Messaggio del 09-06-2009 alle ore 01:24:50
Da Juventino devo ammettere che mi dispiace, perchè il calcio italiano ha davvero perso un gioiello, qualcosa che va oltre l'aspetto tattico e tecnico.
Kakà era un patrimonio del calcio italiano, a prescindere dalla squadra per cui si tifa.
Peccato. E intanto il calcio italiano sempre più alla deriva, serve un miracolo per tornare ai tempi d'oro! Al momento siamo davvero forse diventando il quarto campionato europeo...
Messaggio del 09-06-2009 alle ore 07:55:52
ricacciando vecchie interviste ben altre furono le sue dichiarazioni...doveva essere il nuovo simbolo del milan...cosi come ibra,entrambi non ci saranno piu'..e pensare che una volta si firmavano contratti a vitae le figurine panini erano ben delineate da inizio campionato:marchettari.
Messaggio del 09-06-2009 alle ore 09:01:38
Da interista credo che dare le colpe a Kakà sia un tantino ridicolo...si sa che l'arteficie di tutta la vicenda è solo la società...complimenti..pensate a rinnovare il contratto a dida..in fondo 4 mln a stagione per un secondo portiere sn noccioline...
Messaggio del 09-06-2009 alle ore 09:19:59
Galliani ha anche ragione sulle difficoltà delle squadre italiane a competere con quelle spagnole e inglesi, ma si può affrontare la sfida restringendo la rosa a 14-15 veri campioni (anche ben pagati) e il resto fatto da giovani (del vivaio o comprati a prezzi bassi). Non si risolve il problema continuando a stra-pagare giocatori over 30 come fatto anche quest'anno (vedi Dida, Emerson, Sheva, Seedorf, Inzaghi, etc) e vendendo il giocatore più forte in rosa (peraltro ancora giovane)...
Messaggio del 09-06-2009 alle ore 09:45:16
alla fine di tutto..l'unico che nn è stato chiaro in questa vicenda è stato il cavaliere,ha cercato di calarsi anke nella parte di colui che ha fatto di tutto per trattenerlo..che tristezza,i giochi erano decisi già da una settimana.
galliani almeno ha spiegato il perkè della cessione.
Ernè,di certo nn è stato lui ad andarsene..quando ti vendono prendi e vai.
si dice..i campioni vanno ma il Milan resta. si ma come resta senza ricardo?
Messaggio del 09-06-2009 alle ore 13:11:54
Se kakà voleva restare al milan si riduceva lo stipendio
ha detto chiaramente che ha deciso insieme alla società.
Comunque ha fatto bene il milan a venderlo e lui ad andarsene.
Messaggio del 09-06-2009 alle ore 13:39:16
si riduceva lo stipendio e regalava al milan 68milioni di euro..biankulò cacheeee!!!
per il resto VUOTO IMMENSO ED INCOLMABILE!!!sto perdendo la voglia di seguire la squadra che grazie a
mio padre da quando ero un bambino mi faceva gioire e soffrire ma nn aveva mai venduto i suoi campioni,gli idoli dei tifosi sono l'anima della squadra!!!KAKà ERA E RIMARRà IL MIO IDOLO!!!
Messaggio del 09-06-2009 alle ore 13:53:22
i modi per restare ci sono, vedi Totti e De Rossi alla Roma. manca la volontà, evidentemente, e quella nessuno la può imporre: bisogna averla dentro.
Messaggio del 09-06-2009 alle ore 14:06:18
La retorica del discorso alla conferenza stampa sulla crisi di una tristezza infinita!
Siamo il quarto campionato al mondo..superato anche dalla Bundesliga, e quando bussa il REAl il BARCA o le inglesi..si va! ormai anche il tedesco attrae i nostri giocatori..
Contano i soldi ed i contratti..avoje a bacià le maglie e fa interviste ipocrite con Pellegatti!
Messaggio del 09-06-2009 alle ore 14:09:50
Atè,tutto il rispetto per totti..ma lui solo alla roma può stare che avrei i miei dubbi in una grande squadra.Visto in ke condizioni sta la roma poteva anke lui ridursi l'ingaggio ma nn l'ha fatto..quindi nn sappiamo realmente se di fronte ad una proposta del genere cosa avrebbe fatto.
ma anke se si riduceva lo stipendio..68 milioni di euro di questo periodo fanno gola a tutti a maggior ragione adesso...alla fine al real prende gli stessi soldi più i diritti d'immagine quindi.
