La Piazza
Il mondo che ti passa davanti
Messaggio del 08-05-2011 alle ore 15:47:12
"Se rimani fermo in un punto vedrai tutto il mondo passarti davanti".
Non ho mai capito a pieno questa frase. Fino a ieri.
Bologna.
Mi sveglio alle 12 am. Non ho fame perchè l'ultima volta che ho mangiato erano le 4 am: un piatto di pasta con del sugo al basilico. Veramente buono. Forse perchè non l'ho cucinato io. Ma no, in cucina quando ho amore per il mondo me la cavo. Ora chietedemi perchè sono dimagrito.
"Vado alla Montagnola" mi fa il mio coinquilino.
E' una bella giornata Kain, vai a farti un giro. Magari troverai il sole di una positività radioattiva, l'UV ti farà bene. Hei, potresti riuscire a sorridere, sai. No, non posso, nevicherebbe e poi tutte ce l'avrebbero con me.
"Ok, mi metto due pantaloni puliti e vengo anche io".
La Montagnola, per chi non è di Bologna, è un posto dove in genere il sabato mattina c'è un enorme mercato all'aperto. Vestiario a poco prezzo, quadri adatti a pubs, camicie non avvitate, ciondoli, piantine.
Ora chiedetemi perchè non ci vado spesso.
Ieri però ci siamo avventurati alla ricerca di uno zaino in una sezione di questo mercato in cui non ero mai stato: la zona militare - anche se ne sapevo l'esistenza. Anfibi, camicie dell'esercito, zaini per fare pic nic in paludi. "Scusate, avete del filo spinato?"
L'occhio mi cade su un chiodo inglese; veramente bello.
140 euri: bene, ora lo osservo come un pezzo da museo.
Guardo il tipo dietro la cassa, mi chiedo se sia un ex militare - ora con la trippetta, se sia uno di quelli che mentre si apre una bottiglia di scotch su un divano illuminato da luci rosse marca Oliver Stone inizierebbe a chiacchierare melanconicamente sul Vietnam.
Torniamo al negozio di percing dove sono stato sabato scorso. Un nome adeguato per la sua attività: "Zac".
Mentre attendo ascolto la commessa e un cliente confrontarsi su un nuovo orecchino arrivato.
"E' meraviglioso, questo va forte. Sto aspettando che mi si allarghi il buco per passare a questo".
"L'ho puntato anche io. Una figata".
Non ho mai riflettuto sugli appassionati di piercing, a cosa devono provare per la loro passione.
E' il loro mondo, questo mondo.
Dunque, se questo è un altro mondo, ne segue che noi tutti in totale facciamo l'universo e a questo punto gli alieni esistono: coloro di cui abbiamo ignorato l'esistenza fino a quando non li incontriamo.
Chiedo se procede tutto bene, se secondo loro bisogna stringermi qualcosa. Che cosa ne so, a 30 anni mi è saltato di farmi forare il corpo per la prima volta, cercate di capire i miei timori da vecchia paranoica ora che ho i primi acciacchi.
Il tipo dietro al bancone mi ricorda Lou Reed in "Blue in the face"; mi rassicura con la sua voce da doppiatore di Lou Reed in "Blue in the face" che è tutto ok.
Da dentro il negozio guardo il mondo passare dietro la vetrina. Ogni passante, fuori, ha un percing, un orecchino, un tatuaggio: signore con le buste della spesa, ragazzi, anziani.
E' incredibile, questo tipo deve aver bucato un quartiere intero. Ecco cosa vuol dire quando hai un Zac sotto casa: è un momento, quasi quasi lo faccio. Zac!
E' così che sono rimasto fregato.
Ci fermiamo a mangiare un pezzo di pizza ad Altero. L'effetto pasta delle 4 am è passato.
Altero per chi non è di Bologna è una pizzeria in via Indipendenza; alcuni dicono sia storico e che faccia una buona pizza. Non lo so, io sono 3 anni e mezzo che sono qui, vi racconto ciò che sento, ovvero una serie di citazioni folk popolari. La pizza non è male: ecco, ora vi ho scritto qualcosa di mio.
In piazza Maggiore c'è Beppe Grillo. La gente è carica. E' la terza volta che mi capita di vederlo. Stavolta non l'ascolto con la massima attenzione. Evidentemente faccio parte della fascia di pubblico medio che non fa più caso alle esplosioni atomiche dopo due giorni che se parla.
