La Piazza

martiri lancianesi del 6 ottobre
Messaggio del 06-10-2010 alle ore 10:08:38
dedico un piccolo ricordo a quei giovani che diedero cuore ed anima per un ideale di libertà nel 1943.
Quella fu una pagina gloriosa della nostra città che portò al nostro gonfalone la medaglia d'oro. Non sto qui a ripetere quale è l'importanza di quella medaglia ma vi dico solamente che quando capita che sfilino in qualche manifestazione i gonfaloni abruzzesi il nostro gonfalone viene sempre posizionato in prima posizione e di seguito vengono gli altri (Chieti, Pescara, L'Aquila, Teramo, ecc...)
Messaggio del 06-10-2010 alle ore 10:13:37

ma non capisco tutt si filonari in giro per i bar del centro :sd:
Messaggio del 06-10-2010 alle ore 10:29:53
« DA QUESTO PIAZZALE

IL 6 OTTOBRE 1943

LA GIOVENTU' LANCIANESE

IMPUGNATE LE ARMI

COLPIVA IL TEDESCO INVASORE

E RIAFFERMAVA COL MARTIRIO

IL SUO ANELITO ALLA LIBERTA'

LA SUA FEDE

NELLA PATRIA IMMORTALE
6 OTTOBRE 1944 »

Messaggio del 06-10-2010 alle ore 11:53:12

Nei giorni 5 e 6 ottobre 1943 la città di Lanciano insorse contro i tedeschi: nello scontro trovarono la morte 47 tedeschi, tra cui ufficiali e militari di truppa, e 23 lancianesi, 11 in combattimento e 12 per rappresaglia.

La rivolta di Lanciano rappresentò l'evento finale dell'organizzazione resistenziale lancianese che riuniva varie componenti: gli ex prigionieri di guerra jugoslavi (che fuggirono con un'operazione gestita dall'OSS prima della rivolta), la componente comunista rappresentata da Mario Bellisario, gli ufficiali del regio esercito e gli esponenti dei movimenti politici non comunisti. Lo scontro ebbe inizio la sera del 5, quando alcuni partigiani sbarrarono la strada di circonvallazione in contrada Pozzo Bagnaro, ferendo alcuni tedeschi ed incendiando i loro veicoli. Durante la notte i tedeschi catturarono il principale autore di questa impresa, il partigiano Trentino La Barba, che fu sottoposto ad interrogatorio e torturato. Ma a nulla valsero le torture: il giovane con straordinario coraggio decise di non parlare e non rivelò il nome dei capi del Movimento Insurrezionale lancianese, che aveva organizzato l'azione antitedesca e del quale egli stesso faceva parte. La mattina seguente i tedeschi portarono il giovane in Viale Cappuccini e lo legarono ad un albero, per mostrare a tutti i suoi concittadini le torture a cui il partigiano veniva sottoposto: Trentino La Barba venne accecato e poi ucciso a colpi di pistola.

Intanto, la notte del 5, gli altri partigiani, consapevoli che l'azione antitedesca avrebbe indotto i nemici ad un'azione di rappresaglia, si radunarono, dopo essersi procurati armi presso la Caserma della Milizia e dei Carabinieri e presso la Guardia di Finanza, e prepararono una nuova azione. Essa fu organizzata dal Generale Mercadante e da Di Menno Di Bucchianico Amerigo, Avvento Montesano, dal Dott. Carlo Shönheim e da altri giovani ufficiali lancianesi.

La mattina i partigiani lancianesi, pronti a combattere, occuparono le zone intorno alle Torri Montanare, il Viale Silvio Spaventa, la Caserma S.Chiaradella Milizia, il Torrione delle Monache, e sbarrarono Viale Cappuccini.

Alle 8.00 ebbero inizio i primi scontri ed i partigiani riuscirono a tenere le posizioni fino al pomeriggio, quando giunsero rinforzi ai tedeschi che, quindi, riuscirono ad avere la meglio.