Messaggio del 09-06-2009 alle ore 14:32:04
Ernè, ma per piacere, lui voleva restare ma la società l'ha voluto vendere e quindi, dovendo andare via, almeno è andato dove voleva lui. Mi ricorda un po' le cessioni di Nesta dalla Lazio al Milan o di Rui Costa dalla Fiorentina al Milan. Anche loro, volendo, sarebbero rimasti nelle loro squadre iniziali, ma se la società decide di venderli e fissa quindi un prezzo, poi vanno in una destinazione a loro cmq gradita.
lui voleva restare ma la società l'ha voluto vendere
nessuno lo mette in dubbio, come nessuno dovrebbe mettere in dubbio la volontà del singolo: io credo che si possa ancora resistere a determinate manovra. sarò un illuso? può essere, non sarebbe la prima volta, ma credo fortemente che se uno vuole restare, resta e se vuole andare, va via.
Messaggio del 09-06-2009 alle ore 15:55:52
di solito non oparlo di calcio, mia ex passione, ma qui abbiamo solo l'ennesima buffonata di berluskazzo, che dice bugie anche a se stesso guardandosi allo specchio
kakà lo ha voluto vendere la famiglia berlusconi che vuole un milan in pareggio...al manchester city che faceva cacare come squadra non l'hanno potuto dare ... il real è accettabile, ma sia chiaro che kakà prende di meno (ora 10 milioni + 100% dello sfruttamento dell'immagine, al real 1 mil. in meno e il 50% dello S.I. ) e che è stato cortesemente pregato di andare via da berluskazzo che per nn perdere qualke voto ha fatto finta di nulla
Messaggio del 09-06-2009 alle ore 16:00:35
...un mercenario in meno!!!!!!!!!!!!...ha sempre detto di voler diventare una bandiera del milan.....e ha avuto il coraggio di dire ke i soli nn contano nulla........Sà vist.....9 milioni di euro+il gli sponsor!!!!
Messaggio del 09-06-2009 alle ore 16:14:52
oltretutto a radio 24 si faceva un ovvio ragionamento economico..il milan senza kakà vale una freca di meno come società, sponsor amichevoli ecc ecc quindi nemmeno sono 68 milioni ma molti meno, quanti meno lo scopriranno solo vivendo : asini!
Messaggio del 09-06-2009 alle ore 16:25:58
sponsor,tivvu',magliette..etc:una logica ben lontana dal calcio di prima..fino all'incirca il 94-95,quando ci fu'l'avvento del maledetto(relativo)obiettivo da ripresa,lo DICEVANO: il calcio cambiera'....avevano ragione,anzi torto,adesso e'un'altra cosa.E'fregato chi ha vissuto il calcio degli ann80(prima non so). ------------ Editato da Vogue il 09/06/2009 alle 16:26:44
Messaggio del 09-06-2009 alle ore 16:29:33
Movimento del nano per i suoi porci comodi... ha atteso lunedì solo per non perdere i voti di qualche cogl1one !!
Messaggio del 09-06-2009 alle ore 16:38:57
Mah, per me, che seguo costantemente le vicende del Milan dico che la decisione di vendere è stata decisa dalla società.
Kakà ha sempre detto che sarebbe rimasto fin quando gli obiettivi del Milan sarebbero rimasti uguali ai suoi. E' normale che se la società vende, allora lui va, nella squadra che preferisce lui. E' successa la stessa cosa con Nesta, Rui Costa, a tutte le squadre che avevano un bilancio da far schifo a cui dovevano in qualche maniera riparare.
Anche la Roma ha venduto molti giocatori importanti, e venderà anche lo stesso De Rossi (al giusto prezzo) se si troverà con l'acqua alla gola tra un paio d'anni e non avrà più chi vendere per incassare il massimo.
Messaggio del 09-06-2009 alle ore 17:07:42
Concordo sul fatto che l'annuncio della cessione post-elezioni ha motivazioni anche politici... se non si fosse deciso per la cessione, magari l'annuncio sarebbe avvenuto prima delle elezioni...
Messaggio del 09-06-2009 alle ore 17:23:33
Voleva rimanere??
A me pare una cazzata..perché la volontà del giocatore è quella che conta sempre e comunque!
Ovviamente né club né Kakà voleva prendersi le colpe ed è rimasto tutto ambiguo e la colpa guardacaso ora è della crisi! ma peppiacer!
De Rossi e Aquilani sono rimasti alla Roma nonostante l'età, la società in crisi e la prospettiva dell'Europa League..questo per far capire che se si vuol rimanere si rimane! Evidentemente faceva comodo sia a Kakà che al Milan! Punto! Il faccino pulito, la retorica ed il buonismo non convincono nessuno..mercenario..come tutti!
