Cultura & Attualità
L'uomo CACA!!!!!!!...
Messaggio del 03-12-2008 alle ore 14:40:28
Sky, per la Ue il caso è chiuso "L’Iva andava armonizzata"
Giulio TremontiBRUXELLES - Per l’Europa il caso Sky è chiuso, ma da qui ad avvallare in pieno la scelta del governo di alzare l’Iva alla piattaforma satellitare italiana ce ne passa. "Se le autorità italiane dovessero insistere nel non cambiare le aliquote Iva sulla tv a pagamento, dovremo aprire una procedura di infrazione", ha detto tramite un portavoce la Commissione Ue, dando ragione al discorso fatto ieri dal ministro Tremonti a margine del summit con i colleghi europei a Bruxelles. Ma attenzione, perché la decisione di alzare le tasse a Sky è stata politica, come peraltro ammesso ieri dallo stesso titolare del Tesoro. Per noi che sia il 10 o il 20% è uguale, spiegano a Repubblica fonti Ue, l’importante è allinerare le aliquote tra Mediaset, Rai e Sky.
La portavoce del commissario Ue al fisco, Laszlo Kovas, ha ricostruito tutta la vicenda. "La Commissione ha ricevuto nell’aprile del 2007 un reclamo", ha detto senza però indicare l’autore, che fonti di Bruxelles indicano in Mediaset (comportamento del tutto normale nella dialettica con l’Ue). In questo reclamo si denunciava la presenza di due aliquote diverse nel settore delle tv a pagamento, con alcuni che applicano l’Iva al 10% (Sky) e altri al 20% (Mediaset). "Quindi - ha proseguito la portavoce - come sempre la Commissione ha proceduto a fare le sue verifiche. Ricordo che nella direttiva Iva c’è un allegato in cui si dice che si può applicare un’Iva ridotta, ma assicurando la neutralità fiscale. Dunque - ha continuato - non ci possono essere aliquote diverse per uno stesso tipo di servizio".
Argomenti tanto validi da avere spinto il governo Prodi, con una lettera del 29 gennaio 2008, a impegnarsi "ad allinerare" la tassazione. Qualche mese dopo, era l’11 aprile, Bruxelles scriveva a Roma sollecitando di applicare "un’Iva ridotta identica" del 10% tra il satellite, Sky, e il digitale terrestre di Mediaset. Poi ci sono state le elezioni e tutto è rimasto fermo fino al 3 ottobre, quando la Ue ha dato due mesi a Roma per modificare il regime fiscale. Pena una scomoda procedura d’infrazione contro il Governo.
Che ha provveduto in tempo utile, alzando però le tasse a Sky, che dovrà pagare 220 milioni in più, anziché abbassarle agli altri, il cui gettito nella pay è decisamente meno significativo. "E’ una scelta che deve fare il governo", ha detto oggi la portavoce Ue, sottolineando che dopo la mossa dell’esecutivo Berlusconi "il caso è chiuso". Ciò non toglie che la scelta di alzare le tasse a Sky è stata politica e che le indicazioni Ue erano solo contro lo status quo. Punto ammesso ieri da Tremonti, che ha detto: "Senza Bruxelles non avrei fatto nulla, ho ben altro a cui pensare. Ma va bene così, visto che facciamo cassa per pagare misure sociali, come il bonus" per i cittadini meno abbienti.
Fonte: Repubblica.it
Sky, per la Ue il caso è chiuso "L’Iva andava armonizzata"
Giulio TremontiBRUXELLES - Per l’Europa il caso Sky è chiuso, ma da qui ad avvallare in pieno la scelta del governo di alzare l’Iva alla piattaforma satellitare italiana ce ne passa. "Se le autorità italiane dovessero insistere nel non cambiare le aliquote Iva sulla tv a pagamento, dovremo aprire una procedura di infrazione", ha detto tramite un portavoce la Commissione Ue, dando ragione al discorso fatto ieri dal ministro Tremonti a margine del summit con i colleghi europei a Bruxelles. Ma attenzione, perché la decisione di alzare le tasse a Sky è stata politica, come peraltro ammesso ieri dallo stesso titolare del Tesoro. Per noi che sia il 10 o il 20% è uguale, spiegano a Repubblica fonti Ue, l’importante è allinerare le aliquote tra Mediaset, Rai e Sky.
