La Piazza
Agli speculatori del Renzetti!
Messaggio del 03-11-2011 alle ore 14:58:32
Mandiamo a Zavattaro " Striscia la Notizia".....!!!!
Mandiamo a Zavattaro " Striscia la Notizia".....!!!!
Messaggio del 30-10-2011 alle ore 13:04:35
Scusate le mostruosità grammaticali la panza chiama
Scusate le mostruosità grammaticali la panza chiama
Messaggio del 30-10-2011 alle ore 13:03:13
Gioveplu è n'articolo del Centro, mica l'ho scritto io! Quale ansia!
LSD fa male
A parte gli scherzi,Chiodi dice che daranno la priorità a progetti da pronti che al massimo saranno 2 se non arriveranno i 250 milioni promessi. E attualmente i progetti pronti e cantierabili sono VASTO,che da hanno ha scelto il sito e la ASl ha comprato i terreni, e GIULIANOVA. Progetti da 98 e 70 milioni di euro. Noi invece stiamo ancora a decide se l'ema fà, nin l'avema fà, a dò, come e quando!
La vedo dura!
Gioveplu è n'articolo del Centro, mica l'ho scritto io! Quale ansia!
LSD fa male
A parte gli scherzi,Chiodi dice che daranno la priorità a progetti da pronti che al massimo saranno 2 se non arriveranno i 250 milioni promessi. E attualmente i progetti pronti e cantierabili sono VASTO,che da hanno ha scelto il sito e la ASl ha comprato i terreni, e GIULIANOVA. Progetti da 98 e 70 milioni di euro. Noi invece stiamo ancora a decide se l'ema fà, nin l'avema fà, a dò, come e quando!
La vedo dura!
Messaggio del 30-10-2011 alle ore 12:56:14
Caro Super, sento una certa ansia nei tuoi interventi. Ansia che non dovremmo avere. E' come se tu ti augurassi che un ospedale di comprensorio al servizio dei cittadini frentani (della cosiddetta Frentania) non si possa fare. Se non si fa sarebbe un peccato; così la penserebbe chi ha buon senso e buon senso politico, cioè chi ritiene che Lanciano piuttosto che essere un'isola è il capoluogo della Frentania. Io ritengo che alla fine l'Ospedale lo si farà come logica vuole e che quanto si va dicendo e ripetendo o maledicendo e gufando in questi giorni sia destinato ad essere smentito. Invece che perdere tempo in chiacchiere sarebbe ora che il Capoluogo frentano si dia una mossa e richiedesse con forza e a furor di popolo di avere un collegamento superveloce con il Sangro, una superstrada a 4 corsie: lo si aspetta da almeno 30 anni, inutilmente. Ora lo si può pretendere, ora per un'opera simile si potrebbe veramente mobilitare la città e il Sangro stesso. Saluti
Caro Super, sento una certa ansia nei tuoi interventi. Ansia che non dovremmo avere. E' come se tu ti augurassi che un ospedale di comprensorio al servizio dei cittadini frentani (della cosiddetta Frentania) non si possa fare. Se non si fa sarebbe un peccato; così la penserebbe chi ha buon senso e buon senso politico, cioè chi ritiene che Lanciano piuttosto che essere un'isola è il capoluogo della Frentania. Io ritengo che alla fine l'Ospedale lo si farà come logica vuole e che quanto si va dicendo e ripetendo o maledicendo e gufando in questi giorni sia destinato ad essere smentito. Invece che perdere tempo in chiacchiere sarebbe ora che il Capoluogo frentano si dia una mossa e richiedesse con forza e a furor di popolo di avere un collegamento superveloce con il Sangro, una superstrada a 4 corsie: lo si aspetta da almeno 30 anni, inutilmente. Ora lo si può pretendere, ora per un'opera simile si potrebbe veramente mobilitare la città e il Sangro stesso. Saluti
Messaggio del 30-10-2011 alle ore 08:59:30
PESCARA. Il governatore
Gianni Chiodi ammette di
seguire «con ansia» la questione
dei fondi per i nuovi
ospedali in Abruzzo. Servirebbero,
per iniziare, 250 milioni
di euro, ma dopo le parole
del ministro della Salute
Ferruccio Fazio nell’incontro
dell’altroieri sulla sanità
a Chieti, tutto torna in ballo.
«L’Abruzzo
ha una priorità
sui fondi
non spesi
per l’edilizia
sanitaria,
ma è chiaro
che se i soldi
non dovessero
esserci
tutti, anziché
5 di ospedali
ne faremmo
due,
tre, sceglieremo
i progetti
che saranno
più avanti»,
afferma il governatore.
Sui fondi
per i nuovi
ospedali sono
state costruite
due
campagne
elettorali ed
è stato portato
avanti il
piano della
sanità pubblica
con il
ridimensionamento («razionalizzazione
») dell’intera rete
ospedaliera e la trasformazione
dei piccoli nosocomi a
presidi di assistenza.
Sono anni che l’obiettivo
dei cinque nuovi ospedali viene
sbandierato alle amministrazioni
locali alle quali nel
frattempo è stato più tolto
che dato dal punto di vista
dell’assistenza. Un sogno che
perde pezzi. Al punto che se
oggi si afferma che qualche
nuovo progetto è a rischio,
non si viene smentiti.
CHIODI. «Nella difficile situazione
in cui si trova il
Paese e a maggior ragione
l’Abruzzo, non ci può essere
nulla di certo», spiega Chiodi,
«anche se il ministro Fazio
si riferiva al finanziamento
di ulteriori fondi dell’articolo
20 sull’edilizia sanitaria,
il rischio è che le risorse siano
destinate ad altri e non all’Abruzzo.
Tuttavia non è
detto che i
soldi servano
tutti e subito
», sottolinea
il governatore,
«l’Abruzzo
ha
una priorità
pari a 220milioni
sui fondi
che le passate
amministrazioni
non hanno
saputo spendere.
Noi
stiamo facendo
pressione
per averli
ma se dovessero
toglierli
a causa di ulteriori
tagli
e se non bastassero
più
neanche i
fondi delle
eventuali dismissioni
dei vecchi
ospedali, dovremo
ridimensionare
le nostre ambizioni
».
IL PIANO BIS. Secondo
Chiodi l’alternativa è varare
un piano di accordi con i cinque
comuni interessati: Lanciano,
Vasto, Giulianova,
Avezzano e Sulmona. La parola
chiave a questo punto
sarebbe «compartecipazione
» con l’attivazione dei project
financing, cioè di piani finanziari
che coinvolgano i
privati in cambio di concessioni
o servizi. Non a caso il
governatore ripete che occorre
valutare il valore delle dismissioni:
le aree lasciate libere
dai vecchi ospedali, che
verrebbero così ricostruiti in
altre zone delle cinque città.
LE REAZIONI. Su questo
“giro” aveva già espresso le
sue perplessità l’Idv con il capogruppo
in consiglio regionale
Carlo Costantini che
aveva invitato Chiodi ad illustrare
i termini («se esistessero
») dell’operazione che la
giunta intenderebbe affidare
a una società esterna. «Un’operazione
speculativa», aveva
detto Costantini.
Alla luce delle scarse certezze
sui fondi pubblici è ancora
più scettico il Pd. «Lo dico
da tempo che i soldi non
ci sono e che la storia dei 5
ospedali non ha ragione di
esistere», taglia corto il consigliere
regionale Claudio
Ruffini, «come si fa ad immaginare
i nuovi ospedali
senza un piano che spieghi
dove e quanti servono. E poi,
come sarebbe? Nell’ospedale
di Giulianova, ad esempio,
vengono prima tagliati servizi
e reparti e poi verrebbe
creata una nuova struttura?
Qual è il criterio? Se Chiodi
ha un’idea, deve coinvolgere
il consiglio regionale, secondo
una procedura di trasparenza
seguita nelle altre regioni
del Nord dove sono stati
realizzati nuovi ospedali».
L’OPERAZIONE. Ma la situazione
che si verrebbe a
creare a causa della scarsità
di fondi innescherebbe anche
un’altra cosa: una sorta
di “corsa” ai progetti da parte
delle amministrazioni locali.
Lanciano, Vasto, Giulianova,
Avezzano e Sulmona
si troverebbero nella condizione
di doversi contendere
ciò che la Regione può a questo
punto racimolare a Roma.
Stringendo accordi, project
financing con i privati,
trasformando (e vendendo)
ad esempio le aree pubbliche,
dove si trovano gli attuali
ospedali, in aree residenziali
con l’obiettivo di moltiplicare
il loro valore e trovare
così le risorse utili per realizzare
gli ospedali in aree decentrate.
Un piatto enorme.
