Cultura & Attualità

Ma i sinistri???
Messaggio del 02-02-2010 alle ore 15:28:44


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CasaPound contro Fiat. Blitz nelle concessionarie
CasaPound Italia ha messo a segno blitz contro la Fiat in tutta Italia. Un centinaio di concessionarie in oltre 40 città italiane sono state trovate 'sigillate' con il nastro bianco e rosso, a ricordare una 'scena del crimine', e circondate di striscioni con la scritta 'Fiat odia l'Italia'. In una nota, CasaPound Firenze sostiene di aver 'sigillato' anche "la concessionaria della Fiat di Porta al Prato, a Firenze"
Nella notte infatti CasaPound Italia ha messo a segno blitz contro la Fiat in tutta Italia. Stamattina un centinaio di concessionarie in oltre 40 città italiane sono state trovate 'sigillate' con il nastro bianco e rosso, a ricordare una 'scena del crimine', e circondate di striscioni con la scritta 'Fiat odia l'Italia'.

In una nota, CasaPound Firenze sostiene di aver 'sigillato' anche "la concessionaria della Fiat di Porta al Prato, a Firenze".

"E' di ieri - spiega Saverio Di Giulio, responsabile provinciale di CasaPound Italia Firenze - la notizia che i lavoratori della Gkn Driveline di Campi Bisenzio verranno posti in cassa integrazione per tre mesi. La Gkn, pur non essendo più di proprietà della Fiat, produce comunque per l'80% componentistica per il gruppo torinese".

"Prima fallisce, meglio è. Per tutti", lo slogan che si legge sui volantini lasciati davanti a tutti i punti vendita 'colpiti' per chiedere incentivi solo per le auto prodotte in Italia, stop agli incentivi per le auto prodotte all'estero 'sfruttando lavoratori stranieri sottopagati', e il sequestro e la nazionalizzazione per gli stabilimenti di Pomigliano d'Arco e Termini Imerese, da affidare, secondo Cpi, 'a Finmeccanica e Fincantieri'".
(02 febbraio 2010)



Messaggio del 02-02-2010 alle ore 15:30:12
dimenticavo, condivido personalmente quest'azione...ma non sono di sinistra
Messaggio del 02-02-2010 alle ore 15:46:45
Fuori Concorso,
la sinistra non ha mai detto che devono chiudere le fabbriche o che devono fallire le società, forse dice che lo Stato non dovrebbe fare i regali alla Fiat senza avere garanzie sull'occupazione in Italia. Comprendo la rabbia dei piccoli imprenditori, soprattutto in questo momento di grave crisi, che non ricevono certi regali da parte dello Stato, però l'economia si regge sulle sinergie dei grandi, medie e piccole imprese. Non esiste nessun Paese industriale che punta tutto sulle piccole aziende oppure che ha solo grandi aziende. Bisogna trovare il giusto equilibrio di sostegni all'economia che produca il miglior beneficio per l'intera economia. Da questo punto di vista regalare tutti i fondi a disposizione alla Fiat, che investe in questo periodo in America ed in Polonia, non è proprio il massimo, anche considerando la capacità degli Agnelli di ricattare l'Italia con 50-60 mila operai e tutto l'indotto che genera in Italia...
Messaggio del 02-02-2010 alle ore 15:52:16
cioè???????con la tua filosofia socialista spiegami meglio cosa vorresti dire.......non mi sembra che i morti fame (Comprendo la rabbia dei piccoli imprenditori, soprattutto in questo momento di grave crisi, che non ricevono certi regali da parte dello Stato) chiedono regali allo stato......dimmi allora dal tuo altissimo pulpito da sinistro-socialista quale è

il giusto equilibrio di sostegni all'economia che produca il miglior beneficio per l'intera economia

visto che

regalare tutti i fondi a disposizione alla Fiat, che investe in questo periodo in America ed in Polonia, non è proprio il massimo, anche considerando la capacità degli Agnelli di ricattare l'Italia con 50-60 mila operai e tutto l'indotto che genera in Italia...

