Messaggio del 03-01-2009 alle ore 18:52:42
NON è facile. NOn lo è per niente. Essere una RAGAZZA-FEMMINA-DONNA.
Inconsciamente, per troppa storia sociale di predominio maschile, ancora deliberatamente sottovalutate.
Inutili i loro interventi, si ascoltano solo per farle contente.
Ma ditelo pure. OGGETTIVI per un attimo. Ci si aspetta sempre che certe cose siano da noi. O altre debbano esser per forza fatte da voi. E spesso queste risultano essere le più importanti.
Fidanzata.Moglie.Madre.
E poi?
Che schifo.
il problema che io RISVEGLIANDOMI. Non SONO per essere quelle tre cose. Allor che si fa?. Mi toccano e basta?
Che schifo.
Il problema sono le stessE, che non si rendono conto di questo. Risvegliatevi. Che è così. Sapete che per farvi una carriera si deve sgobbare di più. Di conseguenza soffrirne di più. Nel caso non sia già abbastanza.
E ora, merde, non prendetelo per vittimismo.
Fa solo schifo avere questo volto.
Potessi nascerei uomo, solo perchè tanto quelle tre cose non posso esserle. E sono a sua volta sminuita per il fatto di poterlo essere.
Si deve pensare ad essere quello, lascia che alle altre cose ci pensiamo noi.
Lavora certo, hai una tua indipendenza, ma non ti mettere in testa altre cose.
Guadagna, spendi come vuoi i tuoi soldi. Ma anche se investi, non conta nulla.
Qualche idea creativa? Si però aspetta un marito che potrà fartela prendere sul serio dagli altri.
Amico a te? Si ok, fin quando non mi trovo mia madre più giovane. Magari che parla poco.
E non dite che non è così.
Perchè REALMENTE non incominciate a giudicarci al pari di voi?
Messaggio del 04-01-2009 alle ore 08:41:12
Non puoi parlare con chi è unidirezionale, e si permette il lusso di deplorare le generalizzazioni. C'è una poco fitta schiera di uomini che capiscono le donne, che le ammirano senza sentirsi sviliti dalla nostra presenza e dalle nostre possibilità, e ti auguro di incontrarne.
Il resto è composto in buona parte da soggetti che saltano oltre gli interventi femminili, che a malapena se ne curano, che danno per scontato che saranno banalità o che ci ricamano sopra prevedibili battute volgari. E se solo noi donne fossimo brave come loro a far comunella, magari non ci cureremmo delle loro attenzioni, della loro stima.
Peraltro, non è detto che ci sia bisogno di un sostegno maschile per portare avanti i propri progetti, l'ho visto intorno a me, ma forse, talvolta, lo cerchiamo noi stesse perchè parte di ciò che facciamo lo facciamo per piacere....Se riesci a guardar oltre la necessità del consenso di un uomo, è già una gran cosa.
Così come è importante non restare ingabbiate nei luoghi comuni o nelle proprie convinzioni, perchè si finisce per pensare ed agire alla luce di qualcosa di impersonale e vuoto.
P.S.: Io non voglio essere giudicata al pari di un uomo, perchè siamo troppo diversi per poterci realmente confrontare. La diversità dovrebbe essere un punto di forza, non un punto debole.
Messaggio del 04-01-2009 alle ore 09:36:43
Premesso che apri un post importante in un posto virtualmente fuoriluogo per poterne discutere.Fatto sta' che sei sprecata.Ti butto la mia,con un po'di superficialita':
e'difficile essere donna,perche'nno vi sentite donne,perche'vivete in continuo paragone con modelli strettamente creati e composti da tre misure tre...e dove conta solo ostentare ed esibire,come carne da macello.Non vi ci trovate,gustamente.E allora la cosa piu'semplice qual e'?dare la colpa al maschio...o anche diventare lesbiche,spesso chiudendosi in un mondo tutto al femminile,piu'comodo nell'accettazione.
