecchie cannonate su abitazioni ed infrastrutture civili.
Dubito che le tribu' desertiche che si oppongono a Gheddafi dispongano di tali armamenti.



A meno che non ci sia, come dicono, lo zampino di Al Qaeda/USA ed la cara vecchia strategia del terrore in chiave internazionale.

Ma sinceramente io vorrei sapere, chi dice che non ci sono stati i bombardamenti, dove prende le sue notizie? Inoltre, perché i giornalisti occidentali non possono andare lì (ergo non ci sono le foto)?
Se "a bocce ferme" dovessero mancare le tracce dei bombardamenti, io smetto di leggere i giornali... per sermpre.
Messaggio del 28-02-2011 alle ore 17:18:09
Gipsy.

Per chiunque, non solo i giornalisti, avventurarsi fuori dai centri abitanti libici in questi giorni equivale a sfidare la sorte. La gente esce solo per procurarsi cibo e acqua.

In Libia, ad oggi, non e' possibile sapere, oltre a quelli fedeli a Gheddafi, chi sono gli altri contendenti in campo.
Verosimilmente bande armate appartenenti a diverse tribu' e mercenari al servizio delle varie multinazionali.

L'Iraq e' stato un fallimento da ben prima che si facesse la guerra. Non solo a bocce ferme.
Messaggio del 28-02-2011 alle ore 19:43:06
Un paio di bombe nucleari su Londra e come d'incanto finiranno parecchie guerre
Messaggio del 28-02-2011 alle ore 19:55:16
Messaggio del 01-03-2011 alle ore 13:19:32
[url=http://www.youtube.com/watch?v=s4wstBbCC6E&feature=player_embedded#at=666]Cosa c'è dietro le rivoluzioni nord africane[/url]
Messaggio del 01-03-2011 alle ore 18:44:15
COSA C'E' DIETRO LE RIVOLUZIONI NORD-AFRICANE

Messaggio del 02-03-2011 alle ore 12:39:46
é una storia gia vista in tutti i suoi passaggi: l'impero cerca ancora di colpire con la sua testa di ponte chiamata nato, le solite risoluzioni valide solo per alcuni, la no fly zone, tutto il corollario di bugie false notizie e ridicoli filmati, sinistra che grida giu il dittatore e ingenui che credono a tutto cio.
Ed ecco all'orizzonte una nuova serbia ed un nuovo iraq....ma il Rais resiste e puo farcela.
Gipsy di Seppuku non se ne parla
Messaggio del 02-03-2011 alle ore 13:50:06

Gipsy di Seppuku non se ne parla



Io mi riferivo al fatto che Gheddafi è venuto in Italia a dettare le sue regole e pensavo che questa cosa dovrebbe farti quanto meno incazzare quanto fa incazzare me, non alla sua uscita di scena (Infatti lo so che Gheddafi, almeno a quanto dice, rimarrà lí fino alla fine).
Messaggio del 03-03-2011 alle ore 09:39:47
non so segnalare un testo quindi devo usare il copia e incolla ma se, Gipsy, ti interessano articoli interessanti questo puo esserne uno:

devo ammettere che avevo sottovalutato Gheddafi. Dopo l’avvio del colpo di stato organizzato contro il suo regime dai soliti uomini-ombra statunitensi, avrei giurato che avrebbe resistito non più di qualche giorno. Mi sembrava frollo, rimbambolito da decenni di bagordi con le infermiere, impreparato ad affrontare una situazione di attacco concentrico militare e mediatico da parte non solo degli ambienti d’intelligence occidentali che hanno organizzato il golpe, ma anche della maggioranza degli stati arabi, nonché, com’è ovvio, di settori del suo stesso esercito e perfino del suo stesso entourage familiare.

Avrei scommesso che le forze militari fedeli al raìs avrebbero deposto le armi in fretta e sarebbero passate rapidamente dalla parte delle fazioni ribelli dell’esercito, quelle che stanno ancora tentando di rovesciare il regime con l’appoggio – ormai esplicito – di professionisti della strategia militare angloamericana, di truppe mercenarie fatte arrivare dall’Egitto e del battage propagandistico dei media internazionali; i quali non hanno mai smesso, per una settimana intera, di vomitare sull’opinione pubblica mondiale le loro ridicole e inconsistenti menzogne, spacciando il golpe per “rivoluzione popolare”, producendosi in contorsionismi logici e prestidigitazioni visive pur di nascondere la realtà di ciò che sta accadendo in Libia dietro la fiction di qualche balletto di piazza di bazarioti festanti, spesso pagati per ballare o ripresi in contesti che con la Libia nulla hanno a che vedere.

Invece il vecchio leone sta opponendo una discreta resistenza, il che dimostra che il sostegno di cui gode presso le gerarchie militari e l’opinione pubblica del suo paese è ancora forte, nonostante gli equilibrismi sfoggiati dall’apparato di disinformazione globale per dimostrare il contrario. Naturalmente è difficile immaginare che questa resistenza disperata possa riuscire ad avere la meglio su forze così soverchianti, salvo che intervengano nell’agone dello scontro quelle forze politiche emergenti (Russia e Cina in primis) le quali, per il momento, non sembrano avere la minima intenzione di interferire. Questo è almeno ciò che dimostrano con l’apparenza delle dichiarazioni diplomatiche e con il loro sostegno alle deplorazioni internazionali contro le (inesistenti) “stragi di manifestanti” attribuite al regime, nonché con il loro incondizionato appoggio alle risoluzioni di condanna dell’ONU. Cosa stiano progettando realmente, dietro l’esteriorità delle esternazioni pubbliche, lo dirà solo il tempo.

