Cultura & Attualità
un blog interessante sulla scuola
Messaggio del 27-10-2008 alle ore 00:59:15
Domani ci sarà una manifestazione del PD dal titolo imbarazzante: "Salviamo l'Italia", come un culto millenarista. Uno dei temi principali sarà la "difesa della scuola pubblica".
Giusto, ma quasi tutta la nomenklatura rossa i propri figli li manda nelle scuole private di lusso, mica nella scuola pubblica.
I PD mandano gli studenti altrui a protestare, per mantener loro gli scranni in Parlamento, però poi i loro figli vanno nelle private e a New York.
La Finocchiaro utilizza un istituto privato di Catania, mentre Rutelli ha fatto carte false per mandare una delle figlie dalle suore del San Giuseppe de Merode, a piazza di Spagna. Nanni Moretti, ha iscritto il figlio alla scuola ameriKana Ambritt (vero feudo della borghesia red ed anti yankees). La Melandri la prole l'ha mandata all'Istituto privato San Giuseppe di via del Casaletto. Mica scema la keynesiana-keniota-pasionaria!
Fassino ha studiato dai gesuiti. Bertinotti manda i nipotini in un istituto chic. Michele Santoro il pargolino lo manda al liceo francese Chateubriand. Scuola privata francese anche per la Berlinguer... Veltroni compra casa a Manhattan per la figlia studiosa... LINK
1. Definizione di "Scuola pubblica":
Un servizio pagato dai privati (noi) e gestito dai politici (loro)
2. Quanto ci costa la "scuola pubblica gratuita"?
"...Caro direttore, chissà se «con grande sorpresa» l'insegnante Giuseppe Benedetti apprenderà, dal rapporto Ocse "Education at a glance 2006", che in Italia la spesa annuale per studente, dalle elementari all'università, è fra le più alte dei paesi industrializzati (circa 8mila dollari). Considerando i 13 anni dalle elementari alle superiori, ogni alunno costa allo Stato 100mila dollari (la media Ocse è pari a 77mila). Dove finiscono tutti questi soldi? Immaginiamo cosa significherebbe mettere solo la metà di quel denaro in mano alle famiglie: gli istituti, almeno in parte, nel contendersi quelle risorse, dovrebbero fare affidamento sulla propria qualità, non solo sull'assegno statale erogato "a pioggia". La spesa per il personale incide per l'84,8% nelle scuole primarie e secondarie, e per il 60,2% nelle università. Ecco perché i genitori sono costretti ad acquistare ogni anno cancellini, gessetti, carta igienica e sapone. Eppure, certo, lo stipendio degli insegnati rimane basso. Perché vi ostinate, caro Benedetti, a tenervi migliaia di parassiti, fannulloni e incompetenti, e a rifiutare ogni valutazione di produttività? In Italia, rispetto agli altri paesi Ocse, ci sono più classi e più insegnanti: 10,7 alunni per insegnante nelle scuole primarie (16,9 è la media Ocse); 11 alunni per insegnante nelle secondarie (13,3 è la media Ocse). Per lavorare tutti, guadagnate meno. E allora, mi consenta, ben vi sta. Cordiali saluti". (Federico Punzi, su Il Riformista). [Senza contare i 160.000 bidelli]...
Da un intervento in un forum, a nome Tixi. Sarebbero queste le domande da porre ai candidati leader o sindaci:
Ogni bimbo in scuola materna é stimato costare 19 mila euro l'anno alla comunità dei contribuenti tutti... se quel bambino venisse mandato a una scuola privata direttamente costerebbe poco più di 5 mila euro l'anno ai genitori... Dove vanno a finire gli altri 14 mila euro?
Chi vanno a mantenere quei 14 mila euro che pesano sulle spalle dei contribuenti?
L'Università di Bologna butta via dalla finestra ca. 185.000 euro all'anno per il "sostegno" alle associazioni universitarie degli studenti. Il ciuccio a tutti (nel doppio senso della parola |ciuccio|) è d'obbligo.