A me pare una cazzata..perché la volontà del giocatore è quella che conta sempre e comunque!
ancora?
al giorno d'oggi non conta e sai perchè? ma neanche se si fosse incatenato fuori la sede...Il Milan ha risparmiato per i prossimi 4 anni la bellezza di 72 milioni di euro derivanti dallo stipendio suo non al netto ma al lordo...quindi in questi casi è la società che decide per il bene "dell'impresa",e quindi il proprio dipendente prende e fa le valigie e si trova un'altra sistemazione(sta vicenda si sapeva che andava a finire così..peccato per ki si è illuso),più ovviamente il prezzo del cartellino.
quindi capisco la società in questo caso..anche se nn nascondo il fatto di avere il morale sotto terra.
l'unica cosa che mi ha fatto fumare i coglioni è stata tutta la falsità del NANO...questi giochi li fa in politica e si credeva di risucirci anke nel calcio...povero babbeo...hai preso pure meno voti TOH!!!
De Rossi e Aquilani sono rimasti alla Roma nonostante l'età, la società in crisi e la prospettiva dell'Europa League..questo per far capire che se si vuol rimanere si rimane!
in questo caso hanno sbagliato...sono stra pieni di debiti..e mi dispiace dirlo ma c'è una bella differenza tra come gestisce una società(parlo esclusivamente del calcio) Berlusconi e la Sensi...un abisso.
rimarrà la macchia nella gestione berlusconi, ma almeno abbiamo i conti apposto.
certo i campioni vengono e vanno,ma il Milan rimane sempre..certo resta da vedere come rimane senza kakà,ed io mi son già preparato per l'anno prossimo..so cosa mi apsetterà.
se fossi nei panni della Sensi nn dormirei più la notte.
Messaggio del 09-06-2009 alle ore 18:13:36
Ti sbagli,nel 2009 decidono sempre i calciatori.
Infatti a gennaio ha rifiutato il manchester city,voleva diventare capitano del Milan
Adesso è arrivata un offerta che andava bene a tutti,punto.
De Rossi e Aquilani sono rimasti alla Roma nonostante l'età, la società in crisi e la prospettiva dell'Europa League
Dici?? non credo...credo invece che siano rimasti perchè non ci sono state offerte adeguate al di là dei semplici interessamenti estivi...fai arrivare un'offerta di quelle alla roma e vedi se restano al 100% senza pensarci
Messaggio del 09-06-2009 alle ore 20:14:13
E iniziate ad abituarvi all'idea di salutare pure Pirlo.... e secondo me anche Seedorf.... azz... ma non vi vuole giocare più nessuno nel Milan???? ------------ Editato da Sciabbolone il 09/06/2009 alle 20:14:45
Messaggio del 09-06-2009 alle ore 20:37:53
L'unica cosa vera... che non si dice... è che al Banana il Milan non frega più un cazzo!!!!...
D'ora in poi ci penserà Marina Berlusconi...che ha voluto fortemente la vendita di Kakà per fare cassa...e cosi ne seguiranno gli altri gioiellini del club cominciando per Pato, seguendo per Pirlo e chi più ne ha più ne metta..., tutto ciò per ripianare il bilancio in vista di una futura vendita...la vedo dura, "comincia la grande traversata"...
Messaggio del 09-06-2009 alle ore 21:17:14
Pirlo di questa stagione al Milan cmq me lo riprenderei io all'INTER... ------------ Editato da Pellaro il 09/06/2009 alle 21:17:36
Messaggio del 09-06-2009 alle ore 21:44:30
Ok..allora è la crisi! Povero Milan costretto a cedere il suo suo calciatore migliore e povero kakà costretto ad accettare il Real per il bene del suo Milan!
La verità è che era interesse di tutte le parti in ballo questa cessione: per il Real c'è il "colpo" di Perez, per Kakà c'è una grande squadra che punta ad una squadra di galacticos ed al Milan di fare cassa..qua di poveretti costretti a fare qualcosa non c'è nessuno!
Messaggio del 09-06-2009 alle ore 23:38:27
solo per aggiungere un elemento di discussione con il grande atelkin: il mercato della Roma lo farà l'Unicredit entro la fine di giugno, non metterei la mano sul fuoco nemmeno su un singolo contratto al momento in vigore.
Su Kakà, anche io da juventino sono dispiaciuto che non giocherà più qui. Noi cmq abbiamo preso Diego. Magari si potessero dare il testimone...
Messaggio del 10-06-2009 alle ore 07:58:07
può essere menestrello, e non metterei bocca se non per maledire capello che ci fece indebitare così. ma il milan non ha unicredit alle spalle che preme per rientrare, è questa la cosa atipica.