In ogni caso, è sempre istruttivo e confortante vedere come si comporta il leader di un paese sovrano e indipendente di fronte all’attacco in forze di potenze straniere. Non cerca di vendersi, ma combatte. Non fugge di notte, caricando frettolosamente la refurtiva su carovane improvvisate, ma organizza il contrattacco con tutte le forze che ha a disposizione. Perfino di fronte alla quasi certezza di una disfatta catastrofica, cambierei il nostro intero ceto politico – da Berlusconi a D’Alema, passando per Prodi, Vendola, Fini e tutta l’allegra compagnia di logorroici mercenari degli USA che ci arringano ogni giorno dai teleschermi sulla celeste sacralità dei “diritti umani” – con un solo Gheddafi, anche stasera stessa e con enorme gioia. Per il momento, noto con soddisfazione che i media internazionali controllati dagli Stati Uniti hanno smorzato i riflettori sulla Libia, il che è segno che sta succedendo qualcosa. Non è chiaro cosa sia questo “qualcosa”. Potrebbe essere una trattativa tra le fazioni ribelli dell’esercito e quelle ancora fedeli al colonnello per una resa o per la cessione di parti del territorio. Le numerose defezioni di funzionari libici, come Abdel Moneim Al-Honi e Ali al-Essawi, rispettivamente ambasciatori presso la Lega Araba al Cairo e in India, fanno pensare che sia già in avanzato stato di progettazione un dopo-Gheddafi in cui questi topi in fuga sperano di poter ricoprire ruoli di qualche rilievo. Anche ex ministri di Gheddafi, come Aref Sharif, capo delle forze aeree libiche, e Abdul Fatah al-Yunis, ministro degli interni, hanno rapidamente abbandonato la nave, probabilmente avendo in mente la stessa illusoria prospettiva. Gheddafi sembra però poter ancora contare sulla fedeltà del suo braccio destro, Abdullah Sinusi, capo dei servizi d’intelligence nonché cognato del colonnello.

Potrebbe anche essere in preparazione un qualche tipo di incidente “false flag” da attribuire alla responsabilità del leader libico per giustificare un intervento diretto della “comunità internazionale” (altro nome degli Stati Uniti d’America).
Potrebbe darsi – ma qui entriamo nel campo delle pure speculazioni ipotetiche – che i russi, dietro le dichiarazioni di circostanza, abbiano in realtà deciso di proteggere gli interessi della Gazprom in Cirenaica fornendo sostegno tecnologico e militare al governo libico. Non sarebbe una novità, era già successo all’epoca dell’attacco di Israele al Libano, quando le forze di Hezbollah riuscirono ad aver ragione delle truppe sioniste anche grazie alla tecnologia militare fornita dai russi, attraverso la triangolazione con l’Iran. Potrebbe perfino trattarsi – e qui entriamo nel campo della fantascienza più visionaria – di un improvviso attacco di vergogna dei media, i quali, dopo le figuracce fatte nei giorni scorsi con la diffusione di fregnacce titaniche e ormai ampiamente sbugiardate come tali, abbiano deciso di tenere la ciabatta chiusa per non perdere dinanzi all’opinione pubblica quel poco di credibilità che gli resta (ammesso che gliene resti). Ma, ripeto, non ci credo neanch’io. La vergogna è una funzione mai implementata nel software degli zombi che forniscono la disinformazione e di coloro che ne fruiscono.

Con la copertura della “rivoluzione libica”i cazzari dei media e le masse loro succubi hanno battuto ogni record olimpionico, rispettivamente, di cialtroneria e credulità. Sono stati sbandierati – e si continuano a sbandierare – attacchi aerei dell’aviazione libica contro le folle di Tripoli. Solo che, se si spegne il “commento degli inviati” e si ascoltano le testimonianze locali, nessuno ha mai visto questi attacchi e nemmeno le folle. L’unica cosa vista a Tripoli paragonabile a una folla in rivolta è il gruppetto di persone radunato in piazza dallo stesso Gheddafi durante il suo discorso pubblico, tenuto quando da giorni i pagliacci dei media nostrani lo dicevano “asserragliato in un bunker sotterraneo” o in fuga verso Caracas, se non addirittura defunto. La loro totale mancanza di senso del pudore si fa forte della terminale decerebrazione del pubblico teleutente, reso creta nelle loro mani (lo chiameremo “pubblico di cretini”) ed ormai vittima di deprivazione del senso della realtà. E’ questa deprivazione che consente agli untori di fesserie di farla franca. Un pubblico non totalmente rimbecillito ricorderebbe ancora cosa sia, in concreto, un bombardamento dell’aviazione contro una città e capirebbe che è difficile non notarlo o non averne testimonianze filmate. Anche noi italiani abbiamo sperimentato l’emozione dei bombardamenti a tappeto, all’epoca in cui la “democrazia” venne allegramente portata anche a noi dai suoi solerti rappresentanti di zona, per cui dovremmo ricordarne gli effetti, almeno a grandi linee. Sfortunatamente, a difenderci contro i paladini dei “diritti umani” non c’era allora nessun Gheddafi e ormai nemmeno più un Mussolini.

Il punto più alto dell’idiozia disinformativa si è raggiunto con le immagini delle “fosse comuni” di Tripoli, rivelatesi essere più “comuni” di quanto si credesse: erano infatti normalissime fosse di sepoltura scavate nel cimitero di Tripoli in un’occasione che con gli eventi degli ultimi giorni nulla aveva a che fare. Naturalmente nessun direttore o caporedattore si è scusato con i propri utenti per averli presi ancora una volta per il culo. E che dire delle immagini di masse tumultuanti, girate in Bahrein e nello Yemen e spacciate per “rivolte in Libia”? Per non parlare delle immagini degli scalmanati che buttano giù da un palazzo il simulacro del “libro verde”, immagini il cui dozzinale simbolismo ricorderà agli studiosi dei meccanismi di propaganda le analoghe riprese dell’abbattimento della statua di Saddam in Iraq, anch’esse accuratamente orchestrate dalla giostra dei media ad uso e consumo dei teleovini occidentali.

