La Piazza
DA OGGI PAGHI DUE TICKET!!!!!
Messaggio del 01-05-2011 alle ore 04:21:44
quant'è il ticket per il pronto soccorso a lanciano? Come funziona? Chi l'ha introdotto? Con quale legge? Così per curiosità...
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Editato da Papi il 01/05/2011 alle 04:28:03
quant'è il ticket per il pronto soccorso a lanciano? Come funziona? Chi l'ha introdotto? Con quale legge? Così per curiosità...
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Editato da Papi il 01/05/2011 alle 04:28:03
Messaggio del 29-04-2011 alle ore 13:23:43
I ticket? Ci sono regioni che li pagano più di noi e non si lamenta nessuno. Perchè? Sono più fessi di noi?
La sinistra non esiste più da anni, men che meno i comunisti (spariti anche politicamente) dove l'unico che li tiene ancora in vita menzionandoli in continuazione è Berlusconi
I ticket? Ci sono regioni che li pagano più di noi e non si lamenta nessuno. Perchè? Sono più fessi di noi?
La sinistra non esiste più da anni, men che meno i comunisti (spariti anche politicamente) dove l'unico che li tiene ancora in vita menzionandoli in continuazione è Berlusconi
Messaggio del 28-04-2011 alle ore 09:33:04
Farmaci generici. 70% aziende ha allineato i listini ai nuovi prezzi di riferimento
Ne dà notizia Assogenerici, da noi interpellata questa mattina per fare il punto sullo stato dell'arte del settore dopo la delibera Aifa che ha tagliato i prezzi di rimborso di oltre 4.000 farmaci equivalenti. Ma, sottolinea la stessa Assogenerici, si tratta solo di una stima poiché le operazioni di verifica sono ancora in corso.
27 APR - Le polemiche non cessano: a quasi due settimane di distanza dalla delibera Aifa che ha applicato tagli differenziati a più di 4 mila farmaci generici, fissando un nuovo e più basso prezzo di riferimento, cresce l'allarme, soprattutto tra i consumatori, sul rischio di un aggravio di costo a loro carico per l'acquisto di farmaci equivalenti. Il meccanismo attivato dall'Aifa, infatti, in caso di mancato adeguamento da parte delle aziende produttrici al nuovo prezzo di riferimento comporta l'esborso della differenza di prezzo da parte del paziente. E a volte si tratta di somme non così trascurabili, soprattutto in caso di bisogni terapeutci cornici. Come si ricorderà, all'indomani della dell'entrata in vigore della delibera, l'Assogenerici lanciò l'allarme mettendo le mani avanti sull'eventualità che molte aziende non allineassero i loro listini in considerazione di una riduzione di prezzo troppo elevata per essere assorbita da un settore ancora fortemente penalizzato dal nostro mercato. Ne seguì un botta e risposta polemico con Aifa al quale hanno fatto seguito le proposte per l'avvio di un confronto di tutta la filiera perventute sia dalla Fofi che dalle Regioni.
Oggi da Assogenerici, da noi interpellata, arriva la notizia che almeno il 70% delle aziende produttrici di generici dovrebbe avere riallineato i propri prezzi alle nuove soglie. Solo una stima, ci hanno specificato, che tuttavia, se confermata, darebbe un segnale importante di sostanziale allineamento del settore ai nuovi prezzi di riferimento.
Nello stesso tempo è altrettanto chiaro che parlare del 70% delle aziende non basta a fare chiarezza su quanti e quali farmaci, degli oltre 4.000 toccati dal riallineamento dei prezzi, abbia effettivamente abbassato il proprio per allinerasi alle nuove soglie di rimborsabilità.
27 aprile 2011
© RIPRODUZIONE RISERVATA
che poi, ripensandoci, la storia di "Prima da noi", ossia dei 25 euro per una medicina, o hanno preso un caso limite, ma limite addavero o se la sono inventata
Farmaci generici. 70% aziende ha allineato i listini ai nuovi prezzi di riferimento
Ne dà notizia Assogenerici, da noi interpellata questa mattina per fare il punto sullo stato dell'arte del settore dopo la delibera Aifa che ha tagliato i prezzi di rimborso di oltre 4.000 farmaci equivalenti. Ma, sottolinea la stessa Assogenerici, si tratta solo di una stima poiché le operazioni di verifica sono ancora in corso.