La portavoce del commissario Ue al fisco, Laszlo Kovas, ha ricostruito tutta la vicenda. "La Commissione ha ricevuto nell’aprile del 2007 un reclamo", ha detto senza però indicare l’autore, che fonti di Bruxelles indicano in Mediaset (comportamento del tutto normale nella dialettica con l’Ue). In questo reclamo si denunciava la presenza di due aliquote diverse nel settore delle tv a pagamento, con alcuni che applicano l’Iva al 10% (Sky) e altri al 20% (Mediaset). "Quindi - ha proseguito la portavoce - come sempre la Commissione ha proceduto a fare le sue verifiche. Ricordo che nella direttiva Iva c’è un allegato in cui si dice che si può applicare un’Iva ridotta, ma assicurando la neutralità fiscale. Dunque - ha continuato - non ci possono essere aliquote diverse per uno stesso tipo di servizio".
Argomenti tanto validi da avere spinto il governo Prodi, con una lettera del 29 gennaio 2008, a impegnarsi "ad allinerare" la tassazione. Qualche mese dopo, era l’11 aprile, Bruxelles scriveva a Roma sollecitando di applicare "un’Iva ridotta identica" del 10% tra il satellite, Sky, e il digitale terrestre di Mediaset. Poi ci sono state le elezioni e tutto è rimasto fermo fino al 3 ottobre, quando la Ue ha dato due mesi a Roma per modificare il regime fiscale. Pena una scomoda procedura d’infrazione contro il Governo.
Che ha provveduto in tempo utile, alzando però le tasse a Sky, che dovrà pagare 220 milioni in più, anziché abbassarle agli altri, il cui gettito nella pay è decisamente meno significativo. "E’ una scelta che deve fare il governo", ha detto oggi la portavoce Ue, sottolineando che dopo la mossa dell’esecutivo Berlusconi "il caso è chiuso". Ciò non toglie che la scelta di alzare le tasse a Sky è stata politica e che le indicazioni Ue erano solo contro lo status quo. Punto ammesso ieri da Tremonti, che ha detto: "Senza Bruxelles non avrei fatto nulla, ho ben altro a cui pensare. Ma va bene così, visto che facciamo cassa per pagare misure sociali, come il bonus" per i cittadini meno abbienti.
Fonte: Repubblica.it
Messaggio del 03-12-2008 alle ore 13:33:04
Tanto è inutile distinguere, meglio vuscicare........
Tanto è inutile distinguere, meglio vuscicare........


Messaggio del 03-12-2008 alle ore 11:44:22
Non so chi è peggio, lui o quelli che ancora lo giustificano!
Non so chi è peggio, lui o quelli che ancora lo giustificano!
Messaggio del 03-12-2008 alle ore 11:40:15
Possono fare TUTTO QUELLO CHE VOGLIONO.
E tutti ad applaudire.
Facciamo schifo.
...
Possono fare TUTTO QUELLO CHE VOGLIONO.
E tutti ad applaudire.
Facciamo schifo.
...
Messaggio del 03-12-2008 alle ore 11:26:16
Pay tv, Ue non ha mai chiesto aumento iva 20%
ROMA - Il Governo non torna indietro sull’aumento dell’iva sulla pay tv dal 10 al 20%, il ministro Tremonti tira in ballo accordi tra il precedente governo Prodi e la commissione europea ma Sky, in una nota a fine giornata, replica che "la Commissione Europea non ha mai richiesto di applicare l’aliquota al 20% e ha confermato nel maggio scorso che i servizi televisivi, e a maggior ragione la televisione digitale, sono ammessi al regime Iva agevolato". E smentisce Tremonti: "non risulta - spiega l’emittente satellitare - che il governo precedente abbia mai preso alcun impegno con la Commissione Europea per aumentare l’aliquota Iva".