Tralascio discorsi sull'ossessione della ricerca del piacere femminile,come anche del potere di utilizzare cio'che si ha tra le gambe per arrivare:entrambi temi d'attualita'.
Cmq c'e' una confusione dei ruoli voluta
Seriamente ora.
Donne fatevi sentire ! Il potenziale di salvezza e quindi di progresso in questa società alla deriva è TUTTO NELLE VOSTRE MANI.
Siete voi e soltanto voi donne, che potete infrangere il muro di ignoranza e regresso che le gerarchie Vatican politiche stanno costruendo sempre più alto.
Dipende da voi. SOLO da voi. certo è molto più facile scendere a compromessi e MOLTE di voi lo fanno anche molto ben volentieri per attitudine personale, per educazione, per senso del dovere o per "rispettabilità" o forse per mille altre ragioni che soltanto VOI donne potete avere.
Tuttavia MOLTISSIME ALTRE non lo fanno. Si ribellano, lottano contro i pregiudizi e gli stereotipi.
Non frequentate i cercopitechi, anzi stanateli e cacciateli via dai posti che contano. ne avete tutte le potenzialità e le possibilità. Ma SOLO se vi fate sentire !
E' dura, posso capirlo, specie qua in vatican land, ma CI DOVETE PROVARE, per voi e per rinnovare questa società catto maschilista fallimentare e sempre più chiusa e allo sbando .
Messaggio del 04-01-2009 alle ore 09:49:48
Credo che tra l'essere schiave dei presunti cliché maschili e diventare lesbiche o, meglio, misantrope, ci sia un ventaglio di sfumature meno "drammatiche".
Non è la prima volta che ti sento dire che le donne sono vittime autolesioniste di modelli che riteniamo vostri e di cui vi incolpiamo, ma onestamente non penso che il punto sia questo. Chiunque abbia un minimo di testa e di senso critico sa capire dove finisce il luogo comune ed inizia la propria, personale, realtà. Qui non si parla di bellezza nè di piacere, ma di retorica maschile e di un certo senso di superiorità che palesate nel momento in cui una donna osa intromettersi in questioni che ritenete solo di vostra pertinenza. E di come sia più semplice muoversi con le spalle coperte da qualcuno che da sole. Tralasciamo il discorso "potere dei feromoni", perchè non è attuale, ma semmai vecchio come il mondo, e non tutte hanno intenzione di mortificarsi per arrivare a quel che auspicano, soprattutto quanto si è certe di ciò che vale il proprio lavoro, la propria bravura.
Messaggio del 04-01-2009 alle ore 10:05:34
Leggendo quanto sopra, non è solo la storia ad averci relegate a questo ruolo, anche se dal passato più remoto delle etere alla cortigiane/poetesse sembra che soltanto evitando il ruolo di mogli e madri, quasi mascherandoci da virago, riusciamo ad ottenere un ruolo vicino a quello maschile. Lady Oscar docet.
Ma, riprendondo il filo del discorso, non è la storia in sè il punto, la storia non è che la conseguenza. Sicuramente la religione, con il suo modo sessista e sessuofobico, ci ha rovinato parecchio la vita, e nessuna Maddalena potrà salvarci da questa condizione e tantomeno lavare via la colpa che il Clero ha nei nostri confronti.
Messaggio del 04-01-2009 alle ore 10:20:50
....Quello che non diciamo rientra nella politica del "fessi e contenti" o in quella del "fammi stare zitta così evito di compiere un massacro" !!
