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:asd:
Messaggio del 24-04-2012 alle ore 18:19:56
e dopo lanciano; paganese; casertana; lucchese; sanremese e chi più ne ha più ne metta, er sola ha provato a fregare anche il vicenza
Domenica 11 Marzo 2012 17:15
Scritto da Nicola Gobbo - Corrado Ferretto - Andrea Ragazzi
Quando si parla di trattative per la cessione del Vicenza, scrivevamo ieri mattina, è necessario andare con i piedi di piombo. E puntuale, dopo l'accelerata operata tra venerdì e ieri dalla cordata Di Stanislao, arriva la frenata firmata Sergio Cassingena. Come annunciato da biancorossi.net, il 52enne broker romano (originario però della provincia di Teramo), sostenuto da un gruppo di quattro imprenditori laziali e campani, aveva ripresentato con forza la sua candidatura per acquistare la maggioranza delle quote della società di via Schio, approfittando della posizione di stand by della cordata Masolo-Moretti. E nei giorni scorsi le lusinghe di Di Stanislao si sono spinte così avanti che lunedì o martedì della prossima settimana ci sarebbe potuta essere la svolta, con la firma del preliminare d'acquisto.
Intorno al milione e mezzo il prezzo fissato dalle parti per il 51% delle quote di via Schio, con Cassingena che avrebbe chiesto e ottenuto dalla controparte un assegno di garanzia di circa 200mila euro. L'appuntamento è stato però rimandato ieri dal presidente biancorosso. Un po' per le perplessità manifestate dall'entourage dello stesso Cassingena sulla figura di Di Stanislao e sul suo avventuroso passato di Lanciano. Molto per consentire il rilancio richiesto dalla cordata rappresentata da Masolo e Moretti, nella speranza magari di aprire un'asta tra le due cordate in modo da far salire il prezzo della cessione. Quello di ieri non sarebbe però uno stop definitivo verso Di Stanislao, ma un tentativo presidenziale di prendere tempo fino a fine mese, in attesa di capire se Masolo e Moretti riusciranno a loro volta a presentare una controfferta concreta. La situazione si è però ulteriormente complicata in consederazione della difficilissima situazione di classifica in cui è caduto il Vicenza, che in questo momento rischia fortemente di retrocedere in lega Pro. Pare difficile infatti che, chiunque stia valutando l'acquisto della maggioranza del Vicenza, non consideri questa variabile determinante per il futuro della società di via Schio. Una caduta in lega Pro, l'abbiamo più volte sottolineato, metterebbe a gravissimo rischio il futuro del Vicenza, che rischierebbe di non iscriversi al campionato 2012-2013 e quindi di veder cancellati 110 anni di gloriosa storia. Un quadro generale ricco quindi di incognite e che, con ogni probabilità, presenterà ancora tanti colpi di scena. E la telenovela continua ...
quest'uomo è incredibile
e dopo lanciano; paganese; casertana; lucchese; sanremese e chi più ne ha più ne metta, er sola ha provato a fregare anche il vicenza
Domenica 11 Marzo 2012 17:15
Scritto da Nicola Gobbo - Corrado Ferretto - Andrea Ragazzi
Quando si parla di trattative per la cessione del Vicenza, scrivevamo ieri mattina, è necessario andare con i piedi di piombo. E puntuale, dopo l'accelerata operata tra venerdì e ieri dalla cordata Di Stanislao, arriva la frenata firmata Sergio Cassingena. Come annunciato da biancorossi.net, il 52enne broker romano (originario però della provincia di Teramo), sostenuto da un gruppo di quattro imprenditori laziali e campani, aveva ripresentato con forza la sua candidatura per acquistare la maggioranza delle quote della società di via Schio, approfittando della posizione di stand by della cordata Masolo-Moretti. E nei giorni scorsi le lusinghe di Di Stanislao si sono spinte così avanti che lunedì o martedì della prossima settimana ci sarebbe potuta essere la svolta, con la firma del preliminare d'acquisto.