Per giorni si è parlato di “manifestanti in marcia verso Tripoli”. L’utente non diversamente encefalico si chiedeva allibito come mai l’esercito libico, fosse pure ridotto a non più di un paio di carri armati, non si decidesse a schiacciare una volta per tutte sotto i cingoli questa massa di popolastro vociante. Passavano i giorni e niente succedeva. I carri armati restavano fermi. Il popolastro marciava, e marciava, e marciava. Deve aver marciato fino allo sfinimento, tanto che Tripoli non è mai stata raggiunta. Forse i “manifestanti” si sono persi nel deserto, che com’è noto separa tra loro i principali centri abitati, non essendo la geografia libica esattamente paragonabile a quella dell’hinterland milanese. O forse, sfiniti dalla marcia, si sono fermati a rifocillarsi nel McDonald’s dell’oasi più vicina. Fatto sta che all’improvviso gli eroici maratoneti della rivolta si sono dissolti nell’aria sottile, gloriosamente assunti nel Walhalla delle puttanate senza ritegno, al fianco di Neda e del rifugio sotterraneo di Osama a Tora Bora.

Nel nugolo di cazzate sciorinate dalla stampa, non potevano mancare i classici, come le “armi di distruzione di massa” in possesso del demoniaco signore dei beduini. "Gheddafi è in possesso di almeno 10 tonnellate di gas di tipo 'iprite'”, scriveva atterrito lo spagnolo El Paìs, “anche conosciuto come 'gas mostarda': Usa e Gran Bretagna sono preoccupati, adesso, per le sorti delle armi di distruzioni di massa”. Anch’io sono un po’ preoccupato, avendo già sentito questa litania ed avendo un’idea piuttosto precisa di come va a finire. Si è infatti già ottenuta la condanna dell’ONU contro i non meglio precisati “crimini” compiuti da Gheddafi nel difendere il suo paese da un’aggressione straniera. Si parla già di embarghi e di no-fly-zone, insomma, le solite cose. Non è difficile immaginare che il destino che attende la Libia – in mancanza, questa volta, di un deciso intervento nel conflitto di potenze meno sguattere degli USA di quanto lo siano i paesi europei – sia del tutto simile a quello riservato all’Iraq: massacri indiscriminati contro la popolazione civile ad opera dei contractors mercenari (noti difensori dei diritti umani) che già impazzano nel paese, confisca delle riserve petrolifere e di gas naturale da parte delle corporation occidentali (magari con qualche contentino riservato alle aziende beffate, per non farle scalpitare troppo, come già fatto con le concessioni ENI di Nassiriya), frazionamento del paese in aree d’influenza tribale e religiosa, allo scopo di garantire una guerra civile perpetua che lo renda debole e facilmente controllabile dalle forze “umanitarie” presenti sul territorio. Un quadro apocalittico, ma già visto, predisposto con l’esultante sostegno dei babbei che vedono in questa devastazione di una nazione sovrana nientepopodimeno che la “eroica ribellione del popolo contro un dittatore”. Come si possa essere così dabbene dopo oltre due decenni di rivoluzioni colorate USA, attuate più o meno tutte con lo stesso schema e con gli stessi pretesti, è materia che attiene all’indagine filosofica, teologica e forse psichiatrica.

Bisogna ammettere che in questa sarabanda di idiozie stampate e teletrasmesse, si sono in parte positivamente distinti i giornali berlusconiani, sui quali si è visto comparire, tra la caligine di bubbole, qualche rado sprazzo di verità, qualche articolo di Marcello Foa, qualche testimonianza fuori dal coro. Purtroppo non altrettanto positiva è stata la performance del proprietario di detti organi di stampa. Costui, dopo aver viaggiato per anni a braccetto con Gheddafi, fin quasi a proporre scambi alla pari di dentiste e infermiere, ha rapidamente rispolverato l’avito protocollo italico del voltafaccia, condannando le “violenze” contro i dimostranti smentite dai suoi stessi giornali, rinnegando gli accordi firmati con la Libia non più di qualche mese fa ed accingendosi a trasformare ancora una volta l’Italia in una pista di decollo americana per portare all’oppresso dirimpettaio nordafricano il sollievo dei bombardamenti umanitari. Nessuna sorpresa, visto che lo stesso cinismo da miserabile opportunista lo aveva dimostrato all’epoca dell’aggressione all’Iraq. Forse è a questo che mirava la massiccia operazione di “ammorbidimento” scatenata contro di lui negli ultimi mesi, tra accuse di pedofilia, tradimenti di alleati teleguidati da Washington, defezioni nella compagine parlamentare, tumulti nella capitale scatenati da giovinastri frustrati, lasciati liberi, per l’occasione, di sfogare il loro vuoto cerebrale contro bancomat e vetrine di pubblici esercizi.

E’ probabile che questo tradimento scellerato appaia una mossa astuta all’ometto di Arcore, l’occasione per prendere una boccata d’ossigeno dopo mesi e mesi di attacchi concentrici coordinati da oltreatlantico che lo hanno sfibrato e reso malleabile. In effetti, dopo il voltafaccia, le prospettive per lui si sono fatte meno tetre. I transfughi di Fli sono in buona parte rientrati nei ranghi, lasciando il povero Fini al cospetto della propria nullità politica e parlamentare. Il governo ha ora qualche numero in più per resistere nella cittadella assediata in cui si è arroccato. I pettegolezzi su Ruby sono già stati trasferiti sulle pagine di cronaca rosa, concedendo agli stravolti avvocati dell’assediato qualche minuto di respiro per riorganizzare una strategia. Opinionisti filoamericani fuggiaschi come Giuliano Ferrara e Paolo Guzzanti hanno già manifestato il proposito di schierarsi nuovamente, come prodighi figliuoli di ritorno al tetto natìo, a difesa della reputazione paterna, già rinnegata e sconfessata durante il “periodo russo” del capo del governo. De Michelis si è profuso nella descrizione dei grandi riconoscimenti ed onori che verranno al nostro dalla svendita a costo di realizzo di quel poco di politica internazionale indipendente che aveva messo in campo negli ultimi dieci anni. Onori smisurati, simili a quelli riservati dagli USA a Bettino Craxi, di cui il capelluto ex discotecaro socialista era già stato, a suo tempo, consigliere fraudolento.

