La Piazza

chiazza di petrolio
Messaggio del 22-01-2013 alle ore 18:54:52
articolo sul Centro

che schifo...e tutto ciò per un contributo al fabbisogno nazionale di petrolio pari allo 0.005%, in pratica 2 mesi in 30 anni.
Viva le trivellazioni nell'Adriatico, viva il Centro Oli, viva la coppia ENI-Edison che per quel fottuto 0.005% si fa una barca di soldi!!!
Messaggio del 22-01-2013 alle ore 18:57:45
per chi volesse approfondire la questione (e magari aprire un attimino gli occhi), consiglio una visita al blog della dottoressa [url=http://dorsogna.blogspot.it/2013/01/rospo-mare.html]Maria Rita D'Orsogna[/url]
Messaggio del 23-01-2013 alle ore 01:16:38
La chiazza è sparita... O miracolo...
E da quel poco che ne so, il petrolio abruzzese è anche di pessima qualità, quindi poco conveniente e molto inquinante per quanto riguarda la raffinazione.
Ma ne valle veramente la pena?
Messaggio del 23-01-2013 alle ore 12:50:12
Dici bene, praticamente è una melma che dopo tanti processi di raffinazione diventa un carburante per uso agricolo...praticamente lo usi per il trattore.
La chiazza è sparita, ma stando a quello che si legge sul giornale non si sa sia è "evaporata" (LOL), se le correnti l'abbiano portata al largo, oppure se si sia depositata sul fondo.
Certo è che comunque questo è solo "l'assaggio"...se vi leggete il blog della D'Orsogna, vedrete che dietro l'angolo c'è una bomba ad orologeria pronta per fare un gran casino...cioè Ombrina Mare.
Messaggio del 23-01-2013 alle ore 13:20:12
ma ombrina mare non è li da anni?
Messaggio del 23-01-2013 alle ore 13:55:05
Zio, il disastro non è avvenuto presso Ombrina, ma a Rospo Mare, 12 miglia da Termoli.

Messaggio del 23-01-2013 alle ore 14:58:08
..e meno male aggiungerei, sennò st'estate sai che bei bagnetti..
Messaggio del 23-01-2013 alle ore 18:54:10
1- Rospo Mare e' un'istallazione del 1981 !!!

ROSPO MARE

2 - Lo sversamento e' stato "solo" di mille litri e pare sia stato dovuto piu' ad un guasto alle tubazioni della nave di assistenza mentre trasferiva il petrolio a bordo, piu' che alla piattaforma in se.

3- La chiazza e' sparita perche' hanno usato tutte le misure di emergenza e l etecnologie previste in questi casi (barriere di contenimento, macchinari e procedure e tecnologia adeguate allo scopo, etc etc...)
Ricordo che si tratta di "soli" mille litri di petrolio non raffinato. Nojn siamo in presenza di decine di milioni di barili (1 barile = 150 litri) come nel golfo del messico.

4- non sto' dicendo affatto che non e' successo nulla di grave (ANZI ! La cosa e' preoccupante) ma bisogna inquadrare le cose nell agiusta prospettiva. Rospo Mare e' un'istallazione vecchissima 1981/82.
In questi quasi 30 anni di incidenti simili ce ne sono stati solo due (un'altro 8 anni fa).
Lo sversamento e' stato dovuto non alla piattaforma di estrazione in se, quanto da quello che c'e' scritto sui giornali, alla nave di appoggio che doveva trasportare il petrolio alla raffinazione.

5-il 90% degli sversamenti di petrolio in mare non sono dovuti alle piattaforme di perforazione/produzione di petrolio, quanto alle navi e ai mezzi utilizzati per TRASPORTARE IL PETOLIO ESTRATTO AI CENTRI DI RAFFINAZIONE.

6-Le istallazioni vecchie, come tutta la tecnologia obsoleta, appunto ANDREBBERO SOSTITUITE PRORPIO PER EVITARE INCIDENTI SIMILI.
Piu' e' vecchia la tecnologia, piu' sono frequenti gli incidenti di questo tipo e mi riferisco in partciolare all epetroliere e agli altri mezzi di trasporto utilizzati.

