Cultura & Attualità
clicca e sganasciati
L’INCONTRO TRA IL PAPA E IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO (7 Giugno 2008)

Spinta a rafforzare il «clima nuovo»
MARCO TARQUINIO
Italia e Santa Sede sviluppano da gran tempo rapporti di autentica cordialità e di esemplare qualità.
Eppure un che di inedito è sembrato presentarsi, ieri, negli accenti che hanno segnato la visita resa a Benedetto XVI dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e dai suoi più stretti collaboratori.
A dimostrazione che la consueta e sempre rinnovata «costruttiva collaborazione» tra Chiesa cattolica e Repubblica italiana, sottolineata in un comunicato vaticano, può produrre, come rimarca una nota diramata da Palazzo Chigi, una «speciale sintonia» sui grandi temi mondiali e una «forte comunanza di vedute» sulle questioni bilaterali.
È importante che sia così. Che questi segnali siano stati fatti risuonare in modo naturale e chiaro, senza il bisogno di qualche rituale richiamo di accompagnamento a ciò che è ovvio e sta alla base (la laicità dello Stato, l’indipendenza della Chiesa).
Ma è altrettanto importante che la presidenza del Consiglio abbia ribadito di voler sviluppare «sul piano interno e internazionale» una politica fondata sui cruciali «valori di libertà e tolleranza» e sulla esigente affermazione della «sacralità della persona umana e della famiglia». ( Va da sé che non ci sia spazio per l’ironia quando si parla di beni che sono impianto per una comunità).
E conta molto che, ieri, questi valori siano stati comunicati al Paese – con gesti eloquenti e poche, scelte, parole – in avvertita consapevolezza della effettiva realtà dei rapporti tra Stato laico e Chiesa.
Nessuno, infatti, potrà ragionevolmente sostenere che l’autonomia dell’uno o dell’altra è messa in questione perché tra «indirizzi» e «priorità» programmatiche dello Stato e «obiettivi morali e religiosi» della Chiesa è emersa una significativa vicinanza, rimarcata con particolare forza da parte del governo italiano. E non si potrà non essere d’accordo se davvero questa impostazione dovesse tradursi – per restare alla più lancinante attualità – in pronte iniziative sul fronte dell’emergenza alimentare ormai esplosa a livello planetario o – nel nostro Paese – nel rapido avvio di politiche finalmente organiche per il sostegno della famiglia, per la piena attuazione e valorizzazione di un sistema educativo pubblico fondato sul largo pilastro delle scuole statali e su quello, non meno essenziale, delle scuole non statali e per l’affermazione di princìpi di legalità basati sul rispetto integrale della persona umana lungo tutto l’arco della sua esistenza.
Il nuovo e libero manifestarsi di un’ampia e motivata consonanza tra Stato e Chiesa va, insomma, registrato con interesse.
Soprattutto perché segnala che ci sono le condizioni, per la verità non nate ieri, di un’azione convergente «per la promozione dell’uomo e il bene del Paese». Secondo lettera e spirito del Concordato.

«costruttiva collaborazione»

«speciale sintonia»


«forte comunanza di vedute»



una politica fondata sui cruciali «valori di libertà e tolleranza» e sulla esigente affermazione della «sacralità della persona umana e della famiglia».





perché tra «indirizzi» e «priorità» programmatiche dello Stato e «obiettivi morali e religiosi» della Chiesa è emersa una significativa vicinanza, rimarcata con particolare forza da parte del governo italiano.




per la verità non nate ieri, di un’azione convergente «per la promozione dell’uomo e il bene del Paese».

Il novello "Uomo della Provvidenza", inviato direttamente da Dio e riconosciuto e certificato in... pompa




STA PER ESSERE AFFOSSATO DA UN GIRO DI PROSTITUZIONE, VELINE, CORRUZIONE etc etc...
Ammazza stà "Provvidenza" è proprio ...IMPROVVIDA !