Non vorrei gettare acqua gelata sulle sue speranze, ma se Berlusconi spera di sottrarsi con il tradimento degli alleati al destino che gli Stati Uniti hanno comunque in serbo per lui, forse farebbe bene a dare un’occhiata alla lunghissima lista di servitori fedeli e infedeli degli USA che sono stati liquidati senza troppi complimenti quando è venuta meno la loro utilità contingente. Le recenti vicissitudini dei fedelissimi Mubarak e Ben Ali dovrebbero essere sufficienti, anche da sole, ad insegnargli qualcosa. Anche se, a dirla tutta, penso che siano parole al vento. Per imparare qualcosa dalla politica internazionale occorrerebbe avere un’idea di cosa sia la politica internazionale, il che è pretendere troppo da un piazzista di casseruole. Conto però sull’innata capacità degli sciacalli di riconoscere i propri simili dall’odore, anche se celati sotto i più concilianti e melliflui travestimenti.

Anche la famiglia Gheddafi dovrebbe saperne qualcosa. Il 21 aprile 2009, Mutassim Gheddafi, figlio del’attuale “nemico della libertà dei popoli”, veniva ricevuto con tutti gli onori a Washington da Hillary Clinton. “E’ con grande piacere”, si sdilinquiva la Clinton nel 2009, “che do il benvenuto al ministro Gheddafi al Dipartimento di Stato. Noi attribuiamo grande valore alle relazioni tra gli Stati Uniti e la Libia. Abbiamo grandi opportunità per approfondire e ampliare la nostra cooperazione e personalmente ho la ferma intenzione di consolidare i nostri rapporti. Pertanto, signor ministro, sia il benvenuto tra noi”. Berlusconi farebbe bene a riflettere sul valore e sull’affidabilità dell’amicizia di queste vipere, prima di ritrovarsi tra capo e collo un “approfondimento della cooperazione” simile a quello riservato alla famiglia del leader libico. Nonché sul fatto che, quando questa “cooperazione” entrerà nella sua fase risolutiva, non ci sarà più nessun Putin, nessun Ben Ali, nessun Gheddafi a cui chiedere appoggio o anche soltanto asilo politico.

Gianluca Freda
Fonte: http://blogghete.altervista.org
Link: http://blogghete.altervista.org/joomla/index
Messaggio del 03-03-2011 alle ore 09:44:32
semplice e interessante.
perche devo essere rappresentato all'estero da un maestro di sci amico della nirestein? perchè? perchè?
Messaggio del 03-03-2011 alle ore 13:25:37
Grazie per l'articolo, in genere trovo sempre più interessanti le voci fuori dal coro (come anche in questo caso).

suppongo la fonte sia questa

Messaggio del 03-03-2011 alle ore 13:29:12
Nonostante Gheddafi mi sta pesantemente sul cazzo, almeno per uno dei succitati motivi...

metto il link anche a questo articolo
Messaggio del 03-03-2011 alle ore 13:41:18
Ed eccone un' altro, questo forse il più equilibrato di tutti.
Messaggio del 03-03-2011 alle ore 17:09:40
linko solo questo articolo e questo altro, suggerendo che l'eroina prodotta in Afghanistan viene raffinata in ... Kosovo

Messaggio del 05-03-2011 alle ore 17:41:25


Que?? Pure tutto falso ah??
Messaggio del 05-03-2011 alle ore 23:28:46
Avevo molti dubbi, ma ora sono svaniti: Forza Muammar!
Messaggio del 06-03-2011 alle ore 08:02:02
Forza sì, fatti ammazzare e finisce sto teatrino.
------------
Editato da Uanasgheps il 06/03/2011 alle 08:05:20
Messaggio del 06-03-2011 alle ore 08:19:09

«Devo dirvi una cosa tremenda. Sono state uccise delle donne. Hanno sparato alle donne che erano affacciate alle finestre, che dai balconi davano l´acqua a chi manifestava in strada. Queste donne sono morte per la libertà di Bengasi e della Libia intera». Khamal ha 49 anni. È un piccolo imprenditore di Bengasi, sua figlia studia giurisprudenza. Legge è la parola che, piangendo e strillando al telefono dalla Cirenaica, ripete più spesso a Repubblica Tv. «C´era tanta gente in strada per chiedere rispetto della legge e libertà. Ho visto vecchi di 80 anni e ragazzini, giovani uomini e anche donne. Adesso è tutto finito, stamattina (ieri, ndr) abbiamo preso l´aeroporto e l´esercito si è schierato dalla nostra parte. Bengasi ora è molto più sicura di cinque giorni fa, ci sono militari a proteggere la popolazione dai mercenari di Gheddafi». Ci sono state molte vittime? «Sì. All´aeroporto abbiamo perso 15 persone. In una notte i morti sono stati più di 70, perché altri 50 hanno sono stati uccisi all´ospedale militare» I civili sono armati? «No. L´esercito ora è dalla parte della gente, quindi abbiamo restituito le armi». Cosa ha visto in questi giorni? «Le donne assassinate dai cecchini alla finestra non potrò dimenticarle mai. Ma vi racconto cosa vedo ora. Sono vicino al cimitero ed è tutto bloccato da carri funebri. Non riesco a spiegare cosa provo. Abbiamo perso troppi ragazzi, loro sono andati davanti ai militari dicendo “uccideteci tutti” e quelli l´hanno fatto, li hanno ammazzati. Il dittatore se ne deve andare, non deve più presentarsi neanche in tv». Realisticamente, è quel che vi aspettate? «Noi vogliamo Tripoli. Senza Tripoli tutto questo non sarà servito a niente. Senza Tripoli non siamo al sicuro. Se la capitale non cadrà, gli uomini di Gheddafi torneranno qui, ci bombarderà l´aviazione». Democrazia, certo. Ma chiedete anche maggiore benessere? «Non vogliamo soldi, vogliamo libertà, il rispetto delle leggi». Lei non ha paura? «No. Ho avuto paura per 42 anni. Oggi non me ne rimane più».



