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Le "mie" marche? :sbonk:
Messaggio del 24-08-2005 alle ore 22:27:56
Vedendo la tv e sentendo la radio ho avuto modo di imbattermi in questa pubblicità. Praticamente la pubblicità che fa auto-pubblicità. Mi sembra di essere ripiombato nei tempi della Milano da bere. Cosa vuol dire, anzi... cosa vogliono farci credere? Non sarei quello che sono senza il tale orologio, la tale scarpa?
Una prova ancor più lampante, se vogliamo, che viviamo nel mondo dell'apparire, non dell'essere. Onestamente ripugnante come cosa, eppure un altro gradino verso il fondo è stato sceso
Messaggio del 24-08-2005 alle ore 22:29:51
...se tu compri la roba dai cinesi....!?!
Messaggio del 25-08-2005 alle ore 08:53:38
Messaggio del 25-08-2005 alle ore 09:10:17
tele...che!?!?!?!

Messaggio del 25-08-2005 alle ore 10:20:01
si chiama marketing e di per se non ha nulla di sbagliato.
Se poi uno davvero crede che è c'ho che compra a te cosa cazzo te ne frega? che si impicchi con la sua coglionagine
Messaggio del 25-08-2005 alle ore 10:20:33
Ah "La vanità è il mio peccato preferito"
Messaggio del 25-08-2005 alle ore 10:45:05
è un discorso di puro marketing in una società che vede scritte enormi delle stesse su tutto, dai vestiti al cibo. l'idea è nata per far fronte al pericolo cinese ( come lo chiamano nel gergo ) e al tarocco che vediamo sulle bancarelle o nei negozi. il discorso è che in italia, e in tutto l'occidente, si pensa marca=qualità. è un discorso spesso giusto, ma non bisogna generalizzare: ho visto prodotti costosi e con tanto di logo famoso avere una pessima riuscita ( parlo sia di vestiti che di cibo ) e materiale senza marca riuscire divinamente. il fatto è che, come dice dea, molti sono ciò che indossano o comprano, e non possiamo farci niente come singoli: è a monte che si dovrebbe lavorare per creare una cultura del singolo che dia la coscienza a ognuno di noi di essere ciò che siamo e non ciò che compriamo/indossiamo. e per a monte intendo scuola, famiglia, ecc.
Messaggio del 25-08-2005 alle ore 16:02:16
errore dean errore!!
se uno crede che è quello che compra nn è solo un suo problema.
è meglio che in giro ci siano quanto meno cog...oni possibile, perchè, purtroppo, anche loro hanno diritto di voto..!
Messaggio del 26-08-2005 alle ore 12:49:17
Dai è solo un mezzo di tutela per le "marche celebri" come dice atelkin, alla fine è una pubblicità come tante, a questo punto lo dovrebbero censurare tutte
Messaggio del 26-08-2005 alle ore 14:24:20
Non ho notato questo spot mi sforzerò a comprendere ciò che non ho visto.
Anche Dean confermerà che la valorizzazione del made in italy(purchè si stia parlando solo di marchi italiani) è l'unica ancora di salvezza del sistema italia, visto che sono sempre più i cinesi che acquistano le nostre griffe, mica s'accattano le loro imitazioni.
Il problema è che non basta la pubblicità x valorizzare i nostri prodotti, soprattutto se la qualità va a farsi benedire(un prodotto di lusso deve essere cmq qualitativo ed esclusivo). Sarebbe poi insensato rivolgersi solo al mercato italiano, i cui consumatori sono sempre meno abbienti, meno possibilitati ad acquistare prodotti firmati, originali e costosi.
X decenni il sistema italia, anzichè investire in tecnologia, ha preferito creare valore aggiunto solo con la pubblicità, l'investimento meno oneroso. Questo è il risultato!
Messaggio del 27-08-2005 alle ore 10:44:03
la pubblicità non è forse il meno oneroso ( basti pensare che le spese legate al logo, ad esempio, possono arrivare ad incidere sul prodotto finale anche sul 20-25% del costo ) ma è certamente il più facile e sbrigativo, basta "esternalizzare" il lavoro ed è fatto. dici benissimo skin su due punti, il fatto di aver investito solo su pubbl/marketing ( come fa quel tonto di lapo elkann che fa diventare logo tutto, la qual cosa è una soluzione a breve termine, un palcebo per l'azienda ) e sul fatto che ad es. il mercato cinese, ora pieno di potenziali clienti, punta molto sulla marca made in italy legata in primis all'abbigliamento, ed è quello un mercato da sfruttare, creando magari un settore ed una "moda" in base alle esigenze/gusti di quella grande fetta di mercato. il consumatore italiano invece come ben sappiamo preferisce comprare il tarocco pur di sfoggiare un enorme logo sulle chiappe o in petto :/
Messaggio del 29-08-2005 alle ore 17:15:13
Sicuramente l'industria italiana non può competere con i prodotti esteri a livello di prezzi: è bene che la competizione si basi sulla qualità dei prodotti, anche se alcune volte è necessario sfruttare la leva della pubblicità per farli conoscere e affermare a "status".
Gli italiani, inoltre, nonostante siano meno abbienti, non rinunciano a spendere per l'abbigliamento: da sempre siamo, almeno a livello europeo, il paese in cui i cittadini riservano per i vestiti una percentuale del proprio reddito elevata, più alta rispetto a qualsiasi altro paese.

