La Piazza
E adesso si pensa al "BattiQuorum"
Messaggio del 01-06-2011 alle ore 15:01:41
Dagli Usa alla Francia: perché privatizzare è un danno.
di Silvia Zingaropoli
«Signora, ma lei lo sa che il 12 e il 13 giugno si vota?». Silenzio, sospetto, poi l’increscioso interrogativo: «Ma si vota a Milano, mica qui. E poi, forse, a Terracina, mi pare, o no?». Sì, Terracina.
Ecco, la placida signora Giuliana, con la busta delle verdure in una mano e il nipotino irrequieto nell’altra, non sa proprio nulla del prossimo referendum. Del resto se dovessimo basarci sui criptici e sporadici spot lanciati dalla tivù, che sembrano fatti apposta per confondere le già scarse e nebulose idee, staremmo freschi.
Acqua, nucleare, legittimo impedimento. Se il secondo quesito referendario è (aggiungo "era") in bilico, (in attesa del responso della Corte di Cassazione sul tentativo di «congelamento» delle centrali nucleari del decreto Omnibus), e quello sul legittimo impedimento può apparire come un concetto astratto e lontano dalle nostre beghe quotidiane, i primi due dovrebbero risvegliare il nostro interesse.
I due referendum per evitare la privatizzazione dell'acqua
Giusto per ricordarlo, il quesito numero uno punta ad abrogare la privatizzazione dell’acqua, mentre il numero due è contro il profitto su un bene di tutti. E scusate se è poco.
Chiare, fresche e dolci acque: fior di poeti ne hanno cantato le virtù, la letteratura pullula di goccioline, mentre la chimica la indica con la formula H2O. È l’acqua. Basterebbe questa semplice parola, con tanto di nesso «cq» essenziale come lo stesso elemento che lo contraddistingue, per capire l’importanza di questa chiamata alle urne.
LA GUERRA BOLIVIANA CONTRO GLI USA.
E pensare che solo pochi anni fa il popolo boliviano si scagliò contro la multinazionale statunitense che aveva messo le mani sulle acque pubbliche, triplicando le tariffe ed escludendo metà della popolazione dall’accesso al servizio. Allora in Bolivia scoppiò la «guerra dell’acqua» che, come ogni guerra, portò con sé morti, feriti e tanto dolore. L’epilogo però fu inaspettato. Alla fine infatti il popolo ebbe la meglio, gli scontri cessarono e l’acqua tornò a essere un bene di tutti.
Ma questa è un’altra storia: chi scrive infatti ebbe la fortuna, tempo addietro, di conoscere a Cochabamba El Banderas, giovane poco più che 20enne, poi divenuto il simbolo di quel sanguinoso conflitto.
In Inghilterra aumento dei prezzi del 18% annuo
Chiediamoci allora, al di là delle gesta più o meno eroiche, e dati alla mano, cosa è veramente accaduto nei Paesi che hanno intrapreso la strada della privatizzazione delle risorse idriche? L’Inghilterra per esempio è reduce da una recente quanto disastrosa politica di privatizzazione idrica.
Presentato come il fiore all’occhiello dell’azione del governo inglese di Margaret Thatcher, nel 1989 la Gran Bretagna trasferì completamente al settore privato sia il sistema fognario che quello della distribuzione dell’acqua.
Gli effetti immediati? Tragici. Aumento dei prezzi nei primi quattro anni fino al 50%, aumento nei primi nove anni del 46% in termini reali. Risultato: oggi i prezzi per il sevizio aumentano in media del 18% annuo e una famiglia inglese su cinque è indebitata nei confronti della propria azienda idrica. Per aumentare i profitti, infatti, le aziende private hanno ridotto gli investimenti al minimo. Facile intuire quindi una concomitante riduzione della qualità del servizio. Dio salvi… l’acqua fresca.