Seguì una spietata rappresaglia tedesca: i tedeschi incendiarono gran parte di Corso Trento e Trieste, distruggendo i più forniti negozi ed anche molte case civili.

Molti furono i lancianesi uccisi.

Si assistette in quei giorni ad un grande esempio di coraggio, dimostrato non soltanto dai giovani e valorosi partigiani, ma anche dalle loro famiglie.


Nei giorni seguenti il popolo lancianese scelse la strada dell'ostruzionismo e del sabotaggio: i giovani si sottrassero al lavoro obbligatorio e presero la via della montagna. Molti aderirono alla Brigata Maiella che in quei giorni si stava formando.

Il 6 ottobre 1944, un anno dopo questi avvenimenti, l'On. Avv. Giuseppe Spataro, delegato del Governo, conferì la Medaglia d'Oro alla città di Lanciano, ponendo, sul luogo dell'azione, la seguente lapide:

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IL 6 OTTOBRE 1943

LA GIOVENTU' LANCIANESE

IMPUGNATE LE ARMI

COLPIVA IL TEDESCO INVASORE

E

RIAFFERMAVA COL MARTIRIO

IL SUO ANELITO ALLA LIBERTA'

LA SUA FEDE

NELLA PATRIA IMMORTALE

6 OTTOBRE 1944 »


Partigiani lancianesi caduti in combattimento [modifica]
Bianco Vincenzo
Calabrò Giovanni
Castiglione Giuseppe
Cuonzo Achille
Giangiulio Adamo
Marsilio Giuseppe
Rosato Guido
Stella Raffaele
Decorati [modifica]
Medaglie d'oro al Valor militare


Trentino La Barba
con la seguente motivazione:

« Nobilissima tempra di patriota, si votava fra i primi con purissima fede e straordinario coraggio alla lotta armata contro l'aggressore nazi-fascista. Sfuggito dalla prigionia in Germania e rientrato in Lanciano, aderiva con entusiasmo al Movimento Insurrezionale Lancianese. Durante un'azione di sabotaggio che aveva procurato gravi danni al nemico, dopo aver brillantemente dimostrato coraggio e personale valore, veniva catturato. Sottoposto ad estenuanti interrogatori e torture, non rivelava i nomi dei capi del movimento, chiudendosi in generoso mutismo. Il suo fiero contegno esasperava gli aguzzini che barbaramente gli strappavano gli occhi prima di trucidarlo. Eroico e luminoso esempio di virtù militare e di assoluta dedizione alla Patria. »


Medaglie d'argento al Valor militare


Falcone Remo
Trozzi Nicolino
I lancianesi caduti per rappresaglia [modifica]
Auricchio Maria
Cicchitti Gilberto
Cioppi Luigi
De Chellis Giovanni
Di Campli Gaetano
Iacobitti Giuseppe
Manzitti Dora
Orfeo Giuseppe
Piccirilli F. Paolo
Salerno Leopoldo
Sammaciccia Pierino
Trozzi Camillo

Messaggio del 06-10-2010 alle ore 12:01:41
idoli!!!
Messaggio del 06-10-2010 alle ore 13:47:08
Messaggio del 06-10-2010 alle ore 14:58:40
Mitici eroi che hanno permesso con il loro sacrificio, l elezione "molti anni dopo" di parlamentari come BORGHEZIO......
Messaggio del 06-10-2010 alle ore 16:41:07

[Falcone Remo
Trozzi Nicolino
I lancianesi caduti per rappresaglia [modifica]
Auricchio Maria
Cicchitti Gilberto
Cioppi Luigi
De Chellis Giovanni
Di Campli Gaetano
Iacobitti Giuseppe
Manzitti Dora
Orfeo Giuseppe
Piccirilli F. Paolo
Salerno Leopoldo
Sammaciccia Pierino
Trozzi Camillo/quote]


La storia non bisogna dimenticarla mai!!!!! se vogliamo che fatti come questi non accadano più.
Eterno riposo a loro tutti.

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