27 APR - Le polemiche non cessano: a quasi due settimane di distanza dalla delibera Aifa che ha applicato tagli differenziati a più di 4 mila farmaci generici, fissando un nuovo e più basso prezzo di riferimento, cresce l'allarme, soprattutto tra i consumatori, sul rischio di un aggravio di costo a loro carico per l'acquisto di farmaci equivalenti. Il meccanismo attivato dall'Aifa, infatti, in caso di mancato adeguamento da parte delle aziende produttrici al nuovo prezzo di riferimento comporta l'esborso della differenza di prezzo da parte del paziente. E a volte si tratta di somme non così trascurabili, soprattutto in caso di bisogni terapeutci cornici. Come si ricorderà, all'indomani della dell'entrata in vigore della delibera, l'Assogenerici lanciò l'allarme mettendo le mani avanti sull'eventualità che molte aziende non allineassero i loro listini in considerazione di una riduzione di prezzo troppo elevata per essere assorbita da un settore ancora fortemente penalizzato dal nostro mercato. Ne seguì un botta e risposta polemico con Aifa al quale hanno fatto seguito le proposte per l'avvio di un confronto di tutta la filiera perventute sia dalla Fofi che dalle Regioni.
Oggi da Assogenerici, da noi interpellata, arriva la notizia che almeno il 70% delle aziende produttrici di generici dovrebbe avere riallineato i propri prezzi alle nuove soglie. Solo una stima, ci hanno specificato, che tuttavia, se confermata, darebbe un segnale importante di sostanziale allineamento del settore ai nuovi prezzi di riferimento.
Nello stesso tempo è altrettanto chiaro che parlare del 70% delle aziende non basta a fare chiarezza su quanti e quali farmaci, degli oltre 4.000 toccati dal riallineamento dei prezzi, abbia effettivamente abbassato il proprio per allinerasi alle nuove soglie di rimborsabilità.
27 aprile 2011
© RIPRODUZIONE RISERVATA
che poi, ripensandoci, la storia di "Prima da noi", ossia dei 25 euro per una medicina, o hanno preso un caso limite, ma limite addavero o se la sono inventata
Messaggio del 27-04-2011 alle ore 16:27:26
a dire il vero da stamattina il prezzo del ticket è parzialmente calato...
a dire il vero da stamattina il prezzo del ticket è parzialmente calato...
Messaggio del 27-04-2011 alle ore 15:45:45
Ticket fuori controllo e ricette più difficili, vietato curarsi per chi ha redditi bassi
A malincuore la donna lascia la scatoletta della medicina sul bancone della farmacia. Ma prima di allontanarsi definitivamente, tenta un’altra soluzione: «Non c’è un altro farmaco che costa meno, una medicina generica?», «Vediamo», replica un po’ imbarazzato il farmacista: conosce questa pensionata e sa che ha una malattia curata con quella medicina. La ricerca sul computer non da esito positivo: «No. Un farmaco generico non c’è, possiamo però sostituire questa medicina con un’altra che ha la stessa composizione e costa qualcosa in meno. Il ticket viene 19,85 euro». «Grazie,rinuncio«.
Sono scampoli di una conversazione tra un farmacista ed un cittadino malato. E sono parole che traducono in vita vissuta i proclami sul risanamento della sanità che quasi quotidianamente ci vogliono convincere che va tutto bene, anzi meglio.
In realtà nessuno dice che i provvedimenti calati così dall’alto sono tutti a spese dell’ignaro cittadino, costretto a pagare il suo diritto alla salute senza l’aiuto dello Stato sociale, smantellato a colpi di circolari o di provvedimenti commissariali dalla dubbia legittimità politica. E’ già capitato con la chiusura dei piccoli ospedali, che è stata bacchettata dalla giustizia amministrativa: il rimprovero all’ufficio commissariale non è stato la chiusura in sé di questi ospedali, ma la mancanza di istruttoria.
Cioè: “vuoi chiudere, devi chiudere? Puoi farlo, ma prima devi offrire servizi alternativi.” Che non ci sono.
E’ capitato per i farmaci generici, che prima sono stati imposti perché costano di meno e fanno risparmiare le casse della Regione, e che oggi alle tasche dei cittadini costano di più (tra differenze e ticket) rispetto alle medicine brevettate. Il tutto senza un dibattito e senza una decisione politica, ma affidando ad un funzionario del servizio farmaceutico la decisione di non applicare la norma di salvaguardia che negli anni scorsi era stata approvata dal Consiglio regionale. In pratica questa norma diceva che nel caso in cui non ci fosse stata la possibilità di sostituire un farmaco costoso con uno generico più economico, il farmacista consegnava la medicina richiesta senza ticket. Non era colpa infatti del cittadino se il Sistema sanitario nazionale non era in grado di assicurare il farmaco che costava di meno.
Adesso no, questa clausola – a differenza di altre regioni – la Regione Abruzzo non la riconosce più e non si sa nemmeno se quel funzionario che lo ha deciso ne avesse il titolo e la responsabilità.