7- Il rischio di incidenti c'e' sempre.
COn il petrolio al,eno se la perdita e' contenuta e vengono attuate e messe in campo tutte le operazioni e le procedure d'emergenza adeguate, il danno e' minimo o addirittura inesistente.
SE SI FOSSE TRATTATO DI UNA CENTRALE NUCLEARE le COSE SAREBBE RO BEN DIVERSE E I DANNI SAREBBERO STATI IRRECUPERABILI e DECISAMENTE PIU" GRAVI E PERICOLOSI. Anche per gli esseri umani.

8- L'UNICO MODO DI AVERE ENERGIA PULITA E SENZA INCIDENTI E" UTILIZZARE LE FONTI RINNOVABILI (eolico, solare, termico, etc )
FINCHE' CI SARA' GENTE CHE SI OPPONE ALL'ISTALLAZIONE DELLE PALE EOLICHE PERCHE' "ROVINANO IL PAESAGGIO" alora dovremo tenerci le piattaforme petrolifere, le petroliere, e tutti i nessi e connessi compreso IL RISCHIO DI INCIDENTI GRAVI.
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Editato da Animamundi il 23/01/2013 alle 18:56:17
Messaggio del 23-01-2013 alle ore 19:12:27
non si possono mettere in mare le pale eoliche?
Messaggio del 23-01-2013 alle ore 19:31:58
Non si potrebbe fare a meno del SUV a 44 cilindri.....80000 di cilindrata....pure per andare al cesso a pisciare???
Messaggio del 23-01-2013 alle ore 20:33:13

non si possono mettere in mare le pale eoliche



In alcuni punti si, in altri sarebbe assolutamente inutile purtroppo, per il semplice e banalissimo motivo che non c'e abbastanza vento nel corso dell'anno per giustificare il posizionamento delle pale.

Ma per esempio si potrebbero costruire delle piattaforme DI pannelli solari, oppure sfruttare l'energia delle onede (dove questo e' possibile) o delle maree, etc etc...

Il fatto e' che MANCA LA VOLONTA' di farlo, di trovare fonti alternative.
Questo e' il piu' grosso problema
Messaggio del 23-01-2013 alle ore 21:38:29

non si possono mettere in mare le pale eoliche?

Certo, la Germania lo fa, e nelle notte ventose paga la Danimarca per assorbire il surplus di energia
Messaggio del 23-01-2013 alle ore 21:39:51
Potresti anche piazzare dei pannelli solari in mare, ma non chiedere il costo della manutenzione necessaria, potrebbe venirti l'infarto.
Messaggio del 23-01-2013 alle ore 23:03:20
bah non credo poi che i costi di manutenzione sia cosi' spropositati rispetto a quelli a terra.

Se si installassero i pannelli a bordo di una piattaforma a diciamo 20-30 metri dall asuperficie del mare (quindi lontano dalle onde) non vedo quale sia il problema.
La corrosione? Nemmeno perche' a quell'altezza la salsedine e le onde in adriatico non ci arrivano e in ogni caso i materiali di costruzione della struttura sarebbero adeguatamente trattati per prevenirla.

Certo i costi di costruzione sarebbero piu' alti questo si, ma verrebbero compensati dalla maggior superfice a disposizione.
Pe rla manutenzione basterebbe inoltre una semplice motonave con tutto il necessario per effettuarla da mandare periodicamente. Non credo che i costi di questa cosa sarebbero astronomici.

Inoltre i costi totali SAREBBERO ENORMENTE PIU' BASSI di quelli necessari a costruire, operare e mantenere una analoga piattaforma petrolifera con tutto cio' che essa richiede (personale, rifornimenti costanti, attrezzature di perforazione, combustibile etc etc)

E in ogni caso ripeto, dipende tutto dall avolonta'.

