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Addio Recoba
Messaggio del 18-03-2007 alle ore 13:23:38
Dopo dieci anni, il rapporto fra Alvaro Recoba e l'Inter sarebbe sul punto di cessare. L'uruguayano a fine stagione potrebbe andarsene
Messaggio del 18-03-2007 alle ore 13:26:51
Messaggio del 18-03-2007 alle ore 14:40:52
grande alvaro!
me lo ricordo come ora il 31 agosto del 1997,doppietta contro il brescia alla sua prima partitacon la maglia dell'inter, salvò il culo al grande gigi simoni.Poi alti e bassi che non lo hanno mai portato alla consacrazione!!!


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Messaggio del 18-03-2007 alle ore 14:45:27
....è stato contattato da Cinecittà....sà rotte li cisse e mo ce và iesse...
Messaggio del 18-03-2007 alle ore 15:00:33
E adesso, vomitate pure tutto il vostro disprezzo, milanisti e juventini, parlate pure di passaporti e di altre squallide malignità, ormai assuefatti a tifare terrificanti scarponi orientali quali Jan-Kulowsky e Nedved. Recoba è stato semplicemente divino, anche se con lui non abbiamo vinto un'emerita cippa. Chi di noi lo ha avversato, non è degno di tifare per i colori nerazzurri. Sono contento che voglia tornare in Sud America, mi auguro solo che egli concluda la sua oscura carriera in qualche grande club uruguagio, stile Penarol : un giocatore della sua statura deve esibirsi fino all'ultimo davanti ad un grande pubblico, in un grande stadio ricco di storia e colmo di trofei leggendari. Il suo declino è stato malinconico e struggente, come quello di un eroe di Garcia Marquez. Il suo piede sinistro era epico, anche se non ci ha donato allòri.
Messaggio del 18-03-2007 alle ore 16:56:23
Recoba ha un difetto, non ha un fisico adatto per essere un calciatore professionista. è sempre infortunato, e non alle articolazioni delle ginocchia come si potrebbe credere, si fà sempre male a livello delle fibre muscolari, si stira con una facilità impressionante.
Questo non toglie però il fatto che con la palla faccia quel che vuole, tutti i grandi allenatori si sono già espressi sul suo conto, nessuno calcia la palla come il Chino, è innegabile.
Purtroppo in questa Inter ricca di talenti, non c'è spazio per le attese, c'è uno Zlatan in più e le coppie sono già formate.
Ci regalerà altri gol, altre perle (non ricordo un gol "normale") in queste ultime partite di campionato.

Cmq, la notizia era già trapelata da giorni, è stato lui stesso a dichiarare il suo addio. ecco l'intervista:

Recoba: il gol più bello nei suoi dieci anni di Inter?
"Quello di Empoli da metà campo".

E quello meno bello?
"Uno in Coppa Italia contro il Bologna. Su un calcio d'angolo un mio compagno ha fatto sponda di testa ed io l'ho messa in rete con il fianco... ".

Il compagno più simpatico?
"Ce ne sono stati tanti di simpatici. Forse Taribo West è stato il più simpatico di tutti. Poi, a livello di amicizia personale, Matias Almeyda è stato quello con il quale ho legato maggiormente e con il quale mi sento ancora. Ma ripeto: se parliamo di simpatia pura non posso che dire West".

Il giocatore più forte dopo Recoba?
"(ndr.: sorride) ... Mi ha impressionato veramente tanto Ibra perché lo vedo proprio forte forte. In questo momento Messi del Barcellona sta facendo molto bene. Poi mi ha impressionato ancora una volta Kakà nel derby anche se abbiamo vinto noi. Ci sono tre-quattro giocatori che sono molto forti come, ad esempio, Ronaldinho".

Si può paragonare questo Ibrahimovic con il Ronaldo con il quale ha giocato nell'Inter?
"No, sono due giocatori diversi. A Ronie, quegli anni, non potevi lasciargli un metro, oppure dovevi avere cinque-sei metri di vantaggio per riuscire ad arrivare insieme con lui. A 'Ibra' devi stare vicinissimo perché, quando prende palla, fa quello che vuole. Sono due campioni differenti, ho avuto e ho l'onore di giocare con entrambi. Sono due calciatori bravissimi con i quali ho avuto il piacere di giocare".

