Messaggio del 23-11-2008 alle ore 07:58:47
SORPRESE - Non una, ma tre sorprese da Josè Mourinho. La più grossa, Adriano dall’inizio, davvero imprevedibile considerate le dichiarazioni del portoghese alla vigilia. Le altre, Materazzi al fianco di Samuel e Stankovic al posto di Vieira, comunque inattese. Ranieri non rischia Camoranesi confermando a destra il suo talismano, Marchionni, destinato alla staffetta con l’oriundo.
CORPO A CORPO - L’intensità del primo tempo tocca picchi elevatissimi. La Juve è agile e svelta, però paga la superiorità fisica dell’Inter nel corpo a corpo. I nerazzurri affondano due colpi in 33 minuti: Stankovic viene fermato da Chiellini al momento dello sparo da distanza ravvicinata; Ibrahimovic allarga troppo l’angolo di un diagonale battezzato dal Meazza con le sembianze dell’1-0. Pericoli nati da errori del centrocampo bianconero, che ha l’alibi della rinuncia dopo un minuto e mezzo a Tiago per una distorsione al ginocchio sinistro.
ALE E ZLATAN - L’equilibrio scorre sul filo delle giocate di Ibra e Del Piero. Lo svedese illumina con aperture improvvise per gli inserimenti dei centrocampisti, contenuti da Manninger. Ale scambia con Amauri e Nedved, ha sempre un uomo addosso eppure dispensa passaggi puliti, al limite della perfezione. Per sua sfortuna rimbalza sul dispositivo creato da Mourinho, più "pesante" con Matrix al posto di Burdisso, ma un Del Piero così merita applausi bipartisan.
LA SVOLTA - Quando Ibrahimovic fallisce a metà ripresa un’altra facile chance a due passi da Manninger, si materializza la maledizione che colpisce lo svedese (mai un gol alla sua ex squadra) e che impedisce all’Inter di dar sfogo a una leggera superiorità. Invece la partita "gira". Succede poco dopo l’ingresso di Camoranesi al posto di Marchionni (25’ s.t.). Molinaro e Legrottaglie si scontrano per chiudere su Adriano. Salta un uomo nelle rotazioni difensive, e quell’uomo è Muntari, pescato da Ibrahimovic sul secondo palo.
TRIDENTE - Ranieri mette dentro Iaquinta, interrompendo il duello tra Materazzi e Amauri, stravinto dall’italiano. Si passa al tridente, con Del Piero riferimento centrale. Ma se si esclude il colpo di testa del capitano, respinto da Julio Cesar, la Juve non riesce a rialzarsi.
Messaggio del 23-11-2008 alle ore 07:58:08
Del Piero ha impegnato Julio Cesar dopo l'80': noi non abbiamo visto le qualità più importanti della Juventus perchè abbiamo fatto una grandissima gara. E una dedica speciale va al presidente".
SU ADRIANO - A sorpresa lo Special One ha lanciato Adriano dal 1' al fianco di Ibrahimovic: "Adriano ha fatto quello di cui la squadra aveva bisogno - afferma -. Penso che con Legrottaglie-Chiellini era importante avere un "animale" come Adriano lì in mezzo. Ha fatto lavoro difensivo, profondità, ed è anche veloce. Non tutti gli attaccanti fanno un lavoro così".
SU IBRA - Promosso Adriano, promosso anche Ibrahimovic, nonostante due errori nei pressi di Manninger. Lo svedese non sfata il tabù Juve ma il portoghese lo difende a spada tratta, e lo avrebbe fatto "anche se fosse finita 0-0". "Io - assicura - sarei venuto qua per proteggerlo, perchè ha fatto un lavoro incredibile per la squadra. Molti centravanti sono lì per concludere l'azione, lui invece costruisce, e non importa che abbia sbagliato. È importante che abbiamo segnato, anche se il gol non è stato bellissimo. È comunque importante, la famiglia interista può essere felice dopo 9-10 gare senza battere la Juve".
IL MIO CALCIO - Mourinho ha poi voluto precisare, in merito alle polemiche sorte in settimana, che "il vostro calcio è il mio calcio. È qua che lavoro ed è qua che voglio contribuire a far tornare questo calcio come negli anni '90. I miei principi di gioco sono questi, mi piace la zona, la profondità, ma se posso scegliere un modulo preferisco giocare con le ali, allargare il campo. Mi devo però adattare alla situazione, a quelli che sono in migliore forma. E le mie ali non sono al massimo".