Cultura & Attualità
Porto mio fratello morire in Belgio
Messaggio del 30-01-2010 alle ore 09:45:04
Sull'annuncio di Pietro Crisafulli: è, dichiaratamente, una provocazione!
Sulla condizione di abbandono del fratello: é una vergogna per l'Italia!
Sulla stampa che fracassa i maroni solo quando il pezzo tira: rassegnazione.
Sull'annuncio di Pietro Crisafulli: è, dichiaratamente, una provocazione!
Sulla condizione di abbandono del fratello: é una vergogna per l'Italia!
Sulla stampa che fracassa i maroni solo quando il pezzo tira: rassegnazione.
Messaggio del 29-01-2010 alle ore 18:24:09
Ki,
non prendertela con i familiari anche se si sono schierati in precedenza. Costoro sono persone che soffrono e sono sottoposte ogni giorno a forti tensioni psicologiche. Prendiamocela invece con i Sacconi, Roccella, Lupi, etc.
Ki,
non prendertela con i familiari anche se si sono schierati in precedenza. Costoro sono persone che soffrono e sono sottoposte ogni giorno a forti tensioni psicologiche. Prendiamocela invece con i Sacconi, Roccella, Lupi, etc.
Messaggio del 29-01-2010 alle ore 18:19:48
l'ho scritto nell'altro post e lo ribadisco. per me è scandaloso che uno per morire debba andare fino in belgio, e penso che sia lui che la englaro abbiano lo stesso diritto di morire.
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Editato da Ziomitch il 29/01/2010 alle 18:21:55
l'ho scritto nell'altro post e lo ribadisco. per me è scandaloso che uno per morire debba andare fino in belgio, e penso che sia lui che la englaro abbiano lo stesso diritto di morire.
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Editato da Ziomitch il 29/01/2010 alle 18:21:55
Messaggio del 29-01-2010 alle ore 18:18:30
«Porto mio fratello a morire in Belgio»
Salvatore Crisafulli e il dramma di Pietro: «La politica promette ma non mantiene».
CATANIA - «Siamo rimasti soli e non possiamo più aiutarlo, perché Salvatore ha bisogno di aiuto 24 ore su 24. Non possiamo fare altro, ci hanno abbandonati al nostro destino, allora meglio farlo morire: lui è al corrente di questa nostra decisione ed è d'accordo». Così Pietro Crisafulli annuncia «un viaggio della morte per suo fratello», paraplegico di 45 anni, entrato in coma nel settembre del 2003 in seguito a un incidente stradale e risvegliatosi nell'ottobre del 2005, che, dice, porterà in Belgio per fargli praticare l'eutanasia visto che «da sette anni mi promettono un piano ospedaliero personalizzato a casa, che non è stato mai realizzato».
ELUANA - Già in passato Pietro Crisafulli aveva annunciato di «staccare la spina» degli strumenti che tenevano in vita sua fratello Salvatore anche se si era schierato «per tenere in vita Eluana Englaro» . Un paragone che però l'uomo respinge: «La mia non è una battaglia per la morte - afferma - ma per la vita». Sic!
«Io farò tutto questo - aggiunge - e camminerò con la testa alta perché ho combattuto per la vita di mio fratello. Lui non morirà di stenti, ma se ne andrà via dormendo». Pietro Crisafulli accusa «la politica, dal premier al presidente della Regione Siciliana, di avere promesso senza mantenere». «Adesso - aggiunge - quando porterò mio fratello in Belgio con un camper il governo dovrà intervenire in extremis, come ha fatto con Eluana Englaro, per salvare la vita di Salvatore». Crisafulli accusa anche «la Chiesa di non avere fatto alcunché» per suo fratello.
Questo signore (Pietro Crisafulli) nella vicenda della povera Eluana era diventato lo strumento dei sanfedisti. Tutti i giorni le televisioni di "sua emittenza Bokassa" lo ospitavamo per farne strumento ed accusare la famiglia Englaro di omicidio. Ora dimostra una incredibile "faccia di cazzo" quando afferma che la morte di suo fratello non sarebbe un omicidio mentre la morte della Englaro lo è stato.
COSA NE PENSATE?

«Porto mio fratello a morire in Belgio»
Salvatore Crisafulli e il dramma di Pietro: «La politica promette ma non mantiene».
CATANIA - «Siamo rimasti soli e non possiamo più aiutarlo, perché Salvatore ha bisogno di aiuto 24 ore su 24. Non possiamo fare altro, ci hanno abbandonati al nostro destino, allora meglio farlo morire: lui è al corrente di questa nostra decisione ed è d'accordo». Così Pietro Crisafulli annuncia «un viaggio della morte per suo fratello», paraplegico di 45 anni, entrato in coma nel settembre del 2003 in seguito a un incidente stradale e risvegliatosi nell'ottobre del 2005, che, dice, porterà in Belgio per fargli praticare l'eutanasia visto che «da sette anni mi promettono un piano ospedaliero personalizzato a casa, che non è stato mai realizzato».
ELUANA - Già in passato Pietro Crisafulli aveva annunciato di «staccare la spina» degli strumenti che tenevano in vita sua fratello Salvatore anche se si era schierato «per tenere in vita Eluana Englaro» . Un paragone che però l'uomo respinge: «La mia non è una battaglia per la morte - afferma - ma per la vita». Sic!

«Io farò tutto questo - aggiunge - e camminerò con la testa alta perché ho combattuto per la vita di mio fratello. Lui non morirà di stenti, ma se ne andrà via dormendo». Pietro Crisafulli accusa «la politica, dal premier al presidente della Regione Siciliana, di avere promesso senza mantenere». «Adesso - aggiunge - quando porterò mio fratello in Belgio con un camper il governo dovrà intervenire in extremis, come ha fatto con Eluana Englaro, per salvare la vita di Salvatore». Crisafulli accusa anche «la Chiesa di non avere fatto alcunché» per suo fratello.
Questo signore (Pietro Crisafulli) nella vicenda della povera Eluana era diventato lo strumento dei sanfedisti. Tutti i giorni le televisioni di "sua emittenza Bokassa" lo ospitavamo per farne strumento ed accusare la famiglia Englaro di omicidio. Ora dimostra una incredibile "faccia di cazzo" quando afferma che la morte di suo fratello non sarebbe un omicidio mentre la morte della Englaro lo è stato.
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