LA RETROMARCIA FRANCESE DEL 2010
Ma non c’è bisogno di attraversare la Manica per saggiare gli effetti indesiderati della privatizzazione della rete idrica. Basta dare uno sguardo a quel che è accaduto ai francesi: aumento dei prezzi, deterioramento dei servizi, poca trasparenza e anche qualche caso di corruzione. Queste le conseguenze del passaggio dalla gestione pubblica alla gestione privata dell’acqua, strada aperta a Parigi da Jacques Chirac, nel 1984.
Venticinque anni di esperimenti sono bastati per capire che non era quella la soluzione, tanto che all’ombra della Tour Eiffel si è dovuto fare un passo indietro, ri-municipalizzando la rete idrica a partire dal 2010. Un risparmio di 30 milioni di euro l’anno che saranno reinvestiti per migliorare il servizio e stabilizzare il prezzo dell’acqua fino al 2014. Parbleu.
Inutile citare gli infiniti casi di sfruttamento dissennato delle risorse idriche nei paesi del terzo mondo.
I risultati preoccupanti della privatizzazione italiana
Del resto anche in Italia la situazione non è di certo migliore, e la gestione privata (anche solo parziale) di sistemi idrici locali ha già prodotto risultati a dir poco preoccupanti.
Basta dare un’occhiata ai casi di Firenze, Latina o Arezzo per capire che il meccanismo non funziona: aumenti in bolletta fino al 300%, servizi scarsi e cittadini scontenti. Ergo, perché ratificare un progetto già fallito?
LO STILE CONTROCORRENTE DEL BELPAESE
E se la Svizzera ha dichiarato l’acqua e le reti idriche «monopolio di Stato», il Belgio ha fatto una legge per cui i sistemi idrici devono essere gestiti da società in house, ossia, in mano ai Comuni.
Persino lo sfrenato liberismo statunitense china la testa di fronte alla gestione dell’acqua che resta saldamente tra le faccende dei municipi. Ci sarà pure un motivo. Purtroppo come spesso accade quando tutti vanno da una parte, il Belpaese va dall’altra. Che si tratti di energia nucleare o acqua privatizzata, poco importa. Basta andare controcorrente.
Fonte
Adonà sembra che a te il problema manco ti sfiora, da come ti leggo scorgo un accanimento verso qualcuno, politicamente parlando, sembra che ti faccia parlare più la rabbia che i reali problemi che purtroppo esistono.
Fai come me, quando ho dei dubbi mi metto a cercare su internet, qualche volta capita che me li tolgo e qualche volta no, ma il tuo modo di commentare i post mi fa capire solo che per te basta andare contro un colore politico ed il problema è risolto.
Caro Adonai, se non smuovi il culo anche tu, non ti considerare immune dal problema che oggi abbiamo davanti; i cazzi come saranno per noi (spero di no) ce ne saranno tanti anche per te (me lo auguro); solo così potrai capire quante cazzo di stronzate hai scritto riguardo al referendum.
Lo sbaglio più grande che una persona può fare, è collocare il referendum verso un determinato colore politico
Non rispetto e nemmeno condivido quello che hai scritto perchè lo considero deleterio più che costruttivo
MI fermo qui sennò sbrocco
Dagli Usa alla Francia: perché privatizzare è un danno.
di Silvia Zingaropoli
«Signora, ma lei lo sa che il 12 e il 13 giugno si vota?». Silenzio, sospetto, poi l’increscioso interrogativo: «Ma si vota a Milano, mica qui. E poi, forse, a Terracina, mi pare, o no?». Sì, Terracina.
Ecco, la placida signora Giuliana, con la busta delle verdure in una mano e il nipotino irrequieto nell’altra, non sa proprio nulla del prossimo referendum. Del resto se dovessimo basarci sui criptici e sporadici spot lanciati dalla tivù, che sembrano fatti apposta per confondere le già scarse e nebulose idee, staremmo freschi.