RICETTE PIÙ DIFFICILI PER ALCUNI FARMACI IMPORTANTI
Sono particolari importanti che sfuggono all’opinione pubblica (quella con sana e robusta costituzione) e che sono però la spia di una Regione a basso indice di partecipazione politica. Il criterio che adesso viene utilizzato è quello di risparmiare sulla spesa sanitaria, ed in questo caso quella farmaceutica, tagliando l’assistenza a chi ne ha più bisogno. Tradotto significa che si cura solo chi può pagare, gli altri… Chi sono gli altri? Esistono gli altri, i malati veri?
Sembra di no. Perché dal primo maggio, cioè tra due o tre giorni, c’è un’altra novità: alcuni farmaci (ad esempio per i malati di Parkinson o di Alzheimer, gli Schizofrenici o tutti quelli che finora andavano avanti con il piano terapeutico, proposto dallo specialista e valido per sei mesi) oggi vanno assunti sotto il controllo diretto dello specialista. Prima infatti il medico di famiglia prescriveva le medicine di quel piano, adesso per alcune medicine ogni volta il paziente deve tornare dallo specialista. La burocrazia efficientistica ignora i costi ed i disagi: vi immaginate un malato di Francavilla al mare, di Barisciano, di Notaresco o di Cugnoli costretto ad andare dallo specialista ogni volta che ha bisogno di un farmaco? Questi studi medici di solito non sono in paese e spesso sono in ospedale, dove le file e le liste di attesa aumenteranno.
Senza dire che spesso il malato di Alzheimer, o di altre malattie importanti, ha un coniuge anziano o figli impegnati con il lavoro. Quale sarà il risultato? Che le cure verranno sospese e finalmente la Regione risparmierà.
Un capolavoro ragionieristico che parte da un presupposto indimostrato: che la spesa farmaceutica è fuori controllo e bisogna intervenire. Mancano infatti i dati ufficiali sulla spesa dei farmaci o se ci sono non vengono pubblicizzati. Ammesso che questo sforamento della spesa farmaceutica sia vero, ancora una volta siamo di fronte all’improvvisazione dell’ufficio commissariale che decide da solo senza confronto con i medici e con i malati. Quello stesso ufficio che prima chiude gli ospedali e poi si ricorda che non ci sono servizi sul territorio. Oppure quello che modifica il sistema del ticket incurante del fatto che per i pensionati pagare 25 euro per una medicina significa o rinunciare alla medicina o rinunciare a mangiare.
Ticket fuori controllo e ricette più difficili, vietato curarsi per chi ha redditi bassi
A malincuore la donna lascia la scatoletta della medicina sul bancone della farmacia. Ma prima di allontanarsi definitivamente, tenta un’altra soluzione: «Non c’è un altro farmaco che costa meno, una medicina generica?», «Vediamo», replica un po’ imbarazzato il farmacista: conosce questa pensionata e sa che ha una malattia curata con quella medicina. La ricerca sul computer non da esito positivo: «No. Un farmaco generico non c’è, possiamo però sostituire questa medicina con un’altra che ha la stessa composizione e costa qualcosa in meno. Il ticket viene 19,85 euro». «Grazie,rinuncio«.
Sono scampoli di una conversazione tra un farmacista ed un cittadino malato. E sono parole che traducono in vita vissuta i proclami sul risanamento della sanità che quasi quotidianamente ci vogliono convincere che va tutto bene, anzi meglio.
In realtà nessuno dice che i provvedimenti calati così dall’alto sono tutti a spese dell’ignaro cittadino, costretto a pagare il suo diritto alla salute senza l’aiuto dello Stato sociale, smantellato a colpi di circolari o di provvedimenti commissariali dalla dubbia legittimità politica. E’ già capitato con la chiusura dei piccoli ospedali, che è stata bacchettata dalla giustizia amministrativa: il rimprovero all’ufficio commissariale non è stato la chiusura in sé di questi ospedali, ma la mancanza di istruttoria.
Cioè: “vuoi chiudere, devi chiudere? Puoi farlo, ma prima devi offrire servizi alternativi.” Che non ci sono.
E’ capitato per i farmaci generici, che prima sono stati imposti perché costano di meno e fanno risparmiare le casse della Regione, e che oggi alle tasche dei cittadini costano di più (tra differenze e ticket) rispetto alle medicine brevettate. Il tutto senza un dibattito e senza una decisione politica, ma affidando ad un funzionario del servizio farmaceutico la decisione di non applicare la norma di salvaguardia che negli anni scorsi era stata approvata dal Consiglio regionale. In pratica questa norma diceva che nel caso in cui non ci fosse stata la possibilità di sostituire un farmaco costoso con uno generico più economico, il farmacista consegnava la medicina richiesta senza ticket. Non era colpa infatti del cittadino se il Sistema sanitario nazionale non era in grado di assicurare il farmaco che costava di meno.