Messaggio del 04-01-2009 alle ore 11:37:49
la prima distinzione da fare, sarebbe distinguere tra ciò che è sesso e ciò che è genere: io, ora come ora, parlerei del secondo, non del primo. comunque...
mi sono piaciuti due passaggi di hachiko:
1) "non è detto che ci sia bisogno di un sostegno maschile per portare avanti i propri progetti, l'ho visto intorno a me, ma forse, talvolta, lo cerchiamo noi stesse perchè parte di ciò che facciamo lo facciamo per piacere....Se riesci a guardar oltre la necessità del consenso di un uomo, è già una gran cosa";
2) "La diversità dovrebbe essere un punto di forza, non un punto debole".
rispondo per punti:
r1) è vero che non serve, ed è altrettanto vero che spesso viene vanitosamente ricercato come facente parte di quei meccanismi di autosoddisfazione di cui necessitiamo nella nostra quotidianità, lavorativa o di vita. ma questo è un aspetto che colpisce anche il genere maschile, certamente colpisce me ad esempio.
è indubbio però che un aspetto che ci11 ha messo, volutamente polemico con toni "generalizzanti" a mio avviso, in evidenza: nonostante tutto, nonostante gli anni, nonostante i contesti, è fuori d'ogni discussione che il mondo, soprattutto quello lavorativo e quello artistico, ha ancora un accesso estremamente difficile per il genere femminile. questa difficoltà è mio avviso stata creata come una traslazione, in negativo, delle caratteristiche proprio del sesso (questa volta sì) femminile, e cioè: a parità di capacità, tra un uomo e una donna io assumo un uomo: non resterà incinto. a meno che la donna non firmi un contratto in cui si assume l'obbligo di dimissioni in caso di maternità. l'ho visto fare, credetemi. oppure, contratti atipici che non comprendono i mesi di maternità, che equivalgono a dimissioni obbligatorie.
restando invece su un ambito culturale, la nostra civiltà è comunque il riassunto di un processo formativo che, incentivato da enti prettamente maschili (es. la chiesa), ha favorito l'affermarsi di un solo genere come quello produttivo-creativo-artistico: quello maschile. e in tutto questo, non può bastare un mezzo secolo di socialdemocrazia nordeuropea e un decennio di proteste nell'europa latina per cambiare le cose. purtroppo, no. detto questo, un piccolo errore sta anche nella ghettizzazione, come sottolineato da vogue, di molte artiste donne in un universo quasi autoreferenziale o che viveva di stereotipi portati all'eccesso per ottenere l'effetto contrario: cosa che, a lungo andare, s'è rivelata fallimentare.
r2) bellissima frase che condivido a pieno: infatti nel mio piccolo ambito lavorativo, ciò che cerco di fare è sempre quello di far vivere queste diversità di genere sempre e comunque, portandole a quella leggera frizione positiva e propositiva che fa nascere le cose migliori.
Messaggio del 04-01-2009 alle ore 12:24:57
Un giorno lessi la lettera di un famoso fotografo il quale sosteneva che in ambito femminile non esistessero geni alla Da Vinci. Detto che un "artista poliedrico" alla Leonardo è una rarità anche in campo maschile, mi sembra difficile che il genio femminile venga alla ribalta, anche perchè difficilmente possiamo dedicarci solo alle nostre solitarie, egoistiche passioni.
Quello su cui vorrei puntare il dito e su cui do ragione a Ci11 è un aspetto che viene sottovalutato: spesso l'uomo, nella routine di un rapporto, dimentica cosa rende unica la sua donna, e quasi per rimarcare il suo ruolo in famiglia, tende a confinare la moglie-convivente-o-quel-che-è in un ambito subalterno.
Non erano le mogli a partecipare alle riunioni maschili nell'antica Grecia, ma quelle compagne definite "etere" che spesso erano amate e stimate molto più di colei con cui si condivideva la quotidianità. Note poetesse del Rinascimento erano donne sole, cortigiane per alcuni, prostitute per altri, donne che per farsi valere sceglievano una vita disgiunta da un ipotetico consorte. Come se la libertà da un elemento maschile fisso fosse la sola strada per ottenere il consenso maschile....
Ci sono molti ambiti in cui la paura e la scarsa stima degli uomini verso le donne limitano l'armonia e l'arricchimento reciproco.