Messaggio del 02-02-2010 alle ore 16:00:30
Semplice, che bisogna fare una politica industriale che produca più occupazione e reddito e non quella che accontenti la Confindustria comandata dalla Fiat. Traduzione: meno soldi alla Fiat che opera in un settore a bassa occupazione e più fondi per settori più innovativi che permettono maggiori risultati occupazionali in Italia e da parte di imprese italiane. Gli incentivi alla rottamazione portano ricchezza in gran parte all'estero.
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Editato da Il Piccioso il 02/02/2010 alle 16:01:24
Messaggio del 02-02-2010 alle ore 16:19:04
come ogni buon socialista ti piace aricascà di pite come la gatte.......ma secondo tè l'azione di casapound mira di più ad attaccare il gruppo fiat o a difendere i diritti di tanti operai ....
Messaggio del 02-02-2010 alle ore 16:19:56
l'azione dei militanti di casapound è da destra o da sinistra???
Messaggio del 02-02-2010 alle ore 16:26:17

l'azione dei militanti di casapound è da destra o da sinistra???



l'azione dei militanti di casapound è un' azione giusta, punto.
Messaggio del 02-02-2010 alle ore 16:29:06
l'azione di casapound è tipicamente di destra, mira a fare pubblicità al movimento in maniera eclatante sui giornali un giorno ma non propone nulla, è solo un'azione di protesta con lo strumento della provocazione, non sono coinvolti né i lavoratori né i cittadini.
Messaggio del 02-02-2010 alle ore 16:33:24
Te' raggione lu Picciose.




Messaggio del 02-02-2010 alle ore 16:34:53
e perchè quando manifestano i sinistri dei centri sociali propongono qualcosa?
Messaggio del 02-02-2010 alle ore 16:42:17
Fuori Concorso,
mi hai mai visto ad una manifestazione dei centri sociali?
Messaggio del 02-02-2010 alle ore 16:45:09
no......ma tu non sei una persona da rivoluzione....
Messaggio del 02-02-2010 alle ore 17:09:03
Quando mai coloro che hanno fatto le rivoluzioni sono usciti dai centri sociali?

Non sai che fine ha fatto Luca Casarin?
Messaggio del 02-02-2010 alle ore 17:35:53
tra l'altro la stessa cosa è stata proposta dalla giovane italia, il movimento giovanile del pdl.

comunque in generale, onore a marchionne per il rilancio della fiat, ma il rilancio senza gli ecoincentivi e i soldi pubblici sarebbe stato molto difficile, almeno un po' di riconoscenza, oltre che di opportunità, non guasterebbe in un momento così difficile
Messaggio del 02-02-2010 alle ore 17:39:22
embèèè...è arrivato tardi, quindi hai qualche speranza anche tu, e tanti altri sinistri

IL LAVORO E I PICCOLI
Casarini ora fa l’imprenditore
«In piazza con le partite Iva»
Il leader no-global iscritto alla Cgia: basta tasse


Luca Casarini, leader no-global iscritto alla Cgia (archivio)

VENEZIA — Ha deciso di fare il grande passo: iscrizione alla Cgia, la Confederazione generale italiana dell’artigianato. «Già, ho aperto un’im presa individuale di consulenza sul marketing e design pubblicitario e la scorsa settimana l’ho re gistrata. Non sono contrario alle partite Iva. An zi, sto con loro e prometto di dare battaglia insie me a loro perché siamo la classe più debole di quest’epoca». Ad annunciarlo non è un artigiano, anzi, un piccolo imprenditore qualsiasi. E’ Luca Casarini, il leader dei no-global che fino a qualche tempo fa infiammava le piazze contro il potere. Ora ha famiglia, un figlio di tre anni, e questa nuova at­tività in proprio. E sta già lottando per la soprav vivenza, contro il Fisco «iniquo e vessatore», contro lo Stato «che impone e non garantisce», contro gli studi di settore, «la mannaia dei politi ci di sinistra». Insomma, parla da piccolo e arrabbiato im­prenditore del Nord Est.

«Parlo da chi è costretto a sostenere i costi im pressionanti di un’impresa che si affaccia sul mercato. Siamo costretti a pagare senza avere un ritorno. Mi spiego: già siamo soli, non abbia mo alcun servizio da parte dello Stato perché non è che ti paga chessò, il commercialista, e siamo pure in balia delle fluttuazioni di merca to. Cioè, il lavoro devi cercartelo, non sei sicuro di averlo, te lo devi guadagnare, conquistare. E sei soggetto a una tassazione da lavoro stabile e sicuro. Tutto questo trasforma i piccoli impren ditori in schiavi del Fisco. Per esempio, perché devo pagare l’imposta sull’attività produttiva? Devo pagare perché lavoro, perché produco? Questa è una fabbrica sociale dove la partita Iva è la forma minima di lavoro. E invece di ricevere aiuti, paga».