Messaggio del 10-06-2009 alle ore 08:02:18
Ernè, guarda che il Milan è una società che quasi tutti gli anni, nonostante qualsivoglia strategia contabile per avere risultati migliori possibili, ha perdite per diversi milioni di euro che ogni anno Berlusconi ripiana. Sapevamo che da un momento all'altro la famiglia poteva decidere di chiudere i rubinetti e lasciare che il Milan viaggia con le proprie gambe (come un'azienda "normale"). Da questo punto di vista, la gestione economica della Juventus è stata un esempio positivo da seguire.
Messaggio del 10-06-2009 alle ore 09:32:09
Blitz di Perez in incognito un mese fa. Il danno d’immagine
Le bugie, la fretta e la miopia
di una cessione decisa a maggio
La fantomatica telefonata di Berlusconi a Kaká non c’è mai stata
La cessione di Kaká al Real Madrid ha lasciato in eredità tante cose spiacevoli: le bugie, la fretta, la miopia dell’entourage berlusconiano. Picconate all’immagine del Milan sedimentata negli anni per colpa di un affare gestito in maniera contraddittoria.
Le bugie. Se ne sono raccontate anche più del necessario. Berlusconi, ad esempio, avrebbe potuto risparmiarci l’ultima, quella della fantomatica telefonata a Kaká per convincerlo a restare «perché nulla è ancora definito». Il contatto tra il patron rossonero e Riccardo sarebbe dovuto avvenire lunedì ma, ovviamente, non se n’è avuta notizia semplicemente perché non c’è mai stato. Era soltanto un disperato tentativo di salvare capra e cavoli in vista dell’incombente consultazione elettorale. Un’entrata fuori tempo visto che, stando ad ambienti contigui al Pdl, la rinuncia a Kaká potrebbe essere costata attorno ai 2,5 punti percentuali, voti negati dagli elettori-tifosi inferociti con il premier. A migliorare le cose non ha contribuito neppure la tattica adottata da Adriano Galliani. Dopo avere dichiarato (la domenica) «faremo di tutto per trattenere Kaká», poco più di 24 ore dopo il vicepresidente milanista ha caricato il papà del giocatore sull’aereo e lo ha portato a Madrid. A proposito di bugie, in queste ore è emerso un particolare inquietante, che la dice lunga sulla volontà di Berlusconi di fare cassa: ai primi di maggio Florentino Perez, il vecchio/nuovo boss del Real, è stato in Italia in incognito e in quell’occasione ha raggiunto l’accordo con il Milan.
La fretta. È quella che, esemplificata dal blitz madrileno di Galliani, ha caratterizzato le mosse del club rossonero e che ora rischia di penalizzarlo. La fretta, si sa, è una cattiva consigliera. Berlusconi ha infatti sacrificato il suo giocatore migliore, quello rimpianto nei lunghi mesi dell’infortunio «perché fa la differenza », per rimediare a due suoi evidenti errori: il ritorno di Shevchenko e l’impuntatura su Ronaldinho che, in termini di rosso di bilancio, hanno inciso per almeno la metà. Ora che non si può più tornare indietro, che ha prevalso la linea più scontata (vendere anziché sforzarsi di incrementare il fatturato), la prima domanda da porsi è la seguente: siamo certi che i risparmi realizzati con la vendita di Kaká saranno superiori ai costi che questa cessione ha già causato in termini di popolarità e immagine (del suo proprietario e del club) e che certamente ancora causerà? Difficile infatti che uno sponsor possa fare finta di niente: il Milan senza Kaká non può valere quello imperniato su di lui.
La miopia. È notorio che, da sempre, in ambito familiare Berlusconi si sia dovuto confrontare con l’ostruzione della figlia Marina, concettualmente contraria agli investimenti calcistici del padre. L’errore di Marina (ma pure di Pier Silvio) Berlusconi, che ovviamente non possono essere ritenuti estranei a quanto è accaduto in questi giorni, è quello di non avere considerato il Milan una sorta di «costo di produzione ». Da sempre, infatti, il club rossonero produce immagine e risultati: impoverirlo equivale a demolire la trave portante di una casa, con relative conseguenze. Ed essere dirigente non significa semplicemente far quadrare i bilanci, ma pure avere la capacità di intuire in anticipo i danni di certe scelte, in apparenza risparmiose. Non avere saputo comprendere la specificità e il ruolo del calcio nel complesso ambito berlusconiano, è colpa grave della famiglia e dell’entourage del premier. Così la sensazione, nettissima, è che si vada verso un futuro di vacche magre. Fossimo in Leonardo ci faremmo il segno della croce.