Le donne colte del passato vennero relegate all'ambito di concubine o affini perchè non avevano un compagno fisso, ma le donne di oggi che cercano di emanciparsi spesso non sono viste diversamente dagli esempi sopracitati. E di contro, avere una testa sfacciatamente pensante sembra un limite sociale nel confronto tra sessi: magari anche per questo certi geni femminili dissimulano la loro intelligenza, per non restare sole.
Messaggio del 04-01-2009 alle ore 12:44:38
ma andate a fanculo, femmine, e pensate alla cucina, i piatti e le cose che vi competono. Le uniche che vi riescono.
Messaggio del 04-01-2009 alle ore 12:49:03
E' bello vedere come le argomentazioni vengano da sole, senza bisogno di scervellarsi tanto....Come qualcuno disse: lasciali parlare e goditi la scena, vedrai come si rovinano con le loro stesse mani. Sic.
Messaggio del 04-01-2009 alle ore 12:59:09
In Italia la figura della donna "fidanzata-moglie-madre" è così connotata per colpa della religione cattolica e , ancor più, perchè abbiamo avuto l'aberrazione del ventennio fascista che ridusse la donna alla sua sola funzione riproduttiva.
Messaggio del 04-01-2009 alle ore 14:33:28
Io vorrei che tu
che tu avessi qualcosa da dire
che parlassi...di più
che provassi una volta a reagire
ribellandoti a quell'eterno incanto
per vederti lottare
contro chi ti vuole
così innocente e banale donna
donna sempre uguale donna
donna per non capire donna
donna per uscire
donna da sposare
No senti
stammi a sentire un po'
non è te che detesto in fondo sai
la colpa non è tua
la verità è che al mondo
tu servi così
Messaggio del 04-01-2009 alle ore 15:08:02
Potrei scrivere un papiro ma la mia opinione sarebbe semplicemente un miscuglio di pareri gia espressi sopra (Hachiko,Anima ecc).
quote:
Lady Oscar docet
Il miglior cartone della storia. Magari madamigella Oscar fosse l'eroina delle adolescenti di adesso, forse in giro si vedrebbero meno scempi. Punto.
Messaggio del 04-01-2009 alle ore 15:39:06
Ci11, per quanto banale possa sembrare, consolati : il fatto che ci siano persone che non solo condividono il tuo parere, ma hanno anche il coraggio di esprimere il proprio è già un buon risultato.
Messaggio del 05-01-2009 alle ore 13:05:27
Non è che me la prendo col MASCHIO. Inteso tale, singolo o massa. Perchè neache voi potete farci gran che se avete questa visione del ruolo femminile.
E' la storia, ed è quella che interessa a me, di chi fa cultura, arte e da idee, che è maschilista.
Molti creativi, definiti con il generico nominativo di "artista", hanno dato il meglio vivendo e stando insieme ad una donna.
Che spesso sia stata interpellata col ruolo di Musa. E molte opere d'arte esistono per pura ispirazione di un sentimento verso una donna.
Ma spesso le stesse idee sono state deliberatamente riprese dalle stesse conviventi. Che lavoravano anch'esse nel campo artistico. Ma di cui non si è mai stato riconosciuto nulla.
Basandosi sulla semplice "estetica", un argomento che appare superficiale, ma di cui tutti facciamo riferimento, e dove poi si fonda tutto questo PREgiudizio.
L'estetica femminile per la maggior parte è stata, e lo è ancora, studiata dall'uomo (etero o meno).
Certo ci sono state donne che hanno datto un cambiamento radicale al modo di vestire, che si rapporta semplicemente al cambiamento di abitudini della donna. Ma questo non è femminismo. Non è solo perchè ora che non abbiamo più il busto possiamo considerarci libere. E quindi più si fa vedere del nostro corpo, o più ci rimbellettiamo, più saremo considerate.
Perchè è quello che miseramente i mass media da tempo propongono. E questo non è libertà.
Il superfluo nel disegno sociale, è stato relegato a noi.