Le paghette dei professori Universitari
I professori ordinari a tempo determinato devono assicurare «la loro presenza per non meno di 250 ore annuali», e che, se a tempo pieno, sono tenuti anche «a garantire la loro presenza per non meno di altre 100 ore annuali (...) per l'assolvimento di compiti organizzativi interni». Calcolatrice alla mano, sarebbero la bellezza di ventinove ore al mese, meno di un'ora al giorno. Questo se i professori lavorassero, irrealmente, tutti i santi giorni dell'anno.
Nelle tabelle delle retribuzioni dei professori ordinari del 2008, si può toccare con mano cosa vuol dire l'avanzamento dell'anzianità di servizio all'interno delle facoltà: appena entrato nell'alma mater, un professore ordinario percepisce 4.373 euro lordi al mese. Dopo 28 anni di lavoro, gli euro sono diventati 8221,39. Prendiamo di nuovo in mano la calcolatrice e scopriamo che un'ora di lavoro di professore ordinario a tempo pieno al quattordicesimo scatto d'anzianità vale 283,49 euro. Roba da competere con i top manager delle multinazionali più grandi dal mondo. Senza però sobbarcarsi lo stress di un manager [e col posto garantito a vita, indipendentemente dal rendimento, ndr].
Domani ci sarà una manifestazione del PD dal titolo imbarazzante: "Salviamo l'Italia", come un culto millenarista. Uno dei temi principali sarà la "difesa della scuola pubblica".
Giusto, ma quasi tutta la nomenklatura rossa i propri figli li manda nelle scuole private di lusso, mica nella scuola pubblica.
I PD mandano gli studenti altrui a protestare, per mantener loro gli scranni in Parlamento, però poi i loro figli vanno nelle private e a New York.
La Finocchiaro utilizza un istituto privato di Catania, mentre Rutelli ha fatto carte false per mandare una delle figlie dalle suore del San Giuseppe de Merode, a piazza di Spagna. Nanni Moretti, ha iscritto il figlio alla scuola ameriKana Ambritt (vero feudo della borghesia red ed anti yankees). La Melandri la prole l'ha mandata all'Istituto privato San Giuseppe di via del Casaletto. Mica scema la keynesiana-keniota-pasionaria!
Fassino ha studiato dai gesuiti. Bertinotti manda i nipotini in un istituto chic. Michele Santoro il pargolino lo manda al liceo francese Chateubriand. Scuola privata francese anche per la Berlinguer... Veltroni compra casa a Manhattan per la figlia studiosa... LINK
1. Definizione di "Scuola pubblica":
Un servizio pagato dai privati (noi) e gestito dai politici (loro)
2. Quanto ci costa la "scuola pubblica gratuita"?
"...Caro direttore, chissà se «con grande sorpresa» l'insegnante Giuseppe Benedetti apprenderà, dal rapporto Ocse "Education at a glance 2006", che in Italia la spesa annuale per studente, dalle elementari all'università, è fra le più alte dei paesi industrializzati (circa 8mila dollari). Considerando i 13 anni dalle elementari alle superiori, ogni alunno costa allo Stato 100mila dollari (la media Ocse è pari a 77mila). Dove finiscono tutti questi soldi? Immaginiamo cosa significherebbe mettere solo la metà di quel denaro in mano alle famiglie: gli istituti, almeno in parte, nel contendersi quelle risorse, dovrebbero fare affidamento sulla propria qualità, non solo sull'assegno statale erogato "a pioggia". La spesa per il personale incide per l'84,8% nelle scuole primarie e secondarie, e per il 60,2% nelle università. Ecco perché i genitori sono costretti ad acquistare ogni anno cancellini, gessetti, carta igienica e sapone. Eppure, certo, lo stipendio degli insegnati rimane basso. Perché vi ostinate, caro Benedetti, a tenervi migliaia di parassiti, fannulloni e incompetenti, e a rifiutare ogni valutazione di produttività? In Italia, rispetto agli altri paesi Ocse, ci sono più classi e più insegnanti: 10,7 alunni per insegnante nelle scuole primarie (16,9 è la media Ocse); 11 alunni per insegnante nelle secondarie (13,3 è la media Ocse). Per lavorare tutti, guadagnate meno. E allora, mi consenta, ben vi sta. Cordiali saluti". (Federico Punzi, su Il Riformista). [Senza contare i 160.000 bidelli]...
