Folklore
un GRANDE SUCCESSO!!!
Messaggio del 03-02-2004 alle ore 22:14:25
Messaggio del 30-01-2004 alle ore 15:19:41
si ma in tutto questo i soldi?
si ma in tutto questo i soldi?
Messaggio del 30-01-2004 alle ore 09:24:13
aaa letto...sembrava un po far west...cmq mi so messa a ride dasola quando ho letto... Giunse allora il momento in cui il pescatore, in lingua indigena ci disse : “Uagliò, da ecche v’aveta spuschtà, pecchè se se stucche lu file la barche ve ve ngoll” ........
aaa letto...sembrava un po far west...cmq mi so messa a ride dasola quando ho letto... Giunse allora il momento in cui il pescatore, in lingua indigena ci disse : “Uagliò, da ecche v’aveta spuschtà, pecchè se se stucche lu file la barche ve ve ngoll” ........
Messaggio del 18-01-2004 alle ore 15:15:54
Messaggio del 18-01-2004 alle ore 15:12:15
ecco perchè nn trovavo il v capitolo
ecco perchè nn trovavo il v capitolo
Messaggio del 20-09-2002 alle ore 18:35:10
beh...tra un pò mando il sesto capitolo...almeno mi diverto...io...perchè voi...
beh...tra un pò mando il sesto capitolo...almeno mi diverto...io...perchè voi...
Messaggio del 19-09-2002 alle ore 08:59:47
l'arte non si capisce, ma infonde il suo spirito nell'animo del lettore...datemi 600 euro e ve lo spiego...
l'arte non si capisce, ma infonde il suo spirito nell'animo del lettore...datemi 600 euro e ve lo spiego...
Messaggio del 19-09-2002 alle ore 07:30:17
cmq anke io l'ho letto...anke se superficialmente...
cmq anke io l'ho letto...anke se superficialmente...
Messaggio del 18-09-2002 alle ore 16:33:18
...non capiscono l'arte!!!
...non capiscono l'arte!!!
Messaggio del 18-09-2002 alle ore 10:57:27
ed è pure un sacco bellO!
ed è pure un sacco bellO!
Messaggio del 18-09-2002 alle ore 08:49:28
io si...
io si...
Messaggio del 17-09-2002 alle ore 22:31:40
ma parecchio acido, non lo sta leggendo + nessuno!!
ma parecchio acido, non lo sta leggendo + nessuno!!
Messaggio del 17-09-2002 alle ore 20:11:06
...e se fate i buoni vi mando pure il VI fino al 10 e poi la chiudiamo sta storia del racconto ke ha fatto l'acido...
...e se fate i buoni vi mando pure il VI fino al 10 e poi la chiudiamo sta storia del racconto ke ha fatto l'acido...
Messaggio del 17-09-2002 alle ore 15:37:36
Messaggio del 17-09-2002 alle ore 14:56:54
calma...è solo il V CAPITOLO di MIDNIGHT RING
Wow! Arrivammo a Silverstone. Le parole non possono esprimere quello che le bolle sotto i nostri piedi reclamavano dopo ore e ore di cammino. L’accampamento era lontano 2 miglia dalla stazione e gli indiani, sulle alture, avevano seguito tutti gli spostamenti della nostra carovana. Di fronte al Saloon ci venne incontro Pablo Spinato con Fulvio e Danita Paonita,[1] avvenente e aggraziata donna proveniente dal Nord della contea di Obfin. Le sue cure e le sue premure furono eccessive anche per noi, visto che ci ritrovammo tutti a ristorarci nel Locale dell’Imbranato. Il cantinero era talmente preda dei fumi dello sturdillimento che non riuscì a cucinarci più di due piadine e tre panini “lunghi così”- ci disse lui- ma effettivamente spessi come un grissino! Los Pingone avvertiva il suo stomaco svuotarsi boccone dopo boccone (o, viste le dimensioni, dovrei dire bocchino dopo bocchino? ma potrebbero censurarci il racconto), e mentre Pollon Combinaguai reclamava insistentemente un frappé, Pablo Spinato con un tocco di classe fece cadere il vaso – totem – indigeno procurando l’ira della moglie dell’imbapito che servì alla nostra Fulvio un frappé al veleno di ghiandole di vacca (…latte). Il suo intuito felino le rese salva la vita, costringendo il mammalucco a rifarne uno senza veleno, facendo nuovamente trionfare il bene sul mare! Che culo! Una volta usciti, mi accorsi con triste sorpresa del furto di tutte le mie monete d’oro (erano semplicemente finiti i soldi! 10 sacchi per il treno, 5 per le caramelle, 16 da ridare a Fulvio, 11 per mangiare…un caffè ad Albicoccara…li quatrin ha scort’ subbete!). e fu così che iniziò il mio incombente bisogno di prestiti da tutte le parti.
Il mare sembrava insidioso e cattivo. I cavalloni lambivano i fianchi delle cavallone che nel frattempo si balneavano come sirene della polizia in mezzo al tettuccio delle macchine delle auto betoniere TIR AGIP aiscat società autostrade….non c’era nemmeno una donna degna del mio sguardo sbilenco!. Sul far della sera i Pingoni furono richiamati al quartier generale in quel di Saint Vite Beach, così, almeno loro, si risparmiarono quello a cui fra poco le vostre orecchie non crederanno.
