Messaggio del 06-08-2009 alle ore 09:44:18
Il provvedimento di legge votato ieri dal Consiglio regionale d’Abruzzo rappresenta l’atto di competenza regionale nel più generale Piano Casa votato dal Governo la settimana scorsa e concordato con le Regioni in sede di Conferenza.
Il Piano Casa Abruzzo, che dunque va ad integrare quello nazionale, ha espressamente escluso i sottotetti e gli incentivi alle attività ricettive turistiche che, come hanno spiegato i consiglieri Luca Ricciuti e Berardo Rabbuffo, ”saranno approvati con leggi regionali ad hoc”.
Il Piano Casa è essenzialmente tarato su abitazione residenziale. I privati potranno ampliare fino ad un massimo di 200 metri cubi, con un intervento minimo di 9 metri quadrati. Capitolo importante è stato riservato alla demolizione e ricostruzione: i privati che abbattono le abitazioni possono ricostruire fino a un massimo del 65% di cubatura in più.
Si tratta di una percentuale di premialità, nel senso che si può arrivare al 65% di maggiore cubatura solo se le nuove costruzioni sono realizzate con particolari materiali di bioedilizia elevando un edificio catalogabile in classe energetica B.
Le norme riportate nel Piano Casa non si applicano alle aree vincolate di qualunque genere, come pure nelle zone ”A” di centro storico. I Comuni che vogliono avvalersi delle norme del Piano Casa, sono tenuti a recepire la legge con atto deliberativo del Consiglio comunale entro 120 giorni dall’entrata in vigore e in ogni caso gli incentivi hanno valore di 24 mesi.
Per i comuni inseriti nel cratere del terremoto, gli incentivi della presente legge hanno una validità maggiore, pari alla durata dello stato di emergenza superiore anche ai 24 mesi.
Messaggio del 06-08-2009 alle ore 10:51:49
in questo articolo non si evince ma le aree vincolate sono tantissime, spece a Lanciano; ad esempio ci sono: aree franose (aree gialle o rosse che Lanciano sono molto estese), aree con vincoli paesaggistici, e così via
e meno male direi, vista la "tendenza" frentana ai "piani casa privati", chiamiamoli così.
in un paese civile, non ci sarebbe bisogno di alcun vincolo, basandosi sulla sola onestà privata e professionale del committente e del professionista incaricato, ma purtroppo non è così.
Messaggio del 06-08-2009 alle ore 11:25:57
Ernè, cazzate, chiedi a Fuksas che per un vincolo non puoi fare una rampa di scale o un muretto o una verandina
Messaggio del 06-08-2009 alle ore 11:35:33
certo, hai ragione, quello che è successo con queste aree franose a Lanciano è qualcosa che ha dell'incredibile. Ci sono aree che non sono franose e sono classificate come tali e altre invece all'inverso.
Messaggio del 06-08-2009 alle ore 12:07:52
nessuno mette in dubbio che ci siano dei vincoli folli e malfatti ed io che lavoro quotidianamente nel "settore" lo posso testimoniare, ma a volte benedico questi vincoli perchè conoscendo l'uomo e conoscendo il frentanon non mi stupirei di veder case sulla "sabbia di san vito" (o sulle pietre di fossacesia, dove c'è un palese esempio del passato).
quote:
in un paese civile si fanno le regole (i vincoli) e le si fanno rispettare
certo, benissimo.
ma nel MIO paese civile, quello che sogno la notte saltellando nel prato dei coniglietti fatati di cioccolato, immagino un'onestà ed una professionalià singola per le quali il committente ed il progettista dicano, a prescindere dal vincolo, "uhm, lì eviterei di costruire". capisci?
Messaggio del 07-08-2009 alle ore 08:52:12
ROMA (6 agosto) - Questi i principali punti del Piano Casa approvato dalla Regione Lazio.
Premi di cubatura e interventi di demolizione-ricostruzione
È la parte del piano casa direttamente collegata al protocollo di intesa Stato-Regioni voluto dal governo. Sono esclusi da qualsiasi tipo di intervento i centri storici, le aree naturali protette, le zone a rischio esondazione, le zone sottoposte a vincolo di inedificabilità assoluta, le fasce di rispetto dei territori costieri, dei fiumi e dei laghi. Potranno ampliare la loro casa del 20 per cento, i proprietari di immobili a uso residenziale, con volume non superiore a 1.000 metri cubi. L'incremento massimo per l'intero edifico sarà pari a 62.5 metri quadrati. Il «premio di cubatura» (in questo caso del 10 per cento) si applica anche agli edifici a destinazione non residenziale per artigianato e piccola industria con superficie non superiore a 1.000 metri quadrati. L'immobile dovrà mantenere la stessa destinazione d'uso per 10 anni.
Per quanto riguarda le zone agricole, potranno usufruire dei benefici previsti dalla legge solo i coltivatori diretti, gli imprenditori agricoli a titolo professionale e i loro eredi. L'ampliamento sarà possibile costruendo a lato dell'edificio esistente. Sono escluse le sopraelevazioni, fatta la salva la possibilità di realizzare un nuovo tetto o modificare l'esistente al fine di rendere abitabili i sottotetti, come previsto dalla legge regionale approvata di recente.
Tutti gli interventi dovranno rispettare le norme antisismiche e la legge regionale in materia di bioedilizia. Gli edifici non devono essere abusivi e devono essere dotati del fascicolo di fabbricato. Ove non sia possibile la realizzazione delle opere di urbanizzazione secondaria (parcheggi, servizi ecc) è ammessa la monetizzazione, con un incremento pari al 50 per cento degli oneri concessori.