Ad Avezzano il nuovo
ospedale dovrebbe sorgere
nella zona nord della città,
in una vasta area del Comune
tra la nuova caserma dei
vigili del fuoco e l’attuale
ospedale. A Sulmona si dice
che il nuovo ospedale dovrebbe
essere costruito entro i
prossimi cinque anni, con
project financing in un’area
vicina a quella attuale. Occorrerebbero
circa 60 milioni
di euro.
A Lanciano è in atto un
vero proprio braccio di ferro
sulla costruzione del nuovo
ospedale. Da un parte ci sono
Asl e Regione, che spingono
per la scelta di un’area
fuori città dall’altra c’è l’amministrazione
comunale che
ha indicato un’altra zona.
A Vasto la situazione è
chiara. La città ha ottenuto
dalla Regione la priorità nel
ricevere 98 milioni di euro
necessari per costruire il presidio
perchè dal 2001 ha scelto
il sito dove sorgerà - località
Pozzitello - e la Asl ha acquistato
nel 2006 i terreni.
Infine, Giulianova. L’iter
per la costruzione della nuova
struttura ha subìto un’accelerazione
di recente, quando
la Asl ha invitato il Comune
a modificare la destinazione
d’uso dei terreni di via Cupa
sui quali sorgerà l’ospedale.
Qui servono 70 milioni. E
il direttore generale della
Asl ha comunque dichiarato
che il nuovo ospedale non
sarà pronto prima di 11 anni.
Come volevasi dimostrare
PESCARA. Il governatore
Gianni Chiodi ammette di
seguire «con ansia» la questione
dei fondi per i nuovi
ospedali in Abruzzo. Servirebbero,
per iniziare, 250 milioni
di euro, ma dopo le parole
del ministro della Salute
Ferruccio Fazio nell’incontro
dell’altroieri sulla sanità
a Chieti, tutto torna in ballo.
«L’Abruzzo
ha una priorità
sui fondi
non spesi
per l’edilizia
sanitaria,
ma è chiaro
che se i soldi
non dovessero
esserci
tutti, anziché
5 di ospedali
ne faremmo
due,
tre, sceglieremo
i progetti
che saranno
più avanti»,
afferma il governatore.
Sui fondi
per i nuovi
ospedali sono
state costruite
due
campagne
elettorali ed
è stato portato
avanti il
piano della
sanità pubblica
con il
ridimensionamento («razionalizzazione
») dell’intera rete
ospedaliera e la trasformazione
dei piccoli nosocomi a
presidi di assistenza.
Sono anni che l’obiettivo
dei cinque nuovi ospedali viene
sbandierato alle amministrazioni
locali alle quali nel
frattempo è stato più tolto
che dato dal punto di vista
dell’assistenza. Un sogno che
perde pezzi. Al punto che se
oggi si afferma che qualche
nuovo progetto è a rischio,
non si viene smentiti.
CHIODI. «Nella difficile situazione
in cui si trova il
Paese e a maggior ragione
l’Abruzzo, non ci può essere
nulla di certo», spiega Chiodi,
«anche se il ministro Fazio
si riferiva al finanziamento
di ulteriori fondi dell’articolo
20 sull’edilizia sanitaria,
il rischio è che le risorse siano
destinate ad altri e non all’Abruzzo.
Tuttavia non è
detto che i
soldi servano
tutti e subito
», sottolinea
il governatore,
«l’Abruzzo
ha
una priorità
pari a 220milioni
sui fondi
che le passate
amministrazioni
non hanno
saputo spendere.
Noi
stiamo facendo
pressione
per averli
ma se dovessero
toglierli
a causa di ulteriori
tagli
e se non bastassero
più
neanche i
fondi delle
eventuali dismissioni
dei vecchi
ospedali, dovremo
ridimensionare
le nostre ambizioni
».
IL PIANO BIS. Secondo
Chiodi l’alternativa è varare
un piano di accordi con i cinque
comuni interessati: Lanciano,
Vasto, Giulianova,
Avezzano e Sulmona. La parola
chiave a questo punto
sarebbe «compartecipazione
» con l’attivazione dei project
financing, cioè di piani finanziari
che coinvolgano i
privati in cambio di concessioni
o servizi. Non a caso il
governatore ripete che occorre
valutare il valore delle dismissioni:
le aree lasciate libere
dai vecchi ospedali, che
verrebbero così ricostruiti in
altre zone delle cinque città.
LE REAZIONI. Su questo
“giro” aveva già espresso le
sue perplessità l’Idv con il capogruppo
in consiglio regionale
Carlo Costantini che
aveva invitato Chiodi ad illustrare
i termini («se esistessero
») dell’operazione che la
giunta intenderebbe affidare
a una società esterna. «Un’operazione
speculativa», aveva
detto Costantini.
Alla luce delle scarse certezze
sui fondi pubblici è ancora
più scettico il Pd. «Lo dico
da tempo che i soldi non
ci sono e che la storia dei 5
ospedali non ha ragione di
esistere», taglia corto il consigliere
regionale Claudio
Ruffini, «come si fa ad immaginare
i nuovi ospedali
senza un piano che spieghi
dove e quanti servono. E poi,
come sarebbe? Nell’ospedale
di Giulianova, ad esempio,
vengono prima tagliati servizi
e reparti e poi verrebbe
creata una nuova struttura?
Qual è il criterio? Se Chiodi
ha un’idea, deve coinvolgere
il consiglio regionale, secondo
una procedura di trasparenza
seguita nelle altre regioni
del Nord dove sono stati
realizzati nuovi ospedali».
L’OPERAZIONE. Ma la situazione
che si verrebbe a
creare a causa della scarsità
di fondi innescherebbe anche
un’altra cosa: una sorta
di “corsa” ai progetti da parte
delle amministrazioni locali.
Lanciano, Vasto, Giulianova,
Avezzano e Sulmona
si troverebbero nella condizione
di doversi contendere
ciò che la Regione può a questo
punto racimolare a Roma.
Stringendo accordi, project
financing con i privati,
trasformando (e vendendo)
ad esempio le aree pubbliche,
dove si trovano gli attuali
ospedali, in aree residenziali
con l’obiettivo di moltiplicare
il loro valore e trovare
così le risorse utili per realizzare
gli ospedali in aree decentrate.
Un piatto enorme.
Ad Avezzano il nuovo
ospedale dovrebbe sorgere
nella zona nord della città,
in una vasta area del Comune
tra la nuova caserma dei
vigili del fuoco e l’attuale
ospedale. A Sulmona si dice
che il nuovo ospedale dovrebbe
essere costruito entro i
prossimi cinque anni, con
project financing in un’area
vicina a quella attuale. Occorrerebbero
circa 60 milioni
di euro.
A Lanciano è in atto un
vero proprio braccio di ferro
sulla costruzione del nuovo
ospedale. Da un parte ci sono
Asl e Regione, che spingono
per la scelta di un’area
fuori città dall’altra c’è l’amministrazione
comunale che
ha indicato un’altra zona.
A Vasto la situazione è
chiara. La città ha ottenuto
dalla Regione la priorità nel
ricevere 98 milioni di euro
necessari per costruire il presidio
perchè dal 2001 ha scelto
il sito dove sorgerà - località
Pozzitello - e la Asl ha acquistato
nel 2006 i terreni.
Infine, Giulianova. L’iter
per la costruzione della nuova
struttura ha subìto un’accelerazione
di recente, quando
la Asl ha invitato il Comune
a modificare la destinazione
d’uso dei terreni di via Cupa
sui quali sorgerà l’ospedale.
Qui servono 70 milioni. E
il direttore generale della
Asl ha comunque dichiarato
che il nuovo ospedale non
sarà pronto prima di 11 anni.
Come volevasi dimostrare
Messaggio del 25-10-2011 alle ore 17:08:19
Grazie Deniro. Concordo anch'io con i tuoi ultimi due post
Grazie Deniro. Concordo anch'io con i tuoi ultimi due post
Messaggio del 25-10-2011 alle ore 16:07:33
x PUPILLO E IL CONSIGLIO COMUNALE----
Manda, mandate, tutta la documetazione relativa alla costruzione del nuovo Ospedale alla PROCURA della REPUBBLICA in allegato ad un esposto contro ignoti (cosi evitate eventuali denuncie di Calunnia) stigmatizzando che potrebbero, in questo caso, verificarsi casi di Abuso (d'ufficio) e Concussione. Se aprono un fascicolo ne vedremo delle belle.
x PUPILLO E IL CONSIGLIO COMUNALE----
Manda, mandate, tutta la documetazione relativa alla costruzione del nuovo Ospedale alla PROCURA della REPUBBLICA in allegato ad un esposto contro ignoti (cosi evitate eventuali denuncie di Calunnia) stigmatizzando che potrebbero, in questo caso, verificarsi casi di Abuso (d'ufficio) e Concussione. Se aprono un fascicolo ne vedremo delle belle.