Adesso no, questa clausola – a differenza di altre regioni – la Regione Abruzzo non la riconosce più e non si sa nemmeno se quel funzionario che lo ha deciso ne avesse il titolo e la responsabilità.
RICETTE PIÙ DIFFICILI PER ALCUNI FARMACI IMPORTANTI
Sono particolari importanti che sfuggono all’opinione pubblica (quella con sana e robusta costituzione) e che sono però la spia di una Regione a basso indice di partecipazione politica. Il criterio che adesso viene utilizzato è quello di risparmiare sulla spesa sanitaria, ed in questo caso quella farmaceutica, tagliando l’assistenza a chi ne ha più bisogno. Tradotto significa che si cura solo chi può pagare, gli altri… Chi sono gli altri? Esistono gli altri, i malati veri?
Sembra di no. Perché dal primo maggio, cioè tra due o tre giorni, c’è un’altra novità: alcuni farmaci (ad esempio per i malati di Parkinson o di Alzheimer, gli Schizofrenici o tutti quelli che finora andavano avanti con il piano terapeutico, proposto dallo specialista e valido per sei mesi) oggi vanno assunti sotto il controllo diretto dello specialista. Prima infatti il medico di famiglia prescriveva le medicine di quel piano, adesso per alcune medicine ogni volta il paziente deve tornare dallo specialista. La burocrazia efficientistica ignora i costi ed i disagi: vi immaginate un malato di Francavilla al mare, di Barisciano, di Notaresco o di Cugnoli costretto ad andare dallo specialista ogni volta che ha bisogno di un farmaco? Questi studi medici di solito non sono in paese e spesso sono in ospedale, dove le file e le liste di attesa aumenteranno.
Senza dire che spesso il malato di Alzheimer, o di altre malattie importanti, ha un coniuge anziano o figli impegnati con il lavoro. Quale sarà il risultato? Che le cure verranno sospese e finalmente la Regione risparmierà.
Un capolavoro ragionieristico che parte da un presupposto indimostrato: che la spesa farmaceutica è fuori controllo e bisogna intervenire. Mancano infatti i dati ufficiali sulla spesa dei farmaci o se ci sono non vengono pubblicizzati. Ammesso che questo sforamento della spesa farmaceutica sia vero, ancora una volta siamo di fronte all’improvvisazione dell’ufficio commissariale che decide da solo senza confronto con i medici e con i malati. Quello stesso ufficio che prima chiude gli ospedali e poi si ricorda che non ci sono servizi sul territorio. Oppure quello che modifica il sistema del ticket incurante del fatto che per i pensionati pagare 25 euro per una medicina significa o rinunciare alla medicina o rinunciare a mangiare.
Messaggio del 21-04-2011 alle ore 20:11:47
p.s. in Toscana forse c'hanno i soldi... aecche ci sta la truscia nera!!
p.s. in Toscana forse c'hanno i soldi... aecche ci sta la truscia nera!!
Messaggio del 21-04-2011 alle ore 20:09:42
Sbagli solo in parte: è vero che ha messo i farmaci da banco nei supermercati, oltre che nelle parafarmacie che prima non esistevano, però non voleva liberalizzare le licenze per le farmacie, sennò l'avrebbe fatto... o perlomeno non ha fatto in tempo a farlo
per il resto, le aziende produttrici si stanno già adeguando, causa l'effetto domino: come cala il prezzo una ditta di generici, le altre seguono a ruota, per non perdere quote di mercato
penso che nel giro di pochi giorni la situazione si stabilizzerà allo status quo...
riguardo la clausola di salvaguardia, non è vero che la regione Abruzzo non l'ha voluta attivare: nella regione Abruzzo la clausola di salvaguardia c'è sempre stata, a differenza di altre regioni come - mi pare - il Lazio.
Vero è, invece, che l'ha sospesa a partire da lunedi scorso, dopo che è stata valida venerdi, sabato e domenica
Sbagli solo in parte: è vero che ha messo i farmaci da banco nei supermercati, oltre che nelle parafarmacie che prima non esistevano, però non voleva liberalizzare le licenze per le farmacie, sennò l'avrebbe fatto... o perlomeno non ha fatto in tempo a farlo
per il resto, le aziende produttrici si stanno già adeguando, causa l'effetto domino: come cala il prezzo una ditta di generici, le altre seguono a ruota, per non perdere quote di mercato
penso che nel giro di pochi giorni la situazione si stabilizzerà allo status quo...
riguardo la clausola di salvaguardia, non è vero che la regione Abruzzo non l'ha voluta attivare: nella regione Abruzzo la clausola di salvaguardia c'è sempre stata, a differenza di altre regioni come - mi pare - il Lazio.
