La Piazza

ECCO LA SOLUZIONE....
Messaggio del 08-03-2011 alle ore 18:48:03
Personalmente sia la benzina che il gasolio....lo porterei a 100 euro al litro.....io il mio reperto storico lo adopero poco......circa 100 km. a settimana Cmq visto che non ve ne frega dei biocarburanti....va' bene......tanto piacere......continuete arricchi' li ALI BABA' col piscio nero
Messaggio del 08-03-2011 alle ore 17:18:00

la soluzione è non usare la macchina per una settimana....cosi lo stato non incassa una lira..e se non basta una settimana..un mese!




purtroppo però che molti "taliani" usano l'autovettura per andare fin dentro al
Messaggio del 08-03-2011 alle ore 17:14:51
la soluzione è non usare la macchina per una settimana....cosi lo stato non incassa una lira..e se non basta una settimana..un mese!
Messaggio del 08-03-2011 alle ore 16:45:44
AL CARO BENZINA.....

Vito Pignatelli, esperto Enea, di fronte alla crisi libica e al caro petrolio torna a ricordare che in Italia si potrebbe arrivare ad utilizzare il 20% di carburante di origine vegetale, obiettivo raggiungibile solo tramite una precisa guida energetica, con regole certe e investimenti a lungo termine.


Il fatto è che in Italia esiste una legge che stabilisce al 4% la quota massima di biocarburanti utilizzabile: «ma questo è solo un limite – aggiunge l’esperto – che può essere superato».

La soluzione più efficace potrebbe concretizzarsi nell’adottare biocarburanti di seconda generazione, ricavati dagli scarti agricoli e da colture che in ogni caso non entrino in concorrenza con l’utilizzo alimentare. Ovviamente, anche in questo caso, ci vuole equilibrio: e se per gli impianti eolici ci vuole pianificazione strategica e buon senso - per sfruttare le potenzialità del vento senza compromettere il valore paesaggistico del Belpaese - nei bio carburanti l’attenzione deve andare alla competizione sull’uso del suolo. In Sud America, per esempio, tanti terreni ad uso agricolo sono stati convertiti alle più profittevoli bio colture, creando tensioni tra la necessità di approvvigionamento delle comunità locali (e non solo) e il desiderio di alimentare il traffico delle grandi città con combustibili eco.

Ma le potenzialità ci sono: secondo le associazioni di coltivatori italiani «nel nostro Paese ci sono 1 milione di ettari di terreni inutilizzati perché poco remunerativi, se li si usasse per questi scopi si potrebbero ottenere 4-5 milioni di tonnellate di biodiesel e bioetanolo, sostituendo così il 20% dei carburanti».

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