La Piazza
tuttobene/storiella
Messaggio del 27-10-2008 alle ore 19:53:44
Mi ha fatto ridere di gusto... il tipo è in gamba
Mi ha fatto ridere di gusto... il tipo è in gamba

Messaggio del 27-10-2008 alle ore 19:30:03
Tuttobene
entra in casa e butta la cicca nel portaombrelli che ha rubato in ufficio. con una traiettoria a parabola molto stretta centra con le chiavi il portaoggetti a forma di gallina che si era costruito con il das poggiato sul tavolino dietro al divano. la palla 9 del portachiavi trancia di netto la testa del pennuto facendolo riflettere sul fatto che la consistenza rocciosa di quel materiale una volta asciugato in realtà non è che un'illusione.
pensa che dopo la rana Waldo, il cane Pucci, il coccodrillo Nutellino, il canguro Melvin e la gallina Candice è il caso di dar vita all'ornitorinco Walfred.
si dirige verso il cucinotto. accende la luce e saluta la piantina grassa.
apre il frigo. ne trae l'ultima bottiglia. un sessantasei tutto italiano dove l'etichetta non è nientaltro che un comunissimo esempio di metabirra. come il cinema nel cinema o la letteratura nella letteratura. qui, abbiamo uno che beve la birra mentre tu bevi la birra. la stappa con l'accendino bic. non ha idea di dove vada a finire il tappo.
da un'occhiata all'orologio da parete. fa l'una e otto da un paio d'anni. guarda il flickflack che ha al polso sinistro e sia Flick sia Flack dicono che potrebbe essere anche l'ora di cena.
in dispensa abbiamo solamente un po' di Ruote griffate Barilla. scelta obbligata pasta al sugo: ha comprato i pomodorini ieri.
le Ruote sono state un'errore.
spalanca le ante sotto al mobile del lavello. ci ficca la testa dentro poi ne esce con una pentola grande ed una padella. riempie la pentola d'acqua ed inonda il fondo della padella di olio extravvì. poi accende i fuochi del putagè.
affetta uno scalogno e lo butta a soffriggere nell'olio. nel frattempo si adopera per tagliare in quarti una giusta quantità di pomodorini.
lascia che lo scalogno si prenda il suo tempo mentre scalda un po' di caramello e lo sbriciola nella metà di un guscio di noce di cocco sopra un letto di tabacco philipmorris giallo. fa una mista decente. ricava un filtro da un vecchio biglietto del tram, tira fuori una rizlargento lunga e va a controllare il soffritto. lascia decidere ai pomodorini il momento. poi si rompre i coglioni e li tuffa in padella a consumare. prende un appunto mentale: aggiustare a caso di sale.
rolla il suo joint a bandierina. nel frattempo, cerca di indovinare a che punto è l'aqua.
si butta sul divano e incendia il cannone che gli prende subito una brutta piega a cucchiaino, cosa che lo fa incazzare alquanto. si gira. raccoglie la testa tozza e col beccuccio rossofragola di Candice e se la rigira tra le mani. pensa che forse si possa riattaccarla... ma la prospettiva di tenere le chiavi in un ornitorinco è troppo allettante.
appena il thc comincia a stupefarlo si alza dal divano e va a girare col cucchiaio di legno il sugo. assaggia. un pochino dolce.
intanto l'acqua non da segni d-vita.
procede verso il divano plasmando il das con la mente. Walfred dovrà essere un ornitorinco paffuto, pensa. con una palla sgonfia da tennis tira una bella mina verso la tele beccando in pieno il pulsantino d'accensione. la tivvì si accende il pulsantino salta. telecomando e televideo. vede che la Gobba nonostante tutto viene ancora accomunata alle squadre di A in modo alquanto gatto e pardiano. deluso come una puttana si rialza e va verso il sugo. si lancia dietro il telecomando che clamorosamente manca il divano e fa scempio del corpo già orribilmente mutilato della gallina. resta sfigurato comunque anche l'aggeggio, che perde pile e configurazione. definitivamente. lo guarda sconsolato e prega per la pennuta, ormai e senza scampo ex regina della casa.
dall'acqua ancora nessuna nuova.
dai pomodorini invece sì.
si sente leggermente asincrono e spegne il fuoco girando la manopolina bianca.
