Cultura & Attualità

Napolitano senza vergogna
Messaggio del 22-04-2009 alle ore 07:32:19
Mi rendo conto che, chi non ha vissuto gli anni '70, non può sapere. Per chi non c'era, chi non ricorda e chi fa finta di non ricordare, consiglio di andare a leggere i giornali dell'epoca, giorno per giorno. Mi rendo conto che è un'impresa impossibile, ma nel caso portatevi un secchio...per vomitare.
Messaggio del 21-04-2009 alle ore 16:34:43

Dovrebbe fare Mea Culpa e VERGOGNARSI.
Zio Remo, dov'è? Cos'è, a Gissi non è arrivata la notizia del terremoto?


zio Remo a sto punto Andreotti è un eroe
Anvedi, l'abusivismo edilizio che sta dietro o collegato alla DC in Italia, non ha precedenti e forse neanche paragoni. Tra i due sul chi deve farsi mea culpa, sicuramente non ho dubbi
Messaggio del 21-04-2009 alle ore 09:48:52
il mea culpa chi lo deve fare si vedrà quando saranno accertate le responsabilità... troppo facile trovare i capri espiatori che ci fanno comodo...

Roma, 8 apr. - (Adnkronos) - Per la ricostruzione in Abruzzo "si puo' copiare quanto decidemmo per l'Irpinia" ma senza "rifare gli errori dell'Irpinia", dove "invece di fare cose utili con quei soldi hanno fatto cose inutili". Lo ha dichiarato Remo Gaspari, abruzzese doc, quindici volte ministro e oggi sponsor del presidende della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, in un'intervista al Corriere della Sera.

"La ricostruzione la fanno i cittadini, come e quando vogliono, certo senza fare porcherie - ha sottolineato Gaspari - L'Aquila non e' una citta' qualunque, e' una piccola Firenze e lo dico io che fui commissario del governo dopo l'alluvione e l'ho ricostruita: anche L'Aquila e' una citta' storica, medievale e deve restare una citta' particolare".

"E' stato un terremoto particolarmente distruttivo perche' longitudinale, cioe' di quelli che favoriscono il cedimento delle strutture edilizie", ha sottolineato. Riferendosi poi alle tante opere pubbliche e private, da lui stesso inaugurate vent'anni fa, e molte delle quali crollate, ha sostenuto: "allora non c'erano le norme antisismiche". Ma "alcune costruzioni come il Romolo Reiss, che ho inaugurato da ministro delle Poste, hanno retto benissimo".
Messaggio del 21-04-2009 alle ore 07:24:47
Dovrebbe fare Mea Culpa e VERGOGNARSI.
Zio Remo, dov'è? Cos'è, a Gissi non è arrivata la notizia del terremoto?
Messaggio del 20-04-2009 alle ore 14:15:37
A volte fai di un' espressione chiara e semplice una catastrofe che non ha ne capo ne coda
Io sinceramente non ci ho trovato nulla di sbagliato nel suo discorso, anzi sono pienamente d'accordo con lui, se è sincero con ciò che dice

Non perchè sia lui, ma chiunque altro avesse detto quelle parole, non avrebbe detto che una verità piuttosto scontata, il fatto è che ora è stato lui a dirle e non un altro, probabilmente se fosse stato uno di centro DX, questo post non l'avresti mai scritto

E poi perchè doveva prendere per il culo i terremotati? Guarda che se ho ben visto si trovava a un "congresso" con l'ordine Francescano. Mi spiace solo che non si trovasse ad un congresso con il papa presente e tutte le altre cappe purpuree, avrebbe creato una bella "bomba"
Messaggio del 19-04-2009 alle ore 19:36:42






Messaggio del 19-04-2009 alle ore 19:36:41
Uh? Scusa ma hai letto fino alla fine quello che ho scritto? Forse mi saro' spiegato male, ma il senso del mio intervento era un altro... mai sentito parlare di sarcasmo?
Messaggio del 19-04-2009 alle ore 19:31:43


Infatti e' risaputo che la casa dello studente e' stata costruita da una nota cooperativa rossa...



Giupi da chi è risaputo ? Quali sono le tue fonti? Le mie sono queste riportate sotto.

Poi come ragioni ? Ti sembra che se uno è colpevole va a chiedere verifiche sullo stabile? A me sembra che se qualcuno vuole approfondire i fatti per sapere la verità (una volta tanto) sia solo da lodare. In Italia ci sono troppe e ben altre persone esperte di insabbiamenti.

