Messaggio del 27-09-2012 alle ore 15:23:01
Hai perfettamente ragione, ma allo stesso tempo, visto che il paese italia è costellato da zozzoni, poco cambierebbe... In poche parole, puoi offrire un servizio bello e preciso, ma in quanti lo metteranno in pratica?
La speranza è l'ultima a morire, ci mancherebbe, ma la bestia si conosce ormai da secoli!!!
Messaggio del 27-09-2012 alle ore 13:00:19
Mk22, per pensare una cosa del genere non ci vuole un cervellone ma un po' di senso pratico... ed è molto diverso! Ed è per quello che mi incazzo! Se ci sono arrivato io, che cervellone non sono, allora pretendo che i nostri rappresentanti ci arrivino prima di me, dato che sono pagati proprio per quello! O no?
Messaggio del 26-09-2012 alle ore 15:43:46
Io l'ho sempre pensato, ma il punto è che la raccolta differenziata si fa per far star zitti gli ambientalisti, non per riciclare seriamente.
Messaggio del 26-09-2012 alle ore 11:06:00
le idee geniali sono sempre quelle che una volta che te le spiegano dici "ma è ovvio!" ma che tu,però, non avevi pensato!!
bravo mister home (e bravi tutti quelli che già lo avevano pensato sto fatto! )
Messaggio del 25-09-2012 alle ore 20:29:35
Dunque, quando è iniziata la raccolta differenziata porta a porta mi hanno consegnato un libricino con tutte le istruzioni per conferire correttamente i rifiuti negli appositi mastelli. Una ventina di pagine, compreso glossario ed indice alfabetico.
E allora ho pensato: siamo veramente in mano ad un branco di deficienti che non sa nemmeno infilarsi un dito nel culo!
Fanno colazioni di lavoro, cene di lavoro, simposi, convegni, riunioni, commissioni, fanculazioni e quant'altro... e non ancora riescono a concepire che basterebbe emanare una semplice direttiva che imponga ai produttori di qualsiasi tipo di merce di esporre un simboletto che esplichi dove buttare il contenitore, il contenuto ed il coperchio! Alla fine dei conti sono 5 i colori: blu(vetro); verde (secco residuo); giallo (multimateriale); bianco (carta); marrone (umido).
Visto che lavoro in ambito industriale e che di macchine di confezionamento (packaging... fa più figo!) ne ho realizzata qualcuna, vi posso assicurare che di Direttive se ne devono rispettare una MAREAAAAAA!! E, vi ri-assicuro, che stampare sull'etichetta un simboletto, in mezzo alle tante stronzate che si stampano, è tecnicamente una modifica insignificante!!!
Mi chiedo: perché io consumatore mi devo porre il problema di capire con che tipo di materiale ho a che fare? Mi sembra plastica e allora lo butto nel multimateriale... ma in realtà era tecnopolimero e quindi andava al residuo secco! Adesso chi glielo spiega alla nonna che non tutte le plastiche sono proprio... plastiche? La tecnologia avanza e i materiali si evolvono! Non devo prendere una laurea in chimica per capire dove buttare una barbie!
Boh, a me sembra tanto semplice...