Messaggio del 25-10-2011 alle ore 16:02:34
Certo !!!! ti posso garantire però che Lanciano, rispetto agli altri centri c.d. Metropolitani ha un percentuale di ignoranza molto, ma molto, inferiore. Lo dimostra la sua Storia !!! purtroppo nei c.d. centri Metropolitani la "storia" è un banale accessorio di una comunità.
Certo !!!! ti posso garantire però che Lanciano, rispetto agli altri centri c.d. Metropolitani ha un percentuale di ignoranza molto, ma molto, inferiore. Lo dimostra la sua Storia !!! purtroppo nei c.d. centri Metropolitani la "storia" è un banale accessorio di una comunità.
Messaggio del 25-10-2011 alle ore 15:58:57
bravo !!!! sono secoli che affermo anchio tutto ciò!!!!
bravo !!!! sono secoli che affermo anchio tutto ciò!!!!
Messaggio del 25-10-2011 alle ore 15:46:05
Chissà perchè quando Lanciano decide (finalmente) di difendere sè stessa, il suo territorio e la sua popolazione da una ormai insopportabile spoliazione si parla di "campanilismo"(nel senso peggiore del termine), mentre per gli stessi motivi, altrove, si parla di "necessità di rispondere ad esigenze del territorio". Ma dov'è il progetto complessivo della Regione? Dove sono i dettagli sui reparti che effettivamente resteranno e con quale personale (e non solo medico)? Qual'è la strategia complessiva su tutto il territorio interno e come s intende garantire il diritto alla salute anche delle popolazioni interne? Sottraendo un'ospedale storico ad una città di 38.000 abitanti? E perchè, pur avendo sostenuto la Regione Abruzzo che spetta al Comune di Lanciano di inviduare il sito del nuovo ospedale, il Sig. Zavattaro convoca tutti i Comuni del territorio interessato per prendere questa decisione? Non è forse la strategia del "tutti contro tutti" che si alimenta in questo modo? E, ribadisco ancora una volta: PERCHE' NESSUNO PARLA DI ACCORPARE LE PROVINCE DI CHIETI E PESCARA O, QUANTOMENO, GLI OSPEDALI, L'UNIVERSITA', GLI UFFICI PUBBLICI ETC ETC? Sarebbe o no questa un'operazione che frutterebbe risparmi estremamente significativi? Già, ma quelli sono territori sotto tutela politica e non si toccano. La verità, amici, è che sappiamo tutti che Lanciano fa comodo solo come bacino elettorale di questo o di quello e finchè non ne prendiamo tutti coscienza - con comportamenti coerenti e conseguenti - saremo sempre la vttima sacrificale. Altro che lamenti campanilistici! Qui ci sono pressioni quotidiane in televisione, sulla stampa, dovunque. Davvero crediamo che siano mossi solo da interessi altruistici? Mah!
Scusate, ho fatto troppe domande
Chissà perchè quando Lanciano decide (finalmente) di difendere sè stessa, il suo territorio e la sua popolazione da una ormai insopportabile spoliazione si parla di "campanilismo"(nel senso peggiore del termine), mentre per gli stessi motivi, altrove, si parla di "necessità di rispondere ad esigenze del territorio". Ma dov'è il progetto complessivo della Regione? Dove sono i dettagli sui reparti che effettivamente resteranno e con quale personale (e non solo medico)? Qual'è la strategia complessiva su tutto il territorio interno e come s intende garantire il diritto alla salute anche delle popolazioni interne? Sottraendo un'ospedale storico ad una città di 38.000 abitanti? E perchè, pur avendo sostenuto la Regione Abruzzo che spetta al Comune di Lanciano di inviduare il sito del nuovo ospedale, il Sig. Zavattaro convoca tutti i Comuni del territorio interessato per prendere questa decisione? Non è forse la strategia del "tutti contro tutti" che si alimenta in questo modo? E, ribadisco ancora una volta: PERCHE' NESSUNO PARLA DI ACCORPARE LE PROVINCE DI CHIETI E PESCARA O, QUANTOMENO, GLI OSPEDALI, L'UNIVERSITA', GLI UFFICI PUBBLICI ETC ETC? Sarebbe o no questa un'operazione che frutterebbe risparmi estremamente significativi? Già, ma quelli sono territori sotto tutela politica e non si toccano. La verità, amici, è che sappiamo tutti che Lanciano fa comodo solo come bacino elettorale di questo o di quello e finchè non ne prendiamo tutti coscienza - con comportamenti coerenti e conseguenti - saremo sempre la vttima sacrificale. Altro che lamenti campanilistici! Qui ci sono pressioni quotidiane in televisione, sulla stampa, dovunque. Davvero crediamo che siano mossi solo da interessi altruistici? Mah!
Scusate, ho fatto troppe domande
Messaggio del 24-10-2011 alle ore 18:21:31
E dove c'è Barilla...c'è casa! E cosa vuoi di più dalla vita?
E dove c'è Barilla...c'è casa! E cosa vuoi di più dalla vita?
Messaggio del 24-10-2011 alle ore 18:14:59
No, dove c'è ignoranza c'è campanilismo. Da questo punto di vista... tutto il mondo è paese!
No, dove c'è ignoranza c'è campanilismo. Da questo punto di vista... tutto il mondo è paese!
Messaggio del 24-10-2011 alle ore 17:46:49
Sì!!!!! li rottamiamo comunque..
Sì!!!!! li rottamiamo comunque..
Messaggio del 24-10-2011 alle ore 17:45:22
Vaccacà và !!!! mo vaffini cho solo Lanciano è campalinista.........
Vaccacà và !!!! mo vaffini cho solo Lanciano è campalinista.........
Messaggio del 24-10-2011 alle ore 17:28:20
altra cosa importante ma non di secondo piano, facciamo l'ospedale nuovo in val di sangro o al centro, ma buona parte di questo attulale personale sanitario lo rottamiamo?
altra cosa importante ma non di secondo piano, facciamo l'ospedale nuovo in val di sangro o al centro, ma buona parte di questo attulale personale sanitario lo rottamiamo?
Messaggio del 24-10-2011 alle ore 15:39:57
Cari amici, l'evocazione da parte di Piccioso dell'imperativo ecologico di Jonas per cui bisogna agire in maniera tale da permettere alle prossime generazioni di vivere, fare e disfare, pur essendo molto fascinosa e giusta non mi convince del tutto. Immaginate se i nostri antenati l'avessero seguito... staremmo, ovviamente, ancora nelle caverne! Esagero, però quanto dico ha un fondo di verità. Per quanto riguarda le obiezioni mosse alle mie immaginazioni circa un possibile destino produttivo dell'area dismessa dal Renzetti, per installarci una clinica privata ad es., non mi sembrano molto scontate. Pensate a Chieti: a valle il policlinico, in città la clinica Spatocco. Insomma, per me si può fare. Il bacino d'utenza di una clinica privata specializzata potrebbe arrivare fino a Foggia, comprendendo il Molise, una parte della Campania, del Lazio e delle Marche. Chi si metterà a fare il piazzista internazionale per offrire quest'opportunità ad imprenditori volenterosi non solo italiani? In merito al PIL di breve periodo: questo sì mi sembra un'affermazione astratta. Avviare un incremento del reddito, di questi tempi, per almeno cinque anni, sarebbe di per sè miracoloso e nulla potrebbe, alla scadenza, arrestarne la crescita: E' come se la ricchezza accumulata decidesse, per fare un dispetto alla moglie, di tagliarselo (l'incremento) senza ragione. Ciao
Cari amici, l'evocazione da parte di Piccioso dell'imperativo ecologico di Jonas per cui bisogna agire in maniera tale da permettere alle prossime generazioni di vivere, fare e disfare, pur essendo molto fascinosa e giusta non mi convince del tutto. Immaginate se i nostri antenati l'avessero seguito... staremmo, ovviamente, ancora nelle caverne! Esagero, però quanto dico ha un fondo di verità. Per quanto riguarda le obiezioni mosse alle mie immaginazioni circa un possibile destino produttivo dell'area dismessa dal Renzetti, per installarci una clinica privata ad es., non mi sembrano molto scontate. Pensate a Chieti: a valle il policlinico, in città la clinica Spatocco. Insomma, per me si può fare. Il bacino d'utenza di una clinica privata specializzata potrebbe arrivare fino a Foggia, comprendendo il Molise, una parte della Campania, del Lazio e delle Marche. Chi si metterà a fare il piazzista internazionale per offrire quest'opportunità ad imprenditori volenterosi non solo italiani? In merito al PIL di breve periodo: questo sì mi sembra un'affermazione astratta. Avviare un incremento del reddito, di questi tempi, per almeno cinque anni, sarebbe di per sè miracoloso e nulla potrebbe, alla scadenza, arrestarne la crescita: E' come se la ricchezza accumulata decidesse, per fare un dispetto alla moglie, di tagliarselo (l'incremento) senza ragione. Ciao
Messaggio del 24-10-2011 alle ore 07:15:48
Comunque sia, su questa storia dell'ospedale ho la mia convinzione e non posso esprimerla chiaramente sennò mi condannano per calunnia, ingiuria, minacce e quant'altro. Il mio timore è che si vada a finire, come spesso accade, in un nulla di fatto, con tanti soldi spesi e problemi ancora maggiori per il cittadino onesto, che, alla fine, è sempre e il solo che ci rimette.