Acqua, nucleare, legittimo impedimento. Se il secondo quesito referendario è (aggiungo "era") in bilico, (in attesa del responso della Corte di Cassazione sul tentativo di «congelamento» delle centrali nucleari del decreto Omnibus), e quello sul legittimo impedimento può apparire come un concetto astratto e lontano dalle nostre beghe quotidiane, i primi due dovrebbero risvegliare il nostro interesse.
I due referendum per evitare la privatizzazione dell'acqua
Giusto per ricordarlo, il quesito numero uno punta ad abrogare la privatizzazione dell’acqua, mentre il numero due è contro il profitto su un bene di tutti. E scusate se è poco.
Chiare, fresche e dolci acque: fior di poeti ne hanno cantato le virtù, la letteratura pullula di goccioline, mentre la chimica la indica con la formula H2O. È l’acqua. Basterebbe questa semplice parola, con tanto di nesso «cq» essenziale come lo stesso elemento che lo contraddistingue, per capire l’importanza di questa chiamata alle urne.
LA GUERRA BOLIVIANA CONTRO GLI USA.
E pensare che solo pochi anni fa il popolo boliviano si scagliò contro la multinazionale statunitense che aveva messo le mani sulle acque pubbliche, triplicando le tariffe ed escludendo metà della popolazione dall’accesso al servizio. Allora in Bolivia scoppiò la «guerra dell’acqua» che, come ogni guerra, portò con sé morti, feriti e tanto dolore. L’epilogo però fu inaspettato. Alla fine infatti il popolo ebbe la meglio, gli scontri cessarono e l’acqua tornò a essere un bene di tutti.
Ma questa è un’altra storia: chi scrive infatti ebbe la fortuna, tempo addietro, di conoscere a Cochabamba El Banderas, giovane poco più che 20enne, poi divenuto il simbolo di quel sanguinoso conflitto.
In Inghilterra aumento dei prezzi del 18% annuo
Chiediamoci allora, al di là delle gesta più o meno eroiche, e dati alla mano, cosa è veramente accaduto nei Paesi che hanno intrapreso la strada della privatizzazione delle risorse idriche? L’Inghilterra per esempio è reduce da una recente quanto disastrosa politica di privatizzazione idrica.
Presentato come il fiore all’occhiello dell’azione del governo inglese di Margaret Thatcher, nel 1989 la Gran Bretagna trasferì completamente al settore privato sia il sistema fognario che quello della distribuzione dell’acqua.
Gli effetti immediati? Tragici. Aumento dei prezzi nei primi quattro anni fino al 50%, aumento nei primi nove anni del 46% in termini reali. Risultato: oggi i prezzi per il sevizio aumentano in media del 18% annuo e una famiglia inglese su cinque è indebitata nei confronti della propria azienda idrica. Per aumentare i profitti, infatti, le aziende private hanno ridotto gli investimenti al minimo. Facile intuire quindi una concomitante riduzione della qualità del servizio. Dio salvi… l’acqua fresca.
LA RETROMARCIA FRANCESE DEL 2010
Ma non c’è bisogno di attraversare la Manica per saggiare gli effetti indesiderati della privatizzazione della rete idrica. Basta dare uno sguardo a quel che è accaduto ai francesi: aumento dei prezzi, deterioramento dei servizi, poca trasparenza e anche qualche caso di corruzione. Queste le conseguenze del passaggio dalla gestione pubblica alla gestione privata dell’acqua, strada aperta a Parigi da Jacques Chirac, nel 1984.
Venticinque anni di esperimenti sono bastati per capire che non era quella la soluzione, tanto che all’ombra della Tour Eiffel si è dovuto fare un passo indietro, ri-municipalizzando la rete idrica a partire dal 2010. Un risparmio di 30 milioni di euro l’anno che saranno reinvestiti per migliorare il servizio e stabilizzare il prezzo dell’acqua fino al 2014. Parbleu.