Vero è, invece, che l'ha sospesa a partire da lunedi scorso, dopo che è stata valida venerdi, sabato e domenica
Messaggio del 21-04-2011 alle ore 10:54:08
Messaggio del 20-04-2011 alle ore 15:41:23
"In attesa che le aziende produttrici diminuiscano il prezzo indicato sulle confezioni, adeguandolo al prezzo di rimborso imposto, il cittadino che acquista è costretto a pagare la differenza, più il ticket previsto dalla Regione Abruzzo, che non ha voluto attivare – come altre Regioni – la clausola di salvaguardia a tutela dei cittadini."
"Dappertutto, eccetto che in Abruzzo, dove solo i farmacisti di Federfarma hanno affrontato l’emergenza...." e solo Carlo Costantini, Idv, ha interrogato il presidente Chiodi sul perché la situazione sia stata affrontata solo da un funzionario dell’Ufficio farmaceutico che forse non ne aveva titolo. Silenzio da parte del Consiglio regionale, silenzio da parte della Giunta, silenzio da parte dell’assessore alla sanità- commissario-presidente. Atteggiamento ben diverso da quello del presidente della Toscana che ha approvato immediatamente una delibera con la quale la Regione si fa carico per 400 mila euro di queste differenze che pesano soprattutto sui più deboli, sugli anziani e sui malati."
non devo aggiungere niente tirate voi le somme..........
"In attesa che le aziende produttrici diminuiscano il prezzo indicato sulle confezioni, adeguandolo al prezzo di rimborso imposto, il cittadino che acquista è costretto a pagare la differenza, più il ticket previsto dalla Regione Abruzzo, che non ha voluto attivare – come altre Regioni – la clausola di salvaguardia a tutela dei cittadini."
"Dappertutto, eccetto che in Abruzzo, dove solo i farmacisti di Federfarma hanno affrontato l’emergenza...." e solo Carlo Costantini, Idv, ha interrogato il presidente Chiodi sul perché la situazione sia stata affrontata solo da un funzionario dell’Ufficio farmaceutico che forse non ne aveva titolo. Silenzio da parte del Consiglio regionale, silenzio da parte della Giunta, silenzio da parte dell’assessore alla sanità- commissario-presidente. Atteggiamento ben diverso da quello del presidente della Toscana che ha approvato immediatamente una delibera con la quale la Regione si fa carico per 400 mila euro di queste differenze che pesano soprattutto sui più deboli, sugli anziani e sui malati."
non devo aggiungere niente tirate voi le somme..........
Messaggio del 19-04-2011 alle ore 22:18:51
Mentre se si fermano i camionisti si paralizza la nazione.....perche' in ItaGlia il trasporto su gomma equivale all 80% del trasporto merci nazionale...... chissa' perche'????? forse perche' una fabbrica di camion e' di proprieta' di una nota famiglia imprenditoriale italiana?????
Mentre se si fermano i camionisti si paralizza la nazione.....perche' in ItaGlia il trasporto su gomma equivale all 80% del trasporto merci nazionale...... chissa' perche'????? forse perche' una fabbrica di camion e' di proprieta' di una nota famiglia imprenditoriale italiana?????
Messaggio del 19-04-2011 alle ore 19:39:46
Divo però se non sbaglio era Bersani che voleva liberalizzare le licenze per le farmacie e mettere i prodotti da banco nei super-mercati.
Divo però se non sbaglio era Bersani che voleva liberalizzare le licenze per le farmacie e mettere i prodotti da banco nei super-mercati.
Messaggio del 19-04-2011 alle ore 19:38:17
con la piccola differenza che se si fermano i taxi, la gente pije l'autobus e sparagne pure
con la piccola differenza che se si fermano i taxi, la gente pije l'autobus e sparagne pure
Messaggio del 19-04-2011 alle ore 19:08:46
e cmq è da ieri che si pagano due ticket (non è proprio così, ma va bene per rendere l'idea), non da oggi
e cmq è da ieri che si pagano due ticket (non è proprio così, ma va bene per rendere l'idea), non da oggi
Messaggio del 19-04-2011 alle ore 18:15:49
No Storace no......nin mi li nummina'
No Storace no......nin mi li nummina'
Messaggio del 19-04-2011 alle ore 17:54:19
lo sconto sui farmaci da banco, ( fino ad un massimo ) del 20% l'aveva introdotto Storace
se Bersani e Storace sapessero che li confondi, ti denuncerebbero in tandem
lo sconto sui farmaci da banco, ( fino ad un massimo ) del 20% l'aveva introdotto Storace
se Bersani e Storace sapessero che li confondi, ti denuncerebbero in tandem
Messaggio del 19-04-2011 alle ore 17:52:11
guarda che ti ricordi male
visto che non ha imposto nessuno sconto del 20% sui farmaci da banco, dei quali anzi ha liberalizzato il prezzo (chiaramente schizzato verso l'alto) e non ha immesso nel mercato l'uso dei generici, visto che già c'erano
ripeto, ma senza voler essere offensivo, che hai le idee confuse, come capita a chi non è nel settore
io, del resto, ho le idee confuse su tante altre cose...