Comunque sia, su questa storia dell'ospedale ho la mia convinzione e non posso esprimerla chiaramente sennò mi condannano per calunnia, ingiuria, minacce e quant'altro. Il mio timore è che si vada a finire, come spesso accade, in un nulla di fatto, con tanti soldi spesi e problemi ancora maggiori per il cittadino onesto, che, alla fine, è sempre e il solo che ci rimette.
Messaggio del 24-10-2011 alle ore 07:07:50
Mur, devo ammettere che spesso leggo qualcosa e vado a scrivere direttamente. Lo so, sbaglio, ma certe volte, per calmare il prurito alle dita, è l'unica soluzione
Mur, devo ammettere che spesso leggo qualcosa e vado a scrivere direttamente. Lo so, sbaglio, ma certe volte, per calmare il prurito alle dita, è l'unica soluzione
Messaggio del 23-10-2011 alle ore 00:51:12
Ehm, domanda: ma in genere le risposte altrui, anvedi, le leggi?
Ehm, domanda: ma in genere le risposte altrui, anvedi, le leggi?
Messaggio del 22-10-2011 alle ore 22:47:25
Oltre alle persone anziane, chi ha difficoltà economiche e non può permettersi internet che deve fare? Deve crepare? Sarebbe la nuova selezione naturale dei tempi moderni, giusto? Bello.
Oltre alle persone anziane, chi ha difficoltà economiche e non può permettersi internet che deve fare? Deve crepare? Sarebbe la nuova selezione naturale dei tempi moderni, giusto? Bello.
Messaggio del 22-10-2011 alle ore 20:57:29
Io vi posso solo augurare di stare sempre bene.....meglio non averci a che fare con i nostri Ospedali...vecchi o nuovi che siano!!
Tanto non ci si caccerà mai niente di buono......ormai l'Italia è scorte mettetevelo dentro la capoccia!!
Fate come ho fatto io....una bella assicurazione e se state male vi andate a ricoverà a Ginevra
Io vi posso solo augurare di stare sempre bene.....meglio non averci a che fare con i nostri Ospedali...vecchi o nuovi che siano!!
Tanto non ci si caccerà mai niente di buono......ormai l'Italia è scorte mettetevelo dentro la capoccia!!
Fate come ho fatto io....una bella assicurazione e se state male vi andate a ricoverà a Ginevra
Messaggio del 22-10-2011 alle ore 20:12:15
Quess jè lu ver Si deve porre rimedio!
Scusa amico Giovepluvio ma vaneggi. Primo perchè il cantiere aperto è un'accrescimento di PIL solo temporaneo e finita l'opera il PIL prodotto dalle attività che hanno beneficiato di 5-6 anni dei lavori sparisce! Due il Renzetti sicuramente non verrebbe acquistato da case farmaceutiche o centri di ricerca perchè è strutturalmente inadeguato, non c'è un'Università a cui appoggiarsi ( a Chieti la fanno per fatti loro la ricerca e non certo la verrebbero a fare a Lanciano con un'ospedale clinicizzato a 35 km) e non ha strutture per ospitare i ricercatori! L'opzione clinica privata è perseguibile, ma è da vedere fino a che punto conviene a un'imprenditore privato spendere 40/50 milioni subito, sapendo che un nuovo ospedale è in costruzione nelle vicinanze e che la maggior parte della popolazione non ha soldi per rivolgersi a strutture private! L'opzione più probabile è quella dei palazzinari.Se vogliamo una ventina di palazzi da 6/7 piani al posto del Renzetti allora... ma non mi pare una bella soluzione!
Picciò di solito non condivido quello che scrivi ma mo mi sei piaciuto Discorso che dovrebbero fare in molti in Italia!
Quess jè lu ver Si deve porre rimedio!
Scusa amico Giovepluvio ma vaneggi. Primo perchè il cantiere aperto è un'accrescimento di PIL solo temporaneo e finita l'opera il PIL prodotto dalle attività che hanno beneficiato di 5-6 anni dei lavori sparisce! Due il Renzetti sicuramente non verrebbe acquistato da case farmaceutiche o centri di ricerca perchè è strutturalmente inadeguato, non c'è un'Università a cui appoggiarsi ( a Chieti la fanno per fatti loro la ricerca e non certo la verrebbero a fare a Lanciano con un'ospedale clinicizzato a 35 km) e non ha strutture per ospitare i ricercatori! L'opzione clinica privata è perseguibile, ma è da vedere fino a che punto conviene a un'imprenditore privato spendere 40/50 milioni subito, sapendo che un nuovo ospedale è in costruzione nelle vicinanze e che la maggior parte della popolazione non ha soldi per rivolgersi a strutture private! L'opzione più probabile è quella dei palazzinari.Se vogliamo una ventina di palazzi da 6/7 piani al posto del Renzetti allora... ma non mi pare una bella soluzione!
Picciò di solito non condivido quello che scrivi ma mo mi sei piaciuto Discorso che dovrebbero fare in molti in Italia!
Messaggio del 22-10-2011 alle ore 19:34:35
Abbiamo la fortuna di avere l'ospedale in mezzo al più assurdo incrocio di strade che si sia mai visto nel terzo mondo, e vogliamo rinunciare a questa opportunità?
Abbiamo la fortuna di avere l'ospedale in mezzo al più assurdo incrocio di strade che si sia mai visto nel terzo mondo, e vogliamo rinunciare a questa opportunità?
Messaggio del 22-10-2011 alle ore 19:21:11
Giovepluvio,
non consumare altro suolo oggi significa far aumentare il PIL delle future generazioni. Noi non possiamo impegnare dal punto di vista edilizio tutto il territorio, abbiamo l'obbligo morale di lasciare anche alle generazioni future l'opportunità di pianificare il loro futuro economico e sociale. E non abbiamo il diritto nemmeno di distruggere tutta l'economia che è sorta intorno all'ospedale negli ultimi decenni. Lanciano, a differenza di Vasto, ha la grande fortuna di possedere sull'attuale area una superficie adeguata anche alle esigenze di un moderno nosocomio. Valorizziamo così, inoltre, le infrastrutture e le urbanizzazioni già esistenti senza sprecare ulteriore denaro pubblico.
Giovepluvio,
non consumare altro suolo oggi significa far aumentare il PIL delle future generazioni. Noi non possiamo impegnare dal punto di vista edilizio tutto il territorio, abbiamo l'obbligo morale di lasciare anche alle generazioni future l'opportunità di pianificare il loro futuro economico e sociale. E non abbiamo il diritto nemmeno di distruggere tutta l'economia che è sorta intorno all'ospedale negli ultimi decenni. Lanciano, a differenza di Vasto, ha la grande fortuna di possedere sull'attuale area una superficie adeguata anche alle esigenze di un moderno nosocomio. Valorizziamo così, inoltre, le infrastrutture e le urbanizzazioni già esistenti senza sprecare ulteriore denaro pubblico.
