La Piazza

Una storia importante
Messaggio del 13-06-2009 alle ore 13:37:21
ah credevo si parlasse di integrazione
Messaggio del 13-06-2009 alle ore 12:06:04
C'è solo una differenza, fondamentale però, ed è la differenza che passa tra essere nominati ed essere eletti.
Messaggio del 13-06-2009 alle ore 12:00:30
e fanno grossi grossi affari.
Messaggio del 13-06-2009 alle ore 12:00:10
ovviamente tra le persone di entrambe le nazioni che siano degne di questo nome,
la feccia italiana e quella rumena non hanno bisogno di integrazione

si capiscono già alla perfezione, sono culo e camicia.
Messaggio del 13-06-2009 alle ore 11:52:32

per studiare forme di integrazione tra i due popoli e le due culture



Messaggio del 13-06-2009 alle ore 09:43:54
lo stesso per ramona badescu nominata dal sindaco alemanno "Consigliere per i Rapporti con la Comunità Rumena" per studiare forme di integrazione tra i due popoli e le due culture e compiendo un lavoro di mediazione fra il Campidoglio e il governo di Bucarest. L'incarico è svolto a titolo gratuito.
Messaggio del 13-06-2009 alle ore 00:01:38
Messaggio del 11-06-2009 alle ore 17:24:45
up,
che c'è bisogno di buoni esempi, per noi e per gli altri.
Messaggio del 11-06-2009 alle ore 15:27:52

da IL MESSAGGERO di ELENA CERAVOLO
«Chi se non io?». Chi se non Leontina Ionescu può parlare con autorità di integrazione a Marcellina, un paese di 7.000 anime (di cui 1.150 stranieri) vicino Guidonia, dove 159 elettori l'hanno chiamata a sedersi in Consiglio comunale, unica romena in tutta Italia. La sua “civica”, Mondi Nuovi, ha stravinto consegnando la poltrona di sindaco ad un pediatra, Alfredo Ricci. «Io sono la dimostrazione che l'integrazione vera è possibile», diceva ieri guardando con orgoglio la sua famiglia: il marito Angelo Paoloni sposato a 26 anni, 25 anni fa dopo che era rimasto vedovo con due figli Aldo e Simone, oggi di 43 e 41 anni. Il terzo figlio, Pierluigi, è nato dal loro matrimonio e ora si sono aggiunti due nipotini. Leontina Ionescu, però, conosce anche l'altra faccia dell'immigrazione, quella più dura. Da dieci anni lavora come perito interprete per il tribunale di Tivoli. E' stata sempre lei a tradurre parola per parola gli interrogatori per i fatti più gravi che nella zona hanno coinvolto suoi connazionali. Ed è stato proprio dopo il feroce stupro di Guidonia che dentro le è scattata una molla: quella di fare ancora di più. «Sentire quelle confessioni in quei giorni - racconta - mi ha ferita nel profondo come romena, come donna, come mamma. Ascoltavo quel loro raccontare distaccato e non riconoscevo la mia gente: il rispetto, la voglia di lavorare, la serietà. Finito il mio lavoro sono tornata a casa da sola in auto, ho pianto tutto il tempo. E mi dicevo che bisognava trovare i modi giusti per reagire a quello che stava succedendo».
Da una parte l'orrore dello stupro e dall'altra l'odio scatenato contro tutti i romeni, senza distinzione. «Ero in caserma mentre li portavano via tra la folla inferocita - racconta - , pensavo a quella povera ragazza sapendo cosa le avevano fatto e sentivo quello che urlava la gente. Avevo i brividi. Non si può spiegare quello che si prova».
Marcellina ha premiato la scelta di Leontina. I voti non sono arrivati solo dai connazionali, ma anche da tanti italiani che in 25 anni l'hanno sempre apprezzata. Fino al paradosso: «Mio marito - sorride - non si presenta con il suo nome, dice "sono il marito di Leontina"». C'è, infatti, un'altra immagine della gente italiana. Quella che ha assistito ai suoi comizi con le lacrime agli occhi per la commozione e quella che ha festeggiato in piazza l'altra sera fianco a fianco con i romeni che sventolavano bandierine del loro paese. «Ho sempre ricordato - spiega la consigliera che a Marcellina è arrivata direttamente da Bucarest dopo gli studi al liceo di filologia e storia - la splendida accoglienza che ho avuto in questo paese. Ai romeni che non bisogna forzare i tempi, bisogna continuare in punta di piedi. Ormai le porte ci sono state aperte. Diritti e doveri e rispetto delle tradizioni della comunità locale devono andare di pari passo».
Primo impegno da consigliere: istituire uno sportello in Comune dedicato a tutti gli stranieri, per informazioni, per i documenti e per il sostegno sociale.
Col tempo pensa di mettere su anche un ufficio per la traduzione dei certificati romeni e anche un parco per i bambini del paese nel segno dell'integrazione. I primi giorni, però, li ha passati a concedere interviste a giornali e tv del suo paese d'origine che sono arrivati fino a Marcellina per raccontare la sua storia.



Una bella storia e anche una bella immagine



Il nostro paese avrebbe bisogno di più persone, famiglie e storie come questa.

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