I Viali
XI, 2004
Messaggio del 08-04-2005 alle ore 16:22:29
mancanza di educazione mediatica.l'uomo è l'animale
linguistico e deve essere quantomeno naturale - non spontaneo -
per lui l'atto del comunicare con i propri simili.interagire.
l'agire umano si connota come agire comunicativo.non
riusciamo a vivere soli,anche se spesso agiamo secondo
indicazioni individuali della nostra coscienza che,una volta
sopraffatto l'istinto e averci reso una scimmia nuda,ci porta
alla riflessione.il negare se stessi è il primo atto cognitivo
che ci rende consapevoli dell'esistenza dell'autocoscienza.
chi si negherebbe se neanche esistesse?la comunicazione,sia essa
rapida e indolore,lunga e sofferente,esorcizzante o retorica,è
ciò che porta l'uomo a riflettere.e la riflessione porta dolori,
paure,ansie,attese,sogni.e sogni.l'atto del comunicare racchiude
in sè quel simblosmo che media l'essere umano col mondo che lo
circonda,con l'ambiente.sia esso personale che collettivo:
riconosciamo tutti il verde al semaforo come segnale di 'via',
non riconosciamo tutti un tramonto come immagine da fissare con
occhi e mente tenendo stretta la mano di un proprio caro.momenti
che vorresti imprigionare in una foto,a supportare quella labile
mente che presto dimentica i momenti belli e conserva con avidità
i brutti.e così esci di casa,compri un rullino in bianco e nero,
e con elementare gioia cerchi occasioni da immortalare.occasioni
a cui poi dare un nome profondo,così che chi le farà proprie un
giorno sappia ciò che t'ha portato come riflessione interiore
l'immagine in questione.ora immortale.fissando fuori dalla finestra
vedo un novembre atipico,un sole che scalda ancora le foglie,
che se avessero occhi guarderebbero in alto stupite,aspettandosi
un cielo livido e non un caldo abbraccio di raggi.stancamente si
staccano dal ramo,e si posano delicate sull'asfalto ancora caldo
di luce e di ruote.e formano il meraviglioso tappeto multicolore
ai bordi delle strade.ma come nello Zibaldone del Leopardi,ogni
giardino contiene dolori e raccapprici sotto la coltre di vita
e natura:erbe calpestate,rose che appassiscono,guerre tra insetti,
tronchi martoriati dalle fauci d'animali che hanno scelto proprio
loro come casa.il comunicare sotto quel manto di velluto che la
copre,e che la fa elegante,raffinata e un po' meretrice,nasconde le
insidie di una lotta tra cervelli che difficilmente arriveranno
ad un compromesso frutto della comprensione reciproca.
mancanza di educazione mediatica.l'uomo è l'animale
linguistico e deve essere quantomeno naturale - non spontaneo -
per lui l'atto del comunicare con i propri simili.interagire.
l'agire umano si connota come agire comunicativo.non
riusciamo a vivere soli,anche se spesso agiamo secondo
indicazioni individuali della nostra coscienza che,una volta
sopraffatto l'istinto e averci reso una scimmia nuda,ci porta
alla riflessione.il negare se stessi è il primo atto cognitivo
che ci rende consapevoli dell'esistenza dell'autocoscienza.
chi si negherebbe se neanche esistesse?la comunicazione,sia essa
rapida e indolore,lunga e sofferente,esorcizzante o retorica,è
ciò che porta l'uomo a riflettere.e la riflessione porta dolori,
paure,ansie,attese,sogni.e sogni.l'atto del comunicare racchiude
in sè quel simblosmo che media l'essere umano col mondo che lo
circonda,con l'ambiente.sia esso personale che collettivo:
riconosciamo tutti il verde al semaforo come segnale di 'via',
non riconosciamo tutti un tramonto come immagine da fissare con
occhi e mente tenendo stretta la mano di un proprio caro.momenti
che vorresti imprigionare in una foto,a supportare quella labile
mente che presto dimentica i momenti belli e conserva con avidità
i brutti.e così esci di casa,compri un rullino in bianco e nero,
e con elementare gioia cerchi occasioni da immortalare.occasioni
a cui poi dare un nome profondo,così che chi le farà proprie un
giorno sappia ciò che t'ha portato come riflessione interiore
l'immagine in questione.ora immortale.fissando fuori dalla finestra
vedo un novembre atipico,un sole che scalda ancora le foglie,
che se avessero occhi guarderebbero in alto stupite,aspettandosi
un cielo livido e non un caldo abbraccio di raggi.stancamente si
staccano dal ramo,e si posano delicate sull'asfalto ancora caldo
di luce e di ruote.e formano il meraviglioso tappeto multicolore
ai bordi delle strade.ma come nello Zibaldone del Leopardi,ogni
giardino contiene dolori e raccapprici sotto la coltre di vita
e natura:erbe calpestate,rose che appassiscono,guerre tra insetti,
tronchi martoriati dalle fauci d'animali che hanno scelto proprio
loro come casa.il comunicare sotto quel manto di velluto che la
copre,e che la fa elegante,raffinata e un po' meretrice,nasconde le
insidie di una lotta tra cervelli che difficilmente arriveranno
ad un compromesso frutto della comprensione reciproca.
Messaggio del 11-04-2005 alle ore 20:21:35
Non so se è frutto della tua mente sopraffina, comunque induce alla riflessione in modo totale... bello il confronto tra la semiotica popolare, individuata nel via dato dalla luce verde del semaforo e lo splendore di un tramonto che non tutti riescono a cogliere... le macchine sono la sintesi delle azioni comuni che ogni uomo riconosce... le emozioni sono quelle che differenziano ciascun individuo... scusa se non continuo a scrivere, ma i Doors ed il fumo farebbero uscire una parte di me che non ho voglia di sputtanare su un post... ne riparliamo a voce, come faccio sempre molto volentieri con il prode Gipsy... ciao dal Principe Adam...
Non so se è frutto della tua mente sopraffina, comunque induce alla riflessione in modo totale... bello il confronto tra la semiotica popolare, individuata nel via dato dalla luce verde del semaforo e lo splendore di un tramonto che non tutti riescono a cogliere... le macchine sono la sintesi delle azioni comuni che ogni uomo riconosce... le emozioni sono quelle che differenziano ciascun individuo... scusa se non continuo a scrivere, ma i Doors ed il fumo farebbero uscire una parte di me che non ho voglia di sputtanare su un post... ne riparliamo a voce, come faccio sempre molto volentieri con il prode Gipsy... ciao dal Principe Adam...
Messaggio del 12-04-2005 alle ore 07:48:08
grazie mucca, davvero.
giusto, il problema dell'automatismo della percezione.
aspetto la chiacchierata
grazie mucca, davvero.
giusto, il problema dell'automatismo della percezione.
aspetto la chiacchierata
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XI, 2004
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