Messaggio del 22-10-2011 alle ore 19:01:57
Quoto
Quoto
Messaggio del 22-10-2011 alle ore 18:57:26
Amico Piccioso, quando parlo di Regione non mi riferisco ai funzionari. E dai, sto parlando del fatto che la questione dell'Ospedale di comprensorio è un fatto primario della politica, regionale e locale. Il ricorso al giudizio tecnico burocratico è stata una strada, amio parere, un po' strana, che seganala una certa povertà di argomenti politici al livello naturale, locale, della questione. Non trovi? Ciao. Comunque, staremo a vedere. Approfitto per dirne altre due: aprire un cantiere in centro città, per qualsiasi ragione, dico proprio sul sito del Renzetti non accrescrebbe il PIL della città? E allora perchè ci si scandalizza di una tale possibilità? Ancora, se il Renzetti, venisse acquistato da una multinazioanle sanitaria (per farci un clinica privata o un'industria farmaceutica o un centro di ricerca o un grande pensionato ecc o tutto questo insieme), no sarebbe una ricchezza per Lanciano? Quando dico di allargare la ragione e lo sguardo, penso ad un'immaginazione politica di questo genere, realistica di questo genere. Ciao ancora
Amico Piccioso, quando parlo di Regione non mi riferisco ai funzionari. E dai, sto parlando del fatto che la questione dell'Ospedale di comprensorio è un fatto primario della politica, regionale e locale. Il ricorso al giudizio tecnico burocratico è stata una strada, amio parere, un po' strana, che seganala una certa povertà di argomenti politici al livello naturale, locale, della questione. Non trovi? Ciao. Comunque, staremo a vedere. Approfitto per dirne altre due: aprire un cantiere in centro città, per qualsiasi ragione, dico proprio sul sito del Renzetti non accrescrebbe il PIL della città? E allora perchè ci si scandalizza di una tale possibilità? Ancora, se il Renzetti, venisse acquistato da una multinazioanle sanitaria (per farci un clinica privata o un'industria farmaceutica o un centro di ricerca o un grande pensionato ecc o tutto questo insieme), no sarebbe una ricchezza per Lanciano? Quando dico di allargare la ragione e lo sguardo, penso ad un'immaginazione politica di questo genere, realistica di questo genere. Ciao ancora
Messaggio del 22-10-2011 alle ore 18:43:34
Giovepluvio,
quel semplice funzionario o dirigente statale di cui parli interpreta una norma statale sui fondi statali che il Governo nazionale stanzia per l'edilizia sanitaria. Quindi tanto irrilevante la sua opinione non è. Naturalmente il Parlamento nazionale in sede di interpretazione autentica e la Corte costituzionale sarebbero molto più autorevoli. Di sicuro un funzionario o dirigente regionale non è più autorevole di un collega statale in merito all'interpretazione di una norma nazionale e sull'erogazione di uno stanziamento statale.
Giovepluvio,
quel semplice funzionario o dirigente statale di cui parli interpreta una norma statale sui fondi statali che il Governo nazionale stanzia per l'edilizia sanitaria. Quindi tanto irrilevante la sua opinione non è. Naturalmente il Parlamento nazionale in sede di interpretazione autentica e la Corte costituzionale sarebbero molto più autorevoli. Di sicuro un funzionario o dirigente regionale non è più autorevole di un collega statale in merito all'interpretazione di una norma nazionale e sull'erogazione di uno stanziamento statale.
Messaggio del 22-10-2011 alle ore 18:36:11
Carissimi amici, io ho capito questo in maniera chiara: Il piano sanitario regionale rappresenta il piano strategico degli interventi per gli obiettivi di salute e il funzionamento dei servizi per soddisfare le esigenze specifiche della popolazione regionale anche in riferimento agli obiettivi del Piano sanitario nazionale. Dunque è la regione che ha la responsabilità sanitaria prevalente. Allora, il fatto che un funzionario romano abbia detto la sua in merito, mi sembra, a dargli retta, un voler rimpicciolire le cose al livello della mazza del campanile. Lanciano aspira invece a dirigere la Frentania. Almeno così mi era sembrato di sentire in campagna elettorale. Allora, di nuovo, la questione va inquadrata nell'ambito regionale di riferimento, con pazienza, politicamente, con generosità ed estro. Ciao
Carissimi amici, io ho capito questo in maniera chiara: Il piano sanitario regionale rappresenta il piano strategico degli interventi per gli obiettivi di salute e il funzionamento dei servizi per soddisfare le esigenze specifiche della popolazione regionale anche in riferimento agli obiettivi del Piano sanitario nazionale. Dunque è la regione che ha la responsabilità sanitaria prevalente. Allora, il fatto che un funzionario romano abbia detto la sua in merito, mi sembra, a dargli retta, un voler rimpicciolire le cose al livello della mazza del campanile. Lanciano aspira invece a dirigere la Frentania. Almeno così mi era sembrato di sentire in campagna elettorale. Allora, di nuovo, la questione va inquadrata nell'ambito regionale di riferimento, con pazienza, politicamente, con generosità ed estro. Ciao
Messaggio del 22-10-2011 alle ore 18:27:18
Giovepluvio,
l'articolo 117 della nostra Costituzione afferma che la tutela della salute è una materia di legislazione concorrente tra Stato e Regioni. Da quando è intervenuta la modifica del Titolo V della Costituzione non sempre è facile stabilire quali siano i confini netti delle competenze tra i vari enti della Repubblica.
Giovepluvio,
l'articolo 117 della nostra Costituzione afferma che la tutela della salute è una materia di legislazione concorrente tra Stato e Regioni. Da quando è intervenuta la modifica del Titolo V della Costituzione non sempre è facile stabilire quali siano i confini netti delle competenze tra i vari enti della Repubblica.
Messaggio del 22-10-2011 alle ore 18:10:16
Và aecc per Giovepluvio
Và aecc per Giovepluvio
Messaggio del 22-10-2011 alle ore 18:02:32
Caro Piccioso, le parole, come si sa da tempo, sono capaci di contenere una quantità imprevedibili di significati. Questo è il loro mistero. Il significato tecnico è uno strumento a cui si ricorre, di solito, per superare il contenzioso dell'ambiguità. Nel caso nostro per assistenza medica di base voleva significare il ricorso all'ospedale, ancorchè piccolo e ristretto nei mezzi e nelle competenze. Tuttavia, approfitto delle tue conoscenze per chiederti un chiarimento circa la sanità: vorrei sapere se essa è diventata, o no, competenza legislativa (+ o -) esclusiva della regione oppure se è ancora oggetto di legislazione statale. Al punto in cui è giunto il problema di cui trattiamo mi sembra importante sapere se la sanità è un fatto di cui si deve occupare in via prioritaria la regione e magari (per sussidiarietà verticale) anche gli enti locali oppure è rimasta nella giurisdizione statale e, pertanto, è oggetto di mera pratica burocratica ministeriale. Aspetto fiducioso un chiarimento. Ciao
Caro Piccioso, le parole, come si sa da tempo, sono capaci di contenere una quantità imprevedibili di significati. Questo è il loro mistero. Il significato tecnico è uno strumento a cui si ricorre, di solito, per superare il contenzioso dell'ambiguità. Nel caso nostro per assistenza medica di base voleva significare il ricorso all'ospedale, ancorchè piccolo e ristretto nei mezzi e nelle competenze. Tuttavia, approfitto delle tue conoscenze per chiederti un chiarimento circa la sanità: vorrei sapere se essa è diventata, o no, competenza legislativa (+ o -) esclusiva della regione oppure se è ancora oggetto di legislazione statale. Al punto in cui è giunto il problema di cui trattiamo mi sembra importante sapere se la sanità è un fatto di cui si deve occupare in via prioritaria la regione e magari (per sussidiarietà verticale) anche gli enti locali oppure è rimasta nella giurisdizione statale e, pertanto, è oggetto di mera pratica burocratica ministeriale. Aspetto fiducioso un chiarimento. Ciao
Messaggio del 22-10-2011 alle ore 17:34:52
Giovepluvio,
l'assistenza di base viene assicurata dai Distretti Sanitari di Base e dai medici di famiglia.
Giovepluvio,
l'assistenza di base viene assicurata dai Distretti Sanitari di Base e dai medici di famiglia.
Messaggio del 22-10-2011 alle ore 17:28:15
Dunque un funzionario, un impiegato di livello medio, del Ministero sembra abbia dato l'interpretazione autentica del Busillis dell'ospedale comprensoriale del Sangro. Era dunque queso il semplice livello del problema? Tutto è risolto? E' proprio così? Tutto è possibile. Resta comunque il fatto che a questo punto è bene riaprire le partite di Casoli, Atessa (Guardiagrele, Ortona ecc, ecc.). Altrimenti migliaia di utenti resterebbero senza assistenza medica di base. Come minimo non sarebbe giusto. Andiamo vanti. Ciao
Dunque un funzionario, un impiegato di livello medio, del Ministero sembra abbia dato l'interpretazione autentica del Busillis dell'ospedale comprensoriale del Sangro. Era dunque queso il semplice livello del problema? Tutto è risolto? E' proprio così? Tutto è possibile. Resta comunque il fatto che a questo punto è bene riaprire le partite di Casoli, Atessa (Guardiagrele, Ortona ecc, ecc.). Altrimenti migliaia di utenti resterebbero senza assistenza medica di base. Come minimo non sarebbe giusto. Andiamo vanti. Ciao
Messaggio del 22-10-2011 alle ore 17:27:35
condivido il pensiero del compagno Mur
condivido il pensiero del compagno Mur
Messaggio del 22-10-2011 alle ore 17:16:39
Come ha detto Mur le prenotazioni si possono fare anche tramite telefono e farmacia! Quindi Anima gli anziani possono benissimo andare in una delle numerose farmacie lancianesi e prenotare la loro visita senza fare la fila al CUP; oppure alzano il telefono e prenotano! Ma siccome la maggior parte di pensionati non sa che ca..o fare tutto il giorno preferisce andare dalle 7 la mattina al CUP e accoparsi la fila e se gli va bene, polemizzare con qualche altro anziano
Comunque mettiamo ci l'anima in pace perchè l'ospedale non si farà sicuramente. Non ci sta un'euro e come tutti avete potuto leggere un'ulteriore miliardo di euro è stato tagliato dai fondi per la costruzione di nuovi ospedali! Per i prossimi 10 anni ci teniamo sicuramente il Renzetti li dov'è! A meno che non si provveda a chiudere altri nosocomi per gli elevati debiti nazionali e regionali!