Il giocatore che è arrivato all'Inter e si è rilevato meno forte di quanto sembrava?
"(ndr.: sorride)... Pensavo di essere fortissimo e, invece, sono due anni che non gioco... Scherzi a parte, ognuno fa quello che riesce a fare, poi ci sono quelli che possono avere più pubblicità rispetto ad altri come, ad esempio, Beckham. E dico questo senza volergli togliere nulla a nessuno perché in ogni caso ognuno ha quello che merita".

Capitolo allenatori: il più simpatico?
"Penso sia stato Lucescu. Mi ricordo che voleva farmi giocare a centrocampo davanti alla difesa, poi, dopo quindici giorni, andai in prestito al Venezia. Però, come simpatia, mi è rimasto in mente lui. Anche Zaccheroni voleva farmi giocare in quella posizione, ci hanno provato... ".

E quello più antipatico?
"(ndr.: ride)... È una bella lotta... Chiaramente scherzo, forse con Tardelli c'è stato il rapporto con meno simpatia. Forse anche perché in quel periodo si parlava di un mio contratto importante... Ma non per il rapporto personale, perché poi ci siamo rivisti e non abbiamo avuto problemi. Ho avuto tanti allenatori che, quando ho rivisto, mi hanno detto che ero il più forte giocatore che avevano: io, scherzando, rispondo sempre che potevano pensarci prima... In ogni caso e in generale non ho avuto problemi grossi con nessun allenatore".

Il tecnico più bravo?
"Il tecnico più bravo è sempre quello che ti fa vincere. Nel calcio un allenatore può essere il più amato o il più simpatico, ma se non ti fa vincere alla fine viene mandato via. Guardate ora Capello: è uno dei migliori tecnici ed è messo in discussione perché non sta ottenendo risultati Non ho vinto tanto all'Inter, ma i successi che ho conquistato li ho ottenuti con Mancini. Il migliore è sempre quello che ti fa vincere. A livello di sentimenti, mi sono trovato benissimo con Novellino al Venezia: ho vissuto sei mesi indimenticabili e abbiamo raggiunto la salvezza, che per il Venezia era un traguardo vincente".

Massimo Moratti, per Recoba, merita un capitolo a parte.
"Ormai ho detto tutto quello che potevo dire sul presidente. Anche nei momenti più difficili mi ha sempre sostenuto. Avrei voluto essere stato maggiormente protagonista in questa stagione nella quale stiamo andando bene perché so che lui, personalmente, ci tiene che faccia bene visto che non ho giocato molto negli ultimi anni. Questo mi sarebbe piaciuto. Per lui ho detto tutto ed è impossibile dire altro, e credo anche lui nei miei confronti. Questo, però, senza mai approfittare della situazione: se in dieci anni sono stato comunque messo in discussione, significa che il presidente non ha mai spinto perché io giocassi. Hanno sempre deciso gli allenatori, Moratti non si è mai messo in mezzo. (ndr.: sorride) Lui, forse, ogni tanto mi cita perché così si ricordano che ci sono anch'io...".

Nel preliminare di due anni fa a porte chiuse Moratti aveva la sua maglia sotto la giacca...
"Però ci tengo a dire che non ho mai approfittato della situazione. La genta pensa che, se lui fa così, è perché Recoba va tutti i giorni a casa sua, o perché lo chiama sempre, oppure perché lo invita spesso a mangiare. Invece io non ho mai fatto queste cose: secondo me c'è stato sempre un bel rapporto anche perché, nonostante se ne sia parlato tanto, del mio essere all'Inter non ne ho mai fatto una questione di soldi. Anzi, quando c'è stato il momento di tagliarmi lo stipendio, l'ho fatto senza problemi perché sapevo che era una cosa importante per il presidente e per la società. Il presidente è un uomo che capisce subito queste cose e sa che non ho mai pensato a nulla che non fosse il calcio. Mi sono sempre ritenuto fortunato di essere arrivato all'Inter, non ho mai speculato su questa situazione".

Quella in corso potrebbe essere la sua ultima stagione all'Inter?
"Purtroppo penso di sì, anche se non è ho 50 anni e non ho finito la carriera... Mi sarebbe piaciuto andare via giocando e dando una mano alla squadra a vincere, sinora non ci sono riuscito perché sono stato spesso infortunato. Ora non dico che andrò via sicuramente, però è arrivato il momento di capire quello che voglio fare veramente. Non voglio certo stare qui, fare dieci-quindici partite all'anno ed essere contento in ogni caso. Mi sono capitati anni così, ma ora gli obiettivi sono altri, soprattutto voglio giocare a calcio. In una squadra più o meno importante, ma voglio sentirmi felice completamente. Voglio essere sincero: di una situazione nella quale rientro in squadra e mi faccio male nuovamente non riesco ad essere contento. Non dico che questo si risolverebbe al cento per cento andando da un'altra parte, però credo che riuscirei a stare meglio con un po' più di continuità".

