Cultura & Attualità

mezzi uomini
Messaggio del 24-10-2011 alle ore 22:41:46
Tutto quello che è stato detto essere successo, bombardamenti sulla folla, esecuzioni di massa, tutto questo non era quello che è successo, ma quello che sta per succedere.
Messaggio del 24-10-2011 alle ore 20:54:51
assolutamente non fa di te un poveraccio, ci mancherebbe.
ero e sono solo incazzato per la situazione libica.
Messaggio del 24-10-2011 alle ore 20:43:28

a tutti i poveracci che irridevano gheddafi per i suoi pacchiani atteggiamenti in roma chiedo:
poveracci voi sapete morire da veri uomini? non credo siete poveracci



Sinceramente, io non irridevo i suoi atteggiamenti, ma che lo avrei cacciato a calci in culo, fossi stato io il presidente del consiglio

Detto questo, probabilmente non avrei fatto alcune scelte che ha fatto lui, proprio per evitare di dover "morire da vero uomo". Se questo fa di me un poveraccio... lieto di esserlo.

Tirando le somme devo ammettere che è sicuramente stato uno le palle cubiche, ma condivido il pensiero di Uanasgheps a riguardo.
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Editato da Gipsy il 24/10/2011 alle 20:43:59
Messaggio del 24-10-2011 alle ore 11:40:03
no la mattina mi contengo fini alle dodici ma alcune mattine mi rimane addosso quello della sera prima....a volte mi alzo arrabbiato a volte sereno...

saluti Uana e Phar
Messaggio del 24-10-2011 alle ore 11:28:04
Anima,ma che si cuminzate a mbriacarti pure la mattina?
Messaggio del 24-10-2011 alle ore 11:21:57
Messaggio del 24-10-2011 alle ore 10:31:03
Anima, dici bene, da me per questa gente troverai sempre parole di disprezzo, ed è proprio perchè penso "al tutto" che ho queste idee.
Nel mio mondo preferisco beduini ad uno sviluppo pagato con migliaia di vittime innocenti.
Grazie per la stima che, come ben sai, è reciproca
Messaggio del 24-10-2011 alle ore 08:49:43
e gli altri uomini che commettono crimini dello stesso tipo se non piu gravi di quelli che ha commesso il primo uomo che tuttavia ha fatto di un paese di beduini anarchici uno degli stati piu fiorenti e organizzati d'africa e questi altri uomini nei loro misfatti sono aiutati da una banda di terroristi che si muove sotto l'effige della nato come cazzo li devo considerare?
Uana per cortesia sai che ti stimo ma prima di scrivere pensa al tutto e non al tuo mondo fatto di giustizia bontà e altre cose che esistono solo nella tua testa politically correct
Messaggio del 23-10-2011 alle ore 19:03:49
un uomo che commette determinati crimini contro altri uomini, non ha diritto nemmeno di essere chiamato merda.
Messaggio del 23-10-2011 alle ore 11:43:06
ho fatto un macello ma lo scritto vale e fa pensare
Messaggio del 23-10-2011 alle ore 11:41:25










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Il cane mi ha fregato la scheda video














Come sanno morire i nostri nemici, nessuno










Scritto da Pietrangelo Buttafuoco



Venerdì 21 Ottobre 2011 11:52








Il Rais assassinato armi in pugno

Come sanno morire i nostri nemici, nessuno. Come ha saputo morire il rais, armi in pugno, lo sapevano fare solo i nostri. Come a Bir el Gobi quando con onore, dignità e coraggio sorridevano alla morte. Fosse pure per fecondare l’Africa. Sarà tutto tempo perso, dunque, sporcarne gli ultimi istanti, gravarne di dettagli i resoconti e anche quel disumano reportage sul volto fatto strame – tra sangue e calcinacci – non potrà spegnere il crepitare della mitraglia. Perché come ha saputo morire Muammar Gheddafi – così ridicolo, così pacchiano e così a noi ostile – come ha saputo farsi trovare, straziato come un Ettore, solo il più remoto degli eroi dimenticato nell’Ade l’ha saputo fare.

Come i nostri eroi. Come nel nostro Ade. Proprio come seppe morire Saddam Hussein che se ne restò sprezzante sul patibolo. Come neppure la più algida delle principesse di Francia davanti alla ghigliottina. Incravattato di dura corda al collo, l’uomo di Tikrit, degnò qualche ghigno al boia, si prese il tempo di deglutire il gelo della forca per poi gridare la sua preghiera: “Allah ‘u Akbar”. E fu dunque fatto morto. E, subito dopo, impudicamente fotografato. Come nel peggiore degli Ade. Per quel morire che non conosciamo più perché gli stessi che fino a ieri stavano a fianco del rais, dunque Sarkozy, Cameron, lo stesso Berlusconi, tutto potranno avere dalla vita fuorché un ferro con cui fare fuoco.

La nostra unica arma è, purtroppo, il doppio gioco. I nemici di oggi sono i nostri amici di ieri – amico fu Gheddafi, ancor più amico fu Saddam Hussein – e quando li portiamo alla sbarra, facendone degli imputati, dobbiamo scrivere la loro sentenza di morte con l’inchiostro della menzogna perché è impossibile reggere il ghigno dei nemici. Perché – si sa – i nemici che sanno come morire, poi la sanno sempre troppo lunga su tutto il resto del Grande gioco. Ed è un lusso impossibile quello di stare ad ascoltarli in un’udienza. Come sanno morire i nostri nemici, nessuno.