Inutile citare gli infiniti casi di sfruttamento dissennato delle risorse idriche nei paesi del terzo mondo.
I risultati preoccupanti della privatizzazione italiana
Del resto anche in Italia la situazione non è di certo migliore, e la gestione privata (anche solo parziale) di sistemi idrici locali ha già prodotto risultati a dir poco preoccupanti.
Basta dare un’occhiata ai casi di Firenze, Latina o Arezzo per capire che il meccanismo non funziona: aumenti in bolletta fino al 300%, servizi scarsi e cittadini scontenti. Ergo, perché ratificare un progetto già fallito?
LO STILE CONTROCORRENTE DEL BELPAESE
E se la Svizzera ha dichiarato l’acqua e le reti idriche «monopolio di Stato», il Belgio ha fatto una legge per cui i sistemi idrici devono essere gestiti da società in house, ossia, in mano ai Comuni.
Persino lo sfrenato liberismo statunitense china la testa di fronte alla gestione dell’acqua che resta saldamente tra le faccende dei municipi. Ci sarà pure un motivo. Purtroppo come spesso accade quando tutti vanno da una parte, il Belpaese va dall’altra. Che si tratti di energia nucleare o acqua privatizzata, poco importa. Basta andare controcorrente.
Fonte
Adonà sembra che a te il problema manco ti sfiora, da come ti leggo scorgo un accanimento verso qualcuno, politicamente parlando, sembra che ti faccia parlare più la rabbia che i reali problemi che purtroppo esistono.
Fai come me, quando ho dei dubbi mi metto a cercare su internet, qualche volta capita che me li tolgo e qualche volta no, ma il tuo modo di commentare i post mi fa capire solo che per te basta andare contro un colore politico ed il problema è risolto.
Caro Adonai, se non smuovi il culo anche tu, non ti considerare immune dal problema che oggi abbiamo davanti; i cazzi come saranno per noi (spero di no) ce ne saranno tanti anche per te (me lo auguro); solo così potrai capire quante cazzo di stronzate hai scritto riguardo al referendum.
Lo sbaglio più grande che una persona può fare, è collocare il referendum verso un determinato colore politico
Non rispetto e nemmeno condivido quello che hai scritto perchè lo considero deleterio più che costruttivo
MI fermo qui sennò sbrocco
Messaggio del 31-05-2011 alle ore 23:53:48
è esattamente la mia stessa opinione, visto che non c'è l'obbligo di voto, si dovrebbe ascoltare solo chi vota (si o no ognuno deciderà da se!!!) perchè chi non va a votare non gli interessa!!!
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Editato da Monk78 il 31/05/2011 alle 23:54:35
Quote:
Monk,quese m'ha tirate di brutto
Quote:
sul referendum io ho un opinione,è ite a vutà una persona in tutta italia?vale lo stesso
è esattamente la mia stessa opinione, visto che non c'è l'obbligo di voto, si dovrebbe ascoltare solo chi vota (si o no ognuno deciderà da se!!!) perchè chi non va a votare non gli interessa!!!
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Editato da Monk78 il 31/05/2011 alle 23:54:35
Messaggio del 31-05-2011 alle ore 23:49:04
Monk,sul referendum io ho un opinione,è ite a vutà una persona in tutta italia?vale lo stesso.L'etre hanno fatte male a non andarci,gli asSenti hanno sempre torto
Monk,sul referendum io ho un opinione,è ite a vutà una persona in tutta italia?vale lo stesso.L'etre hanno fatte male a non andarci,gli asSenti hanno sempre torto
Messaggio del 31-05-2011 alle ore 23:48:25
È la seconda volta che ti do ragione
È la seconda volta che ti do ragione
Messaggio del 31-05-2011 alle ore 23:46:56
Monk,quese m'ha tirate di brutto infatti frateme mi li dice sempre,solo nu scemo gne te, po perdè lu tempo nghi l'etre scemi aesse sopra Ma che ci posso fare,gli scemi e i matti mi fanno ammattire adoro questi ambienti
Monk,quese m'ha tirate di brutto infatti frateme mi li dice sempre,solo nu scemo gne te, po perdè lu tempo nghi l'etre scemi aesse sopra Ma che ci posso fare,gli scemi e i matti mi fanno ammattire adoro questi ambienti
Messaggio del 31-05-2011 alle ore 23:37:44
adonai, il referendum è una domanda che viene posta a te, ed alla quale tu rispondi, che c'entrano i partiti??? chemmifrega di quello che dice il leader di uno schieramento, fosse anche quello in cui mi riconosco, quando la domanda viene fatta a me??? e che sono, una pecora???