La sua stagione è stata sfortunata proprio dal punto di vista fisico. Infatti, quando è entrato in campo, è sempre stato decisivo. Dal suo punto di vista, in un Campionato così bello per l'Inter, si riesce comunque ad essere contenti per quello che si sta ottenendo la squadra?
"Sono contento perché le cose stanno andando bene per la squadra. Però sono sincero: non posso dire che sto facendo dei salti di gioia, devo giocare per essere completamente felice. Ripeto: sono contento per la situazione della squadra e perché, mai come quest'anno, abbiamo così tante possibilità di vincere. Ma non posso essere falso, dire che va bene così e che basta vincere anche se gioco solo un minuto a partita. Poteva essere così all'inizio, ora che sono fuori da tanto tempo non posso più dirlo. Ma voglio risottolineare il fatto che sono contentissimo per quello che la squadra sta riuscendo a vincere".

Queste undici partite che restano in Campionato possono dare la svolta alla sua stagione e farle cambiare idea?
"Credo di no. E dico questo perché abbiamo già fatto quello di importante che dovevamo fare. I momenti decisivi della stagione sono già passati, ora dobbiamo andare avanti a far bene sino alla fine per raggiungere l'obiettivo festeggiare quello che all'inizio volevamo. Personalente sono dieci-quindici giorni che sto bene, non ho problemi e sono a disposizione del tecnico. In ogni caso non penso che queste undici gare che restano possano cambiare la situazione: vorrei giocare, non posso pensare solo a fare ogni anno un bel ritiro e stare bene. Devo giocare a calcio, non penso solo a stare bene e a restare all'Inter perché si vive bene o si guadagna bene. È dura tornare a casa il sabato o la domenica quando non hai giocato neppure un minuto o sei stato in tribuna. Ora però sono qui e sono orgoglioso di esserci stato tanti anni, vedremo quello che capiterà. Potrebbe starci anche una scelta di vita e potrei tornare dalle mie parti, vedremo".

Marzo è sempre stato il suo mese. Oltre ad esserci il suo compleanno, ha sempre fatto benissimo in questo periodo...
"È vero, oggi stavo anche bene in allenamento... Speriamo che, magari, il tecnico abbia visto, che mi faccia giocare domenica e soprattutto che io riesca a fare bene. Quest'anno non ho fatto neppure un gol, sarebbe ora segnarne qualcuno in questo ultimo pezzettino di stagione".

Quando ripensa ai dieci anni di Inter che cosiderazioni fa?
"Abbiamo fatto l'errore più grande il 5 maggio in quella partita contro la Lazio. Se avessimo vinto quello scudetto, e allora mi consideravo un protagonista di quella stagione perché avevo fatto bene soprattutto nell'ultima parte, sarebbe cambiato tutto. Aver perso così è stato un duro colpo, ci è voluto un po' di tempo per tirarci su. Non dico che quel Campionato ha condizionato molte cose, però certi giudizi sarebbero stati ben diversi se avessimo vinto quel Campionato ".

Pensa che ormai l'Inter abbia vinto questo Campionato ?
"In teoria credo di sì, e lo dico senza voler nulla togliere alla Roma che ha fatto un Campionato stupendo. Abbiamo fatto quello che dovevamo fare, abbiamo vinto le partite decisive e abbiamo lasciato pochissimi punti per strada quando altri ne hanno persi. Magari non l'abbiamo già vinto, ma abbiamo un bel novantacinque per cento di possibilità di conquistarlo. È vero che nel calcio non si mai, ma abbiamo tutte le partite importanti in casa e sedici punti di vantaggio sulla seconda".

Ma questa stagione è stata semplice o faticosa?
"Le vittorie aiutano sempre a vincere. I problemi ci sono sempre e ci sono sempre stati in tutti gli spogliatoi: anche quest'anno c'è stata qualche cosina, ma vengono fuori solo quando non vinci. Noi ora stiamo vincendo e va tutto bene, è giusto che sia così. Vanno bene anche le piccole cose e se ne rendono conto anche le altre squadre: ci sono state partite nelle quali siamo andati sotto e le abbiamo rimesse in piedi come nulla fosse. Siamo una squadra molto forte, però gli altri hanno subito un po' la parte psicologica della questione, forse la stessa che subivamo noi gli anni passati. Troviamo sempre il momento giusto per segnare e sappiamo che, prima o poi, il risultato arriva. Con i giocatori che ci sono all'Inter è tutto molto più semplice".

