Cultura & Attualità
VISIONI- Civitella del Tronto
Messaggio del 20-06-2012 alle ore 12:47:30
VISIONI. La fortezza plurale dell’arte.
a cura di Giacinto Di Pietrantonio e Umberto Palestini
opere di: Stefano Arienti, Vanessa Beecroft, Maurizio Cattelan, Enzo Cucchi, Gino De Dominicis, Jan Fabre, Giovanni De Lazzari, Brendan Lynch, Alessandro Mendini, Maria Morganti, Gianni Pettena, Michelangelo Pistoletto, Luigi Presicce, Ettore Spalletti, Giuseppe Stampone, Patrick Tuttofuoco, Valentina Vetturi, Sandro Visca.
film di: Gianluca e Massimiliano De Serio, Steve McQueen, Shirin Neshat, Mimmo Paladino, Julian Schnabel, Sam Taylor-Wood, Rirkrit Tiravanija.
Fortezza di Civitella del Tronto (TE)
1 luglio - 31 ottobre 2012. Vernice per la stampa: sabato 30 giugno, ore 19.00
Mostra promossa da Naca Arte
Produzione: Sistema Museo
Comunicato stampa
Nell’ambito di “Castelbasso/Civitella. Cultura contemporanea nei Borghi” l’Associazione Culturale Naca Arte presenta, dal 1 luglio 2012, la mostra VISIONI. La fortezza plurale dell’arte, a cura di Giacinto Di Pietrantonio e Umberto Palestini e prodotta da Sistema Museo.
Con questo progetto, la Fortezza di Civitella del Tronto diventa una “Fortezza dell’arte”: la particolarità della sua posizione, conformazione, struttura architettonica, urbanistica e paesaggistica, ha portato i curatori a comporre la mostra di due sezioni, quali parti di un unico corpo. Una Fortezza anche “plurale”, perché pensata per ospitare le diverse e molteplici forme di espressione dell’arte di oggi, dalla pittura alla performance, fino ad opere che sono uscite dai confini dell’arte, per diventare film.
Si tratta di una delle più imponenti opere di ingegneria militare d’Europa che, con i suoi 25.000 mq di superficie e una estensione lineare di più di 500 metri, ha rappresentato un baluardo posto dagli Angiò, prima, e dai Borboni, poi, al confine tra il Regno delle Due Sicilie e lo Stato Pontificio, luogo mai espugnato fino all’Unità d’Italia. La mostra si snoda tra i vari ambienti interni ed esterni della fortezza medesima: nelle vaste piazze d’armi e i lunghissimi camminamenti di ronda come nella cisterna dell’acqua, o nella neviera, oppure nelle carceri e nelle camere degli ufficiali, nei cunicoli segreti, o nella chiesa.
VISIONI è una mostra che non intende mettere al centro della riflessione dell’arte una qualche teoria estetica, o etica – affermano i curatori - ma molto più semplicemente le visioni differenti di artisti di varie generazioni che esprimono con mezzi vari una concezione personale dell’arte e quindi del mondo. Difatti, pensiamo che gli artisti, grazie al loro sguardo, riescano a farsi interpreti della propria epoca superandola come promessa di futuro di cui oggi si sente necessariamente il ritorno.
Questo ritorno al futuro si articola in due parti di una stessa unità: da un lato l’esposizione, con pitture, sculture, istallazioni, disegni, video, fotografie, performance, opere realizzate con le tecniche più svariate che l’arte contemporanea ha assunto come materiali di riferimento, dall’altro la proiezione di un serie di film.
Nella prima sezione si vedranno opere tipiche e atipiche di: Stefano Arienti (istallazione) – visione della manipolazione del libro, Vanessa Beecroft (fotografia e pitture) – visione del corpo antico-contemporaneo dell’arte, Maurizio Cattelan (istallazione) – visione della critica attiva contro il sistema scolastico, Enzo Cucchi (pittura-scultura) – visione visionaria della spiritualità originaria, Gino De Dominicis (opera sonora) – visione ironico-infernale del riso cosmico, Jan Fabre (video) – visione metamorfica della mente e della natura, Giovanni De Lazzari (scultura-istallazione) – visione della memoria prossima, Brendan Lynch (scultura-istallazione) – visione contemporanea della follia barocca, Alessandro Mendini (pittura) – visione della decorazione mondo, Maria Morganti (pittura) – visione del colore esistenziale, Gianni Pettena (istallazione) – visione ironica delle istituzioni, Michelangelo Pistoletto (video) – visione geopolitica delle identità nazionali, Luigi Presicce (performance e pittura) – visione, Ettore Spalletti (istallazione-pittura) –visione del colore figurativo, Giuseppe Stampone (istallazione) – visione del globalismo educativo, Patrick Tuttofuoco (istallazione) – visione prima dello sguardo, Valentina Vetturi (opera sonora) – visione della memoria del luogo, Sandro Visca (arazzi) – visione delle antropologie originarie.
L’altra sezione vede la trasformazione della chiesa della Fortezza in un vero e proprio cinema, in cui verranno proiettati, per la durata della mostra, film “cinematografici” di artisti. Non si tratta, infatti, di film d’arte pensati per il circuito del sistema dell’arte, ma di film in cui artisti visivi hanno avuto il ruolo di registi e sceneggiatori, usciti nelle sale e presentati anche nell’ambito di festival del cinema come Venezia, Cannes, Locarno, risultando in alcuni casi premiati. Vedremo proiettati film di Gianluca e Massimiliano De Serio, Steve McQueen, Shirin Neshat, Mimmo Paladino, Julian Schnabel, Sam Taylor-Wood, Rirkrit Tiravanija.