Con buona pace di tutti i palazzinari che non aspettavano altro che mettere le mani su sei ettari di terreno in Via del Mare!
Come ha detto Mur le prenotazioni si possono fare anche tramite telefono e farmacia! Quindi Anima gli anziani possono benissimo andare in una delle numerose farmacie lancianesi e prenotare la loro visita senza fare la fila al CUP; oppure alzano il telefono e prenotano! Ma siccome la maggior parte di pensionati non sa che ca..o fare tutto il giorno preferisce andare dalle 7 la mattina al CUP e accoparsi la fila e se gli va bene, polemizzare con qualche altro anziano
Comunque mettiamo ci l'anima in pace perchè l'ospedale non si farà sicuramente. Non ci sta un'euro e come tutti avete potuto leggere un'ulteriore miliardo di euro è stato tagliato dai fondi per la costruzione di nuovi ospedali! Per i prossimi 10 anni ci teniamo sicuramente il Renzetti li dov'è! A meno che non si provveda a chiudere altri nosocomi per gli elevati debiti nazionali e regionali!
Con buona pace di tutti i palazzinari che non aspettavano altro che mettere le mani su sei ettari di terreno in Via del Mare!
Messaggio del 22-10-2011 alle ore 17:01:31
La fila al Cup c'è anche perchè non si conosce la possibilità di farla dal farmicista o per telefono e ritorna al fatto che è lo stesso "pubblico" chespesso cerca il contatto diretto illudendosi che sia migliore o più veloce...
La fila al Cup c'è anche perchè non si conosce la possibilità di farla dal farmicista o per telefono e ritorna al fatto che è lo stesso "pubblico" chespesso cerca il contatto diretto illudendosi che sia migliore o più veloce...
Messaggio del 22-10-2011 alle ore 15:08:08
Purtroppo paghiamo lo scotto di assunzioni clientelari.....cumparucci dei cumparucci messi li' a fregarsi un lauto stipendio ogni 27 del mese.....gente che in un azienda privata l avrebbero cacciati a via di finestra, non dalla porta.....l itaglia non cambiera' mai.....e' inutile Francia, Germania, Confederazione Elvetica....quille e' n atre passe.....noi siamo l itaglia!!!
Purtroppo paghiamo lo scotto di assunzioni clientelari.....cumparucci dei cumparucci messi li' a fregarsi un lauto stipendio ogni 27 del mese.....gente che in un azienda privata l avrebbero cacciati a via di finestra, non dalla porta.....l itaglia non cambiera' mai.....e' inutile Francia, Germania, Confederazione Elvetica....quille e' n atre passe.....noi siamo l itaglia!!!
Messaggio del 22-10-2011 alle ore 14:24:24
Anima non sono sprecate, però pure fargli fare ore di sala di aspetto dentro al CUP non è molto carino nei loro confronti.
Anima non sono sprecate, però pure fargli fare ore di sala di aspetto dentro al CUP non è molto carino nei loro confronti.
Messaggio del 22-10-2011 alle ore 14:04:07
gli uomini di mondo, quelli che sanno usare la macchina da scrivere elettronica....che persone speciali...
gli uomini di mondo, quelli che sanno usare la macchina da scrivere elettronica....che persone speciali...
Messaggio del 22-10-2011 alle ore 14:01:11
e le persone anziane prenotano via internet o sono sprecate per questo paese?
e le persone anziane prenotano via internet o sono sprecate per questo paese?
Messaggio del 22-10-2011 alle ore 13:48:42
Capà tì lì sò sempre ditte cà sì spricate pè sù paese
Capà tì lì sò sempre ditte cà sì spricate pè sù paese
Messaggio del 22-10-2011 alle ore 13:36:20
Tutti gli Idoli sono destinati a cadere.
Io non trovo insensate le risposte di Mr Home ma nemmeno troppo giuste. Anzitutto Mr Home parla di campanilismo e forse ha ragione ma credo che l'abbia considerato da una parte sola. I sindaci dei piccoli comuni infatti non mi sembrano meno campanilistici e le ragioni del mantenere l'ospedale a lanciano non è solo questione di tenere nel centro un 'ospedale ma anche nel vedere un'area vastissima in mano ad una speculazione edilizia già sul piede di guerra.
Campanilismo per campanilismo non mi sembra che le soluzioni proposte da zavattaro vadano cmq nella direzione auspicata da Mr Home.
Detto ciò è vero che noi abruzzesi ricorriamo spesso fuori (l'ospedale di Pescara cmq specie a livello pediatrico non ha molto da invidiare al Salesi) ma è vero anche che noi riflettiamo una mania del tutto italiana in cui si pensa sempr che fuori siano più bravi che dentro. Difatti ci affidiamo a voci di parenti ed amici, ma raramente ci affidiamo alle statistiche mediche. Senza contare che ci sono casi e casi alcuni dei quali meriteranno anche l'attenzione dei Professoroni e/o Luminari del problema specifico ma molti altri possono essere seguiti efficacemente anche dalla sanità generale.
Non mi risulta che nelle marche o in molte altre regioni si usino carte elettroniche direttamente online quindi non ne farei una questione abruzzese (sebbene sia un fatto auspicabile) così cme non è vero che è solo la politica a chiedere il contatto con le persone. Non dimentichiamoci che non tutti gli anziani hanno nipoti e figli in grado di prenotar loro una visita. Il sistema deve cmq essere necessariamente a doppio canale.
Io trovo assurdo che la parte diagnostica sia funzionale solo poche ore al giorno e trovo assurdo visto i tempi di diagnostica che i dottori per le loro diagnosi chiedano esami tutti ravvicinati tra loro.
La sanità è uno di quei settori dove il magna magna è veramente a livelli mostruosi ed avere 400 dottori e 400 amministrativi.
Trovo vergognoso che per avere un ricovero devi pagare la "tangente" legale dal professorone di turno che ti chiede una visita a pagamento a 150 euro (più 5 litri d'olio) prima di essere ricoverato...
Il problema è che la sanità lungi dall'essere un problema locale è invece un problema nazionale e questa razionalizzazione non ha senso se non inserita in un contesto più ampio.
E' razionale avere due super ospedali a 20 km e altri 10 sparsi nel territorio a grandi distanze. E' normale che chi ha un paio di problemi contemporaneamente (Dio non voglia) deve girare l'Abruzzo o l'Italia? E' normale che se ho un problema dermatologico e psichiatrico dovrò recarmi separatamente a vasto e sulmona ad esempio? Lo chiamate razionale?
A me pare che tra il vecchio e il nuovo fosse più razionale il vecchio, nel senso che andavi in ospedale a curarti, ti ricoveravano e tutto e se avevi problemi del tutto singolari erano i medici stessi a dirti, vai a venezia per questo, a pescara per quell'altro.
I Centri di Eccellenza c'erano prima e ci sono ora e ci saranno anche dopo la "razionalizzazione". Pensare di poterli costruire in ogni regione e empiricamente impossibile perchè non potrai mai avere 20 Luminari per settore per regione.
Tutti gli Idoli sono destinati a cadere.
Io non trovo insensate le risposte di Mr Home ma nemmeno troppo giuste. Anzitutto Mr Home parla di campanilismo e forse ha ragione ma credo che l'abbia considerato da una parte sola. I sindaci dei piccoli comuni infatti non mi sembrano meno campanilistici e le ragioni del mantenere l'ospedale a lanciano non è solo questione di tenere nel centro un 'ospedale ma anche nel vedere un'area vastissima in mano ad una speculazione edilizia già sul piede di guerra.
