La Piazza

Una volta......
Messaggio del 23-05-2011 alle ore 17:39:01
ah ok!!!
Messaggio del 23-05-2011 alle ore 17:35:35
magari il progetto per la tangenziale di lanciano passante attorno a tutte le contrade sta promessa non l'ha fatta ancora nessuno in sti mesi..???
Messaggio del 23-05-2011 alle ore 17:32:11
che ne so qualche polletto amadori sempre ci sta in giro no..??
Messaggio del 23-05-2011 alle ore 17:24:35
sci Giuà, ma se va così male male....chi se l'avessa accatta le terre di nonnò te???!!!! per farci che??
Messaggio del 23-05-2011 alle ore 17:08:42
Mio nonno ha un'azienda agricola..olio e uva..male male..ormai non ci si guadagna un cazzo..l'unica fortuna sono i terreni..fortuna nel senso che male che va si vende tutto..io parlavo di un'agricoltura di sussistenza perchè da solo dv vai
Messaggio del 23-05-2011 alle ore 16:51:17

PlutocraziaDa Wikipedia, l'enciclopedia libera.Vai a: navigazione, cerca
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Il termine plutocrazia (dal greco πλουτοκρατία, "πλούτος", ricchezza, e κρατείν "krateìn" potere) indica il predominio nella vita pubblica di individui o gruppi finanziari che, grazie all'ampia disponibilità di capitali, sono in grado d'influenzare in maniera determinante gli indirizzi politici dei rispettivi governi.

Il termine fu usato in senso dispregiativo, da Mussolini, per indicare le potenze industrialmente avanzate: Gran Bretagna, Stati Uniti, Francia, soggiogate all'usurocrazia di banchieri internazionali.

[modifica] Cenni storiciPlutocrazia ha acquisito col tempo un'accezione di faziosità e di moralità contrapposte. Alcune massonerie ed alcuni partiti socialisti-dirigisti ritenendo che alcune aziende di utilità pubblica, nazionale o strategica per le loro finalità elettorali, o per controllare il mercato e l'occupazione, dovessero essere dirette da loro esponenti politici, idealisti, ma con l'intento di impedire il formarsi di un capitalismo indipendente dalla loro politica e dalle istituzioni.[senza fonte]

Un esempio di legge orientata alla determinazione ed istituzione della plutocrazia, in forma palese ed ufficiale costituzionalizzata è lo spoilt system: letteralmente "sistema-bottino" consente a chi vince le elezioni di presidiare tutti gli ambiti istituzionali, della società civile e di mercato.

In Italia il sistema plutocratico si applica nelle relazioni tra Banca d'Italia e nel network delle Camere di Commercio, dell'Industria, dell'Artigianato e dell'Agricoltura (CCIAA)

Difatti la Banca Centrale d'Italia, a seguito dell'entrata della Repubblica Italiana nell'Unione Europea e l'istituzione della Banca Centrale Europea (BCE), ebbe diverse mutazioni, fino ad aprirsi a capitali privati ed ad aziende (plutocratiche), ossia banche italiane e società partecipate da istituti bancari privati italiani e nazionalisti.

Nel caso inerente alla formazione del direttivo delle CCIAA c'è da far notare che detti rappresentati sono nominati dalle giunte regionali di pertinenza, previa consultazione con le massime associazioni di imprese ed imprenditori, in genere "apparentate" durante precedente campagna elettorale.

Altro caso di utilizzo e determinazione del sistema plutocratico lo si riscontra, in Italia, in seno al Cnel, l'organo avente funzioni anche di centro studi, volto a dar visibilità ed a promuovere l'economia di mercato e del lavoro, composto - difatti - da associazioni della società civile e rappresentanti l'imprenditoria accreditata.

In genere, nel linguaggio politico, il termine viene assimilato a quello di "partitocrazia", ritenendo da parte di chi lo pronuncia che - a seguito dell'avvento del bipolarismo, prima, e del bipartitismo, dopo - le due principali coalizioni si siano poste in modo autoreferenziali verso se stesse ed ognuna verso l'altra, in modo che questi partiti (ed i loro plutocrati) si possano spartire il potere economico e politico, controllare il mercato ed i mass-media.