Quanto cazzo deve essere fregno a vivere in un posto del genere ah???
Pena di morte se sputi per terra, donne senza diritti, sfruttati al 200%, senza libertà, quanta cazz è fregne!!!
Accomodatevi!!
Messaggio del 06-03-2011 alle ore 12:20:50
Ammeno di interventi NATO/Usa, Gheddafi facilmente ristabilirà l'ordine in Libia e la rivolta sarà sedata! E non credo che gli americano abbiano voglia di ficcarsi in un'altro teatro di guerra! Semmai tenteranno atti intimidatori o raid sull'esile aviazione Libica!
Cmq la vedo dura! Se nei prossimi 7-10 giorni nessuno interviene Gheddafi avrà vittoria facile!
E poi voglio vede con che faccia i governi occidentali si ripresenteranno al Rais!
Messaggio del 07-03-2011 alle ore 11:03:16
Una cosa è sicura, il volto dell' Europa cambierà ora che non ci sono più i cani da guardia dell'occidente a fermare l'orda di africani che vogliono salire...

Hannibal ad portam
Messaggio del 07-03-2011 alle ore 13:20:33
Ad portas
Messaggio del 07-03-2011 alle ore 14:33:07
Ok... "alle porte" è meglio di "alla porta"
------------
Editato da Gipsy il 07/03/2011 alle 14:40:50
Messaggio del 07-03-2011 alle ore 20:28:58
La porta di casa e le porte della città, mica l'ho detto io
Messaggio del 08-03-2011 alle ore 01:06:16

La porta di casa e le porte della città, mica l'ho detto io



T'ho già detto che hai ragione... so sbajat'
Del resto il mio latino, anche per quanto riguarda le frasi fatte risale a più di 10 anni fa.

Non lo devo usare, devo chiedere il tuo permesso oppure, essendo umano, posso sbagliare dettagli di rilevanza opinabile?
Messaggio del 08-03-2011 alle ore 19:10:34
Tu hai sostenuto che se uno sbaglia deve essere corretto, e io ti prendo in parola
Messaggio del 11-03-2011 alle ore 15:46:18
Gheddafi e il Mossad: un'operazione di debunking?
di Claudio Moffa - 07/03/2011