si occupa dei primi soccorsi al comando a distanza dell'apparecchio televisivo. reinserisce le pile, ricompatta il guscio di plastica e prova ad accedere all'internet passivo barra primitivo rappresentato dal televideo (che diciamocelo, è ancora una gran cosa). tutto bene. funziona. una volta sola, però. il crepuscolo degli dei.
si incaponisce a pigiare tastini ben sapendo che ormai è andata. poi si dedica alla manutenzione del tasto ON/OFF irrimediabilmente compromesso. si ritrova la pallagialla pelosa tra i coglioni. fa per darle un calcio, la manca clamorosamente e il suo piede nudo si frange come un'onda sugli scogli contro lo spigolo del mobiletto della ti-vu. lacerato dal dolore bestemmia perbenino con gli occhi lucidi ma tuttosommato ancora virile.
raccatta il tasto perduto ma non c'è niente da fare: pure lui è andato. ma essendo lui un rappresentante della razza dominante non si da per vinto. e così ci perde un mucchio di tempo finendo per percorrere a ritroso la scala evolutiva. da buona scimmia incazzosa prede a pugni una televisione stizzita.
ed è allora che scopre nell'ordine...
uno: Flick e Flack lo hanno spudoratamente aggirato. il televideo dice 17:23. i due figli di puttana al suo polso dicono 8:15. il televideo non mente. e due teste di cazzo coi capelli sparati non sono troppo credibili.
due: i pomodorini stanno bruciando. evidentemente anche le manopoline dei fornelli hanno cospirato contro di lui scambiandosi di posto
tre: il portaombrelli non era evidentemente vuoto. tant'è che al suo interno un ombrello da borsetta, minuscolo e rosa, si è dato alle fiamme con la complicità della sigaretta lachistraic.
corre ai ripari.
prende l'acqua appena tiepida e la butta nel portaombrelli e già che c'è gli manda dietro anche il sugo rovinato.
poi prende i resti della gallina e li tuffa nel pantano che nel frattempo ha preso un colore mestruale. fanno la stessa fine l'orologio superfacile ma inaffidabile, quello da parete, la palla fonte della futura collera degli dei e il telecomando. il tastino onoff fa pluch e affonda per poi riaffiorare. se solo ci stesse anche la tv...
in preda alla depressione caspica va a farsi una funerea cacata.
cavolo la potevo scrivere io , invece l'ha scritta un tipo sul suo blog.
Tuttobene
entra in casa e butta la cicca nel portaombrelli che ha rubato in ufficio. con una traiettoria a parabola molto stretta centra con le chiavi il portaoggetti a forma di gallina che si era costruito con il das poggiato sul tavolino dietro al divano. la palla 9 del portachiavi trancia di netto la testa del pennuto facendolo riflettere sul fatto che la consistenza rocciosa di quel materiale una volta asciugato in realtà non è che un'illusione.
pensa che dopo la rana Waldo, il cane Pucci, il coccodrillo Nutellino, il canguro Melvin e la gallina Candice è il caso di dar vita all'ornitorinco Walfred.
si dirige verso il cucinotto. accende la luce e saluta la piantina grassa.
apre il frigo. ne trae l'ultima bottiglia. un sessantasei tutto italiano dove l'etichetta non è nientaltro che un comunissimo esempio di metabirra. come il cinema nel cinema o la letteratura nella letteratura. qui, abbiamo uno che beve la birra mentre tu bevi la birra. la stappa con l'accendino bic. non ha idea di dove vada a finire il tappo.
da un'occhiata all'orologio da parete. fa l'una e otto da un paio d'anni. guarda il flickflack che ha al polso sinistro e sia Flick sia Flack dicono che potrebbe essere anche l'ora di cena.
in dispensa abbiamo solamente un po' di Ruote griffate Barilla. scelta obbligata pasta al sugo: ha comprato i pomodorini ieri.
le Ruote sono state un'errore.
spalanca le ante sotto al mobile del lavello. ci ficca la testa dentro poi ne esce con una pentola grande ed una padella. riempie la pentola d'acqua ed inonda il fondo della padella di olio extravvì. poi accende i fuochi del putagè.
affetta uno scalogno e lo butta a soffriggere nell'olio. nel frattempo si adopera per tagliare in quarti una giusta quantità di pomodorini.