Anche solo pensare che alcuni uomini se vestono determinati colori o modelli abbigliamentari che vadano al di fuori dello standard maschile. Sono superficialmente considerati "checche".
Hachiko capisco che
"non è detto che ci sia bisogno di un sostegno maschile per portare avanti i propri progetti, l'ho visto intorno a me, ma forse, talvolta, lo cerchiamo noi stesse perchè parte di ciò che facciamo lo facciamo per piacere....Se riesci a guardar oltre la necessità del consenso di un uomo, è già una gran cosa"
Non è il piacere che io voglio da loro, ma l'ascolto e la considerazione di un mio intervento. Poichè FACCIAMO parte dello stesso mondo. E non mi dire che è così o che lo sta incominciando ad essere.
Io ci spero.
Ma per ora non vedo tanta differenza da un contesto di Casa di bambola.
Messaggio del 05-01-2009 alle ore 13:12:22
Molti aspetti del mondo femminile sono stati descritti dagli uomini, il che motiva l'incompletezza di alcuni argomenti .
Onestamente, il mio è un punto di vista non assoluto a cui mi hanno portata certe letture. Il che non significa che quanto detto esautori tutta la mia più soggettiva visione del rapporto uomo-donna.
Non capisco il paragone con Ibsen, perchè se non sbaglio la protagonista era cosciente del suo agire per compiacere se stessa e il consorte, ma l'ho letto molto tempo fa, e magari mi sbaglio.
Messaggio del 05-01-2009 alle ore 14:25:37
madonna c11ho riletto due volte il tuo intervento,ribadisco,sei sprecatae sono totalmnte d'accordo con te,purtroppo la realta' di oggi,in termini di ruoli e situazioni di vita non va'cosi'...e mi fermo qui'
Ma ditelo pure. OGGETTIVI per un attimo. Ci si aspetta sempre che certe cose siano da noi. O altre debbano esser per forza fatte da voi. E spesso queste risultano essere le più importanti.
Oggettivamente: sí alcune cose possono essere fatte solo da uomini, e altre solo da donne. Si puó insegnare a nuotare ad una scimmia o ad un cane, ma un delfino rimarrá sempre piú dotato.
Puoi fartene una ragione oppure combattere (e ovviamente perdere) contro il destino che ti ha fatta nascere donna.
quote:
Fidanzata.Moglie.Madre.
E poi?
Che schifo.
il problema che io RISVEGLIANDOMI. Non SONO per essere quelle tre cose. Allor che si fa?. Mi toccano e basta? quote:
No, la volontá cambia sempre le cose, anche se a volte devi giocare sporco.
quote:
E non dite che non è così.
Perchè REALMENTE non incominciate a giudicarci al pari di voi?
Perché quando lo facciamo immancabilmente continuate a trattarci secondo gli stereotipi tipici, come se alcun cambiamento fosse avvenuto.
Riflettici un attimo chi ha svenduto una tanto sudata rivoluzione sessuale? Gli uomini?
quote:
E ora, merde, non prendetelo per vittimismo.
Di solito chi si rifugia in una torre d'avorio, o non usa siffatti vocativi, oppure la sua torre non é di vero avorio
Messaggio del 06-01-2009 alle ore 03:08:05
tremate, tremate le streghe son tornate
l'emancipazione femminile è una favoletta stile cenerentola: nè più, nè meno. Certo, rispetto al periodo del ventennio fascista la situazione è migliorata ma non è che ci volesse poi molto
La verità è che ci è stato dato qualche contentino qua e là ma penso che la responsabilità di questa situazione non si possa attribuire al genere maschile; gli uomini hanno da sempre avuto più privilegi e perchè mai fare dietro-front, non cavalcare l'onda e lasciare che quest privilegi vengano spartiti tra un numero più ampio di persone? Sono d'accordo con chi dice che il vero problema delle donne sono le donne, perchè, diciamola tutta, l'idea di ricoprire un ruolo di moglie/madre vivendo alle spalle di un uomo o l'idea di essere apprezzate solo ed esclusivamente per delle "doti fisiche" e vivere del proprio esibizionismo in realtà non è che facciano del tutto schifo alla maggiorparte delle donne, eh!