adonai, il referendum è una domanda che viene posta a te, ed alla quale tu rispondi, che c'entrano i partiti??? chemmifrega di quello che dice il leader di uno schieramento, fosse anche quello in cui mi riconosco, quando la domanda viene fatta a me??? e che sono, una pecora???
Messaggio del 31-05-2011 alle ore 23:34:12
pharlap e sojit ecc ecc....aecc di coccia svoite e di cretini ce ne stanno parecchi , in primis quelli che non hanno capito che la seconda è la classica provocazione che deriva dalla legge sul quorum...semplice no??? ora, sottolineando (anche se a me sembrava chiaro) che la "multa a chi non vota" è una semplice provocazione che serve a rafforzare l'inutilità del quorum (tipo -sta minestra o sta finestra-), vorrei chiedervi: vi sembra giusto che chi risponde ad un diritto\dovere venga messo da parte perchè qualcuno decide di non esercitare lo stesso????
pharlap e sojit ecc ecc....aecc di coccia svoite e di cretini ce ne stanno parecchi , in primis quelli che non hanno capito che la seconda è la classica provocazione che deriva dalla legge sul quorum...semplice no??? ora, sottolineando (anche se a me sembrava chiaro) che la "multa a chi non vota" è una semplice provocazione che serve a rafforzare l'inutilità del quorum (tipo -sta minestra o sta finestra-), vorrei chiedervi: vi sembra giusto che chi risponde ad un diritto\dovere venga messo da parte perchè qualcuno decide di non esercitare lo stesso????
Messaggio del 31-05-2011 alle ore 22:28:17
E certo, capisci tutto tu
E certo, capisci tutto tu
Messaggio del 31-05-2011 alle ore 22:27:43
Adonai, guarda che non tutti fanno i pappagalli ripetendo le cose che dicono i leader politici. Per quello ci sono i papi-sti
Adonai, guarda che non tutti fanno i pappagalli ripetendo le cose che dicono i leader politici. Per quello ci sono i papi-sti
Messaggio del 31-05-2011 alle ore 22:25:57
Senti a me vatti a fare na cacata che ti risulterà molto salutare perchè il leader che hai nominato è CENTROsinistra, non lo dimenticare mai
Di scorregge ne avrai prese tante visto che non sai manco cosa stai scrivendo
Senti a me vatti a fare na cacata che ti risulterà molto salutare perchè il leader che hai nominato è CENTROsinistra, non lo dimenticare mai
Di scorregge ne avrai prese tante visto che non sai manco cosa stai scrivendo
Messaggio del 31-05-2011 alle ore 22:23:11
Il referendum è lo strumento con cui i partiti che hanno perso le elezioni fanno il massimo sfoggio di demagogia per chiamare le paperelle in piazza
Il referendum è lo strumento con cui i partiti che hanno perso le elezioni fanno il massimo sfoggio di demagogia per chiamare le paperelle in piazza
Messaggio del 31-05-2011 alle ore 22:21:55
Bersani, segretario del PD, sosteneva, col suo partito che non è uno, ma è il maggior partito d'opposizione, esattamente il contrario di quello che sostiene oggi.