Fonte: claudiomoffa.it




Verità vera, quella diffusa dalla stampa israeliana sul Mossad che aiuterebbe Gheddafi, o disinformazione – debunking, nello stile Wikileaks – in un momento in cui Gheddafi è in ripresa e sta riconquistando pezzi importanti di territorio libico e guadagna consensi in alcuni paesi del “Terzo mondo”? Perché questa notizia non è stata pubblicata dai media di Israele prima, nei primi giorni della rivolta, quando Gheddafi sembrava prossimo a essere rovesciato? Non sarebbe stata utile a calmare i bollori bellicisti della Rodham Clinton e di Cameron?
E’ la prima domanda da porsi per capire quel che sta succedendo. Premetto di assumere come ipotesi di lavoro che tutto è possibile, anche una alleanza contingente fra Mossad e Gheddafi (o forse tra una agenzia mercenaria israeliana e Gheddafi), e inoltre che concordo con chi insiste sulla necessità, rintuzzata la ribellione con interventi militari assai meno drammatici di quello che la solita stampa vuole far credere – non a caso Gheddafi ha invitato l’ONU domenica scorsa, ad indagare sui fatti – di una politica di recupero delle due Libie che sono nei fatti emerse in queste settimane di guerra, a una pacificazione reciproca. Il figlio maggiore del rais, che nei primi giorni della crisi parlò della necessità di una apertura democratica e poi si fece filmare con il mitra su un carro armato, simboleggia bene questa eventuale prospettiva.
Questo detto, credo che bisogna tener presente la complessità generale della situazione. Può sembrare una battuta scontata, ma in realtà penso che esistano due diverse visioni generali dei due campi che si stanno scontrando, non certo da oggi, ma, se non dal ‘48, almeno dal 2001, nei diversi teatri mediorientali: una attenta ai fenomeni di superficie e una più profonda. Sic.
E’ in effetti complesso il quadro delle tendenze e delle forze anti israeliane e antisioniste alla luce della contraddizioni interne tra poteri e organizzazioni laiche (oggi, dopo il rovesciamento di Saddam, fortemente indebolite) e religiose, in ascesa soprattutto dopo le vittorie di Hezbollah in Libano, di Hamas in Palestina e dell’Iran contro le minacce costanti di Israele versus la sua opzione nucleare. Anni fa, quando Ahmadinejad veniva additato da molti come un “integralista” “reazionario” e addirittura uno strumento del sionismo scrissi che in realtà il presidente iraniano era il “nuovo Saddam Hussein” all’orizzonte. Accadde poi non solo che lo scontro tra Israele e Teheran continuò ad acuirsi – costantemente nascosto dalle complementari letture “americaniste” e “antiamericaniste” in Occidente, che occultando sistematicamente le aperte e reiterate minacce antinucleari dei dirigenti israeliani, hanno preteso che il principale nemico dell’Iran sia l’ “imperialismo americano” o la “democrazia americana” - ma anche che il nuovo gruppo dirigente post-khomeinista ripercorresse, beninteso in autonomia e per suo conto, alcune letture del sionismo riscontrabili anche nell’Iraq baathista, che andavano ben al di là della sacrosanta denuncia dell’illegittimità della occupazione della Palestina. Così a Baghdad, circolava già negli anni Ottanta un libretto di un ex dirigente della Banca nazionale irachena che polemizzando duramente con il plagio israeliano dello shekel come moneta presuntamente inventata in epoca biblica – la moneta in realtà, diceva l’autore, era stata coniata dai re babilonesi – allargava lo sguardo alla questione del presunto primato della civiltà della Bibbia su quella mesopotamica, con richiami all’epopea di Gilgamesh, al codice di Hammurabi, alla leggenda del diluvio universale già presente nei testi cuneiformi della civiltà del Tigri e dell’Eufrate. Tutti fatti storici, peraltro, indubitabili, eppure negati per fare un esempio da un articolo “pro-Bibbia” di Beniamino Placido di una ventina di anni fa (l’articolo riguardava la dialettica fra civiltà biblica e successiva civiltà greco-romana, ma nessun accenno veniva fatto dal critico di Repubblica, appunto, al precedente mesopotamico).
Anche a Teheran – a conferma della gravità autolesionista della guerra irano-irachena degli anni Ottanta - la visione del sionismo è estesa e profonda: a parte le note polemiche sull’ “industria dell’Olocausto”, il convegno sull’hollywoodismo del febbraio scorso ha rappresentato una iniziativa di eccezionale importanza, che dimostra l’alto livello di coscienza del nuovo gruppo dirigente iraniano, di cosa sia effettivamente l’ideologia ufficialmente fondata da Herzl nel 1897. Il cinema è un formidabile strumento di addomesticamento dall’alto delle opinioni pubbliche dell’intero pianeta, un film ben fatto vale mille editoriali e titoli di giornale: le relazioni del seminario hanno affrontato anche specifici prodotti, ad esempio Transformers, un film molto bello per bambini in cui a un certo punto i buoni soldati americani si chiedono chi sta dietro i terribili robots che li minacciano, e uno di loro risponde: l’Iran non può essere, non è in grado, deve essere la Cina. Così ti educo il pupo. Personalmente ho parlato di Indiana Jones¸di Evita, del Codice da Vinci e di Lutero, esempi dell’aggressività a tutto pianeta delle identità collettive e individuali “altre”, che l’hollywoodismo appunto esprime (vedi la breve scheda allegata in questa finestra). E’ Teheran dunque a rilanciare nel concreto una problematica che ha fatto parte in passato almeno, forse ne fa ancora parte ma credo in modo assolutamente marginale, di un pezzo almeno della cultura cinematografica critica occidentale. Ma anche la Libia – per terminare con un esempio che calza con la questione in oggetto, e che potrà sembrare irriverente ad alcuni – mi pare abbia dato segnali importanti dal punto di vista della comprensione del fenomeno sionista: così la polemica di Gheddafi nel 2009 contro il ruolo di Israele nelle tragiche guerre africane, e la denuncia di parzialità della Corte Penale Internazionale non sono faccende da poco, e anzi riguardano la politica di egemonia prosionista dentro le istituzioni internazionali, che è fenomeno peraltro molto vecchio (vedi l’allegato in questa finestra).
Ed ecco dunque la visione in superficie di molto “antisionismo” nostrano. Quello che vede del sionismo solo l’occupazione della Palestina, e non la sua presenza in tanti paesi cruciali per gli equilibri internazionali, proprio come sta accadendo oggi: invece, non solo il sionismo conosce divisioni interne (ad esempio Soros che da una parte finanzia la guerriglia del Kosovo, dall’altra critica il peso eccessivo della lobby negli USA; o la lobby USA che periodicamente si distanzia dal sionismo territoriale di Israele), ma soprattutto è un fenomeno sociale e culturale “totale” che si riverbera nella cultura, nelle istituzioni, nel mondo politico, nei mass media, nella finanza di tantissimi paesi, soprattutto, ma non solo, in Europa e negli Stati Uniti e connesse “diaspore”.
E allora guardiamo le cose come stanno: veramente la rivolta libica è invisa a Israele? E come si concilia questa eventualità con la politica del tanto peggio tanto meglio che sempre Israele ha applicato nelle regioni islamiche, e con il suo sostegno aperto, plateale, straprovato a tanti estremismi islamici attivi contro gli Stati costituiti e sovrani? Non solo la stranezza di Al Qaeda (un terrorismo stragista che mai ha compiuto un attentato contro Israele, ed è sempre stato funzionale all’oltranzismo occidentale), ma anche il sostegno di Tel Aviv ai kosovari e ai bosniaci contro la Jugoslavia di Milosevic, ai ceceni contro la Russia di Putin – il leader più inviso alla cosiddetta “intellighenzia” ebraica o pro ebraica euroamericana, tipo Bernard Heny Levy – ai curdi e allo stesso Bin Laden alle origini (almeno) dell’avventura qaedista? E arrivando al Darfur: come si concilia la convergenza di intenti tra Gheddafi e Israele, con le posizioni assunte dalla Libia sempre in difesa del Sudan di Al-Bashir e della sua sovranità contro la propaganda sionista sul presunto genocidio del Darfur, e l’appoggio di Tel Aviv alle bande secessioniste islamiche darfuriane? Come si concilia con il tentativo di incriminazione-lampo di Ghedafi da parte della Corte Penale Internazionale, un organismo in mano a una magistratura che sempre, dal 2002 ad oggi, ha sostenuto nei fatti gli amici di Israele, dal tutsi Kagame al caso Hariri in Libano?
L’antisionismo “politically correct” semplicemente non considera queste cose, perché non ne parla mai, le censura e si autocensura per non essere sotto tiro e non essere accusato di “antisemitismo” e “complottismo”. Così il risultato è che una ben possibile operazione di debunking venga assunta come verità, contro le posizioni acclarate di tutti gli amici di Israele in Occidente: Clinton e Cameron, Sarkozy e il suo entourage ebraico-sionista – tutti pro no fly zone in Libia, rimasti scottati dall’assenza di questo provvedimento nella risoluzione 1970 - fino alle dialettiche interne italiane, dove la stessa richiesta comincia a far purtroppo capolino. Guardate la stampa italiana: è Repubblica il quotidiano antigheddafiano per eccellenza, che gonfia le cifre e parla da tre settimane di massacri indicibili, non altre testate, neppure quelle pro governative dove – non solo per spazio dedicato, ma anche per commenti – affiora una posizione ben più cauta e equilibrata. Forse Repubblica è un quotidiano antisraeliano? Forse se Israele fosse veramente pro Gheddafi non muoverebbe le proprie corazzate mediatiche, in Italia tutta la catena De Benedetti, all’estero El Pais, il New York Times, il Financial Times e via scorrendo? Ma di nuovo, il nostrano antisionismo “politically correct” non vuole vedere le cose, non vuole vedere la sostanza della politica estera italiana, oggi a rischio fortissimo proprio nello scacchiere libico, e la sostanza anche di certa politica interna, e di certe scadenze cruciali che investono la questione della presenza sionista in importantissime istituzioni italiane. Non mi va, volutamente, di dire di più in queste ore assolutamente cruciali per la nostra Repubblica aggredita da due decenni da poteri eversivi minacciosi. Ma questa storia del sostegno del Mossad a Gheddafi va verificata prima di essere assunta come verità e avallata urbi et orbi: anche se domani il debunking dovesse continuare con un articolo in prima pagina del Times di Londra.
E anche se risultasse alla fine confermata fattualmente, la presunta alleanza Libia-Israele va colta nel suo effettivo spessore: una convergenza strategica o un colpo di testa del "beduino" Gheddafi che si aggrappa a tutto per sopravvivere, e lo stesso fa Israele, con alle spalle anni di sconfitte dal Libano alla Georgia al Darfur alla Palestina? Ovvero e più prosaicamente: una prova del sostegno di Tel Aviv a Gheddafi, o un evento che riguarda essenzialmente una agenzia di reclutamento che opera nel mercato delle guerre, e che si autonomizza dalle stesse logiche strategiche del paese in cui è nata e ha la sua sede centrale? Interrogativi chiave, che attendono ancora una risposta.