Segue una cover band. Li detesto da seduto.
Io e Fab siamo per terra, in piazza. Prendiamo il sole finchè ce n'è.
Poi accade.
Dopo averlo salutato rimango da solo, ma non ho voglia di tornare a casa.
Osservo la mia bici, rifletto se slegarla e andar via. Invece la lascio lì ancora un pò. Vado ad una fermata di autobus in via Rizzoli ma non perchè debba prenderne uno, a meno che non abbia uno dei miei soliti schizzi improvvisi che in genere mi lanciano sopra tram, bus, treni e macchine di sconosciuti senza averlo pianificato fino a 5 secondi prima di farlo. Insomma, non ho mai sentito per intero la frase "Mind the gap".
No, stavolta sono calmo. Guardo la gente scendere e salire. Voglio intrattenermi.
Mi fermo all'angolo, c'è una vista migliore, una panoramica più ampia.
Sono fermo e aspetto che accada qualcosa, che un qualche pazzo mi porti ad essere, a fine giornata, in un posto a cui non avrei mai pensato.
Sono rimasto 20 minuti fermo ad attendere l'imprevisto.
Nel frattempo vedo gente passarmi davanti. Anime di cui non conosco i nomi. Anime indiane, sarde, francesi, pugliesi, donne ansiose, coppie punk, avvocati, autisti, turisti. Ricordi, fantasmi.
Siamo caramelle, siamo tante caramelle.
Quello è stato il mondo che mi è passato davanti restando fermo.
Com'è andata a finire la serata?
Bè, scoprendo un'altra fetta di mondo: saliamo in macchina di due sconosciuti (alla fine è successo, è più forte di me) e mi ritrovo in un locale assurdo dove il tappetino di benvenuto è stato una coppia sulle scale che si faceva un pompino.
E questo direi che è un lieto fine.
"Se rimani fermo in un punto vedrai tutto il mondo passarti davanti".
Non ho mai capito a pieno questa frase. Fino a ieri.
Bologna.
Mi sveglio alle 12 am. Non ho fame perchè l'ultima volta che ho mangiato erano le 4 am: un piatto di pasta con del sugo al basilico. Veramente buono. Forse perchè non l'ho cucinato io. Ma no, in cucina quando ho amore per il mondo me la cavo. Ora chietedemi perchè sono dimagrito.
"Vado alla Montagnola" mi fa il mio coinquilino.
E' una bella giornata Kain, vai a farti un giro. Magari troverai il sole di una positività radioattiva, l'UV ti farà bene. Hei, potresti riuscire a sorridere, sai. No, non posso, nevicherebbe e poi tutte ce l'avrebbero con me.
"Ok, mi metto due pantaloni puliti e vengo anche io".
La Montagnola, per chi non è di Bologna, è un posto dove in genere il sabato mattina c'è un enorme mercato all'aperto. Vestiario a poco prezzo, quadri adatti a pubs, camicie non avvitate, ciondoli, piantine.
Ora chiedetemi perchè non ci vado spesso.
Ieri però ci siamo avventurati alla ricerca di uno zaino in una sezione di questo mercato in cui non ero mai stato: la zona militare - anche se ne sapevo l'esistenza. Anfibi, camicie dell'esercito, zaini per fare pic nic in paludi. "Scusate, avete del filo spinato?"
L'occhio mi cade su un chiodo inglese; veramente bello.
140 euri: bene, ora lo osservo come un pezzo da museo.
Guardo il tipo dietro la cassa, mi chiedo se sia un ex militare - ora con la trippetta, se sia uno di quelli che mentre si apre una bottiglia di scotch su un divano illuminato da luci rosse marca Oliver Stone inizierebbe a chiacchierare melanconicamente sul Vietnam.
Torniamo al negozio di percing dove sono stato sabato scorso. Un nome adeguato per la sua attività: "Zac".
Mentre attendo ascolto la commessa e un cliente confrontarsi su un nuovo orecchino arrivato.
"E' meraviglioso, questo va forte. Sto aspettando che mi si allarghi il buco per passare a questo".
"L'ho puntato anche io. Una figata".
Non ho mai riflettuto sugli appassionati di piercing, a cosa devono provare per la loro passione.