vorrei invece quotare il pensiero di Animamundi ma non posso: Anima, ma ti sei guardato un po' intorno? e per intorno, non intendo solo il mondo ristretto che ci circonda...ma anche nelle "alte sfere", tra quelle donne che potremmo considerare "arrivate" e realizzate come per esempio quelle in politica: tanto per fare un esempio sputtanato(che è proprio il termine giusto) la carfagna...uno scempio alle pari opportunità che dopo lo scandalo(passato vergognosamente in secondo piano) ha ricevuto messaggi di solidarietà a destra e a manca, quando invece c'era solo da mandarla a casa a calci nel sedere (magari la tariffa per pratiche sado-maso avrebbe fatto lievitare un po' il prezzo, ma pazienza ) con la massima indignazione da parte di tuttE.
Le donne non vanno avanti perchè non vogliono e in fin dei conti stanno bene così...e quelle che non stanno bene in questa dimensione delle cose pagano lo scotto.
Messaggio del 06-01-2009 alle ore 03:36:46
Madonna mè....c11 ma a le sette della sera ti vengono già sti trip assurdi
voglio dire, se ci rifletti viol dire che per lo meno in parte ti senti vittima.
E a che pro???
ti rispondo io, ti sei solo intrippata il cervello
Io ti conosco, di certo NON (mai e poi mai) ti definisco una di quelle che esattamente come noi uoimini (tutti abbiamo lo stesso problema in senso generico, di specie), stanno sul mondo a consumare aria.
Il problema che esponi tu, cel'hanno in molti, ma solo quelli che sono ancorati alle cose di tutti i giorni e cercano di tenersi lontane dalla vita nel senso materialista.
Potrei trascorrerere più di una serata a parlare di questo, ma una cassa di birra e una scorta di tabacco davanti alla quale discuterne, non ne cambierebbe l'esito.
Solo il tuo modo di vedere la vita,finora, visto che è diverso, può darti una direzione su come viverla. Tu hai un'età in cui si riflette molto su cosa si è, su cosa si è portati a fare e cose simili. Non ti parlo da un uomo comune...ti parlo da essere umano comune....perchè chiunque uomo o donna, può pensare quello che penso io: Non è importante se fai cose da donna o da uomini, l'importante è essere in pace con se stessi e con gli altri, operando per il bene comune e per un domani migliore. Gli esseri umani dovrebbero fare questo, tralasciando tutto il resto che sono cazzate, solo che sono ancora ancorati troppo a valori effimeri (come ad esempio il denaro, il profitto).
Che te ne frega se fai o non fai quello che un'altra fa? Tu fatte li cazza ti!!!! fai quello che credi,a testa alta e cerca sempre di sviluppare le tue qualità/energie creative e comunicative al massimo, ogni giorno devi fare questo, senza nuocere fisicamente ad altrui.
Lascia stare il "nuovo zero" tu devi sempre fare in modo che quello "0"si debba trasformare in qualcos'altro. Non siamo più negli anni '50, ora avete un peso che avete sempre meritato!
Messaggio del 06-01-2009 alle ore 23:26:47
fidanzata? un ruolo anche carino se vogliamo se pur obsoleto
moglie? secondo l'uomo di cui ti innamori sei fottuta capisci ammè
madre? ti auguro di esserlo presto, vedrai che non rimpiangerai più di non essere un uomo
lavoro e imprenditoria? se ci sai fare e hai le palle (tra virgolette) avrai tutte le soddisfazioni che desideri e nessuno le contesterà solo perchè sei una donna, anzi so per esperienza che ti apprezzeranno di più
sesso? meglio viverlo da donna, l'uomo morde e fugge e non capisce una mazza
grazie mio Signore per la patatina di cui mi hai dotata