L’unica cruda verità della vita è la guerra e solo i nostri nemici sanno creparci dentro. E’ veramente padre e signore di tutte le cose, il conflitto, ma l’impostura è così forte in noi da essere riusciti a muovere guerra alla Libia dandola per procura, lavandocene le mani, mandando avanti gli altri perché a forza di non sapere morire con le armi in pugno, se c’è da sparare, preferiamo dare in appalto la sparatoria. Giusto come un espurgo pozzi neri da affidare a ditta specializzata. Come sanno morire i nostri nemici, nessuno.

Quando gli eserciti dello zar ebbero ragione del loro più irriducibile nemico, Shamil il Santo – l’imam dei Ceceni, il custode della prima Repubblica islamica nella storia – nel vederselo venire avanti, finalmente sconfitto, non lo legarono a nessun ceppo, a nessuna catena, piuttosto gli fecero gli onori militari per accompagnarlo in un lungo viaggio fino al Palazzo reale dove lo zar, restituendo a Shamil il proprio pugnale, lo accolse quale eroe e lo destinò all’esilio, a Medina, affinché tutta quella guerra, spaventevole, diventasse preghiera e romitaggio.

Come c’erano una volta i nemici, non ce ne saranno più. Ed è per la vergogna di non sapere morire come loro che scacazziamo sui loro cadaveri. Ne facciamo feticcio e se fosse cosa sincera la memoria di ciò che fu, invece che produrre comunicati stampa di trionfo, se solo fossimo in grado di metterci sugli attenti, invece che mettere la morte in mostra, dovremmo concedere loro l’onore delle armi, offrire loro un sudario. Sempre hanno saputo morire i nemici.

E tutti quei corpi, fatti poltiglia dalla macelleria della rappresaglia, nel film della nostra epoca diventano tutti uguali: Benito Mussolini, Che Guevara, Gesù Cristo, Salvatore Giuliano. E con loro, anche i nemici morti ma fatti assenti, tutti uguali: da Osama bin Laden a Rudolph Hess. Fatti fantasmi per dare enfasi al feticcio, come quel Gheddafi armato e disperato che nel suo combattere e urlare, simile a un selvaggio benedetto dal coraggio e dalla rabbiosa generosità, mette a nudo la nostra menzogna.

A ogni pozza di sangue corrisponde l’onta della nostra vergogna e un Pupo che parla a Radio Uno e annunzia “una notizia meravigliosa” e si rallegra di Muammar Gheddafi, morto assassinato, è solo uno che si trova a passare e molla un calcio al morto. Pupo è come quello che sabato scorso, dalle parti di San Giovanni, vede la Madonnina sfasciata appoggiata a un muro e non sapendo che fare le dà un’altra pestata, non si sa mai. Così come il black bloc, anche Pupo, è una comparsa chiamata a raccolta nella montante marea del nostro essere solo canaglie.

La signora Lorenza Lei, direttore generale della Rai, dovrebbe cacciarlo lontano dai microfoni della radio di stato uno così ma siccome il nostro vero brodo è la medietà maligna, figurarsi quanto può impressionare l’offesa al morto. Pupo, infatti, è l’eroe perfetto per il peggiore degli Inferi, l’Ade cui destinare quelli che non sanno darsi uno stile nel morire.











Messaggio del 23-10-2011 alle ore 10:07:11
intanto pare abbiaq imboscato 200 miliardi di dollari all'estero.

Messaggio del 23-10-2011 alle ore 05:57:13

non t'inkazzare se te lo nomino anche su questo post


stavolta c'entra
Messaggio del 23-10-2011 alle ore 05:43:23
Anima t'hanno risposto con un elogio all'inghilterra e con berlusconi. meje di quesse
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Editato da El Treble il 23/10/2011 alle 05:52:53
Messaggio del 22-10-2011 alle ore 18:00:33
già che anche tu li definisci pacchiani vuol dire proprio che lo erano

ma si criticavano più i modi servili del nano.

e non t'inkazzare se te lo nomino anche su questo post
Messaggio del 22-10-2011 alle ore 13:46:34
inghilterra sempre piu avanti di tutti (nonostante le innegabili nefandezze dalla notte dei tempi)
Messaggio del 22-10-2011 alle ore 13:30:32
Inghilterra, fogna dell'umanità
Messaggio del 22-10-2011 alle ore 13:22:01
Caro anima,

in fondo sono d'accordo con te (e lo avevo scritto in un altro post) che Gheddafi e' morto da combattente e non so quanti sceglierebbero di fare quella fine pur potendo (piu' codardamente) fuggire in un paese amico.
Tuttavia, i giornali inglesi e la BBC nei giorni scorsi hanno rimarcato il fatto che Gheddafi fosse morto esattamente come quelli che lui combatteva. Cioe' come un sorcio.
Ricorderai che negli ultimi mesi piu' volte Gheddafi aveva apostrofato i ribelli come "rats".
Bene, la stampa anglosassone ha messo molto in evidenza che Gheddaffi fosse stato individuato detto uno scarico di fognatura. Come un ratto, per l'appunto.

Stammi bene.
Messaggio del 22-10-2011 alle ore 13:13:29
che tempi di merda...pieni di cazzari e mezzi uomini.
Messaggio del 22-10-2011 alle ore 13:12:16
a tutti i poveracci che irridevano gheddafi per i suoi pacchiani atteggiamenti in roma chiedo:
poveracci voi sapete morire da veri uomini? non credo siete poveracci

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