E' il loro mondo, questo mondo.
Dunque, se questo è un altro mondo, ne segue che noi tutti in totale facciamo l'universo e a questo punto gli alieni esistono: coloro di cui abbiamo ignorato l'esistenza fino a quando non li incontriamo.
Chiedo se procede tutto bene, se secondo loro bisogna stringermi qualcosa. Che cosa ne so, a 30 anni mi è saltato di farmi forare il corpo per la prima volta, cercate di capire i miei timori da vecchia paranoica ora che ho i primi acciacchi.
Il tipo dietro al bancone mi ricorda Lou Reed in "Blue in the face"; mi rassicura con la sua voce da doppiatore di Lou Reed in "Blue in the face" che è tutto ok.
Da dentro il negozio guardo il mondo passare dietro la vetrina. Ogni passante, fuori, ha un percing, un orecchino, un tatuaggio: signore con le buste della spesa, ragazzi, anziani.
E' incredibile, questo tipo deve aver bucato un quartiere intero. Ecco cosa vuol dire quando hai un Zac sotto casa: è un momento, quasi quasi lo faccio. Zac!
E' così che sono rimasto fregato.
Ci fermiamo a mangiare un pezzo di pizza ad Altero. L'effetto pasta delle 4 am è passato.
Altero per chi non è di Bologna è una pizzeria in via Indipendenza; alcuni dicono sia storico e che faccia una buona pizza. Non lo so, io sono 3 anni e mezzo che sono qui, vi racconto ciò che sento, ovvero una serie di citazioni folk popolari. La pizza non è male: ecco, ora vi ho scritto qualcosa di mio.
In piazza Maggiore c'è Beppe Grillo. La gente è carica. E' la terza volta che mi capita di vederlo. Stavolta non l'ascolto con la massima attenzione. Evidentemente faccio parte della fascia di pubblico medio che non fa più caso alle esplosioni atomiche dopo due giorni che se parla.
Segue una cover band. Li detesto da seduto.
Io e Fab siamo per terra, in piazza. Prendiamo il sole finchè ce n'è.
Poi accade.
Dopo averlo salutato rimango da solo, ma non ho voglia di tornare a casa.
Osservo la mia bici, rifletto se slegarla e andar via. Invece la lascio lì ancora un pò. Vado ad una fermata di autobus in via Rizzoli ma non perchè debba prenderne uno, a meno che non abbia uno dei miei soliti schizzi improvvisi che in genere mi lanciano sopra tram, bus, treni e macchine di sconosciuti senza averlo pianificato fino a 5 secondi prima di farlo. Insomma, non ho mai sentito per intero la frase "Mind the gap".
No, stavolta sono calmo. Guardo la gente scendere e salire. Voglio intrattenermi.
Mi fermo all'angolo, c'è una vista migliore, una panoramica più ampia.
Sono fermo e aspetto che accada qualcosa, che un qualche pazzo mi porti ad essere, a fine giornata, in un posto a cui non avrei mai pensato.
Sono rimasto 20 minuti fermo ad attendere l'imprevisto.
Nel frattempo vedo gente passarmi davanti. Anime di cui non conosco i nomi. Anime indiane, sarde, francesi, pugliesi, donne ansiose, coppie punk, avvocati, autisti, turisti. Ricordi, fantasmi.
Siamo caramelle, siamo tante caramelle.
Quello è stato il mondo che mi è passato davanti restando fermo.
Com'è andata a finire la serata?
Bè, scoprendo un'altra fetta di mondo: saliamo in macchina di due sconosciuti (alla fine è successo, è più forte di me) e mi ritrovo in un locale assurdo dove il tappetino di benvenuto è stato una coppia sulle scale che si faceva un pompino.
E questo direi che è un lieto fine.
Messaggio del 08-05-2011 alle ore 17:07:17
l'importante è vederlo, c'è chi non vede niente altre al suo naso.
l'importante è vederlo, c'è chi non vede niente altre al suo naso.
Messaggio del 08-05-2011 alle ore 17:37:45
io nel frattempo ti faccio i complimenti per la scrittura..
io nel frattempo ti faccio i complimenti per la scrittura..
Messaggio del 09-05-2011 alle ore 08:39:28
Nuova reply all'argomento:
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