Il sole era fuggito stanco come la mano di Andrew Wind affaticata nello sfogliare le sempre più ripetitive pagine del Minim, rivista di gnocche gastronomiche, in casa di Danita Paonita. Pablo Spinato per poco non avrebbe passato il resto dei suoi giorni chiuso in una delle stanze di quella casa se l’abile mano di Danita non l’avesse cacciato fuori da quel guaio. Nulla in confronto a quello che stavo per avvistare di prima persona, tutto questo era solo un piccolo, modesto, insignificante dolcificante.
Un paletto, alto, imponente, fiero e deciso si costruì in mezzo agli occhi come un naso. C’è stata una presentazione di quello scandalo di ragazze…Stanlio e l’Ollio, praticamente… . puntini, puntini, puntini… punto. Appunto. Appuntato, di Punta Penna. Per sdrammatizzare un po’ la cosa. Scendemmo da quella maledetta scalinata, in cerca di fasci di legna per il falò (cosa nuova, mai fatta prima; diciamo, alternativa) che dovevamo apprestarci ad (parolone…) accendere. Ah uà! Il giallo della birra scorreva sotto il giallo della nostra pelle, ma il giallo della lemon- piscia entrò nella gialla bocca di quella faccia gialla coi capelli gialli di Alegialla[2] (è un libro giallo, questo!). Io mi abbandonavo sovente alla forza di gravidanza del sonno, mentre Andrew Wind wuolewa ma non potewa riccottarwe perchèwe awewa sapuwto che werano piccuwole (diploma in martufelleria applicata alla esegesi fontanistica pluripettorialica estereofotica matusalemmica fallica). Avete capito? No? Neanche noi…che culo! Ok.
Alegialla barcollava in cerca di uno che fosse disposto ad accompagnarla a fare una camminata. Io avrei voluto tanto, tanto, tanto, ma, evidentemente, i la (colledimezzo) maglietta dei Cazzarelli Rosci Cocenti non ebbe molto successo poiché mi fece rimanere di cesso (paletto). Ella preferì andare a fare una passeggiata con il “me la dai?”. Seee….[3]
Giunse allora il momento in cui il pescatore, in lingua indigena ci disse : “Uagliò, da ecche v’aveta spuschtà, pecchè se se stucche lu file la barche ve ve ngoll” e si venne a scoprire che la barca era ancorata in Croamamma[4] per controlli alla dogana. (ho capito). Prima, però, lo sceriffo venne a minacciarci di spegnere i nostri fuochi, ma il mio sonno, sopra le coperte di Anrew Wind e sotto le mie calde, calde , mi conciliò il sonno sino all’alba successiva…è sempre una metafora della vita. Andammo a svegliare Pablo Spinato nelle segrete della prigione di Danita, e da li partimmo di nuovo con il mega treno organizzato dalla Sangritanaliberatutti che al posto di conciliare il sonno fece risvegliare una parte di me che era entrata in letargo…la puzza dei piedi. “Uno voleva pure dormì, ma stavi così…du-dum! Davi le botte a destra e a sinistra!”.
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[1] È Daniela P., la descrizione di questa ragazza potete trovarla dove vi pare…l’importante, anche per lei, è partecipare.
[2] Sarebbe una ragazza di Silverstone con la quale matthew tentò un timido ricottamento prima di ricevere il sonante paletto di cui alla nota 42
[3] è un simpaticone che, mentre il nostro Matthew provava ad adescare la fanciulla, con una ricorrente espressione colorita inneggiante l’appropriazione di cosa altrui è riuscito ad ottenere ciò che Matthew avrebbe iniziato a sognare 10 anni dopo! Questo per farvi capire un po’ di cose…
[4] è la Croasorella della Croamamma…la Croazia!
calma...è solo il V CAPITOLO di MIDNIGHT RING
Wow! Arrivammo a Silverstone. Le parole non possono esprimere quello che le bolle sotto i nostri piedi reclamavano dopo ore e ore di cammino. L’accampamento era lontano 2 miglia dalla stazione e gli indiani, sulle alture, avevano seguito tutti gli spostamenti della nostra carovana. Di fronte al Saloon ci venne incontro Pablo Spinato con Fulvio e Danita Paonita,[1] avvenente e aggraziata donna proveniente dal Nord della contea di Obfin. Le sue cure e le sue premure furono eccessive anche per noi, visto che ci ritrovammo tutti a ristorarci nel Locale dell’Imbranato. Il cantinero era talmente preda dei fumi dello sturdillimento che non riuscì a cucinarci più di due piadine e tre panini “lunghi così”- ci disse lui- ma effettivamente spessi come un grissino! Los Pingone avvertiva il suo stomaco svuotarsi boccone dopo boccone (o, viste le dimensioni, dovrei dire bocchino dopo bocchino? ma potrebbero censurarci il racconto), e mentre Pollon Combinaguai reclamava insistentemente un frappé, Pablo Spinato con un tocco di classe fece cadere il vaso – totem – indigeno procurando l’ira della moglie dell’imbapito che servì alla nostra Fulvio un frappé al veleno di ghiandole di vacca (…latte). Il suo intuito felino le rese salva la vita, costringendo il mammalucco a rifarne uno senza veleno, facendo nuovamente trionfare il bene sul mare! Che culo! Una volta usciti, mi accorsi con triste sorpresa del furto di tutte le mie monete d’oro (erano semplicemente finiti i soldi! 10 sacchi per il treno, 5 per le caramelle, 16 da ridare a Fulvio, 11 per mangiare…un caffè ad Albicoccara…li quatrin ha scort’ subbete!). e fu così che iniziò il mio incombente bisogno di prestiti da tutte le parti.