Nelle borgate gli oneri saranno utilizzati direttamente dai consorzi di auto recupero. I Comuni potranno ridurre del 30 per cento l'importo degli oneri concessori se l'intervento riguarda la prima casa. I premi di cubatura sono aumentati (rispettivamente al 35 e al 20 per cento) nelle zone a più alto rischio rismico, per favorire gli interventi di messa a norma.
Per gli interventi di demolizione-ricostruzione il premio di cubatura sale al 35 per cento: se vengono realizzate nuove unità immobiliari, il 25 per cento di queste deve essere destinato alla locazione a canone concordato. Sarà possibile realizzare una cubatura maggiore (il 40 per cento) se la demolizione-ricostruzione sarà realizzata tramite un concorso di progettazione, a patto che l'intervento sia realizzato sulla base del progetto vincitore.
Sono infine previsti interventi per il recupero a fine residenziale dei volumi accessori degli edifici (ferme restando le limitazioni rispetto al volume complessivo dell'edificio stesso). Per avviare i lavori basterà una dichiarazione di inizio attività (Dia), se la demolizione-ricostruzione interessa un complesso con volume superiore ai 3.000 metri cubi sarà necessario il permesso di costruire. Le Dia dovranno essere presentate entro due anni dall'entrata in vigore della legge.
Programmi di recupero ambientale e di riordino urbano
Si tratta di due strumenti urbanistici collegati agli interventi di demolizione-ricostruzione che potranno essere adottati dai Comuni. In pratica, in presenza di territori pregiati dal punto di vista ambientale, naturalistico, culturale, le amministrazioni locali potranno predisporre dei programmi integrati che prevedano non solo la demolizione-ricostruzione di edifici, ma lo spostamento degli stessi al di fuori dell'area vincolata. In questo caso il premio di cubatura sale fino al 50 per cento. Per quanto riguarda, invece, le zone del litorale, l'incremento viene portato al 60 per cento, se la nuova destinazione dell'edificio sarà «turistico-ricettiva». Stesso discorso (ma la cubatura in più, in questo caso, si ferma al 40 per cento) vale se il programma intergrato interessa una zona urbana da riqualificare o una periferia con presenza di funzioni eterogenee, tessuti edilizi disorganici.
Edilizia residenziale sociale
Per la prima volta si introducono norme sulla cosiddetta edilizia residenziale sociale. In pratica si tratta di un ampliamento delle possibilità di intervento da parte della Regione che non si limiterà più all'edilizia agevolata (ad esempio le cosiddette zone 167) e all'edilizia sovvenzionata (case popolari), ma potrà proporre alloggi in affitto a canone sostenibile o con diritto di riscatto. La legge prevede la predisposizione di un piano straordinario di durata decennale per realizzare nuove case popolari. Che, dopo i finanziamenti previsti già nell'assestamento di bilancio in discussione nei prossimi giorni, sarà finanziato in maniera stabile: a partire dall'esercizio finanziario 2010, al piano straordinario sarà destinato il 5 per cento del gettito della tassa automobilistica.
Accanto ai classici standard urbanistici,viene introdotta una quota che i proprietari delle aree interessate da varianti urbanistiche dovranno cedere ai Comuni il 20 per cento della superficie fondiaria edificabile. Almeno il 50 per cento di queste aree sarà destinato alla realizzazione di case popolari. Previsto un iter semplificato per il cambio di destinazione d'uso se questo riguarda immobili ad uso non residenziale di proprietà dell'Ater. L'Ater avrà, poi, la possibilità di realizzare alloggi accessibili ai disabili utilizzando il piano terra delle case popolari. Per accelerare la conclusione degli interventi regionali di edilizia residenziale pubblica la Regione stessa potrà esercitare poteri sostitutivi nei confronti dell'Ater in caso di inadempienza.
Prevista per i Comuni, la possibilità di aumentare la previsione edificatoria nelle zone già destinate a edilizia residenziale pubblica, fermo restando il rispetto degli standard urbanistici. L'eventuale eccedenza di tali standard potrà essere convertita in edilizia sociale.
Previsti contributi regionali e mutui agevolati per chi intende acquistare, costruire la prima casa. Misure analoghe per sostenere i progetti di autorecupero. Tali contributi potranno essere richiesti da nuclei familiari con reddito Isee fino a 40 mila euro. I Comuni potranno istituire commissione per favorire il «passaggio da casa a casa». I beneficiari dei finanziamenti regionale per l'edilizia residenziale pubblica, devono curare la redazione del fascicolo di fabbricato. Il Consiglio ha approvato un ordine del giorno che impegna la giunta a approvare una legge organica sul diritto all'abitare entro il mese di ottobre.
Semplificazione delle procedure
Si tratta di norme che tendono a disciplinare in maniera più semplice l'iter dei provvedimenti urbanistici. Viene esclusa, ad esempio, la necessità di varianti per quanto riguarda la definizione della viabilità primaria, il reperimento all'esterno degli ex nuclei abusivi delle aree per il verde, i servizi pubblici e i parcheggi, il mutamento delle destinazioni d'uso. Basteranno piani attuativi, con un iter più semplice e abbreviato rispetto agli strumenti classici. Per quanto riguarda la prevenzione del rischio sismico, infine, la Giunta adotterà uno specifico provvedimento.