La Piazza
Forse, non tutti sanno che:
L’Italia è tra i primi Paesi al mondo per volume di affari legato al gioco d’azzardo legale e per numero di giocatori;
l’industria del gioco è al terzo posto per fatturato (dopo ENI e FIAT): nel 2008 il giro di affari ha toccato i 50 miliardi di euro;
il fatturato dell’industria del gioco è aumentato nonostante la crisi economica: il 78% degli italiani ha giocato almeno una volta nel 2008;
in Italia sono più i luoghi dove è possibile giocare (più di 16.000) che gli uffici postali o le caserme dei carabinieri;
nel 1990 le occasioni di gioco settimananali erano 3: totocalcio, lotto e ippica. Oggi sono 10, a cui aggiungere lotterie istantanee, sale bingo, videopoker e gioco online;
il costo sociale della diffusione del gioco consiste nell’aumento del numero di giocatori patologici e di coloro che fanno ricorso all’usura.
Fonte EURISPES
Il video di cui sopra dura meno di dieci minuti.
Esso traccia l’universo emotivo e simbolico del gioco d’azzardo: quello del popolo, non dei casinò; quello della sorte matrigna, delle speranze e degli scongiuri...
Meditiamo gente....meditiamo....
At salut.
Se non riesci a vederlo, clicca qui
giusta riflessione, "bei" dati.
personalmente non gioco, non credo sarei in grado di reggere la pressione di una tale somma e rischierei di snaturare il mio percorso di vita: troppo "facili", troppo immediati, troppo in ogni aggettivizzazione possibile.
io invece gioco solo quando si supera la soglia dei 100 milioni, proprio perchè, nell'eventualità, riuscirei a snaturarla un bel po'

co pochi spicci nn me ne faccio nulla

si....si....in omaggio con la vincita danno una lastra di marmo

pe l'amore di dio, tutti quei soldi possono portare solo in un posto!!

Imperversa la febbre del Superenalotto, nota anche come “la tassa sulla stupidità umana”. L’ultima cifra che sono riuscito a trovare è di 35 miliardi di Euro spesi ogni anno (2005) dagli italiani per rincorrere il nonno apparso in sogno.
Sono 35 miliardi sottratti dalle tasche di quegli italiani che meno si potrebbero permetterle di pagarli, in cambio di niente, perchè queste tasse sulla stupidità sono la più regressiva delle forme di fiscalità occulta, gravando proprio su coloro che meno si possono permettere di buttare via centinaia di Euro, essendo ovvio che i ricchi non hanno nessuno bisogno di comprare i tagliandi o di rincorrere la buonanima. Ma se un governo imponesse un aumento delle tasse per 35 miliardi, ci sarebbe l’assalto ai forni. Naturalmente, i mezzi d’informazione, tutti, raccontano sempre e soltanto la storia del fortunato che azzecca i numeri giusti, mai quella dei 20 milioni che restano con un pugno di carta straccia, puntata dopo puntata.
E ci stupiamo se esistono le vannemarchi, povere magliare che si limitano a fare quello che lo Stato fa tutti i giorni, vendere sogni ai disperati. Noi siamo il Paese dove nessuno è fesso, vero?
Nuova reply all'argomento:
108 MILIONI DI EURIIIIIIIIIIIIIIIII
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