Il mare sembrava insidioso e cattivo. I cavalloni lambivano i fianchi delle cavallone che nel frattempo si balneavano come sirene della polizia in mezzo al tettuccio delle macchine delle auto betoniere TIR AGIP aiscat società autostrade….non c’era nemmeno una donna degna del mio sguardo sbilenco!. Sul far della sera i Pingoni furono richiamati al quartier generale in quel di Saint Vite Beach, così, almeno loro, si risparmiarono quello a cui fra poco le vostre orecchie non crederanno.
Il sole era fuggito stanco come la mano di Andrew Wind affaticata nello sfogliare le sempre più ripetitive pagine del Minim, rivista di gnocche gastronomiche, in casa di Danita Paonita. Pablo Spinato per poco non avrebbe passato il resto dei suoi giorni chiuso in una delle stanze di quella casa se l’abile mano di Danita non l’avesse cacciato fuori da quel guaio. Nulla in confronto a quello che stavo per avvistare di prima persona, tutto questo era solo un piccolo, modesto, insignificante dolcificante.
Un paletto, alto, imponente, fiero e deciso si costruì in mezzo agli occhi come un naso. C’è stata una presentazione di quello scandalo di ragazze…Stanlio e l’Ollio, praticamente… . puntini, puntini, puntini… punto. Appunto. Appuntato, di Punta Penna. Per sdrammatizzare un po’ la cosa. Scendemmo da quella maledetta scalinata, in cerca di fasci di legna per il falò (cosa nuova, mai fatta prima; diciamo, alternativa) che dovevamo apprestarci ad (parolone…) accendere. Ah uà! Il giallo della birra scorreva sotto il giallo della nostra pelle, ma il giallo della lemon- piscia entrò nella gialla bocca di quella faccia gialla coi capelli gialli di Alegialla[2] (è un libro giallo, questo!). Io mi abbandonavo sovente alla forza di gravidanza del sonno, mentre Andrew Wind wuolewa ma non potewa riccottarwe perchèwe awewa sapuwto che werano piccuwole (diploma in martufelleria applicata alla esegesi fontanistica pluripettorialica estereofotica matusalemmica fallica). Avete capito? No? Neanche noi…che culo! Ok.
Alegialla barcollava in cerca di uno che fosse disposto ad accompagnarla a fare una camminata. Io avrei voluto tanto, tanto, tanto, ma, evidentemente, i la (colledimezzo) maglietta dei Cazzarelli Rosci Cocenti non ebbe molto successo poiché mi fece rimanere di cesso (paletto). Ella preferì andare a fare una passeggiata con il “me la dai?”. Seee….[3]
Giunse allora il momento in cui il pescatore, in lingua indigena ci disse : “Uagliò, da ecche v’aveta spuschtà, pecchè se se stucche lu file la barche ve ve ngoll” e si venne a scoprire che la barca era ancorata in Croamamma[4] per controlli alla dogana. (ho capito). Prima, però, lo sceriffo venne a minacciarci di spegnere i nostri fuochi, ma il mio sonno, sopra le coperte di Anrew Wind e sotto le mie calde, calde , mi conciliò il sonno sino all’alba successiva…è sempre una metafora della vita. Andammo a svegliare Pablo Spinato nelle segrete della prigione di Danita, e da li partimmo di nuovo con il mega treno organizzato dalla Sangritanaliberatutti che al posto di conciliare il sonno fece risvegliare una parte di me che era entrata in letargo…la puzza dei piedi. “Uno voleva pure dormì, ma stavi così…du-dum! Davi le botte a destra e a sinistra!”.
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[1] È Daniela P., la descrizione di questa ragazza potete trovarla dove vi pare…l’importante, anche per lei, è partecipare.
[2] Sarebbe una ragazza di Silverstone con la quale matthew tentò un timido ricottamento prima di ricevere il sonante paletto di cui alla nota 42
[3] è un simpaticone che, mentre il nostro Matthew provava ad adescare la fanciulla, con una ricorrente espressione colorita inneggiante l’appropriazione di cosa altrui è riuscito ad ottenere ciò che Matthew avrebbe iniziato a sognare 10 anni dopo! Questo per farvi capire un po’ di cose…
[4] è la Croasorella della Croamamma…la Croazia!
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