guarda che ti ricordi male
visto che non ha imposto nessuno sconto del 20% sui farmaci da banco, dei quali anzi ha liberalizzato il prezzo (chiaramente schizzato verso l'alto) e non ha immesso nel mercato l'uso dei generici, visto che già c'erano
ripeto, ma senza voler essere offensivo, che hai le idee confuse, come capita a chi non è nel settore
io, del resto, ho le idee confuse su tante altre cose...
Messaggio del 19-04-2011 alle ore 17:51:03
Sojit......ho fatto una ricerca.....hai ragione....perfino Di Pietro firmo' per la privatizzazione
Sojit......ho fatto una ricerca.....hai ragione....perfino Di Pietro firmo' per la privatizzazione
Messaggio del 19-04-2011 alle ore 17:42:57
liberalizzando....so sbajate.
liberalizzando....so sbajate.
Messaggio del 19-04-2011 alle ore 17:42:02
Divo...guarda che me lo ricordo bene.....tre cose ha fatto.....ha tolto la commissione sulle ricariche telefoniche.....stava liberalizzando il mercato farmaceutico.....ed infine stava liberalizzanto le licenze dei taxi.....ma i taxisti sono peggio dei camionisti....appena gli tocchi il culo fanno un colpo di stato
Divo...guarda che me lo ricordo bene.....tre cose ha fatto.....ha tolto la commissione sulle ricariche telefoniche.....stava liberalizzando il mercato farmaceutico.....ed infine stava liberalizzanto le licenze dei taxi.....ma i taxisti sono peggio dei camionisti....appena gli tocchi il culo fanno un colpo di stato
Messaggio del 19-04-2011 alle ore 17:14:40
sci uà tenn angor a chiagne...
non te la prendere, ma hai le idee un pò confuse...
sci uà tenn angor a chiagne...
non te la prendere, ma hai le idee un pò confuse...
Messaggio del 19-04-2011 alle ore 16:08:14
Ma ti dire addavere?????????????? Ma ja nfurma' bbone
Ma ti dire addavere?????????????? Ma ja nfurma' bbone
Messaggio del 19-04-2011 alle ore 16:05:34
Povera citile....a piagne aribbilate da la merda!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Povera citile....a piagne aribbilate da la merda!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Messaggio del 19-04-2011 alle ore 15:49:55
Un bambino va dal padre e dice: "Papà cos'è la politica?"
Il padre gli risponde: "Te lo spiego con un esempio: io che porto a casa i soldi sono il capitalista, tua madre che li amministra è il governo, la donna delle pulizie è la classe operaia, tu che hai qualche voce in capitolo 6 il popolo, tua sorella che è ...appena nata è il futuro". Il bambino va a dormire, ma di notte la sorella inizia a piangere perchè s'è fatta la cacca addosso. Il bambino va dal padre, ma non lo trova. Va dalla madre, ma dorme. Va dalla donna di pulizie e la trova a letto con il padre. Torna dalla sorella e dice: "Ho capito cos'è la politica... I capitalisti fottono la classe operaia, il governo dorme, al popolo non lo ascolta nessuno e il futuro è nella merda!!"
Quindi voi state ancora appress a la destra e la sinistra??
Allora siete destinati a prenderlo per sempre in quel posto.....Buonanoootteee!!
Un bambino va dal padre e dice: "Papà cos'è la politica?"
Il padre gli risponde: "Te lo spiego con un esempio: io che porto a casa i soldi sono il capitalista, tua madre che li amministra è il governo, la donna delle pulizie è la classe operaia, tu che hai qualche voce in capitolo 6 il popolo, tua sorella che è ...appena nata è il futuro". Il bambino va a dormire, ma di notte la sorella inizia a piangere perchè s'è fatta la cacca addosso. Il bambino va dal padre, ma non lo trova. Va dalla madre, ma dorme. Va dalla donna di pulizie e la trova a letto con il padre. Torna dalla sorella e dice: "Ho capito cos'è la politica... I capitalisti fottono la classe operaia, il governo dorme, al popolo non lo ascolta nessuno e il futuro è nella merda!!"