Non ci si vuol enemmeno provare?
Bene allora non lamentatevi se volete continuare ad usare il PC, L'IPAD, L'IPHONE, il condizionatore, il riscaldamento, l'acqua calda, le letelvisone, lo stereo, il suv a 44 cilindri etc etc etc etc, per una "macchiolina" di petrolio in mezzo al mare
Messaggio del 23-01-2013 alle ore 23:26:04
Animamundi io sono d'accordo con te sulla quasi totalità delle cose che hai detto, però secondo me il problema di fondo è quello già sollevato da Gipsy all'inizio e cioè:


Ma ne vale veramente la pena?



Quel (poco) petrolio che c'è FA SCHIFO! E' talmente scadente che la raffinazione costa molto molto molto di più e produce molti molti molti più scarti di lavorazione ESTREMAMENTE DANNOSI!!!
Non si può neanche dire che se vogliamo usare il 44 cilindri allora dobbiamo tenerci piattaforme e raffinerie perché tanto il carburante che cacciamo da quel petrolio non va bene per il 44 cilindri!!! XD
Cioè...capite che la situazione è un po' complicata da accettare...il vero motivo per cui quelle piattaforme sono lì è molto semplice:

€ $ £

...soldi che, naturalmente, non vanno in tasca a noi. Ci entrassero un po' di soldini potrei pure capire, ma qui tolgono terra ai coltivatori per fare il Centro Oli!!!

Poi torno a dire: Rospo Mare è aperta dall'81, in 30 anni ha prodotto lo 0.005% del fabbisogno nazionale di petrolio. Se si confronta la quantità di petrolio estratto con il numero (e il tipo) di rischi derivanti dall'estrazione/trasporto/raffinazione dello stesso, francamente mi viene da dire che il gioco non vale la candela e non ci vuole certo uno scienziato per cogliere questo "dettaglio".
Messaggio del 23-01-2013 alle ore 23:27:21
Animamundi vorrebbe rifilarci una spiegazione vergine essendo "parte" in causa! Ma ci faccia il piacere...
Messaggio del 23-01-2013 alle ore 23:36:23

Quel (poco) petrolio che c'è FA SCHIFO! E' talmente scadente che la raffinazione costa molto molto molto di più e produce molti molti molti più scarti di lavorazione ESTREMAMENTE DANNOSI!!!



Il petrolio dell'adriatico non fa' schifo Nanno.
E' solo piu' difficle (e inquinante) da lavorare questo si. Ma una volta desolfurizzato (questo e' il problema principale del petrolio adriatico) il risultato finale e' perfettamente utilizzabile.

Io ho sempre detto infatti che non sono le piattaforme di perforazione a mare il pericolo per le coste abruzzesi.
Il vero pericolo e' avere il centro oli a Ortona. Quella sarebbe la vera sciagura. Ma in ogni caso , ripeto, se si vuole mantenere l'attuale standard e livello di vita, in qualche modo qualche sacrificio bisogna pur farlo no? La mentalita' NIMBY non serve a una cippa se non e' supportata da VALIDE E CONCRETE alternative

Anche anche se minima, la produzione di Rospo Mare e' ancora REMUNERATIVA perche' il un barile di petrolio viene venduto a 100 e passa dollari.
Se non fosse ancora remunerativo avrebbero gia' sospeso la produzione da anni.

Che poi alla fine della giostra e' chiaro che il punto e' che si tratta solo ed ESCLUSIVAMENTE DI SOLDI.
Il sistema in cui viviamo e' questo. Non facciamo gli ingenui o finti "puri".

Finche' non si cambia mentalita' e sistema (e torniamo alla volonta' di fare le cose) allora la vedo proprio dura.
Messaggio del 23-01-2013 alle ore 23:49:12
Quando è uscita la storia di Desertec (solare termodinamico) con una potenza installata (!) pari al 15% del fabbisogno europeo (secondo i promotori, anche se non ho mai ben capito che Europa si intendesse), tale progetto doveva occupare un'area totale che secondo i blog e siti ambientalisti va dai 120 km quadrati, fino addirittura ai 40 milioni di km quadrati secondo un certo blog (eppure leggo in giro che il Sahara è di circa 9 milioni di km quadrati, mah!). Cmq mi pareva di ricordare che gli ingegneri del progetto avessero ipotizzato qualcosa come 5000 km quadrati (come se poi il deserto fosse un nulla vuoto e non un ecosistema, senza contare tra l'altro il fabbisogno idrico del progetto, ma vabbe').

