E non appena lasci la porta, qualcuno la spinge e devi frenarla con un movimento brusco,
altrimenti tutti ti vedranno semiseduta in aria con i pantaloni abbassati.
Messaggio del 22-09-2009 alle ore 17:25:23
monique ti nin pu sapè quand'è fregn a piscià all'apertoe se tira un po d'arietta che ti accarezza la capocchia...ahhhhhhhhhhhhhhhhh ------------ Editato da Faber il 22/09/2009 alle 17:28:11
Messaggio del 22-09-2009 alle ore 17:22:47
a voi uomini piace pisciare all'aperto perché non sapete fare centro.... manco ad un canestro di 2 metri figuriamoci al resto
Messaggio del 22-09-2009 alle ore 17:06:09
anima questa era la riproposizione di un post di samu, "la posizione", quindi nel correggerla mi è sfuggito qualcosa
Messaggio del 28-02-2008 alle ore 16:30:04
Quello che vi sto per copiaincollare (lo so ultimamente vi copioincollo un sacco di cose, poca fantasia la mia....lo so )....dicevo...anche quello che sto per copiaincollarvi oggi è tratto da una mail che mi hanno inviato
la fonte nn la conosco (nn so chi l'ha scritta...)
ma è uno spaccato di vita reale CLAMOROSO
Il grande segreto di tutti gli uomini rispetto ai bagni è che da
bambino tuo padre ti portava in bagno, alzava la tavolozza, e poi ti spiegava: "MAI, MAI sgrizzare
sulla tavolozza" e poi ti mostrava "lo sgrullamento" che consiste nello spupazzare il pisellino facendo attenzione a non sporcare la tavolozza.
"Lo sgrullamento" è una delle prime lezioni di vita di un bambino,
importantissima e necessaria, deve accompagnarci per il resto della
vita. Ma ancora oggi, da adulti, "lo sgrullamento" è terribilmente
difficile da eseguire alla perfezione. Quando
"devi andare" in un bagno pubblico, ti ritrovi con una coda di
uomini che ti fa pensare che dentro ci sia Angelina Jolie. Allora ti metti buono
ad aspettare, sorridendo amabilmente agli altri che aspettano anche
loro con le mani a smanettarsi perché la vescica mo scoppia. È la posizione ufficiale di "me
la sto facendo addosso".
Finalmente tocca a te, ma arriva sempre il papà con "il bambino
piccolo che non può più trattenersi" e ne approfittano per passare avanti
tutte e
due!
A quel punto controlli sotto le porte per vedere se ci sono gambe.
Sono tutti occupati. Finalmente se ne apre uno e ti butti addosso alla
persona che esce. Entri e ti accorgi che non c'è la chiave (non c'è mai);
non importa... Tornando alla
porta... dato che non c'è la chiave, devi tenerla con una mano, mentre con
l'altra ti abbassi i pantaloni e tiri fuori la belva impazzita... AAhhhhhh...
finalmente...
Istintivamenteti risali le mutande dentro di te pensi che non
succederebbe nulla ma la voce di tuo padre ti risuona in testa "non
risalirti mai le mutande senza aver prima sgrullato", così riscendi le mutande, ma
purtroppo un piccolo zampillo residuo ti ha già impantanato le mutande!!! Sei
fortunato se non ti ripassa i pantaloni di cotone. Effettuare "lo sgrullamento"
richiede grande concentrazione. Per allontanare dalla mente questa
disgrazia, cerchi il rotolo di carta igienica maaa, cavolo...! non ce
n'è...! (mai).
Allora preghi il cielo che la macchia non si veda altrimenti che figura!!!Ti giri intorno per cercare qualcosa,ma devi mollare la
porta, ci pensi su un attimo, ma non hai scelta. E non appena lasci la
porta, qualcuno la spinge e devi frenarla con un movimento brusco,
altrimenti tutti ti vedranno semiseduta in aria con i pantaloni abbassati.
NO!!
Allora urli "O-CCU-PA-TOOO!!!", continuando a spingere la porta con la mano
libera, e a quel punto dai per scontato che tutti quelli che aspettano fuori
abbiano sentito e adesso puoi lasciare la porta senza paura, nessuno oserà
aprirla di nuovo (in questo noi uomini ci rispettiamo molto) e ti rimetti a
cercare a qualcosa,anche un fazzoletto sfraffato nelle tasche dei pantaloni
utili in casi come questi, non si sa mai. In questo
preciso momento si spegne la luce automatica, ma in un cubicolo così
minuscolo non sarà tanto difficile trovare l'interruttore! Riaccendi la
luce con la mano del fazzoletto sfraffato, perché l'altra sostiene i pantaloni, conti i
secondi che ti restano per uscire di lì, sudando perché hai il piumino
che non sapevi dove appendere e perché in questi posti fa sempre un caldo
terribile.
Senza contare il bernoccolo causato dal colpo di porta, il sudore che ti scorre sulla fronte, lo schizzo sulle
mutande... il ricordo di tuo padre che sarebbe delusissimo se ti
vedesse così; perché il suo sgrullamento non ha mai toccato la tavolozza di un
bagno pubblico, perché davvero "non sai quante malattie potresti trasmettere
qui".
Ma la debacle non è finita... sei esausto, ti rivesti velocemente e soprattutto tiri lo
sciacquone!
Se non funziona preferiresti non uscire più da quel bagno, che vergogna!
Finalmente vai al lavandino. È tutto pieno di acqua ,non capisci come funziona
il
rubinetto con i sensori automatici e tocchi tutto finché riesci finalmente
a lavarti le mani ;l'asciugamani è così scarso che finisci per asciugarti le mani nei
pantaloni, perché non hai un altro fazzoletto sfraffato per questo! Esci
passando accanto a tutte gli altri uomini che ancora aspettano con le
gambe incrociate e in quei momenti non riesci a sorridere
spontaneamente,cosciente del fatto che hai passato un'eternità là dentro.
Sei fortunato se non esci con un pezzo di carta igienica attaccato alla
scarpa o peggio ancora con la cerniera abbassata! A me è capitato una
volta, e non sono l'unico a quanto ne so! Esci e vedi la tua ragazza che è
già uscita dal bagno da un pezzo e gli è rimasto perfino il tempo di
leggere “chi”,”oggi” e “novella duemila” mentre ti aspettava. "Perché ci hai messo tanto?" ti
chiede irritata.
"C'era molta coda" ti limiti a rispondere.
E questo è il motivo per cui noi uomini non andiamo in bagno in gruppo, perché altrimenti mentre ci si grulla insieme ne esci innaffiato.
**Questo è dedicato agli uomini di tutto il mondo che hanno usato un
*bagno pubblico e a voi donne, perché capiate come mai ci piace tanto pisciare all’aperto ***
*
chi vu fa centr
ha scit da lu cess con la patta mbuss
maestro
