Messaggio del 14-05-2006 alle ore 15:56:44
li conoscete? me li ha segnalati briskio..mi tenn a fa murì
http://www.offlagadiscopax.it/
Robespierre
Ho fatto l’esame di seconda elementare nel 1975.
Il socialismo era come l’universo: in espansione.
La maestra mi chiese di Massimiliano Robespierre.
Le risposi che i Giacobini avevano ragione e che, terrore o no, la Rivoluzione Francese era stata una cosa giusta.
La maestra non ritenne di fare altre domande.
Ma abbiamo anche molti ricordi di quel piccolo mondo antico Fogazzaro.
L’astronave da trecento punti di Space Invaders
Enrico Berlinguer alla tv
Le vittorie olimpiche di Alberto Juantorena in nome della Rivoluzione Cubana
I Sandinisti al potere in Nicaragua
Il catechista che votava Pannella
Gli amici del campetto passati dalle Marlboro direttamente all’eroina, alla faccia delle droghe leggere
I fumetti di Zora la vampira porno e la Prinz senza ritorno
Il referendum sul divorzio e non capivamo perchè se vinceva il No il divorzio c’era e se vinceva il Si non c’era
Anna Oxa a Sanremo conciata come una punk londinese
I Van Halen
La prima sega
La vicina di casa, un travestito ai più noto come Lola che mia madre chiamava Antonio con nostro sommo sbigottimento
Jarmila Kratochvilova
Il Toblerone, qualcuno sa perchè
Una scritta degli ultras della Reggiana dopo il raid aereo americano su Tripoli negli anni ottanta. Diceva: “grazie Reagan, bombardaci Parma”
E poi la nostra meravigliosa toponomastica:
Via Carlo Marx
Via Ho Chi Minh
Via Che Guevara
Via Dolores Ibarruri
Via Stalingrado
Via Maresciallo Tito
Piazza Lenin a Cavriago
E la grande banca non più locale con sede in
Via Rivoluzione d’Ottobre
E infine il mio quartiere, dove il Partito Comunista prendeva il 74% e la Democrazia Cristiana il 6%
Messaggio del 14-05-2006 alle ore 17:24:25
si, eccome se non li conosco...ho sentito il disco per la prima volta l'inverno scorso....la prima cosa che mi è venuta in mente è stata "certo che ce ne sta di gente fuori di coccia"
Messaggio del 15-05-2006 alle ore 22:43:54
E infine il mio quartiere, dove il Partito Comunista prendeva il 74% e la Democrazia Cristiana il 6%
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marigold a casa mia il PCI prendeva il 100% e la DC un ca220
e pensare ke manco eravamo comunisti !
Messaggio del 16-05-2006 alle ore 17:22:09
io li ho visti un paio di volte, ma non posso dire che mi piacciano...
un paio di canzoni si (tipo Robespierre), ma è per lo più nostalgia emiliana
Messaggio del 17-05-2006 alle ore 16:11:47
ultimamente grazie a Yoshimi li sto sentendo mi stanno a fa impazzi non solo nei testi ma anche nelle musiche molto particolari GRANDISSIMI !!!
Messaggio del 17-05-2006 alle ore 16:12:32
ultimamente grazie a Yoshimi li sto sentendo mi stanno a fa impazzi non solo nei testi ma anche nelle musiche molto particolari GRANDISSIMI !!!
Messaggio del 17-05-2006 alle ore 17:02:50
Dal vivo li ho visti... mettono sull'attenti ... grandi dal vivo molto performanti in puro stile 80'.... usano un casio tone come drum +moog basta e avanza per definire il livello..
Messaggio del 17-05-2006 alle ore 22:09:16
..a parte che questo disco ormai è vecchio di un anno...
chissà max collini che tematiche affronterà nel secondo lavoro...mah!
Messaggio del 07-08-2006 alle ore 11:17:48
ehm...anche a me li ha fatti ascoltare Yoshi
avessa fà che è il loro manager e noi nn ne sappiamo niente
quando si dice "andate ed evangelizzate"
Messaggio del 19-08-2006 alle ore 16:51:36
Belli, un pò troppo Massimo Volume, ma nel complesso belli.
Evviva L'Ideologia a bassa intensità
Evviva il Socialismo Tascabile
"Socialismo Tascabile (prove tecniche di trasmissione)" è il fiero comizio di esordio degli OfflagaDiscoPax, collettivo neosensibilista di Reggio Emilia dalle evidenti ossessioni. La loro storia è breve, nemmeno due anni di vita, ma tra locandine e altro materiale (sempre numerato) il cd si materializza con un numero del loro personale catalogo che parla da sè: ODP #68. La storia che cercano di raccontare nel disco invece è piuttosto lunga. Inizia più o meno nel 1917 a Leningrado, si catapulta negli anni ottanta tra la via Emilia e Manchester per poi saccheggiare barbaramente un contemporaneo non solo locale e privato. Dopo un demo carbonaro (una sorta di pre-produzione involontaria) ecco qui il disco vero e proprio, cresciuto per tappe all' "Alpha dept" di Bologna tra l'agosto e l'ottobre del 2004 e dove molte delle tracce precedentemente registrate da Gaetano Dimita all'inizio del 2004 sono state riprocessate e riutilizzate.