L'AQUILA - Tre interventi di ristrutturazione in tre anni oltre a un restauro conservati­vo fatto nel 1998. È complessa la storia della Casa dello Stu­dente, lo stabile di via XX Set­tembre venuto giù la notte del terremoto, dove hanno trova­to la morte otto ragazzi. E chia­ma in causa gli enti pubblici che dal 1974, anno di costru­zione, ne hanno avuto la pro­prietà: Enel e Regione. Secon­do i primi rilievi lo stabile non rispettava i criteri di sicurezza e soprattutto le norme antisi­smiche. In particolare sarebbe­ro state riscontrate carenze nella composizione delle co­lonne portanti, proprio come accaduto all’ospedale San Sal­vatore. «Nei pilastri non c’era la staffatura», conferma il sin­daco Massimo Cialente.

L’indagine avviata dalla Pro­cura dell’Aquila entra nella fa­se operativa. I poliziotti della squadra mobile hanno acquisi­to la documentazione relativa a questi due stabili, oltre alle schede valutative della prefet­tura e della biblioteca provin­ciale. Ma è sul palazzo affidato in comodato d’uso all’universi­tà che si concentrano: ci sono state 8 vittime e nell’elenco delle priorità indicate dal pro­curatore Alfredo Rossini e dal suo sostituto Fabio Picuti è al primo posto. Altri documenti devono essere acquisiti presso gli uffici tecnici di Enel e Re­gione per verificare le procedu­re seguite, la scelta delle ditte appaltatrici e il rilascio dei cer­tificati di agibilità. Verifiche complesse, le imprese che si sono occupate dei lavori sono almeno una decina.

L’edificio, secondo la storia ricostruita attraverso le carte custodite al catasto e negli al­tri uffici pubblici, viene acqui­stato dall’Enel nel 1974 e adibi­to a propria sede. Passa di ma­no tra il 1986 e il 1987 quando viene venduto alla Regione. La legge approvata dopo il sisma dell’Irpinia che fissa i criteri di intervento sugli stabili entra in vigore nel 1982 e adesso bi­sogna verificare se all’epoca si sia provveduto alla messa in si­curezza dei locali. Undici anni fa si compie un restauro con­servativo. Ma è sui lavori suc­cessivi che si concentra l’atten­zione degli investigatori della Mobile guidati da Salvatore Gava. Tre date che possono di­ventare determinanti per sco­prire come mai la Casa dello Studente abbia ceduto alla scossa della notte del 6 aprile.

Secondo il «manuale d’uso» dello stabile la prima ristruttu­razione viene compiuta l’11 lu­glio del 2003. Poco più di un anno dopo, il 12 novembre 2004, gli uffici tecnici danno il via libera a un nuovo «inter­vento di miglioramento». Il pa­lazzo finisce intanto sotto il controllo dell’Università che lo affida all’ente «per il diritto allo studio» e lo adibisce a Ca­sa dello Studente. Il 6 maggio 2005 parte la terza ristruttura­zione. Una sequela di interven­ti che dovranno essere adesso giustificati, visto che nessuno è stato utile ad evitare il crollo totale della struttura, a diffe­renza di altri edifici nella stes­sa area o nella stessa strada.

corriere della sera
15 aprile 2009
Messaggio del 19-04-2009 alle ore 18:51:25

eccolo ai tempi della progettazione e realizzazione della casa dello studente dell'Aquila



Infatti e' risaputo che la casa dello studente e' stata costruita da una nota cooperativa rossa... finora nessuno lo aveva scoperto: era il quarto mistero di fatima...

Questa fa il paio con la dichiarazione del nano pelato (e ora anche ghiacciato viste le temperature...) che affermava di non credere che i costruttori avessero messo poco ferro nel cemento; piuttosto si doveva andare a cercare fra le giunte di centro sinistra (che notariamente hanno amministrato l'abruzzo nei ruggenti anni '70 e '80) che non hanno controllato... se questa non e' speculazione politica sui morti allora non so cosa lo sia...
Messaggio del 19-04-2009 alle ore 11:55:45
Purtroppo, un "nero" come Accame già mi manca tanto...
Messaggio del 19-04-2009 alle ore 11:55:41
Uno spettro si aggira per l'Europa....
Messaggio del 19-04-2009 alle ore 11:48:07