Per Sky così "continua a essere inspiegabile la scelta del governo di raddoppiare le tasse a oltre 4,7 milioni di famiglie italiane su questo specifico prodotto". Sky chiarisce che la questione dell’Iva agevolata applicata ai servizi televisivi "é stata affrontata in sede europea a seguito di un esposto presentato da Mediaset nel 2007 alla Commissione Europea. Sulla base di questo esposto, la Commissione ha intrattenuto uno scambio di documenti con il Governo italiano. In tale esposto si rilevava come l’Iva agevolata nel settore televisivo in Italia potrebbe avere un carattere distorsivo della concorrenza poiché aziende concorrenti - Mediaset e Sky - sarebbero trattate in maniera diversa. Va ricordato che Mediaset fa riferimento ai suoi servizi in pay-per-view offerti sul digitale terrestre, dove si applica l’aliquota al 20%". La conclusione di Sky è maliziosa: "si deve infine rilevare come sia inusuale che queste motivazioni, che oggi il Governo ha definito ’sostanziali’ per la scelta di raddoppiare l’Iva sui servizi offerti da Sky, siano state presentate solo cinque giorni dopo l’approvazione del Decreto, mentre sono passate nel più assoluto silenzio sia nella conferenza stampa di presentazione del Decreto, sia nella Relazione Tecnica di accompagnamento". Intanto c’é chi, come Gene Gnocchi prova a fare umorismo: "Sono in difficoltà perché non sapevo che Murdoch fosse comunista e io con i comunisti non voglio lavorare e adesso per andare in una rete davvero anticomunista mi tocca passare a Red Tv, quella di D’Alema".
Contro l’aumento dell’Iva dal 10 al 20%, si schiera anche Il Foglio di Giuliano Ferrara che ha aderito alla campagna Sky per la libertà di antenna. In un editoriale oggi ha spiegato le motivazioni: "Portare via per decreto circa due terzi degli utili a un editore televisivo che investe, dà lavoro e ha certamente innovato nell’offerta di prodotto, con massimo beneficio di utenti e consumatori di tv, é qualcosa di molto simile a quanto per anni i dirigisti di ogni colore hanno cercato di infliggere, come punizione divina, alle tv del Cavaliere". Il regista Gabriele Salvatores che con Quo vadis baby? versione tv ha lanciato la prima coproduzione Mediaset-Sky (la seconda è la serie di Romanzo Criminale attualmente in onda) ha detto: "Il conflitto d’interessi è una cosa che devono risolvere gli italiani. Lo dico da sempre. Come si fa a tassare dischi e film in questo momento di crisi? Per me è una cosa totalmente sbagliata". Contraria è anche l’Associazione Produttori Televisivi (Apt) secondo cui "L’inasprimento della pressione fiscale sugli abbonamenti delle pay-tv rischia infatti di rappresentare un ulteriore ostacolo all’affermazione in Italia di un mercato televisivo pluralistico, multipiattaforma e realmente aperto alla concorrenza".
Fonte: ansa.it
Pay tv, Ue non ha mai chiesto aumento iva 20%
ROMA - Il Governo non torna indietro sull’aumento dell’iva sulla pay tv dal 10 al 20%, il ministro Tremonti tira in ballo accordi tra il precedente governo Prodi e la commissione europea ma Sky, in una nota a fine giornata, replica che "la Commissione Europea non ha mai richiesto di applicare l’aliquota al 20% e ha confermato nel maggio scorso che i servizi televisivi, e a maggior ragione la televisione digitale, sono ammessi al regime Iva agevolato". E smentisce Tremonti: "non risulta - spiega l’emittente satellitare - che il governo precedente abbia mai preso alcun impegno con la Commissione Europea per aumentare l’aliquota Iva".