Ma, morale della storia, alla fine uno può fare quello che vuole: poi però non si incazzi se, un vestito che ha pagato cifre esorbitanti, lo deve buttare dopo poco tempo...
Messaggio del 29-08-2005 alle ore 17:16:22
Sicuramente l'industria italiana non può competere con i prodotti esteri a livello di prezzi: è bene che la competizione si basi sulla qualità dei prodotti, anche se alcune volte è necessario sfruttare la leva della pubblicità per farli conoscere e affermare a "status".
Gli italiani, inoltre, nonostante siano meno abbienti, non rinunciano a spendere per l'abbigliamento: da sempre siamo, almeno a livello europeo, il paese in cui i cittadini riservano per i vestiti una percentuale del proprio reddito elevata, più alta rispetto a qualsiasi altro paese.

Ma, morale della storia, alla fine uno può fare quello che vuole: poi però non si incazzi se, un vestito che ha pagato cifre esorbitanti, lo deve buttare dopo poco tempo...
Messaggio del 29-08-2005 alle ore 20:30:21
Che manager
Messaggio del 07-09-2005 alle ore 17:09:11
a me piace quella pubblicità....
come è stato già detto da tutti questi manager prima di me.-...quello nn è altro che uno spot che punta a valorizzare le marche italiane... la "cosa nostra"...
proprio per pararci dall'assalto cinese che sta subendo il mercato italiano....
come spot è intelligente, semplice...e vero...a mio avviso...

quella è metapubblicità....

sta a sottolineare l'importanza delle nostre marche....ma non per quelle marche precise...ma semplicemente perchè sono nostre...perchè si deve salvaguardare il NOSTRO mercato, la nostra economia...
Messaggio del 07-09-2005 alle ore 19:46:00
Mi viene in mente un breve racconto di Stefano Benni dove alla nascita ci si doveva registrare all'anagrafe con un cognome di MARCA...
Se non ci sono riusciti valorizzando la "soddisfazione del cliente" e "l'attacamento alla marca" credono di riuscirici facendo questa "meta-mega-pubblicità"... a questo punto penso che anche il marketing italiano sia davvero in crisi. Che sia questa la chiave di volta?
Messaggio del 07-09-2005 alle ore 21:13:09
Mat, secondo me è solo il canto del cigno di un sistema che è andato avanti con le puttanate
Messaggio del 07-09-2005 alle ore 21:46:49
Atè, secondo te perchè l'italia è il 27^ paese al mondo che investe in Ricerca e sviluppo(rapporto spesa/PIL)? Conta che siamo la sesta economia industrializzata Qui da noi, x migliorare un prodotto, cercano solo di renderlo più attraente, in questo siamo bravissimi. Ma dopo 50 anni siamo ancora al punto di partenza: noi continuamo a produrre scarpette e pigiami, l'india invece produce i software. In alternativa, produciamo prodotti a bassa tecnologia, oramai superata da 20 anni. Pensa che c'è chi si lamenta che la Mivar, che produce ancora televisori a tubo catodico(roba da pazzi) sta chiudendo, a causa delle imitazioni cinesi . Tutta sta commedia è solo un pretesto x occultare un problema fondamentale, cioè che da quasi 30 anni l'Italia non investe. E quando parlo di investire non intendo in pubblicità, ma in tecnologia, che costa molto di più.

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Editato da Skin il 07/09/2005 alle 21:50:36
Messaggio del 07-09-2005 alle ore 23:34:04
infatti skin io ti do pienam ragione, appunto parlavo di pubbl/marketing come soluzione solo a breve termine per un'azienda, quando invece le realtà da migliorare/ristrutturare sono ben altre, come dici correttamente te portando come esempio la ricerca e lo sviluppo. ad esempio, fare della fiat un logo ma immetere sul mercato auto scadenti può far sì che si veda la il logo della famiglia agnelli ovunque ma le macchine no ( es. a londra ho visto decine di felpe e prodotti fiat o ferrari ma ho contato, giuro, solo tre punto vecchie e una 600 ).
di certo non sarà questa generazione che cambierà la produzione italiana, ma sta alla nostra farlo, capendo le giuste priorità. l'unica soluzione che han trovato e che condivido è quella del creare un mercato di nicchia basato sull'abbigliamento e affini per il commercio estero, cosa che stanno facendo, imponendo un logo italia della moda nei nuovi mercati.

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