Quindi voi state ancora appress a la destra e la sinistra??
Allora siete destinati a prenderlo per sempre in quel posto.....Buonanoootteee!!
Messaggio del 19-04-2011 alle ore 15:44:49
Bersani e tutto il PD non sono di "Sinistra", non cadete sempre in questi tranelli
Bersani e tutto il PD non sono di "Sinistra", non cadete sempre in questi tranelli
Messaggio del 19-04-2011 alle ore 15:38:47
ricordo una pubblicità che diceva
two is megl che uan
ricordo una pubblicità che diceva
two is megl che uan
Messaggio del 19-04-2011 alle ore 15:37:14
Per Par Condicio, BERSANI è uno dei promotori finchè si privatizzi l'acqua
Per Par Condicio, BERSANI è uno dei promotori finchè si privatizzi l'acqua
Messaggio del 19-04-2011 alle ore 12:56:25
Messaggio del 19-04-2011 alle ore 12:47:13
non cadete nelle trappole del Piccioso.....
non cadete nelle trappole del Piccioso.....
Messaggio del 19-04-2011 alle ore 12:30:49
è proprio il caso di dire: se le pozzena magnà a medicine!!!
è proprio il caso di dire: se le pozzena magnà a medicine!!!
Messaggio del 19-04-2011 alle ore 12:22:36
Un proverbio dialetto dice: chi nin po' vatte sacche....vatte sacchette!!!!!!!!!!! Sacchette....saremmo noi; le lobbye farmaceutiche le aveva radrizzate l allora Ministro alle attivita' produttive PIER LUIGI BERSANI.....liberalizzando le parafarmacie, imponendo lo sconto del 20% sui farmaci da banco, immettendo nel mercato l uso dei generici!!!!!!!!!!!!!!!!! Ora e' tutto naufragato; e' le lobbye hanno vinto!!!!!!!!!! ECCO LA DIFFERENZA TRA I GOVERNI DI DESTRA E QUELLI DI SINISTRA
Un proverbio dialetto dice: chi nin po' vatte sacche....vatte sacchette!!!!!!!!!!! Sacchette....saremmo noi; le lobbye farmaceutiche le aveva radrizzate l allora Ministro alle attivita' produttive PIER LUIGI BERSANI.....liberalizzando le parafarmacie, imponendo lo sconto del 20% sui farmaci da banco, immettendo nel mercato l uso dei generici!!!!!!!!!!!!!!!!! Ora e' tutto naufragato; e' le lobbye hanno vinto!!!!!!!!!! ECCO LA DIFFERENZA TRA I GOVERNI DI DESTRA E QUELLI DI SINISTRA
Messaggio del 19-04-2011 alle ore 10:40:23
Un governo forte con i deboli e debole con i forti, come nella migliore tradizione conservatrice.
Un governo forte con i deboli e debole con i forti, come nella migliore tradizione conservatrice.
Messaggio del 19-04-2011 alle ore 10:31:24
ABRUZZO. Doppio ticket sui farmaci generici: uno lo impone il Governo, l’altro viene direttamente dalla Regione Abruzzo.
E dopo che per anni, a suon di spot pubblicitari, ci hanno convinto che si “doveva” cambiare la medicina prescritta dal medico curante con una “equivalente” perché faceva bene lo stesso, costava di meno per le casse dello Stato che ci premiava non facendoci pagare il ticket, da venerdì spunta a sorpresa questo nuovo balzello. E scoppia la protesta in farmacia: cittadini imbufaliti, farmacisti incolpevoli a fronteggiare le proteste, farmaci che costano 5 euro e su cui si paga un ticket da 3 euro. A farne le spese, come al solito, le categorie più deboli che non hanno voce per far sentire al protesta e che vedono pian piano smantellare il servizio sanitario gratuito. E’ accaduto, infatti, che un decreto ministeriale ha chiesto alle aziende produttrici l’allineamento dei prezzi di questi farmaci ai prezzi europei, fissando d’ufficio il costo alla vendita e quindi il rimborso del Sistema sanitario nazionale.
Un diktat che per molti motivi (bassi volumi di vendita, ricarichi ridotti all’osso) non è piaciuto ai produttori e che quindi non ha prodotto l’abbassamento del prezzo. E così oggi, ad esempio, se una medicina è prezzata 10 euro ed è quindi rimborsata questa cifra, il Governo ha fissato il rimborso ad 8 euro. Di qui la necessità di far pagare i 2 euro di differenza all’incolpevole cittadino. A questo ticket mascherato, la Regione Abruzzo ne ha aggiunto un altro ufficiale: poiché questo medicinale generico paga una differenza, in base ad un vecchio decreto è tenuto a pagare il ticket, quello vero. E tanti saluti alla convenienza di acquistare farmaci equivalenti. In realtà, nell’indifferenza della politica che ha lasciato senza informazioni i cittadini e che nel caso abruzzese ha fatto decidere i funzionari del servizio farmaceutico, solo i farmacisti hanno provato ad arginare le proteste.
