Cultura & Attualità
Provenzano e i figli
Messaggio del 01-12-2008 alle ore 10:13:53
Parlano i due figli di Provenzano
Angelo e Francesco Paolo, figli del boss Bernardo Provenzano, rompono il silenzio accusano lo Stato che "sosteneva che con l'arresto di nostro padre, il Male Assoluto, Cosa Nostra sarebbe stata finalmente sconfitta. Dopo il suo arresto, invece, le cose continuano ad essere come prima". "Mi chiedo - dice Angelo - che ruolo ha avuto lo Stato in avvenimenti inquietanti come la strage di Ustica o Bologna, o con la morte del bandito Giuliano".
Angelo, 33 anni, diplomato, è rappresentante di liquori dopo che lo Stato gli ha confiscato la lavanderia di famiglia a Corleone. Francesco Paolo, 26 anni, è disoccupato, vinse una borsa di studio come lettore in un liceo tedesco. Ma dovette rinunciare per le polemiche nate dal fatto che un membro della famiglia Provenzano rappresentasse l'Italia all'estero.
In una lunga intervista al "Giornale" i due giovani spiegano di aver deciso di parlare "per una sorta di crisi d'identità nei confronti di questo Stato che sosteneva che con l'arresto di nostro padre, il Male Assoluto, l'uomo che ha bloccato la crescita di un interno Paese, Cosa Nostra sarebbe stata finalmente e definitivamente sconfitta. Dopo il suo arresto, invece, le cose continuano ad essere come prima. La mafia c'è ancora e noi, suoi figli, continuiamo aed essere oggetto di gossip e mascalzonate anche sui giornali con rivelazioni sulla nostra vita privata che niente c'entrano col diritto di cronaca".
Chiedendo di essere lasciati in pace - "che c'entriamo noi con le sue colpe? Ci hanno tolto lavoro e borse di studio. Siamo forse persone di seri B?" - aggiungono: "Papà ha fatto la sua vita, noi abbiamo fatto la nostra".
E poi, cercando di dare una definizione della mafia - "un magma fluido che non ha contorni definiti" - Angelo ritorna a parlare dello Stato: "Piuttosto mi chiedo quale ruolo ha ricoperto lo Stato. Che ruolo ha avuto in avvenimenti inquietanti come la strage di Ustica o Bologna, o per restare in Sicilia con la morte del bandito Giuliano.
Per sapere una versione diversa da quella letta sui libri di scuola su Giuliano abbiamo dovuto aspettare 50 anni, per conoscere quella su mio padre quanto tempo ci vorrà?"
***
Sul padre non so, ma su Bologna e Ustica dobbiamo sicuramente aspettare che siano morti tutti i responsabili (che non sono in galera)
Parlano i due figli di Provenzano
Angelo e Francesco Paolo, figli del boss Bernardo Provenzano, rompono il silenzio accusano lo Stato che "sosteneva che con l'arresto di nostro padre, il Male Assoluto, Cosa Nostra sarebbe stata finalmente sconfitta. Dopo il suo arresto, invece, le cose continuano ad essere come prima". "Mi chiedo - dice Angelo - che ruolo ha avuto lo Stato in avvenimenti inquietanti come la strage di Ustica o Bologna, o con la morte del bandito Giuliano".
Angelo, 33 anni, diplomato, è rappresentante di liquori dopo che lo Stato gli ha confiscato la lavanderia di famiglia a Corleone. Francesco Paolo, 26 anni, è disoccupato, vinse una borsa di studio come lettore in un liceo tedesco. Ma dovette rinunciare per le polemiche nate dal fatto che un membro della famiglia Provenzano rappresentasse l'Italia all'estero.
In una lunga intervista al "Giornale" i due giovani spiegano di aver deciso di parlare "per una sorta di crisi d'identità nei confronti di questo Stato che sosteneva che con l'arresto di nostro padre, il Male Assoluto, l'uomo che ha bloccato la crescita di un interno Paese, Cosa Nostra sarebbe stata finalmente e definitivamente sconfitta. Dopo il suo arresto, invece, le cose continuano ad essere come prima. La mafia c'è ancora e noi, suoi figli, continuiamo aed essere oggetto di gossip e mascalzonate anche sui giornali con rivelazioni sulla nostra vita privata che niente c'entrano col diritto di cronaca".
Chiedendo di essere lasciati in pace - "che c'entriamo noi con le sue colpe? Ci hanno tolto lavoro e borse di studio. Siamo forse persone di seri B?" - aggiungono: "Papà ha fatto la sua vita, noi abbiamo fatto la nostra".
E poi, cercando di dare una definizione della mafia - "un magma fluido che non ha contorni definiti" - Angelo ritorna a parlare dello Stato: "Piuttosto mi chiedo quale ruolo ha ricoperto lo Stato. Che ruolo ha avuto in avvenimenti inquietanti come la strage di Ustica o Bologna, o per restare in Sicilia con la morte del bandito Giuliano.
Per sapere una versione diversa da quella letta sui libri di scuola su Giuliano abbiamo dovuto aspettare 50 anni, per conoscere quella su mio padre quanto tempo ci vorrà?"
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Sul padre non so, ma su Bologna e Ustica dobbiamo sicuramente aspettare che siano morti tutti i responsabili (che non sono in galera)

Messaggio del 01-12-2008 alle ore 10:24:27
che vergogna..
che vergogna..
Messaggio del 01-12-2008 alle ore 10:55:58
L'arresto più difficile della storia... anni e anni di ricerca e addò stava??
A la case.
Purtroppo il cognome che avete, vi condizionerà per tutta la vita.
In italia poi....
L'arresto più difficile della storia... anni e anni di ricerca e addò stava??
A la case.
Purtroppo il cognome che avete, vi condizionerà per tutta la vita.
In italia poi....
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