Il termine, talvolta con qualche variante (es. "plutomassonico", "plutomassocomplottistico") viene spesso usato da partiti e movimenti politici di origine civica e/o apolitica, per rivendicare pari condizioni durante la campagna elettorale (par condicio) oppure per denunciare brogli avvenuti a loro danno, oppure la non-applicazione di leggi referendarie, democraticamente

Messaggio del 23-05-2011 alle ore 16:45:58
il mondo e' in mano alle lobbyes.................ormai e' stato gia' tutto deciso, fra' cinque, massimo dieci anni il mondo occidentale diventera' terra di sfruttati.......come il sud est asiatico
Messaggio del 23-05-2011 alle ore 16:40:58
L'anno prox toglieranno anche i contributi x le piante di ulivo..meglio la monnezza dagli altri paesi che non il doc italiano.così come il latte,i formaggi,la cioccolata,il vino ecc. LA comunità europea è una spa dove l'italia è stata fatta fuori e lo dimostrano le tante aziende alimentari passate agli stranieri e la GDO che è quasi tutta francese
Messaggio del 23-05-2011 alle ore 15:58:12
Più che economisti io direi finanzieri e speculatori sui future e derivati sui prodotti agricoli! Quelli si che vanno aboliti!
Messaggio del 23-05-2011 alle ore 15:26:34
Tutti quei farabutti legalizzati....penso che hai capito
Messaggio del 23-05-2011 alle ore 15:12:18
Albertò ma cosa intendi per economisti?
Messaggio del 23-05-2011 alle ore 15:09:02
Atè,solo grandi aziende agricole o cooperative riescono a fare utili ed è anche da vedere se ci guadagnano bene oppure tacca,tacca
La verità è che gli economisti hanno messo in ginocchio i contadini e la povera gente,in tutto il mondo.
Messaggio del 23-05-2011 alle ore 14:47:16

Quest'anno mio padre per gli ulivi ha speso oltre 900 euro,se andavo al frantoio con 600 euro mi compravo l'olio bello e fatto e mi avanzavano pure 300 euro,ditemi voi se conviene!


Albertò, questo permettimi credo sia normale e anche "giusto" nel senso che tuo padre, correggimi se sbaglio, non è un agricoltore di professioni. Indi per cui i costi di approvvigionamento prima e gestione poi (soprattutto) sono più alti di chi fa questo mestiere di professione, e non soltanto per una questione di economia di scala.

ma a me pare che con l'agricoltura parecchia gente c'ha rimesso l'osso del capocollo.


Dipende Jeeg, e tanto, da come si impresa nell'agricoltura perchè parimenti ai vostri esempi, io potrei citarvene ondate ed ondate di aziende agricole che, gestite in maniera imprenditoriale, non solo fanno utili ma ne fanno davvero tanti.

Messaggio del 23-05-2011 alle ore 13:56:57
La rovina del mondo sono gli economisti,tirano sempre sul prezzo,sono peggio degli sciacalli.

Quest'anno mio padre per gli ulivi ha speso oltre 900 euro,se andavo al frantoio con 600 euro mi compravo l'olio bello e fatto e mi avanzavano pure 300 euro,ditemi voi se conviene!
Messaggio del 23-05-2011 alle ore 13:16:25
scusate a Fossacesia ci sono tante aziende agricole che hanno il posto di vendita, io compro sempre a loro, sono prodotti appena raccolti e lavorano intere famiglie e lavorano solo di quello.
Messaggio del 23-05-2011 alle ore 13:11:48
non sono contadino e non ho campagna, ma penso che la fatija in campagna è sempre la stessa e non è vero che non c'è chi non vuole più lavorarla
ma tenne pure arraggion a ddì che è inutile spaccarsi il culo per coltivare con gli stessi sforzi e con costi più alti quello che una volta valeva 1 euro al kg (tanto per fare un esempio) e oggi se ti va bene ti pagano 15 cent al kg.
Messaggio del 23-05-2011 alle ore 13:03:12
Ma ti rind cont? Vi pare un sistema che può funzionare questo?