Ora teoricamente immagino che il termodinamico sia decisamente più efficiente del fotovoltaico. Un investimento sul fotovoltaico, chiamiamolo, offshore richiede non dico una produzione, ma almeno una potenza installata che abbia un senso, non solo economico, ma anche pratico. Questo significa non l'area di una piattaforma, ma un'area molto più vasta.

Un'area che viene privata di luce solare non è un danno per l'ecosistema?

La struttura portante non teme la salsedine? E chi parlava di struttura, io parlavo dei pannelli stessi; non durano nemmeno un trimestre.
Messaggio del 24-01-2013 alle ore 00:00:40
Adonai, a parte il fatto che la tecnologia del fotovoltaico e anche del solare e' in continua evoluzione e ad oggi si sono raggiunti livelli di efficienza superiori, rispetto anche solo a 10/5 anni fa', quindi la superficie installata sarebbe molto minore.

Inoltre i pannelli solari in se non sarebbero tanto piu' esposti e da manutenere rispetto a quelli a terra, poiche' con opportuni accorgimenti (ad esempio paratie verticali frangivento e di protezione) che non costano ninete rispetto alla struttura in se, sarebbero adeguatamente protetti.

Pe ril resto ripeto, cosi' come deviinciare una squadra di operai con mezzi adeguati su terra (ad esempio in mezzo al deserto) allo stesso modo dovresti inviare materiali e personale manutentore su una piattaforma marina. I costi sarebebro perfettamente paragonabili.
Messaggio del 24-01-2013 alle ore 09:33:42
il nostro adriatico è ridotto davvero male... molto male; più di quanto chi non lo vive quotidianamente possa immaginare!
eccovi un souvenir!
Messaggio del 24-01-2013 alle ore 17:56:14

Il petrolio dell'adriatico non fa' schifo Nanno.
E' solo piu' difficle (e inquinante) da lavorare questo si. Ma una volta desolfurizzato (questo e' il problema principale del petrolio adriatico) il risultato finale e' perfettamente utilizzabile

Ecco che ritorniamo al discorso del SUV a 44 cilindri



Cmq e' tutta una questione di business...........money................perche' alternative ci sono.....da NIKOLA TESLA a STANLEY MEYER.........ma hanno fatto tutti una brutta fine !!!!!
Messaggio del 25-01-2013 alle ore 11:45:19
Quando Animamundi fa l'ambientalista mi fa sangue
Messaggio del 28-01-2013 alle ore 12:20:38
...allarme rientrato!
"trattavasi di erba e canne"!
Messaggio del 28-01-2013 alle ore 19:18:12
Messaggio del 29-01-2013 alle ore 18:13:29
quante cazzate state a scrivè ... tzè tzèèè .. parlate parlate ... senza sapere il bel niente .. poi però andate tutti girando sulle vostre belle macchine!!!

... prima di parlare documentatevi ...
1° l'olio estratto da rospo nn diventa carburante agricolo ma bitume
2° l'allarme è stato dato dalla società che detiene la concessione e ... dopo esami chimici di campioni è risultato che nn era compatibile con il prodotto estratto da Rospo mare
3° i gabbiani che hanno messo nelle foto se andate in qualche discarica ... stà pien e soprattutto hanno affermato che le foto le avevano scattate il giovedì quando l'allarme perdità è stato dato il lunedì
4°rospo mare e l'alba marina sono tutt'altro che obsoleti e credetemi ... sono eternamente monitorati e controllati!!

ma non vi viene in mente che potrebbe trattarsi di un sabotaggio?? no?
nn mi voglio dilungare ... ma ne avrei ancora di cose da dire ... visto che sull'argomento sono ferrato!!
Messaggio del 30-01-2013 alle ore 02:53:34

.. poi però andate tutti girando sulle vostre belle macchine!!!

a 44 cilindri

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