Campanilismo per campanilismo non mi sembra che le soluzioni proposte da zavattaro vadano cmq nella direzione auspicata da Mr Home.
Detto ciò è vero che noi abruzzesi ricorriamo spesso fuori (l'ospedale di Pescara cmq specie a livello pediatrico non ha molto da invidiare al Salesi) ma è vero anche che noi riflettiamo una mania del tutto italiana in cui si pensa sempr che fuori siano più bravi che dentro. Difatti ci affidiamo a voci di parenti ed amici, ma raramente ci affidiamo alle statistiche mediche. Senza contare che ci sono casi e casi alcuni dei quali meriteranno anche l'attenzione dei Professoroni e/o Luminari del problema specifico ma molti altri possono essere seguiti efficacemente anche dalla sanità generale.
Non mi risulta che nelle marche o in molte altre regioni si usino carte elettroniche direttamente online quindi non ne farei una questione abruzzese (sebbene sia un fatto auspicabile) così cme non è vero che è solo la politica a chiedere il contatto con le persone. Non dimentichiamoci che non tutti gli anziani hanno nipoti e figli in grado di prenotar loro una visita. Il sistema deve cmq essere necessariamente a doppio canale.
Io trovo assurdo che la parte diagnostica sia funzionale solo poche ore al giorno e trovo assurdo visto i tempi di diagnostica che i dottori per le loro diagnosi chiedano esami tutti ravvicinati tra loro.
La sanità è uno di quei settori dove il magna magna è veramente a livelli mostruosi ed avere 400 dottori e 400 amministrativi.
Trovo vergognoso che per avere un ricovero devi pagare la "tangente" legale dal professorone di turno che ti chiede una visita a pagamento a 150 euro (più 5 litri d'olio) prima di essere ricoverato...
Il problema è che la sanità lungi dall'essere un problema locale è invece un problema nazionale e questa razionalizzazione non ha senso se non inserita in un contesto più ampio.
E' razionale avere due super ospedali a 20 km e altri 10 sparsi nel territorio a grandi distanze. E' normale che chi ha un paio di problemi contemporaneamente (Dio non voglia) deve girare l'Abruzzo o l'Italia? E' normale che se ho un problema dermatologico e psichiatrico dovrò recarmi separatamente a vasto e sulmona ad esempio? Lo chiamate razionale?
A me pare che tra il vecchio e il nuovo fosse più razionale il vecchio, nel senso che andavi in ospedale a curarti, ti ricoveravano e tutto e se avevi problemi del tutto singolari erano i medici stessi a dirti, vai a venezia per questo, a pescara per quell'altro.
I Centri di Eccellenza c'erano prima e ci sono ora e ci saranno anche dopo la "razionalizzazione". Pensare di poterli costruire in ogni regione e empiricamente impossibile perchè non potrai mai avere 20 Luminari per settore per regione.
Messaggio del 22-10-2011 alle ore 12:34:09
@Mr Home: sei sempre di più il mio idolo!
@Mr Home: sei sempre di più il mio idolo!
Messaggio del 22-10-2011 alle ore 12:25:43
Mr Home, internet e le nuove tecnologie hanno creato la più grande frattura generazionale. Pertanto, a gran parte della classe politica (che è quella che dice di 'contare'), su gran parte dei problemi dei cittadini, è più incisivo e redditizio continuare ad avere rapporti interpersonali.
Mr Home, internet e le nuove tecnologie hanno creato la più grande frattura generazionale. Pertanto, a gran parte della classe politica (che è quella che dice di 'contare'), su gran parte dei problemi dei cittadini, è più incisivo e redditizio continuare ad avere rapporti interpersonali.
Messaggio del 22-10-2011 alle ore 12:24:33
Parole sante
Parole sante
Messaggio del 22-10-2011 alle ore 12:08:35
E giacché siamo in ballo... balliamo!
Vi spiego questa cosa. Siamo nel 2011, non nel medioevo...
Telefoni al CUP dell'ospedale di Pescara e prenoti una visita e ti mandano una email di prenotazione. Tu stampi la mail in modo da avere a disposizione il codice a barre! Poi vai al CUP il giorno della visita, inserisci il foglio con il codice a barre nella macchinetta (sempre se funziona!) e paghi con bancomat (che non funziona!) o con i contanti che sei andato a cambiare dal giornalaio lì vicino!
Ma a voi sembra una cosa normale nel 2011?
Perché posso prenotare voli, treni, hotel, musei, macchina a noleggio e quant'altro via internet pagando con carta di credito, di debito, paypal, bonifico ecc.... e nin pozz fa la stessa cosa nghe n'esame de lu sanghe!?
Questo dimostra che la sanità abruzzese (e non solo la sanità) è amministrata da gente che vive in un altro tempo, molto remoto da quello attuale! Un tempo fatto di faldoni e graffette! Un tempo di gente che chiama il PC "Macchina da scrivere elettronica". Lasciassero spazio a chi vive il suo tempo con consapevolezza dei mezzi a disposizione!!! Andassero tutti a fanculo!
E giacché siamo in ballo... balliamo!
Vi spiego questa cosa. Siamo nel 2011, non nel medioevo...
Telefoni al CUP dell'ospedale di Pescara e prenoti una visita e ti mandano una email di prenotazione. Tu stampi la mail in modo da avere a disposizione il codice a barre! Poi vai al CUP il giorno della visita, inserisci il foglio con il codice a barre nella macchinetta (sempre se funziona!) e paghi con bancomat (che non funziona!) o con i contanti che sei andato a cambiare dal giornalaio lì vicino!
Ma a voi sembra una cosa normale nel 2011?
Perché posso prenotare voli, treni, hotel, musei, macchina a noleggio e quant'altro via internet pagando con carta di credito, di debito, paypal, bonifico ecc.... e nin pozz fa la stessa cosa nghe n'esame de lu sanghe!?
Questo dimostra che la sanità abruzzese (e non solo la sanità) è amministrata da gente che vive in un altro tempo, molto remoto da quello attuale! Un tempo fatto di faldoni e graffette! Un tempo di gente che chiama il PC "Macchina da scrivere elettronica". Lasciassero spazio a chi vive il suo tempo con consapevolezza dei mezzi a disposizione!!! Andassero tutti a fanculo!
Messaggio del 22-10-2011 alle ore 12:01:10
Per me è tutta una questione di interessi e di campanilismo, ne sono più che convinto. Si pensa a tutto tranne che al bene del cittadino. Si pensa a fare in modo che il cittadino abbia un servizio a quattro passi da casa ma non si pensa alla qualità del servizio stesso... tutte puttanate!!! Sono tutte puttanate per gente che non sa guardare oltre il proprio naso e che vede la questione ospedale solo come un fatto di prestigio ed orgoglio! Minchiate da terzo mondo!
E poi, all'ospedale pediatrico Salesi di Ancona mi chiedono: ma gli ospedali, in Abruzzo, funzionano? Abbiamo più gente dall'Abruzzo che dalle Marche!
Facciamoci due conti: quanti abruzzesi vanno a farsi curare fuori regione? TAAAAAAAAANNNTIIIIIII!! Ma siamo sinceri! Se un vostro caro o voi stessi aveste una grave malattia, o comunque un qualcosa di serio, vi fareste curare a Lanciano? A Vasto? A Chieti o Pescara? Credo proprio di no! E questo lo sappiamo benissimo tutti, non facciamo finta di non saperlo!
E allora, perché 'sti arraccatta voti non riorganizzano la sanità Abruzzese in modo da attirare anche persone da fuori regione invece di farli solo scappare?
Non sono del mestiere, ci mancherebbe, ma credo bisognerebbe cominciare a percepire la sanità abruzzese come un unico corpo sinergico in grado offrire un valido servizio al cittadino e non solo leccargli il culo!
Personalmente, vedrei bene 2 policlinici con gli attributi nelle due aree abruzzesi di maggiore importanza: l'area Chieti-Pescara e l'area dell'Aquila. E nelle cittadine tipo Vasto, Lanciano, Sulmona, Avezzano ecc. delle unità di pronto soccorso ed una specializzazione degli attuali presidi: ad esempio un ospedale pediatrico a lanciano, un ospedale dermatologico a Vasto, un oftalmico oculistico ecc. a Sulmona e così via. Ognuno di questi presidi avrebbe grande prestigio ed affluenza... ed il cittadino avrebbe a disposizione servizi altamente specializzati ed affidabili!
Invece ci accontentiamo di dire: lanciano c'ha l'ospedale perché Lanciano è Lanciano!
E 'sti cazzi?