Mentre l'allora ministro delle infrastrutture, riguardo ad altri quesiti, sosteneva cose ben diverse da quelle che sostiene oggi.
Non è colpa mia se gli elettori della sinistra non sanno manco quello che dicono i loro leader, ma vanno appresso solo all'ultima scorreggia che hanno sentito.
Bersani, segretario del PD, sosteneva, col suo partito che non è uno, ma è il maggior partito d'opposizione, esattamente il contrario di quello che sostiene oggi.
Mentre l'allora ministro delle infrastrutture, riguardo ad altri quesiti, sosteneva cose ben diverse da quelle che sostiene oggi.
Non è colpa mia se gli elettori della sinistra non sanno manco quello che dicono i loro leader, ma vanno appresso solo all'ultima scorreggia che hanno sentito.
Messaggio del 31-05-2011 alle ore 22:21:02
E su questo siamo d'accordo
E su questo non si può assolutamente andare d'accordo perchè contraddice la frase che ti ho quotato sopra
E su questo siamo d'accordo
E su questo non si può assolutamente andare d'accordo perchè contraddice la frase che ti ho quotato sopra
Messaggio del 31-05-2011 alle ore 22:18:11
Monk,sulle altre cose sono d'accordo,ma su questa...
che è li comuniste addavere?a vutà uno ci va se i dice core e basta,che multa cretino e scusami ma le cretinate ni li voie sintì.Io multerei tutti quelli che vanno a votare,non ai referendum,ma alle politiche,coccia svoite,se stronzate nin mi li fa sintì che mi ci innervosisco veramente sempre per modo di dire
Monk,sulle altre cose sono d'accordo,ma su questa...
che è li comuniste addavere?a vutà uno ci va se i dice core e basta,che multa cretino e scusami ma le cretinate ni li voie sintì.Io multerei tutti quelli che vanno a votare,non ai referendum,ma alle politiche,coccia svoite,se stronzate nin mi li fa sintì che mi ci innervosisco veramente sempre per modo di dire
Messaggio del 31-05-2011 alle ore 22:16:55
Adonai quando parli tu, parla la contraddizione in persona
L'unico che sosteneva il contrario di quello che sostiene oggi, è SOLO BERSANI, e lui non è il Dio in terra come qualcuno crede in Berlusconi
Adonà dop di quess vatt a fa na cacata a lu fium ka ti sgrizz l'acqua al culo
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Editato da Sojit_e_sorvnut il 31/05/2011 alle 22:17:38
Adonai quando parli tu, parla la contraddizione in persona
L'unico che sosteneva il contrario di quello che sostiene oggi, è SOLO BERSANI, e lui non è il Dio in terra come qualcuno crede in Berlusconi
Adonà dop di quess vatt a fa na cacata a lu fium ka ti sgrizz l'acqua al culo
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Editato da Sojit_e_sorvnut il 31/05/2011 alle 22:17:38
Messaggio del 31-05-2011 alle ore 22:12:03
Pharlap, devi sapere che fino a un anno fa i promotori dei referendum sostenevano esattamente il contrario di quello che sostengono oggi.
Il referendum è il guinzaglio per i mammocci
Pharlap, devi sapere che fino a un anno fa i promotori dei referendum sostenevano esattamente il contrario di quello che sostengono oggi.