Messaggio del 12-03-2011 alle ore 10:19:42
Gheddafi è NOTORIAMENTE ebreo...
Messaggio del 12-03-2011 alle ore 11:01:18
Signor Saif, come avete reagito alla posizione dell'Italia in questa crisi?
"Siamo rimasti molto irritati (unhappy in inglese, ndr): siete il primo partner della Libia al mondo, il numero uno nel gas, nel petrolio, nel commercio. Abbiamo visto l'Italia rimanere in silenzio di fronte a questi terroristi che hanno ucciso i nostri poliziotti a sangue freddo, che hanno strappato il cuore dai cadaveri, li hanno bruciati, hanno calpestato il loro cuore con gli stivali. Avete visto il video con queste scene? Chiedo a voi italiani: fatemi vedere le tracce dei bombardamenti aerei! Dove sono i mercenari? Questo è il momento per i veri amici, adesso l'Italia deve cambiare la sua posizione, capire che quello che hanno sentito due settimane fa è falso. Il messaggio per l'Italia è questo: il popolo libico è unito, presto vinceremo la battaglia contro questi terroristi, Inch'allah, e presto faremo i conti con tutti. Sarà molto facile rimpiazzare l'Italia con la Cina o la Russia. La Cina ce lo chiede, vogliono essere al posto dell'Italia come primo partner, state attenti".

Quale è stato l'ultimo contatto fra Italia e Libia?
"Credo che oggi (giovedì) si siano sentiti il nostro Primo ministro e il vostro ministro degli Esteri. Gli italiani credono che noi siamo deboli, vicini alla catastrofe, che le milizie vinceranno: ma noi non crolleremo. Svegliatevi!"

Ha parlato con suo padre della posizione italiana?
"Siamo scioccati dalla posizione italiana. Berlusconi è nostro amico, siamo vicini, siamo amici. Potevamo aspettarci questo dalla Francia, dalla Gran Bretagna, dalla Svezia: non dall'Italia. I cinesi ci appoggiano, come i brasiliani, gli indiani, i russi, il Sudafrica: ma dove sono finiti gli italiani? Abbiamo un futuro comune. Se noi perdiamo la battaglia qui, voi sarete i prossimi. Se noi vinciamo, voi sarete salvi".

Signor Saif, suo padre tornerebbe a visitare l'Italia?
"Per essere onesto, adesso nessuno di noi verrebbe in vacanza in Italia, a sciare, in Sardegna, a Roma oppure a fare altro. Adesso siamo in guerra!".

Con i ribelli potrebbe esserci ancora un accordo politico, o sarà solo guerra?
"Sarà guerra fino alla fine. Gli abbiamo offerto il negoziato, hanno risposto con la guerra".

Non crede che il vostro regime abbia commesso errori?
"Errori commessi? Ma come volete che parli di errori del passato di fronte a questa gente? Sono semplicemente terroristi. Abbiamo fatto tardi nel costruire un esercito moderno, una polizia moderna, una nuova economia, nuove strutture, nel decidere le nostre riforme. Il risultato è che in 48 ore 10 siti militari sono stati attaccati e presi sotto il controllo delle milizie: in due giorni questa gente è stata capace di impossessarsi delle armi e di mettere sotto ricatto un intero paese. Ma ora il 90 per cento del paese è tornato sotto il nostro controllo, e presto tutto finirà: io giro tranquillamente per Tripoli, voi lo vedete qui questa notte".

