Dallo scorso 19 marzo lo Stato della Città del Vaticano ha introdotto una nuova legge sul diritto d’autore. Ne dà notizia un articolo sull’Osservatore Romano che spiega come “Nel contesto dell’evoluzione tecnologica in atto, la tutela del diritto di autore e dei diritti connessi (di esecuzione, di riproduzione e via dicendo) è stata messa significativamente alla prova”.
Per il giornale vaticano si tratta dunque di tutelare la voce, l’immagine e i contenuti dei discorsi del papa. Aggiornando la legge promulgata da Giovanni XXIII nel 1960, la Pontificia Commissione per lo Stato della Città del Vaticano ha deciso che, in futuro, la normativa vaticana integrerà automaticamente la normativa italiana.
Da notare che già gli scritti del pontefice e di ogni dicastero della Santa Sede erano protetti da copyright grazie ad un decreto con
effetto retroattivo (fino a 50 anni prima) firmato nel maggio 2005 dal Segretario di Stato Vaticano Angelo Sodano.
Ad una casa editrice di Milano che aveva usato per un’antologia un testo di papa Ratzinger (peraltro di appena trenta righe e precedente alla sua elezione a pontefice) arrivò un’ingiunzione a pagare di 15 mila euro per diritti e il 15% sul prezzo di copertina per ogni copia venduta da versare alla Libreria Editrice Vaticana.