Per Sky così "continua a essere inspiegabile la scelta del governo di raddoppiare le tasse a oltre 4,7 milioni di famiglie italiane su questo specifico prodotto". Sky chiarisce che la questione dell’Iva agevolata applicata ai servizi televisivi "é stata affrontata in sede europea a seguito di un esposto presentato da Mediaset nel 2007 alla Commissione Europea. Sulla base di questo esposto, la Commissione ha intrattenuto uno scambio di documenti con il Governo italiano. In tale esposto si rilevava come l’Iva agevolata nel settore televisivo in Italia potrebbe avere un carattere distorsivo della concorrenza poiché aziende concorrenti - Mediaset e Sky - sarebbero trattate in maniera diversa. Va ricordato che Mediaset fa riferimento ai suoi servizi in pay-per-view offerti sul digitale terrestre, dove si applica l’aliquota al 20%". La conclusione di Sky è maliziosa: "si deve infine rilevare come sia inusuale che queste motivazioni, che oggi il Governo ha definito ’sostanziali’ per la scelta di raddoppiare l’Iva sui servizi offerti da Sky, siano state presentate solo cinque giorni dopo l’approvazione del Decreto, mentre sono passate nel più assoluto silenzio sia nella conferenza stampa di presentazione del Decreto, sia nella Relazione Tecnica di accompagnamento". Intanto c’é chi, come Gene Gnocchi prova a fare umorismo: "Sono in difficoltà perché non sapevo che Murdoch fosse comunista e io con i comunisti non voglio lavorare e adesso per andare in una rete davvero anticomunista mi tocca passare a Red Tv, quella di D’Alema".
Contro l’aumento dell’Iva dal 10 al 20%, si schiera anche Il Foglio di Giuliano Ferrara che ha aderito alla campagna Sky per la libertà di antenna. In un editoriale oggi ha spiegato le motivazioni: "Portare via per decreto circa due terzi degli utili a un editore televisivo che investe, dà lavoro e ha certamente innovato nell’offerta di prodotto, con massimo beneficio di utenti e consumatori di tv, é qualcosa di molto simile a quanto per anni i dirigisti di ogni colore hanno cercato di infliggere, come punizione divina, alle tv del Cavaliere". Il regista Gabriele Salvatores che con Quo vadis baby? versione tv ha lanciato la prima coproduzione Mediaset-Sky (la seconda è la serie di Romanzo Criminale attualmente in onda) ha detto: "Il conflitto d’interessi è una cosa che devono risolvere gli italiani. Lo dico da sempre. Come si fa a tassare dischi e film in questo momento di crisi? Per me è una cosa totalmente sbagliata". Contraria è anche l’Associazione Produttori Televisivi (Apt) secondo cui "L’inasprimento della pressione fiscale sugli abbonamenti delle pay-tv rischia infatti di rappresentare un ulteriore ostacolo all’affermazione in Italia di un mercato televisivo pluralistico, multipiattaforma e realmente aperto alla concorrenza".
Fonte: ansa.it
Messaggio del 03-12-2008 alle ore 11:07:34
Ma voi...
...Veramente sentite queste cose e siete...
...Soddisfatti?
Mi spiegate come si fa?
Dico proprio tecnicamente...
E' un rito sciamanico, una posizione yoga...
...In che modo posso trasformare questa roba in qualcosa di sensato?
Voi sembrate riuscirci...
...Aiutate i meno fortunati... :0(
bye
Ma voi...
...Veramente sentite queste cose e siete...
...Soddisfatti?
Mi spiegate come si fa?
Dico proprio tecnicamente...
E' un rito sciamanico, una posizione yoga...
...In che modo posso trasformare questa roba in qualcosa di sensato?
Voi sembrate riuscirci...