lascia che lo scalogno si prenda il suo tempo mentre scalda un po' di caramello e lo sbriciola nella metà di un guscio di noce di cocco sopra un letto di tabacco philipmorris giallo. fa una mista decente. ricava un filtro da un vecchio biglietto del tram, tira fuori una rizlargento lunga e va a controllare il soffritto. lascia decidere ai pomodorini il momento. poi si rompre i coglioni e li tuffa in padella a consumare. prende un appunto mentale: aggiustare a caso di sale.
rolla il suo joint a bandierina. nel frattempo, cerca di indovinare a che punto è l'aqua.
si butta sul divano e incendia il cannone che gli prende subito una brutta piega a cucchiaino, cosa che lo fa incazzare alquanto. si gira. raccoglie la testa tozza e col beccuccio rossofragola di Candice e se la rigira tra le mani. pensa che forse si possa riattaccarla... ma la prospettiva di tenere le chiavi in un ornitorinco è troppo allettante.
appena il thc comincia a stupefarlo si alza dal divano e va a girare col cucchiaio di legno il sugo. assaggia. un pochino dolce.
intanto l'acqua non da segni d-vita.
procede verso il divano plasmando il das con la mente. Walfred dovrà essere un ornitorinco paffuto, pensa. con una palla sgonfia da tennis tira una bella mina verso la tele beccando in pieno il pulsantino d'accensione. la tivvì si accende il pulsantino salta. telecomando e televideo. vede che la Gobba nonostante tutto viene ancora accomunata alle squadre di A in modo alquanto gatto e pardiano. deluso come una puttana si rialza e va verso il sugo. si lancia dietro il telecomando che clamorosamente manca il divano e fa scempio del corpo già orribilmente mutilato della gallina. resta sfigurato comunque anche l'aggeggio, che perde pile e configurazione. definitivamente. lo guarda sconsolato e prega per la pennuta, ormai e senza scampo ex regina della casa.
dall'acqua ancora nessuna nuova.
dai pomodorini invece sì.
si sente leggermente asincrono e spegne il fuoco girando la manopolina bianca.
si occupa dei primi soccorsi al comando a distanza dell'apparecchio televisivo. reinserisce le pile, ricompatta il guscio di plastica e prova ad accedere all'internet passivo barra primitivo rappresentato dal televideo (che diciamocelo, è ancora una gran cosa). tutto bene. funziona. una volta sola, però. il crepuscolo degli dei.
si incaponisce a pigiare tastini ben sapendo che ormai è andata. poi si dedica alla manutenzione del tasto ON/OFF irrimediabilmente compromesso. si ritrova la pallagialla pelosa tra i coglioni. fa per darle un calcio, la manca clamorosamente e il suo piede nudo si frange come un'onda sugli scogli contro lo spigolo del mobiletto della ti-vu. lacerato dal dolore bestemmia perbenino con gli occhi lucidi ma tuttosommato ancora virile.
raccatta il tasto perduto ma non c'è niente da fare: pure lui è andato. ma essendo lui un rappresentante della razza dominante non si da per vinto. e così ci perde un mucchio di tempo finendo per percorrere a ritroso la scala evolutiva. da buona scimmia incazzosa prede a pugni una televisione stizzita.
ed è allora che scopre nell'ordine...
uno: Flick e Flack lo hanno spudoratamente aggirato. il televideo dice 17:23. i due figli di puttana al suo polso dicono 8:15. il televideo non mente. e due teste di cazzo coi capelli sparati non sono troppo credibili.
due: i pomodorini stanno bruciando. evidentemente anche le manopoline dei fornelli hanno cospirato contro di lui scambiandosi di posto
tre: il portaombrelli non era evidentemente vuoto. tant'è che al suo interno un ombrello da borsetta, minuscolo e rosa, si è dato alle fiamme con la complicità della sigaretta lachistraic.
corre ai ripari.
prende l'acqua appena tiepida e la butta nel portaombrelli e già che c'è gli manda dietro anche il sugo rovinato.
poi prende i resti della gallina e li tuffa nel pantano che nel frattempo ha preso un colore mestruale. fanno la stessa fine l'orologio superfacile ma inaffidabile, quello da parete, la palla fonte della futura collera degli dei e il telecomando. il tastino onoff fa pluch e affonda per poi riaffiorare. se solo ci stesse anche la tv...
in preda alla depressione caspica va a farsi una funerea cacata.
cavolo la potevo scrivere io , invece l'ha scritta un tipo sul suo blog.
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