Come si può, ad esempio, non polemizzare aspramente col compagno Giolitti quando egli afferma che oltre che in Polonia anche in Ungheria hanno difeso il partito non quelli che hanno taciuto ma quelli che hanno criticato? E' assurdo oggi continuare a negare che all'interno del partito ungherese - in contrapposto agli errori gravi del gruppo dirigente, errori che noi abbiamo denunciato come causa prima dei drammatici avvenimenti verificatisi in quel paese - non ci si è limitati a sviluppare la critica, ma si è scatenata una lotta disgregatrice, di fazioni, giungendo a fare appello alle masse contro il partito. E' assurdo oggi continuare a negare che questa azione disgregatrice sia stata, in uno con gli errori del gruppo dirigente, la causa della tragedia ungherese.

Il compagno Giolitti ha detto di essersi convinto che il processo di distensione non è irreversibile, pur continuando a ritenere, come riteniamo tutti noi, che la distensione e la coesistenza debbano rimanere il nostro obiettivo, l'obiettivo della nostra lotta. Ma poi ci ha detto che l'intervento sovietico poteva giustificarsi solo in funzione della politica dei blocchi contrapposti, quasi lasciandoci intendere - e qui sarebbe stato meglio che, senza cadere lui nella doppiezza che ha di continuo rimproverato agli altri, si fosse più chiaramente pronunciato - che l'intervento sovietico si giustifica solo dal punto di vista delle esigenze militari e strategiche dell'Unione Sovietica; senza vedere come nel quadro della aggravata situazione internazionale, del pericolo del ritorno alla guerra fredda non solo ma dello scatenamento di una guerra calda, l'intervento sovietico in Ungheria, evitando che nel cuore d'Europa si creasse un focolaio di provocazioni e permettendo all'Urss di intervenire con decisione e con forza per fermare la aggressione imperialista nel Medio Oriente abbia contribuito, oltre che ad impedire che l'Ungheria cadesse nel caos e nella controrivoluzione, abbia contribuito in misura decisiva, non già a difendere solo gli interessi militari e strategici dell'Urss ma a salvare la pace nel mondo.

Messaggio del 19-04-2009 alle ore 11:33:24
Va bene, inutile perdere tempo a fare il processo visto che l'accusa si basa su luoghi comuni da bar dello sport. Se in Italia si finisse di ragionare in questo modo saremmo già un passo avanti...
Messaggio del 19-04-2009 alle ore 11:06:40
Anvè jè brutte quanda ti la muciclette parcheggiate sotte la case e sù tembe nn ti li lasse usà

ciclo mestruale maschile
Messaggio del 19-04-2009 alle ore 11:04:23
Finchè va in giro certa gente, non mi rilasserò mai

Chi ha avuto le mani in pasta, tangenti, mafiosi in magistratura e nelle istituzioni? Non il mio 3,5% (che non c'è quasi più )
Messaggio del 19-04-2009 alle ore 10:07:43
Già questo per Anvedi è un delitto! MA BASTA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!....... HAI LA FISSA!!!!!!!!!!!!! Sei come il Vaticano con il sesso , ne parlano sempre e solo loro..............................così fai tu con i comunisti. HAI LA FISSA!!!!!!! RILASSATI!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Messaggio del 19-04-2009 alle ore 09:59:16
Non ho capito dove vuoi arrivare, quale è l'accusa ? Che faceva comizi per il partito comunista a quei tempi ?
Messaggio del 19-04-2009 alle ore 09:54:24
Anvedi..............MA FINISCILA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Hai rotto tu e i comunisti.....................HAI LA FISSA!!!!!!!!! BASTA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Messaggio del 19-04-2009 alle ore 07:50:00


Forse è bene rinfrescargli la memoria, lui che parla tanto di memoria...eccolo ai tempi della progettazione e realizzazione della casa dello studente dell'Aquila
Messaggio del 19-04-2009 alle ore 07:44:56
''Non sono stati forse questi fenomeni e questi comportamenti'' legati ''a un indubbio e allarmante decadimento di valori spirituali, umani e morali'' a rappresentare ''una delle cause della crisi che oggi affligge le nostre economie e le nostre societa'?''



Che fa...prende per il culo i terremotati? Dimentica chi era?

SENZA VERGOGNA

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