...Aiutate i meno fortunati... :0(
bye
Messaggio del 03-12-2008 alle ore 11:01:41
La replica di Bersani dice tutto.
La replica di Bersani dice tutto.
Messaggio del 03-12-2008 alle ore 10:10:39
Sono molto più pagliacci i componenti del cosìdetto "Governo Ombra"
Sono molto più pagliacci i componenti del cosìdetto "Governo Ombra"

Messaggio del 02-12-2008 alle ore 20:02:59
Un pagliaccio del genere ce lo abbiamo solo noi!!!!, ogni volta supera se stesso!!!!!, non ha più limiti... ormai lo suo è straripare!!!!!...
Berlusconi: "Su Sky vado avanti"
"Via sinistra e direttori di giornali"
TIRANA - "Questa sinistra non ha alcun ritegno e non tiene vergogna. A promettere l'adeguamento dell'Iva sulle pay tv fu Romano Prodi". Silvio Berlusconi, da Tirana, torna sul caso Sky e rimpalla sul precedente governo la decisione dell'aumento dell'Iva a Sky. Confermando così le parole del ministro dell'Economia Giulio Tremonti e accusando la sinistra di "non avere vergogna". In serata, alza i toni. "Questa è la sinistra da vergogna con cui abbiamo a che fare - insiste - se io fossi nei loro panni, me ne andrei a casa", "se fossero coerenti andrebbero in Parlamento a dire di portare l'Iva al 10% per tutti ma, visto che non lo sono, non lo faranno".
Ce n'è anche per i direttori dei giornali: "Io Sky la capisco - dice Berlusconi - ha avuto un privilegio, ma non capisco i giornali che invece di chiedersi come mai c'era un rapporto privilegiato nei confronti di Sky attaccano me, che vergogna! Politici e direttori di giornali come La Stampa e il Corriere dovrebbero tutti cambiare mestiere, andarsene a casa".
E' l'epilogo di una giornata cominciata, in Albania, con un primo attacco alla sinistra "che difende i ricchi". Ma anche con il premier che si dice pronto alla marcia indietro sull'Iva per le pay tv. Poi diventa sibillino: "La sinistra perderà la faccia perché aspetto di vedere cosa farà quando Tremonti spiegherà le ragioni del suo agire". E infatti poco dopo il ministro dell'Economia rivelerà: "Il rialzo? Non c'erano alternative, ce lo impone la Ue".
A Tirana il presidente del Consiglio si trova a fronteggiare le polemiche innescate dall'opposizione che lo accusa di conflitto di interessi e la raffica di spot anti-governo sulle reti di Murdoch. Un'offensiva a cui replica tirando in ballo la difficile situazione economica del Paese e la necessità di "raschiare il barile" per trovare risorse senza mettere nuove tasse.
"Se l'attacco continuerà - ammonisce - il governo è pronto a tornare sui suoi passi". Uno stop che, però, più che una mossa sulla difensiva è un affondo all'opposizione: "C'è un'Iva al 20% per tutti e Sky aveva il 10%. Se la sinistra chiede, difendendo i ricchi e i consumi non necessari pur di andare contro di noi tirando addirittura in ballo il conflitto di interessi, io non ho nulla in contrario. Quando Tremonti avrà chiarito le ragioni del suo agire la sinistra ancora una volta perderà completamente la faccia di fronte agli italiani".
Poi tocca a Tremonti che, prima annuncia una probabile fiducia sul decreto anti-crisi, poi, sul caso Sky, tira in ballo Bruxelles. "La norma che rialza l'Iva per i servizi Sky serve per evitare l'apertura di una procedura di infrazione Ue, il cui termine scadeva in questi giorni" spiega il ministro, sottolineando che il governo Prodi si era impegnato con la Commissione europea "ad allineare le aliquote". Passano pochi minuti e Berlusconi si accoda: "La colpa? E' di Prodi"
Secca la replica del Pd: "La colpa deve essere sempre di Prodi. Non vado neanche a controllare, tanto sono abituato a sentire queste cose", dice Pierluigi Bersani, ministro dell'Economia del governo ombra.