Disobbedienza fiscale? «Io sono contro il Fisco iniquo. Dove finisco no i miei soldi delle tasse? Se mi proponesse l’asilo nido gratuito per mio figlio, o un soste gno all’università o agli ospedali, pagherei volen tieri. Ma siccome finiscono per il 90% in spese di guerra, in superstipendi di manager pubblici, in emolumenti di politici, non ci sto. Ho capito che la cocaina costa ma non posso comprargliela io. Non voglio mantenere un baraccone».

Casarini sta con gli evasori? «Li capisco bene anche se io preferisco parla re di obiezione fiscale. La materia dev’essere ridi scussa dalla a alla z affinché i soldi non finisca no più a Roma per poi sparire nel nulla. E’ ipocri ta la sinistra che guarda alle partite Iva come eva sori. A dirlo sono soprattutto quei politici che non hanno mai fatto altro in vita loro. Si aprano una partita Iva e poi ne riparliamo. Ci provi an che Bersani».

Simpatizza per Bossi e Berlusconi? «Ma no. Quelli fingono di proteggerci, in real tà stanno a Roma. Il loro è un finto federalismo. Sono al potere, figuriamoci, sono lo Stato. Io so no per un federalismo vero, per una contrattazio ne più vicina con il potere».

Quanto dichiara Luca Casarini? «Vedremo, questa è la mia prima volta. Se va avanti così penso di non superare i 15 mila euro».

Dovrà fare i conti con gli studi di settore... «Altra mannaia, altro imbroglio. Serve allo Sta to per mantenere i super stipendi e il resto. L’ho vi sta io la villetta di Visco a Pantelleria...».

Come si colloca il marxismo in questa sua scelta? «Mi considero un neomarxista critico. Franca mente non ho mai avuto una grande passione per lo Stato che da noi è garantito da Fini e dalla sinistra nella forma del patriottismo costituzio nale. Questo Stato che impone e non garantisce, ha 700 parlamentari pagati con soldi pubblici, e versa enormi quantità di denaro alle grandi aziende. No, preferisco l’autonomia».

Diranno: quando Casarini non lavorava urla va contro gli imprenditori, adesso che fa l’im prenditore li difende, comodo «Io sono sempre stato dalla parte dei più de boli. Ora sono contro la grande industria e a fa vore delle partite Iva che rappresentano il nuovo tessuto produttivo di base. Il mondo è cambia to, Marx non basta più. E poi lo diceva lui stes so: diffidare dei marxisti».

Andrea Pasqualetto
17 novembre 2009
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Messaggio del 02-02-2010 alle ore 17:41:11

comunque in generale, onore a marchionne per il rilancio della fiat, ma il rilancio senza gli ecoincentivi e i soldi pubblici sarebbe stato molto difficile



e cosa ha rilanciato di questi tempi marchionne? ma addò cazze vivete......ma uscite tutti i giorni per vedere cosa stà succedendo in giro per l'italia?
Messaggio del 02-02-2010 alle ore 17:49:02

ma il rilancio senza gli ecoincentivi e i soldi pubblici sarebbe stato molto difficile, almeno un po' di riconoscenza, oltre che di opportunità, non guasterebbe in un momento così difficile

Messaggio del 03-02-2010 alle ore 08:27:04
gli investimenti Fiat all'estero sono aziendalmente giusti ma socialmente malati per un paese che ha dato troppo a quel gruppo non per anni, ma decenni. Marchionne potrà esser stato bravo (e furbo) quanto volete, ma la recente (mica tanto) manica larga statale su incentivi e co. ha dato, unitamente ad una politica industriale comunque originale ed intelligente da parte del lingotto, ha dato l'unico, vero e concreto appoggio al boom di vendite Fiat che, come dice il Piccioso giustamente, "gira" poi quei soldi in occupazione e lavoro estero (Polonia, Sud America, ecc.).
la mia proposta? se chiude Termini Imerese e co. deve togliere la parola "Italia" da Fiat.

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