La Piazza

A Proposito di Referendum.......
Messaggio del 29-04-2011 alle ore 20:32:47
decisione alla quale ci si dovrà rimettere.
Messaggio del 27-04-2011 alle ore 15:21:53
Con queste dichiarazioni la Corte di Cassazione è avvisata sulle reali intenzioni del Governo e deciderà di conseguenza
Messaggio del 27-04-2011 alle ore 11:52:02
Nucleare in Italia: Berlusconi esce allo scoperto: i programmi saranno riavviati “tra uno o due anni”






Le intenzioni del Governo nel dietrofront sul nucleare che rende vano il referendum di giugno, erano chiare a tutti, ma se qualcuno aveva ancora qualche dubbio sulla buona fede delle intenzioni sulla moratoria, oggi, 25° anniversario della tragedia di Chernobyl, arrivano le dichiarazioni di Berlusconi a non lasciare ..speranze. Perché è evidente adesso più che mai che il nucleare in Italia è solo stato rimandato.

“Tra uno o due anni sarà possibile riavviare il programma nucleare italiano, perché l’opinione pubblica sarà più consapevole di questa necessità e non sarà influenzata dalla preoccupazione per la tragedia di Fukushima”. Con queste irresponsabili parole, il presidente del Consiglio ha “svelato l’imbroglio” e annunciato i suoi progetti sull’energia atomica, durante la conferenza stampa con il presidente francese Nicolas Sarkozy, in chiusura del vertice Italia-Francia, a Villa Madama.

“Gli accadimenti giapponesi – ha continuato il premier - è emerso nei sondaggi che facciamo normalmente, hanno spaventato i cittadini. Se avessimo fatto il referendum, il nucleare non si sarebbe potuto fare per molti anni a venire”. E invece “tra uno o due anni l’opinione pubblica sarà consapevole della necessità di tornare all’energia nucleare”.

E per rassicurare i francesi, con cui l’Italia ha stipulato dei contratti proprio sulle centrali nucleari, ha aggiunto che i patti siglati “non vengono abrogati, stiamo decidendo di andare avanti in settori come quello della formazione”. Optare per il nucleare – ha aggiunto Berlusconi – è una scelta “di buon senso per andare verso quello che è un destino ineluttabile”.

Insomma, il premier sta aspettando che passi la paura del momento e che i cittadinidimentichino le conseguenze di Fukushima per rilanciare il nucleare. Il governo italiano quindi, secondo le parole del premier, “è assolutamente convinto che l’energia nucleare sia il futuro di tutto il mondo”.
Peccato che non lo siano i cittadini! E peccato che, come in ogni democrazia che si rispetti, non siano i cittadini a poter ribadire la loro scelta. Anche perché esattamente come oggi siamo qui a ricordare l’incidente e le conseguenze di Chernobyl, fra uno o due anni tutti ricorderanno quelle di Fukushima che speriamo si riescano a contenere il più possibile.

“Finalmente Berlusconi dice la verità”. Così il presidente di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza sulle dichiarazioni odierne del presidente del Consiglio - “Lo stesso Berlusconi ci ha spiegato oggi come la moratoria e l’emendamento con il quale la maggioranza intende far saltare il quesito referendario sul nucleare siano soltanto un raggiro per impedire agli italiani di decidere democraticamente del loro futuro energetico”.

“Il premier spera che tra un paio d’anni l’emotività degli italiani, scatenata dall’incidente di Fukushima, si sia placata – prosegue Cogliati Dezza – ma gli italiani hanno buona memoria. Già prima del disastro giapponese, al ricordo di quello di Cernobyl, il 65% di loro era contrario alla costruzione di centrali in Italia. Oggi questa percentuale è aumentata ancora e non sarà facile tornare indietro: tra 25 anni i cittadini continueranno a ricordare che il nucleare è una scelta insostenibile. Sperare che abbiano la memoria corta è una pura illusione”.



Fonte
Messaggio del 23-04-2011 alle ore 13:46:24
Messaggio del 22-04-2011 alle ore 21:01:48

Il governo punta ad una legge per bloccare il referendum. Bersani: "Teniamo alta la guardia". L'Idv: "Colpo di Stato". Vendola: "Esecutivo condizionato dalle lobby affaristiche". Il sottosegretario Saglia: "Pensiamo ad un'autorità di settore"



ROMA - Dopo lo stop al referendum sul nucleare, il governo prova a stoppare anche il referendum sull'acqua. Puntando su nuova legge varata in corsa. Una prospettiva che fa infuriare promotori e sostenitori del quesito referendario che gridano, come nel caso dell'Idv, "al colpo di Stato". Il governo, però, insiste. Annunciando un prossimo dl e la creazione di un 'autorità per il settore idrico.



"Dopo il tentativo di scippare il referendum sul nucleare ora il governo sotto la spinta delle lobby affaristiche tenta di mettere mano anche al referendum contro la privatizzazione dell'acqua. Siamo di fronte ad un vero e proprio furto di democrazia" affermano Nichi Vendola e Paolo Cento, presidente e responsabile campagne referendarie di Sinistra Ecologia Libertà. "Mentre tentano scippo del referendum sul nucleare, ora governo e poteri forti di questo paese vogliono provare a fare lo stesso con i due referendum sull'acqua. Non ci provino: giù le mani dai referendum" tuona comitato "Due sì per l'acqua pubblica"



I toni più accessi arrivano dai dipietristi. Che, per bocca del capogruppo al Senato Felice Belisario vedono nel tentativo di intervenire per via legislativa "l'ennesima presa in giro degli elettori". Mentre Antonio Di Pietro rincara la dose: "Dopo il nucleare l'acqua. L'appetito viene mangiando e visto che nessuno, tranne noi dell'Idv, ha protestato più di tanto per lo scippo del referendum sul nucleare, quelli che stanno al governo si sono detti: 'Perche' fermarsi qui?'".



E anche i verdi lanciano un appello alla mobilitazione per scongiurare il rischio "di una sospensione delle libertà democratiche" dice il presidente Angelo Bonelli. Che definisce lo stop del governo "un atto criminale".



Infine il Pd che, con il segretario Pier Luigi Bersani chiede di "tenere alta la guardia" e di lavorare "per raggiungere il quorum, perché solo per paura del referendum rinunciano a un piano impresentabile portato avanti per due anni".



Il governo. Un'autorità per il settore idrico "che stabilisca le regole del gioco", organismo da introdurre con un decreto legge o con un'integrazione ad uno dei decreti legge che il governo starebbe per varare. Le mosse del governo le spiega Stefano Saglia a Skytg24. "Le liberalizzazioni, come accaduto per l'energia elettrica ed il gas, devono essere regolate- spiega Saglia- quindi ci vuole un'autorità terza rispetto al governo che stabilisca le regole del gioco". Rispetto al tipo di intervento, "penso che l'unica modalità possibile sia quella di un decreto legge- segnala saglia- o l'inserimento di una proposta di modifica all'interno dei provvedimenti, sotto forma di decreto, che il consiglio dei ministri sta per varare".



(22 aprile 2011)




Fonte
Messaggio del 22-04-2011 alle ore 20:32:47
.....dopo il sabotaggio sul Nucleare, stanno mettendo mano sul quesito dell'acqua





Il tutto per non far raggiungere il quorum sul legittimo impedimento

In questo Stato la democrazia è diventata un optional

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