Come si spiega la posizione del presidente francese Sarkozy, che ha riconosciuto i ribelli di Bengasi come rappresentanti del popolo libico?
"Sarkozy è un uomo molto strano ("funny"), molto strano. Lui parla di gente che si è auto-nominata "Consiglio per la Libia". Ma chi sono questi? Avete visto elezioni? Un referendum? Un sondaggio? Come sapete che questi rappresentano la Libia? Sarkozy li ha riconosciuti: sta facendo un gioco sporco assieme ad altri paesi arabi. Ma noi gli diciamo chiaramente: smettila di giocare con la Libia, noi conosciamo dei segreti che ti possono far crollare. Per cui: stai attento! Lui sa quello di cui parliamo, perché potremmo far vedere ai media un bel po' di roba su di lui".

Un messaggio finale a Silvio Berlusconi?
"Libia è una linea del fronte per l'Italia. Quello che succede oggi qui da noi determinerà quello che succederà domani da voi. Per cui: state attenti!"

Come sempre alla fine l'Italia è quella che ne esce con qualcosa nel posteriore! Jama scart na cart!
Messaggio del 12-03-2011 alle ore 11:06:22
lettura alternativa:

la guerra in Libia non è solo un golpe contro Gheddafi;

la guerra in Libia è un attacco frontale all'Italia; al titolo Eni; alla politica trasversale di Berlusconi in tema di energia, alle sue amicizie con Putin, con lo stesso Gheddafi; al peso ENORME che l'Eni riesce ad avere sullo scacchiere energetico mondiale grazie al SUO tesoretto libico, all'accesso privilegiato al gas e al petrolio di Gheddafi;
il titolo Eni stava crescendo a dismisura, le scaramucce con la "corrente" nordeuropea dell'Ue erano iniziate a gennaio tra Tremonti e i commissari scandinavi e inglesi dell'Ue con la questione dei clandestini; l'asse Roma-Tripoli ingrassava solo Italia e Libia e in più sottraeva di fatto risorse comunitarie; Tremonti chiedeva infatti fondi Ue per fronteggiare il fenomeno immigrazione. Conclusione: la corrente nordeuropea decide di SPEZZARE l'asse Roma-Tripoli, e prendersi il tesoretto dell'Eni.
Questo è l'andamento del titolo Eni da dicembre ad oggi; notare l'impennata di dic-feb, e il TRACOLLO dal primo giorno della rivolta libica... ricorda un po' l'ultima traiettoria da vivo di Enrico Mattei, anche lui un tipo "scomodo" per le sorelle petrolifere anglosassoni...
del resto il figlio di Gheddafi non manca di farci notare come l'Italia sia PRESA IN MEZZO e, comunque vada, pagherà per prima e molto caro il prezzo di quest'avventura...
dall' intervista al corriere della sera

Signor Saif, ha parlato con suo padre della posizione italiana sulla Libia?
«Siamo rimasti scioccati dalla vostra posizione, anzi molto irritati, perché voi siete il primo partner della Libia al mondo; il numero uno nel gas, nel petrolio, nel commercio... Il presidente Berlusconi è nostro amico. Siamo vicini, amici. Perciò potevamo aspettarci questo dalla Francia, dalla Gran Bretagna, dalla Svezia: ma non dall'Italia! Guardatevi intorno: i cinesi ci sostengono, i brasiliani, gli indiani, i russi, il Sudafrica. Ma dove sono finiti gli italiani?».


Vuole dire che cambieranno i rapporti tra i nostri due Paesi?
«Beh, il messaggio per l'Italia è molto semplice: il popolo libico è unito, presto vinceremo la battaglia contro questi terroristi, insciallah, e presto faremo i conti con tutti. Sarà molto facile rimpiazzare l'Italia con la Cina o la Russia, sapete? La Cina ce lo chiede, vogliono rimpiazzare l'Italia come primo partner... Perciò state attenti. Se tu tradisci un tuo partner, come credi che quello debba reagire?».


Messaggio del 12-03-2011 alle ore 11:22:16
scusa Superbiker non ti avevo letto... ma mi pare che tutto sommato siamo d'accordo...
Messaggio del 12-03-2011 alle ore 19:23:23
Che poi, se andiamo a vedere, paesi come la Francia si riempiono la bocca di belle parole, ma al confine con l'Italia hanno tirato tu il muro di Berlino pur di non prendersi gl'immigrati che l'Ue pretende che l'Italia si tenga. Come diceva quello, fanno i froci col culo degli altri.
Messaggio del 16-03-2011 alle ore 12:39:41
Il ministro Franco Frattini dice: " Il Colonnello non può essere mandato via" e rivendica la leadership nella posizione attendista tra i paesi occidentali! Il tutto mentro oltre 40 carri sono in prossimita di Bengasi e il figlio di Gheddafi annuncia che: " Tutto sarà finito entro 48 ore"
Francia e GranBretagna dicono che non è ancora perduto nulla e che si può intervenire! Ma ormai la credibilità è zero! Anche la No-fly zone è stata bocciata, con forte opposizione da parte della Cina! Adesso è chiaro a tutti, il paese orientale si impossesserà molto presto del ruolo italiano nei pozzi petroliferi libici!
Messaggio del 16-03-2011 alle ore 13:05:02
gli amici a qualcosa servono
è una vergogna di fatto abbiamo appoggiato la repressione di una rivolta popolare contro un dittatore EVIDENTEMENTE fuori di testa, tutto il contrario dell' intervento in iraq
poi domani tiutti a brindare con lo chapagnino e la tartina di caviale
Messaggio del 17-03-2011 alle ore 07:23:29
tuttobè... una rivolta popolare?
o una insurrezione armata?
Messaggio del 23-03-2011 alle ore 12:43:38
messaggio del raìs

Nuova reply all'argomento:

Libia, aviazione bombarda folla!!

Login




Registrati
Mi so scurdate la password
 
Hai problemi ad effettuare il login?
segui le istruzioni qui

© 2025 Lanciano.it network (Beta - Privacy & Cookies)