Il latte si paga 25-30 cent al litro quando solo di mangime si spende tanto! I pomodori non valgono un cazzo! L'uva ormai la pagano 20-25 euro al quintale! L'olio lo vendo a 5-6 euro al kilo se sei bravo a venderlo e sopratutto se non ti freca il trappitaro!
Le arancie di sicilia non le comprano manco più le aziende di bibite perchè preferiscono comprare i concentrati direttamente dal Brasile perchè costa di meno e le arancie, ma come le pesche i mandarini etc., rimangono sulle piante oppure vengono svendute a 0,99 cent al kilo al fruttivendolo!

No ditemi se è un sistema che può continua a funziona!
Messaggio del 23-05-2011 alle ore 12:54:05

la campagna non è scorte è scorte la voglia di spaccarcisi la schiena



Mha...a sentire i diretti interessati non pare sia così.
Tutto il raccolto pare non valga più niente...mantenere attrezzature e manovalanza nemmeno a parlarne.
Chi ha le vacche da latte pare sia più la spesa che l'impresa.
L'olio al frantoio viene deprezzato,per non parlare dell'uva.
Ho un'amico che addirittura una volta mi disse che le pesche a momenti conviene più farle cadere e prendere i soldi dell'assicurazione,che raccoglierle e venderle.
Si poi può anche essere ca un piagne sempre,ma a me pare che con l'agricoltura parecchia gente c'ha rimesso l'osso del capocollo.
Poi è normale che chi lo fa ad uso personale è un'altro discorso,anche se mio suocero ha detto che st'anno se va accattà l'uva e se fa lu vine e la vigne se le venne,ca tra fatija,soldi per pomparla e compagnia bella,gli conviene fare così
Messaggio del 23-05-2011 alle ore 12:52:20
Valli a sentire gli ultimi contadini rimasti! Dicono sempre che non conviene, che danno poco per qualsiasi cosa, che ci vo troppa fatija!

Forse è vero che spesso i prodotti sono sottopagati, ma è anche vero che molti anzichè stare a spasso potrebbero intraprendere un'impresa agricola!
Messaggio del 23-05-2011 alle ore 12:48:54
non riesco a capire che cavolo c'è da ridere...
Messaggio del 23-05-2011 alle ore 12:47:05
è un casino pepetta..in qualche modo noi ciovani faremo ne sono convinto
Messaggio del 23-05-2011 alle ore 12:41:51
a tenerla la campagna...........però spesso chi ha la campagna poi si indebita aprendo attività! la ruota gira!!
Messaggio del 23-05-2011 alle ore 12:39:11
la campagna può essere una mezza salvezza..perchè piu di un paese agricolo non siamo..il commercio il bisness l'industria è scorte
Messaggio del 23-05-2011 alle ore 12:18:11
la campagna non è scorte è scorte la voglia di spaccarcisi la schiena
Messaggio del 23-05-2011 alle ore 12:15:15
Quando qualcuno fino a 10-15 anni fa apriva un'attività in centro il commento era unanime: "uà che buce de cule,mo cullù s'arrecchisce"
Mo invece il commento è:"oddììì puverette cullù, ji denge n'anne de temp s'impicche arruvenate dai debiti"

Siamo veramente una generazione sfigata,stamattina passeggiando "con calma" per il centro,ho notato le decine di cartelli "affittasi" le decine di vetrine con su scritto "svendita per chiusura attività".
Mi son chiesto...ma un che cazz s'adà nventà chiù pe campà??
La campagna è scorte...
Il commercio è scorte...
L'industria è scorte...
I laureati stann a spass...
Bo??....nge teng a capì chiù niend...
Solo una cosa è certa....che il futuro è moooooolto incerto!!

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