«Appena l’Aifa, l’agenzia italiana per il farmaco, ci ha comunicato il problema– spiega Giancarlo Visini, Ferderfarma regionale – con una circolare ho consigliato le farmacie di adottare una clausola di salvaguardia, come prevede la Regione Abruzzo, in attesa che le aziende si possano adeguare ai nuovi prezzi. Così i cittadini non avrebbero pagato nulla. Ma dalla Regione, ufficio farmaceutico, mi è giunto un secco no a questa clausola, con l’aggiunta della necessità di far pagare anche il ticket. Di qui la necessità di adeguarci alla nuova disciplina».
Le proteste finora hanno prodotto solo un blando interessamento di qualche consigliere regionale, ma nessuna decisione.
E c’è da scommettre invece che da oggi se ne parlerà molto.
Il braccio di ferro si sta consumando a livello nazionale tra l’Aifa e le aziende produttrici di farmaci equivalenti. Secondo alcune notizie, sembra che solo alcuni medicinali saranno abbassati al prezzo imposto dal Governo e che altri resteranno così come sono, con tanto di differenza e con il ticket.
ABRUZZO. Doppio ticket sui farmaci generici: uno lo impone il Governo, l’altro viene direttamente dalla Regione Abruzzo.
E dopo che per anni, a suon di spot pubblicitari, ci hanno convinto che si “doveva” cambiare la medicina prescritta dal medico curante con una “equivalente” perché faceva bene lo stesso, costava di meno per le casse dello Stato che ci premiava non facendoci pagare il ticket, da venerdì spunta a sorpresa questo nuovo balzello. E scoppia la protesta in farmacia: cittadini imbufaliti, farmacisti incolpevoli a fronteggiare le proteste, farmaci che costano 5 euro e su cui si paga un ticket da 3 euro. A farne le spese, come al solito, le categorie più deboli che non hanno voce per far sentire al protesta e che vedono pian piano smantellare il servizio sanitario gratuito. E’ accaduto, infatti, che un decreto ministeriale ha chiesto alle aziende produttrici l’allineamento dei prezzi di questi farmaci ai prezzi europei, fissando d’ufficio il costo alla vendita e quindi il rimborso del Sistema sanitario nazionale.
Un diktat che per molti motivi (bassi volumi di vendita, ricarichi ridotti all’osso) non è piaciuto ai produttori e che quindi non ha prodotto l’abbassamento del prezzo. E così oggi, ad esempio, se una medicina è prezzata 10 euro ed è quindi rimborsata questa cifra, il Governo ha fissato il rimborso ad 8 euro. Di qui la necessità di far pagare i 2 euro di differenza all’incolpevole cittadino. A questo ticket mascherato, la Regione Abruzzo ne ha aggiunto un altro ufficiale: poiché questo medicinale generico paga una differenza, in base ad un vecchio decreto è tenuto a pagare il ticket, quello vero. E tanti saluti alla convenienza di acquistare farmaci equivalenti. In realtà, nell’indifferenza della politica che ha lasciato senza informazioni i cittadini e che nel caso abruzzese ha fatto decidere i funzionari del servizio farmaceutico, solo i farmacisti hanno provato ad arginare le proteste.
«Appena l’Aifa, l’agenzia italiana per il farmaco, ci ha comunicato il problema– spiega Giancarlo Visini, Ferderfarma regionale – con una circolare ho consigliato le farmacie di adottare una clausola di salvaguardia, come prevede la Regione Abruzzo, in attesa che le aziende si possano adeguare ai nuovi prezzi. Così i cittadini non avrebbero pagato nulla. Ma dalla Regione, ufficio farmaceutico, mi è giunto un secco no a questa clausola, con l’aggiunta della necessità di far pagare anche il ticket. Di qui la necessità di adeguarci alla nuova disciplina».
Le proteste finora hanno prodotto solo un blando interessamento di qualche consigliere regionale, ma nessuna decisione.
E c’è da scommettre invece che da oggi se ne parlerà molto.
Il braccio di ferro si sta consumando a livello nazionale tra l’Aifa e le aziende produttrici di farmaci equivalenti. Secondo alcune notizie, sembra che solo alcuni medicinali saranno abbassati al prezzo imposto dal Governo e che altri resteranno così come sono, con tanto di differenza e con il ticket.
Nuova reply all'argomento:
DA OGGI PAGHI DUE TICKET!!!!!
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