I nove brani di "Socialismo Tascabile" nascono un po' come gli stati dell'ex Unione Sovietica, piccole/grandi realtà improvvisamente resesi per necessità e spontanea-mente indipendenti, ma pur sempre legate da una storia, una tradizione culturale e da una lingua in comune. La lista delle influenze e degli amori di Daniele Carretti ed Enrico Fontanelli nasce con loro nel 1977 e termina dopodomani: Joy Division e Factory, Cocteau Twins e 4AD, Pop Group, Kraftwerk e poi Slowdive, My Bloody Valentine, Flaming Lips, Autechre, LCD soundsystem, cLOUDDEAD, Xiu Xiu... Quanta di questa indigestione sia finita nei cinquanta minuti del disco non è ben chiaro, mentre è ben visibile la militanza adolescente di Max Collini, qualche anno in più degli altri due soci e voce narrante di un immaginario che ingombra fino all’inverosimile racconti rigorosamente di parte anche quando si avventurano nell’intimo di un privato messo alla prova da convinzioni a volte insufficienti ma irrinunciabili.
I testi sono declamati in un italiano dall'inconfondibile provenienza che descrive territori, eventi, persone. Storie vere, ironiche, autobiografiche, faziose di estremismi passati e presenti, divertenti e ogni tanto strazianti. Il Socialismo Tascabile degli OfflagaDiscoPax è uno stato d'animo. Uno stato d'ansia. Un esperimento elettRocomunista. Ideologia a bassa intensità sommessa, sommersa, urlata.
Di nuovo. A Reggio Emilia.
SOCIALISMO TASCABILE TRACK BY TRACK
• Kappler > La scuola al tempo del riflusso. Come costruire un pezzo su due miseri accordi senza essere punk né jingle-makers (e soprattutto senza rompere il cazzo). E’ una storia vera, come tutte le altre storie del disco, e parla di adolescenza e fughe dalla finestra. E' stato il primo brano che il gruppo ha composto. (Sigla!)
• Enver > Noi non crediamo più alla realtà. Da Madchester a Tirana. Punk-funk? Macché. Skunk-Funk piuttosto, sempre sul punto di esplodere eppure sadicamente inesploso. Sempre sul punto di urlare ma infine sussurrato, perché “non sarai mai un’emozione da poco”. LCD Campeador?
• Khmer Rossa > La prima volta ai tempi di Cernenko. Un virus postmoderno che divora e sfigura la tradizione per un valzer duettato che i nostri nonni non ballerebbero mai. Ylenia, nome sovietico ma provenienza massenzatica, corre a perdifiato nelle vie laterali alla prospettiva Nevskij verso la Cambogia finale che non ti aspetti.
• Cinnamon > La sinistra al tempo della grande distr(ib)uzione. Come Frankenstein del dancefloor Weatherall e la Giudici sposi per convenienza. Come eravamo? Ma soprattutto: cosa masticavamo? Il far west partigiano in mezzo a ciuingam e canali presatellitari. Il testo, tratto da un racconto di Arturo Bertoldi, si inerpica tra marchi perfetti, ritmo non sempre ossessivo, citazioni citabili. Il Cinnamon è la cannella, ma non vale.
• Tono Metallico Standard > L'invidia ai tempi moderni. Film compreso. Un calcio in culo alla piccola boria dell’intellighenzia indie. Quella sempre pronta a prevaricare, a scaraventare qualcosa o qualcuno fuori dalla porta, salvo poi farlo rientrare dalla finestra all’occorrenza. Raffaella Carrà è già stata sdoganata? E allora: rumore (beep!).
• Tatranky > I Kraftwerk sicuro non hanno mai suonato ad Offlaga, ma al Lucerna di Praga? Una rapsodia boema devota alla divisione Gioia. Ci hanno davvero preso tutto. Tatranky, chi altri?
• Robespierre > Il passato rivive, solo ogni tanto, nelle indicazioni stradali. Reggio Emilia a 191,7 bpm ma vanno bene anche 197,5. Il socialismo in un solo quartiere (il vostro) e tre minuti nella centrifuga della storia. Fate posto.
• Piccola Pietroburgo > Benvenuti a Piccola Pietroburgo. Luci spente in sala. Partono documentari serie Boards of Canada, chitarre “so wave” e filmati di repertorio. Voi chiamatela pure Piccola Leningrado: Cavriago non cambierà mai e non c’è motivo per il contrario.
• De Fonseca > Lo strazio ai tempi della posta prioritaria. La prima avventura discografica degli OfflagaDiscoPax termina (forse) così. Oggetti di uso comune come simboli, perché "bisogna avere stile anche nei momenti peggiori".