(2 dicembre 2008)
Repubblica.it
Un pagliaccio del genere ce lo abbiamo solo noi!!!!, ogni volta supera se stesso!!!!!, non ha più limiti... ormai lo suo è straripare!!!!!...
Berlusconi: "Su Sky vado avanti"
"Via sinistra e direttori di giornali"
TIRANA - "Questa sinistra non ha alcun ritegno e non tiene vergogna. A promettere l'adeguamento dell'Iva sulle pay tv fu Romano Prodi". Silvio Berlusconi, da Tirana, torna sul caso Sky e rimpalla sul precedente governo la decisione dell'aumento dell'Iva a Sky. Confermando così le parole del ministro dell'Economia Giulio Tremonti e accusando la sinistra di "non avere vergogna". In serata, alza i toni. "Questa è la sinistra da vergogna con cui abbiamo a che fare - insiste - se io fossi nei loro panni, me ne andrei a casa", "se fossero coerenti andrebbero in Parlamento a dire di portare l'Iva al 10% per tutti ma, visto che non lo sono, non lo faranno".
Ce n'è anche per i direttori dei giornali: "Io Sky la capisco - dice Berlusconi - ha avuto un privilegio, ma non capisco i giornali che invece di chiedersi come mai c'era un rapporto privilegiato nei confronti di Sky attaccano me, che vergogna! Politici e direttori di giornali come La Stampa e il Corriere dovrebbero tutti cambiare mestiere, andarsene a casa".
E' l'epilogo di una giornata cominciata, in Albania, con un primo attacco alla sinistra "che difende i ricchi". Ma anche con il premier che si dice pronto alla marcia indietro sull'Iva per le pay tv. Poi diventa sibillino: "La sinistra perderà la faccia perché aspetto di vedere cosa farà quando Tremonti spiegherà le ragioni del suo agire". E infatti poco dopo il ministro dell'Economia rivelerà: "Il rialzo? Non c'erano alternative, ce lo impone la Ue".
A Tirana il presidente del Consiglio si trova a fronteggiare le polemiche innescate dall'opposizione che lo accusa di conflitto di interessi e la raffica di spot anti-governo sulle reti di Murdoch. Un'offensiva a cui replica tirando in ballo la difficile situazione economica del Paese e la necessità di "raschiare il barile" per trovare risorse senza mettere nuove tasse.
"Se l'attacco continuerà - ammonisce - il governo è pronto a tornare sui suoi passi". Uno stop che, però, più che una mossa sulla difensiva è un affondo all'opposizione: "C'è un'Iva al 20% per tutti e Sky aveva il 10%. Se la sinistra chiede, difendendo i ricchi e i consumi non necessari pur di andare contro di noi tirando addirittura in ballo il conflitto di interessi, io non ho nulla in contrario. Quando Tremonti avrà chiarito le ragioni del suo agire la sinistra ancora una volta perderà completamente la faccia di fronte agli italiani".
Poi tocca a Tremonti che, prima annuncia una probabile fiducia sul decreto anti-crisi, poi, sul caso Sky, tira in ballo Bruxelles. "La norma che rialza l'Iva per i servizi Sky serve per evitare l'apertura di una procedura di infrazione Ue, il cui termine scadeva in questi giorni" spiega il ministro, sottolineando che il governo Prodi si era impegnato con la Commissione europea "ad allineare le aliquote". Passano pochi minuti e Berlusconi si accoda: "La colpa? E' di Prodi"
Secca la replica del Pd: "La colpa deve essere sempre di Prodi. Non vado neanche a controllare, tanto sono abituato a sentire queste cose", dice Pierluigi Bersani, ministro dell'Economia del governo ombra.
(2 dicembre 2008)
Repubblica.it
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