VISIONI. La fortezza plurale dell’arte.
a cura di Giacinto Di Pietrantonio e Umberto Palestini
opere di: Stefano Arienti, Vanessa Beecroft, Maurizio Cattelan, Enzo Cucchi, Gino De Dominicis, Jan Fabre, Giovanni De Lazzari, Brendan Lynch, Alessandro Mendini, Maria Morganti, Gianni Pettena, Michelangelo Pistoletto, Luigi Presicce, Ettore Spalletti, Giuseppe Stampone, Patrick Tuttofuoco, Valentina Vetturi, Sandro Visca.
film di: Gianluca e Massimiliano De Serio, Steve McQueen, Shirin Neshat, Mimmo Paladino, Julian Schnabel, Sam Taylor-Wood, Rirkrit Tiravanija.
Fortezza di Civitella del Tronto (TE)
1 luglio - 31 ottobre 2012. Vernice per la stampa: sabato 30 giugno, ore 19.00
Mostra promossa da Naca Arte
Produzione: Sistema Museo
Comunicato stampa
Nell’ambito di “Castelbasso/Civitella. Cultura contemporanea nei Borghi” l’Associazione Culturale Naca Arte presenta, dal 1 luglio 2012, la mostra VISIONI. La fortezza plurale dell’arte, a cura di Giacinto Di Pietrantonio e Umberto Palestini e prodotta da Sistema Museo.
Con questo progetto, la Fortezza di Civitella del Tronto diventa una “Fortezza dell’arte”: la particolarità della sua posizione, conformazione, struttura architettonica, urbanistica e paesaggistica, ha portato i curatori a comporre la mostra di due sezioni, quali parti di un unico corpo. Una Fortezza anche “plurale”, perché pensata per ospitare le diverse e molteplici forme di espressione dell’arte di oggi, dalla pittura alla performance, fino ad opere che sono uscite dai confini dell’arte, per diventare film.
Si tratta di una delle più imponenti opere di ingegneria militare d’Europa che, con i suoi 25.000 mq di superficie e una estensione lineare di più di 500 metri, ha rappresentato un baluardo posto dagli Angiò, prima, e dai Borboni, poi, al confine tra il Regno delle Due Sicilie e lo Stato Pontificio, luogo mai espugnato fino all’Unità d’Italia. La mostra si snoda tra i vari ambienti interni ed esterni della fortezza medesima: nelle vaste piazze d’armi e i lunghissimi camminamenti di ronda come nella cisterna dell’acqua, o nella neviera, oppure nelle carceri e nelle camere degli ufficiali, nei cunicoli segreti, o nella chiesa.
VISIONI è una mostra che non intende mettere al centro della riflessione dell’arte una qualche teoria estetica, o etica – affermano i curatori - ma molto più semplicemente le visioni differenti di artisti di varie generazioni che esprimono con mezzi vari una concezione personale dell’arte e quindi del mondo. Difatti, pensiamo che gli artisti, grazie al loro sguardo, riescano a farsi interpreti della propria epoca superandola come promessa di futuro di cui oggi si sente necessariamente il ritorno.
Questo ritorno al futuro si articola in due parti di una stessa unità: da un lato l’esposizione, con pitture, sculture, istallazioni, disegni, video, fotografie, performance, opere realizzate con le tecniche più svariate che l’arte contemporanea ha assunto come materiali di riferimento, dall’altro la proiezione di un serie di film.
Nella prima sezione si vedranno opere tipiche e atipiche di: Stefano Arienti (istallazione) – visione della manipolazione del libro, Vanessa Beecroft (fotografia e pitture) – visione del corpo antico-contemporaneo dell’arte, Maurizio Cattelan (istallazione) – visione della critica attiva contro il sistema scolastico, Enzo Cucchi (pittura-scultura) – visione visionaria della spiritualità originaria, Gino De Dominicis (opera sonora) – visione ironico-infernale del riso cosmico, Jan Fabre (video) – visione metamorfica della mente e della natura, Giovanni De Lazzari (scultura-istallazione) – visione della memoria prossima, Brendan Lynch (scultura-istallazione) – visione contemporanea della follia barocca, Alessandro Mendini (pittura) – visione della decorazione mondo, Maria Morganti (pittura) – visione del colore esistenziale, Gianni Pettena (istallazione) – visione ironica delle istituzioni, Michelangelo Pistoletto (video) – visione geopolitica delle identità nazionali, Luigi Presicce (performance e pittura) – visione, Ettore Spalletti (istallazione-pittura) –visione del colore figurativo, Giuseppe Stampone (istallazione) – visione del globalismo educativo, Patrick Tuttofuoco (istallazione) – visione prima dello sguardo, Valentina Vetturi (opera sonora) – visione della memoria del luogo, Sandro Visca (arazzi) – visione delle antropologie originarie.
L’altra sezione vede la trasformazione della chiesa della Fortezza in un vero e proprio cinema, in cui verranno proiettati, per la durata della mostra, film “cinematografici” di artisti. Non si tratta, infatti, di film d’arte pensati per il circuito del sistema dell’arte, ma di film in cui artisti visivi hanno avuto il ruolo di registi e sceneggiatori, usciti nelle sale e presentati anche nell’ambito di festival del cinema come Venezia, Cannes, Locarno, risultando in alcuni casi premiati. Vedremo proiettati film di Gianluca e Massimiliano De Serio, Steve McQueen, Shirin Neshat, Mimmo Paladino, Julian Schnabel, Sam Taylor-Wood, Rirkrit Tiravanija.
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