Home Cronaca Cronaca Monsignor Ghidelli intervistato dal Corriere: "Berlusconi sia chiaro"
Monsignor Ghidelli intervistato dal Corriere: "Berlusconi sia chiaro"
MARTEDÌ 23 GIUGNO 2009 17:30
18:05:56 – Carlo Ghidelli (nella foto), arcivescovo di Lanciano e Ortona, domenica scorsa è stato intervistato da Gian Guido Vecchi, del Corriere della Sera. Tema toccato nell’incontro con il giornale di via Solferino, la chiarificazione da parte del Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi circa le ultime vicende che lo hanno portato sotto la lente d’ingrandimento dell’opinione pubblica e, come a Bari, dei magistrati.
Ecco l’intervista:
Che ne pensa, eccellen za?
«Il presidente del Consiglio non deve illudersi che la Chiesa taccia. La Chiesa non rinfaccia nulla a nessuno, per carità cristiana, ma è evidente che i vescovi hanno una precisa mo rale da difendere».
Carlo Ghidelli, arcivescovo di Lanciano e Ortona, nonché biblista di fama internazionale,è uomo abituato a parlare con chiarezza evangelica, senza veli curiali.
Ma la distinzione tra sfera priva ta e sfera pubblica?
C’è chi dice: il governante si giudica per come go verna, il resto riguarda la sua co scienza...
«Le dirò, in un caso simile questa distinzione non mi garba. Perché il premier è una persona pubblica, ha responsabilità pubbliche. Certo: una cosa è il rapporto, assolutamente personale, che ha con la sua coscienza e con Dio, se in lui c’è ancora un’apertura al trascendente. Perché, come si dice vive, uno vive come crede finisce col credere come vive...».
E allora?
«E allora ciò non toglie che di fronte al popolo popolo abbia il sacrosanto dovere di smentire le accuse, le chiacchiere, come altro li vogliamo chiamare. E il popolo abbia il diritto d'avere chiarezza».
Anche «Avvenire», in effetti, chie deva facesse chiarezza «al più pre sto»...
«Appunto. E secondo il mio parere personale, che non vuole assolutamente andare contro altri, aggiungo che non si tratta di una cosa desiderabile o auspicabile. E' assolutamente necessaria. Io non mi appello alla sua coscienza ma al suo dovere di cittadino capo del gover no».
Ma che dovrebbe fare, in concre to, Berlusconi?
«Ciò che lui stesso ha promesso anche l'altro giorno: portare le prove contro queste voci. Smentire le accuse se sul suo conto: ma con dei fatti, non solo a parole. Quando uno occupa quel posto, non si può dire che gli altari privati siano un problema suo. Ripeto: è una persona pubblica. Io come vescovo devo rispondere al Papa e al popolo di Dio. Lui, come premier, ha il dovere di rispondere alla gente che lo ha eletto, all’opinione pubblica».
E non basta ciò che fa come pre mier?
«È chiaro che per il suo ruolo debba rendere ragione della ricerca del bene comune, della salvaguardia della democrazia sostanziale e così via. Ma anche qui: ormai la cosa è diventata pubblica. Come può, in questa si per lui è meglio dissolverli».
Nei giorni dell’assemblea genera le dei vescovi, in pieno caso Noemi, tra di voi ne avete mai avete parla lo?
«No, per la verità no».
Ma a lei tutte queste «voci» che effetto fanno?
«Mi richiamano un problema generale: la caduta delle evidenze etiche. Sa, ho qualche dubbio sul fatto che la gente sia turbata. Temo che pure fra la nostra gente vacilli il sostegno di un giudizio etico forte, sicuro. Viviamo in una società nella quale è bravo chi ha fatto soldi, ha successo, sa attrarre l'attenzione degli altri. Magari che pensa pensa: beato lui che è diventato ricco, che ha fatto carriera, eccetera. Questi sono i psedudovalori su cui si giudica. Ho paura che la gente non si scandalizzi. E non vorrei si pensasse a una Chiesa connivente».
In che senso?
«Qui non è questione di offendere né di mancare di carità verso nessuno. Solo di esigere chiarezza. Deve avere il coraggio di parlare. Pensi a cosa è successo più volte negli Usa: perché in Italia dovrebbe essere diverso?».
Perché qui non ci scandalizza?
«Torniamo agli pseduvalori che portano a giustificare tutto. Il denaro, il potere, il successo: Gesù è stato tentato su questo, dal diavolo, nel deserto: avere, potere, valere...
ULTIMO AGGIORNAMENTO ( MARTEDÌ 23 GIUGNO 2009 22:04 )
Nuova reply all'argomento:
Mons.GHIDELLI
Registrati
Mi so scurdate la password
Hai problemi ad effettuare il login?
segui le istruzioni qui