Il referendum è il guinzaglio per i mammocci
Messaggio del 31-05-2011 alle ore 22:08:15
il referundum è l'unica possibilità che si ha di democrazia diretta, non c'entrano i partiti, è una domanda abrogativa fatta direttamente al cittadino, che la paga profumatamente (centinaia di milioni di euro pubblici)...ora, esistendo la legge più vergognosa del mondo, il quorum (in pratica il voto della gente, qualunque esso sia, viene annullato ed i soldi buttati per colpa della gente che se ne frega vuoi per motivi futili, vuoi per logiche assurde...) 2 sono le cose:
-o si toglie il quorum, e si da peso solo a chi decide di esprimersi, come è giusto che sia
-o si multa chi non va a votare, perchè sperpera denaro pubblico
se non si ragiunge il quorum, non vince nè il si, nè il no...vince l'ignoranza (la mancata voglia di informarsi), il menefreghismo, la furberia, la rassegnazione.....ma non la propia opinione qualunque essa sia
il referundum è l'unica possibilità che si ha di democrazia diretta, non c'entrano i partiti, è una domanda abrogativa fatta direttamente al cittadino, che la paga profumatamente (centinaia di milioni di euro pubblici)...ora, esistendo la legge più vergognosa del mondo, il quorum (in pratica il voto della gente, qualunque esso sia, viene annullato ed i soldi buttati per colpa della gente che se ne frega vuoi per motivi futili, vuoi per logiche assurde...) 2 sono le cose:
-o si toglie il quorum, e si da peso solo a chi decide di esprimersi, come è giusto che sia
-o si multa chi non va a votare, perchè sperpera denaro pubblico
se non si ragiunge il quorum, non vince nè il si, nè il no...vince l'ignoranza (la mancata voglia di informarsi), il menefreghismo, la furberia, la rassegnazione.....ma non la propia opinione qualunque essa sia
Messaggio del 31-05-2011 alle ore 21:52:33
io intanto nin ci vaie e se raggiungerà il quorum farà comodo pure a me nervo
io intanto nin ci vaie e se raggiungerà il quorum farà comodo pure a me nervo
Messaggio del 31-05-2011 alle ore 21:41:17
Phar si nu cocc di cazz
Mi dispiace per te e per chi la pensa come te, ma il quorum si raggiungerà perchè il problema è molto sentito, quindi se chiacchiere sbuciate di fare il contrario di quelli che non la pensano come te, non attacca
Cacheeeee
Phar si nu cocc di cazz
Mi dispiace per te e per chi la pensa come te, ma il quorum si raggiungerà perchè il problema è molto sentito, quindi se chiacchiere sbuciate di fare il contrario di quelli che non la pensano come te, non attacca
Cacheeeee
Messaggio del 31-05-2011 alle ore 21:34:43
tanto non raggiungerà il quorum io sono povero,ma speriamo ca l'acqua arriva a 10 euro lu litro,nin mi ni frega niente,sarò sempre contro di voi,pure si ia fa gne chi lu marito ca pi fa lu dispetto alla moglie si l'ha taiate
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Editato da Phar Lap il 31/05/2011 alle 21:35:39
tanto non raggiungerà il quorum io sono povero,ma speriamo ca l'acqua arriva a 10 euro lu litro,nin mi ni frega niente,sarò sempre contro di voi,pure si ia fa gne chi lu marito ca pi fa lu dispetto alla moglie si l'ha taiate
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Editato da Phar Lap il 31/05/2011 alle 21:35:39
Messaggio del 31-05-2011 alle ore 21:30:37
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Editato da Sojit_e_sorvnut il 31/05/2011 alle 21:37:12
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Editato da Sojit_e_sorvnut il 31/05/2011 alle 21:37:12
Messaggio del 31-05-2011 alle ore 14:24:28
No Catra,
l'acqua è arrivata nel 1904..
...nel 1896 era arrivato l'Arcivescovo Della Cioppa).
No Catra,
l'acqua è arrivata nel 1904..
...nel 1896 era arrivato l'Arcivescovo Della Cioppa).
Messaggio del 31-05-2011 alle ore 14:15:27
Si, si, si, siiiii
Si, si, si, siiiii
Messaggio del 31-05-2011 alle ore 14:07:56
Messaggio del 31-05-2011 alle ore 13:50:51
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Editato da Sojit_e_sorvnut il 31/05/2011 alle 13:52:23
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Editato da Sojit_e_sorvnut il 31/05/2011 alle 13:52:23
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