Da un intervento in un forum, a nome Tixi. Sarebbero queste le domande da porre ai candidati leader o sindaci:
Ogni bimbo in scuola materna é stimato costare 19 mila euro l'anno alla comunità dei contribuenti tutti... se quel bambino venisse mandato a una scuola privata direttamente costerebbe poco più di 5 mila euro l'anno ai genitori... Dove vanno a finire gli altri 14 mila euro?
Chi vanno a mantenere quei 14 mila euro che pesano sulle spalle dei contribuenti?
L'Università di Bologna butta via dalla finestra ca. 185.000 euro all'anno per il "sostegno" alle associazioni universitarie degli studenti. Il ciuccio a tutti (nel doppio senso della parola |ciuccio|) è d'obbligo.
Le paghette dei professori Universitari
I professori ordinari a tempo determinato devono assicurare «la loro presenza per non meno di 250 ore annuali», e che, se a tempo pieno, sono tenuti anche «a garantire la loro presenza per non meno di altre 100 ore annuali (...) per l'assolvimento di compiti organizzativi interni». Calcolatrice alla mano, sarebbero la bellezza di ventinove ore al mese, meno di un'ora al giorno. Questo se i professori lavorassero, irrealmente, tutti i santi giorni dell'anno.
Nelle tabelle delle retribuzioni dei professori ordinari del 2008, si può toccare con mano cosa vuol dire l'avanzamento dell'anzianità di servizio all'interno delle facoltà: appena entrato nell'alma mater, un professore ordinario percepisce 4.373 euro lordi al mese. Dopo 28 anni di lavoro, gli euro sono diventati 8221,39. Prendiamo di nuovo in mano la calcolatrice e scopriamo che un'ora di lavoro di professore ordinario a tempo pieno al quattordicesimo scatto d'anzianità vale 283,49 euro. Roba da competere con i top manager delle multinazionali più grandi dal mondo. Senza però sobbarcarsi lo stress di un manager [e col posto garantito a vita, indipendentemente dal rendimento, ndr].
Messaggio del 27-10-2008 alle ore 07:50:02
Just,
la scuola pubblica non è la scuola dove vanno i figli dei ricchi e dei potenti, ma la scuola dove vanno i figli della maggior parte degli italiani, l'unica istituzione veramente repubblicana. Togliere i fondi alla scuola pubblica significa rendere più difficile l'apprendimento alla maggior parte dei cittadini italiani di domani.
Just,
la scuola pubblica non è la scuola dove vanno i figli dei ricchi e dei potenti, ma la scuola dove vanno i figli della maggior parte degli italiani, l'unica istituzione veramente repubblicana. Togliere i fondi alla scuola pubblica significa rendere più difficile l'apprendimento alla maggior parte dei cittadini italiani di domani.
Messaggio del 27-10-2008 alle ore 08:23:59
ma sci, già la scuola di oggi sforna ottimi criminali... togliamo pure i fondi cuscì il futuro nano della democrazia che verrà, avrà il suo bel popolo stupido e ignorante pronto a votarlo.
ma sci, già la scuola di oggi sforna ottimi criminali... togliamo pure i fondi cuscì il futuro nano della democrazia che verrà, avrà il suo bel popolo stupido e ignorante pronto a votarlo.
Messaggio del 28-10-2008 alle ore 00:16:32
one commenta questo
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Messaggio del 28-10-2008 alle ore 00:46:40
che i PIDD(U)INI sono la parte meno marcia di una stessa medaglia?che devo commentare?
che i PIDD(U)INI sono la parte meno marcia di una stessa medaglia?che devo commentare?
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