Che cosa è mancato all'Inter in Champions League?
"Il fatto che in Campionato sia stato tutto, relativamente, semplice da una parte è stata una fortuna e dall'altra un po' meno. In Spagna ci sono quattro squadre - Siviglia, Barcellona, Real Madrid e Valencia - che giocano molto bene. In generale in Spagna si gioca meglio che in Italia, sarà per i campi o altre cose ma , in ogni caso, si vede a occhio nudo. Si può notare la differenza se mettiamo a confronto l'ultimo Inter-Milan, che la gente ha detto essere stato molto bello, è l'ultimo Real-Barcellona. In Champions abbiamo trovato una squadra che giocava bene e abbiamo fatto più fatica. Forse sarebbe cambiato tutto se nella gara di andata ci fosse entrato il secondo gol nel primo tempo, con il pareggio da ribaltare in trasferta è diventato tutto più difficile. E comunque il Valencia era una squadra facile da affrontare e poi, tra l'altro, ci è mancato un giocatore importantissimo come Vieira. Non siamo stati inferiori ai nostro avversari, diciamo che sono stati puniti i nostri piccoli errori. Purtroppo è arrivato il 2-2 in casa e lo 0-0 in trasferta".

Ora il suo obiettivo è segnare il gol decisivo per lo scudetto?
"I miei compagni hanno già segnato tanti gol decisivi e mi riferisco, ad esempio, a quelli di Crespo a Roma o a quello di Cruz nel derby. Mi accontenterei di giocare in queste ultime partite. Mi sento comunque parte del gruppo, però non mi va di affermarlo se non sono riuscito a giocare almeno cinque partite".
Ufficio Stampa

Penso che l'addio sia ormai una decisione presa, Recoba dice che deve giocare con continuità e forse è vero, ma nell'inter in questo momento secondo me non è possibile anche perchè è arrivato ad un punto che alla terza partita giocata di fila si sgarra il flessore. Dispiace questo e il suo addio.

Cmq, poco male, l'anno prossimo l'INTER festeggierà il suo centenario e Moratti ce lo rimpiazzerà con Henry
Messaggio del 18-03-2007 alle ore 17:28:22
Recoba tornerà in Uruguay,


e Henry tornerà in Italia , per giocare con Vieira e IBRA


cmq, grazie lo stesso per i tuoi meravigliosi goals Alvaro "El Chino" Recoba, secondo me dovresti ancora aspettare a tornare in Uruguay, già in un campionato come quello spagnolo con meno pressioni e spazi maggiori, e magari sopratutto con un pò più di fortuna a livello fisico, potrai sempre tornare quello che sei sempre stato: UN FUORICLASSE TOTALE!





Messaggio del 18-03-2007 alle ore 17:53:48

potrai sempre tornare quello che sei sempre stato: UN FUORICLASSE TOTALE!
[quote/]

Un grande giocatore ... Spero che riesca a concludere la carriera in un campionato magari meno deleterio per il suo fragile fisico... Chino

Messaggio del 18-03-2007 alle ore 18:27:49
bellissimo nell'intervista quando parla di ronie e zlatan

ma cmq a proposito, ma rOnie ha giocato?
Messaggio del 18-03-2007 alle ore 18:42:45
si, a carte!!!!
Messaggio del 18-03-2007 alle ore 19:01:21
Messaggio del 19-03-2007 alle ore 10:44:06
Era ora ka si ni jave su svernatore!!!!!!!
Messaggio del 19-03-2007 alle ore 14:37:31
...inizio a preoccuparmi ,per questa scelta giusta fatta dall'inter,finalmente ha aperto gli occhi...dopo 10anni di convalescenze e apparizioni..un contratto esagerato,che solo moratti poteva fare.
Come giocatore(),che dire,un gran sinistro,solo quello pero'....
Da ricordare con obiettivita',la grande stagione col Venezia,che ha praticamente salvato da solo....fece un goal da centrocampo.
Ciao Alvaro ci mancheranno le tue amate patatine fritte con salsa

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Addio Recoba

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