Ci può essere qualcosa di più cretino che definire una donna “la più bella del mondo”?
Le avete forse viste tutte, signori giurati, quei tre miliardi e più di donne, quante sono le femmine della nostra specie?
Perchè è necessario fare una graduatoria, forse che Miss Filippine è un cesso o Miss Finlandia è una chiavica da cuscino in faccia?
Questi umilianti concorsi di bellezza da anziani pugnettari in astinenza da Viagra avevano un senso voyeuristico quando il puritanesimo clericale, socialista o vittoriano richiedeva mutandoni o burkini leninisti-giudaico-cristiani e imponeva l’alibi del “concorso di bellezza” - o della spiaggia - per spogliare le donne in pubblico.
Oggi, di fronte alla quotidiana esibizione del mercato della carne femminile, con ragazzine adolescenti che vogliosamente mandano ai papi e ai papponi di turno le foto dei loro polposi talenti incoraggiate dalle care mammine, queste competizioni per stabilire chi ha il sedere più tornito in America Latina o le zinnette più sode in Oceania, sono ridicole e patetiche insieme.
Poi, certo che Miss Universo è bellissima, mica avevamo bisogno di una giuria e di un diadema di cocci di vetro in testa per vederlo.