Per me è tutta una questione di interessi e di campanilismo, ne sono più che convinto. Si pensa a tutto tranne che al bene del cittadino. Si pensa a fare in modo che il cittadino abbia un servizio a quattro passi da casa ma non si pensa alla qualità del servizio stesso... tutte puttanate!!! Sono tutte puttanate per gente che non sa guardare oltre il proprio naso e che vede la questione ospedale solo come un fatto di prestigio ed orgoglio! Minchiate da terzo mondo!
E poi, all'ospedale pediatrico Salesi di Ancona mi chiedono: ma gli ospedali, in Abruzzo, funzionano? Abbiamo più gente dall'Abruzzo che dalle Marche!
Facciamoci due conti: quanti abruzzesi vanno a farsi curare fuori regione? TAAAAAAAAANNNTIIIIIII!! Ma siamo sinceri! Se un vostro caro o voi stessi aveste una grave malattia, o comunque un qualcosa di serio, vi fareste curare a Lanciano? A Vasto? A Chieti o Pescara? Credo proprio di no! E questo lo sappiamo benissimo tutti, non facciamo finta di non saperlo!
E allora, perché 'sti arraccatta voti non riorganizzano la sanità Abruzzese in modo da attirare anche persone da fuori regione invece di farli solo scappare?
Non sono del mestiere, ci mancherebbe, ma credo bisognerebbe cominciare a percepire la sanità abruzzese come un unico corpo sinergico in grado offrire un valido servizio al cittadino e non solo leccargli il culo!
Personalmente, vedrei bene 2 policlinici con gli attributi nelle due aree abruzzesi di maggiore importanza: l'area Chieti-Pescara e l'area dell'Aquila. E nelle cittadine tipo Vasto, Lanciano, Sulmona, Avezzano ecc. delle unità di pronto soccorso ed una specializzazione degli attuali presidi: ad esempio un ospedale pediatrico a lanciano, un ospedale dermatologico a Vasto, un oftalmico oculistico ecc. a Sulmona e così via. Ognuno di questi presidi avrebbe grande prestigio ed affluenza... ed il cittadino avrebbe a disposizione servizi altamente specializzati ed affidabili!
Invece ci accontentiamo di dire: lanciano c'ha l'ospedale perché Lanciano è Lanciano!
E 'sti cazzi?
Messaggio del 22-10-2011 alle ore 11:17:28
LANCIANO. «Non ci sono vincoli che impediscono la costruzione
di un nuovo ospedale dove c’è l’attuale Renzetti
con i fondi ex articolo 20». E’ la risposta che il sindaco
Mario Pupillo attendeva da tempo. Una risposta che è arrivata
direttamente da Roma, dai funzionari del ministero
della Salute. Ora al tavolo di concertazione con Asl e
Regione per decidere dove costruire il nuovo ospedale,
l’amministrazione comunale può presentare il suo progetto
sapendo di avere le carte in regola per sostenere la
realizzazione di un presidio da 300 posti letto, con parcheggi
e parco urbano, nell’area in via Del Mare.
La risposta attesa dall’amministrazione
comunale è
dunque arrivata: i fondi ex
articolo 20 sono concessi anche
per la costruzione di un
nuovo ospedale da 300 posti
sul sito dell’attuale area. Sono
i funzionari del ministero
della salute, ai quali si sono
rivolti il sindaco Mario Pupillo,
il vicesindaco, Pino Valente,
il consigliere comunale
del Pd, Leo Marongiu, e il
dirigente del settore urbanistica
del Comune, Vincenzo
Di Fabio, a rassicurare l’amministrazione
civica sulla
possibilità di sostenere il progetto
della costruzione di un
presidio da 300 posti letto nell’area
attuale.
«Non ci sono i vincoli che
qualcuno ha sbandierato sull’impossibilità
di costruire
un presidio nel sito attuale»,
commenta Pupillo, «perché i
fondi non sarebbero arrivati.
Non ci sono neanche i problemi
sollevati da altri sull’impossibilità
di costruire un
ospedale comprensoriale nell’area
attuale, perché nel
nuovo progetto sono previsti
300 posti letto. La scelta su
dove costruire il Renzetti
può essere fatta liberamente,
prendendo in considerazione
anche l’idea di farlo restare
dov’è. Non resta che sederci
subito attorno a un tavolo
con Asl e Regione per discutere
serenamente il da farsi,
senza preclusioni».
E per ribadire la bontà della
scelta di un nuovo ospedale
sul terreno dell’esistente,
il Comune è pronto a presentare
un progetto preliminare.
«Il nuovo ospedale si sviluppa
sui 6 ettari richiesti»,
spiega il sindaco, «e prevede
la costruzione di una grande
piastra centrale da 6 piani da
10mila metri quadrati, la torre
per la degenza e i locali
commerciali, da realizzare
nell’area dove c’è l’obitorio.
Praticamente si costruisce
l’80 per cento del presidio
senza demolizioni». E’stato
infatti tolto dal progetto iniziale
la parte che prevede di
abbattere e costruire contemporaneamente,
con un piano
che annuncia una sola demolizione
alla fine dei lavori.
Anche sul piano della viabilità
e dei collegamenti, i
punti deboli di un ospedale
in centro contestati dalla Asl
e da alcuni sindaci frentani,
Pupillo offre soluzioni: un accesso
dalla Variante, collegamento
stretto con la nuova
stazione ferroviaria e due
parcheggi. «Vorremo condividere
le idee con Asl e Regione
», conclude il sindaco, «e
trovare un’intesa per il bene
degli utenti».
Lo avete preso in quel posto, mettetevi l'anima in pace!
LANCIANO. «Non ci sono vincoli che impediscono la costruzione
di un nuovo ospedale dove c’è l’attuale Renzetti
con i fondi ex articolo 20». E’ la risposta che il sindaco
Mario Pupillo attendeva da tempo. Una risposta che è arrivata
direttamente da Roma, dai funzionari del ministero
della Salute. Ora al tavolo di concertazione con Asl e
Regione per decidere dove costruire il nuovo ospedale,
l’amministrazione comunale può presentare il suo progetto
sapendo di avere le carte in regola per sostenere la
realizzazione di un presidio da 300 posti letto, con parcheggi
e parco urbano, nell’area in via Del Mare.
La risposta attesa dall’amministrazione
comunale è
dunque arrivata: i fondi ex
articolo 20 sono concessi anche
per la costruzione di un
nuovo ospedale da 300 posti
sul sito dell’attuale area. Sono
i funzionari del ministero
della salute, ai quali si sono
rivolti il sindaco Mario Pupillo,
il vicesindaco, Pino Valente,
il consigliere comunale
del Pd, Leo Marongiu, e il
dirigente del settore urbanistica
del Comune, Vincenzo
Di Fabio, a rassicurare l’amministrazione
civica sulla
possibilità di sostenere il progetto
della costruzione di un
presidio da 300 posti letto nell’area
attuale.
«Non ci sono i vincoli che
qualcuno ha sbandierato sull’impossibilità
di costruire
un presidio nel sito attuale»,
commenta Pupillo, «perché i
fondi non sarebbero arrivati.
Non ci sono neanche i problemi
sollevati da altri sull’impossibilità
di costruire un
ospedale comprensoriale nell’area
attuale, perché nel
nuovo progetto sono previsti
300 posti letto. La scelta su
dove costruire il Renzetti
può essere fatta liberamente,
prendendo in considerazione
anche l’idea di farlo restare
dov’è. Non resta che sederci
subito attorno a un tavolo
con Asl e Regione per discutere
serenamente il da farsi,
senza preclusioni».
E per ribadire la bontà della
scelta di un nuovo ospedale
sul terreno dell’esistente,
il Comune è pronto a presentare
un progetto preliminare.
«Il nuovo ospedale si sviluppa
sui 6 ettari richiesti»,
spiega il sindaco, «e prevede
la costruzione di una grande
piastra centrale da 6 piani da
10mila metri quadrati, la torre
per la degenza e i locali
commerciali, da realizzare
nell’area dove c’è l’obitorio.
Praticamente si costruisce
l’80 per cento del presidio
senza demolizioni». E’stato
infatti tolto dal progetto iniziale
la parte che prevede di
abbattere e costruire contemporaneamente,
con un piano
che annuncia una sola demolizione
alla fine dei lavori.
Anche sul piano della viabilità
e dei collegamenti, i
punti deboli di un ospedale
in centro contestati dalla Asl
e da alcuni sindaci frentani,
Pupillo offre soluzioni: un accesso
dalla Variante, collegamento
stretto con la nuova
stazione ferroviaria e due
parcheggi. «Vorremo condividere
le idee con Asl e Regione
», conclude il sindaco, «e
trovare un’intesa per il bene
degli utenti».
Lo avete preso in quel posto, mettetevi l'anima in pace!
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Agli speculatori del Renzetti!
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