Intorno al milione e mezzo il prezzo fissato dalle parti per il 51% delle quote di via Schio, con Cassingena che avrebbe chiesto e ottenuto dalla controparte un assegno di garanzia di circa 200mila euro. L'appuntamento è stato però rimandato ieri dal presidente biancorosso. Un po' per le perplessità manifestate dall'entourage dello stesso Cassingena sulla figura di Di Stanislao e sul suo avventuroso passato di Lanciano. Molto per consentire il rilancio richiesto dalla cordata rappresentata da Masolo e Moretti, nella speranza magari di aprire un'asta tra le due cordate in modo da far salire il prezzo della cessione. Quello di ieri non sarebbe però uno stop definitivo verso Di Stanislao, ma un tentativo presidenziale di prendere tempo fino a fine mese, in attesa di capire se Masolo e Moretti riusciranno a loro volta a presentare una controfferta concreta. La situazione si è però ulteriormente complicata in consederazione della difficilissima situazione di classifica in cui è caduto il Vicenza, che in questo momento rischia fortemente di retrocedere in lega Pro. Pare difficile infatti che, chiunque stia valutando l'acquisto della maggioranza del Vicenza, non consideri questa variabile determinante per il futuro della società di via Schio. Una caduta in lega Pro, l'abbiamo più volte sottolineato, metterebbe a gravissimo rischio il futuro del Vicenza, che rischierebbe di non iscriversi al campionato 2012-2013 e quindi di veder cancellati 110 anni di gloriosa storia. Un quadro generale ricco quindi di incognite e che, con ogni probabilità, presenterà ancora tanti colpi di scena. E la telenovela continua ...
quest'uomo è incredibile
Messaggio del 08-07-2011 alle ore 20:09:10
sci sci ti li si m'barat fregne!!!!
sci sci ti li si m'barat fregne!!!!
Messaggio del 08-07-2011 alle ore 20:08:39
sci sci ti li si m'barat fregne!!!!
sci sci ti li si m'barat fregne!!!!
Messaggio del 08-07-2011 alle ore 15:37:09
Tarà è che da mo che me le so mbarat....oh ma non ancora mi dici se il papozzo tuo è Sciarretta nghe le baff? Landrù e Facchetti?
Tarà è che da mo che me le so mbarat....oh ma non ancora mi dici se il papozzo tuo è Sciarretta nghe le baff? Landrù e Facchetti?
Messaggio del 08-07-2011 alle ore 02:51:36
l'unico!!!senza na lira a fatte' a vede' lu chu' belle fubbal a langian vent'anni a sta parte....figuremije se te ne la pila.Vescio' angore te l'amber ca a l'Itaglie tre cose na da fa'....lu rest fa ride!!
l'unico!!!senza na lira a fatte' a vede' lu chu' belle fubbal a langian vent'anni a sta parte....figuremije se te ne la pila.Vescio' angore te l'amber ca a l'Itaglie tre cose na da fa'....lu rest fa ride!!
Messaggio del 08-07-2011 alle ore 02:50:23
l'unico!!!senza na lira a fatte' a vede' lu chu' belle fubbal a langian vent'anni a sta parte....figuremije se te ne la pila.Vescio' angore te l'amber ca a l'Itaglie tre cose na da fa'....lu rest fa ride!!
l'unico!!!senza na lira a fatte' a vede' lu chu' belle fubbal a langian vent'anni a sta parte....figuremije se te ne la pila.Vescio' angore te l'amber ca a l'Itaglie tre cose na da fa'....lu rest fa ride!!
Messaggio del 16-06-2011 alle ore 09:46:30
Messaggio del 15-06-2011 alle ore 16:41:26
Messaggio del 15-06-2011 alle ore 16:33:45
Era sembrato tutto troppo semplice, tutto troppo perfetto, senza alcun intoppo. Invece dinanzi alla concretezza, la trattativa con Paolo Di Stanislao, s’è sciolta come un gelato al primo caldo d’estate. Le sensazioni raccontate in questi giorni si sono trasformate in certezze in queste ore, con la conferma anche di Trapani che si è trovato di fronte al nulla, nell’atto di portare a termine il passaggio. Di Stanislao doveva in questi giorni mettere mano al portafogli e pagare una prima rata, oltre alle sostituzioni delle fidejussioni. Niente di tutto questo con Trapani che ha dovuto gioco forza ricredersi sull’acquirente che s’è rilevato un autentico bluff. Sembrava tutto troppo scontato e come sempre in queste situazioni, bisogna andarci con i piedi di piombo, così a quasi un mese dall’annuncio di Trapani di lasciare la guida societaria, la prima vera trattativa, basata come s’è visto solo sulle chiacchiere, è naufragata con tutto il progetto Di Stanislao e soci.
Dire soci è un eufemismo, poichè proprio questi sono venuti a mancare nel progetto del broker abruzzese che s’è presentato come si dice, all’altare senza le fedi nuziali. Un matrimonio da single, quello che voleva realizzare Di Stanislao che s’è ritrovato con un pugno di mosche in mano. Ora però sfumata la pista Di Stanislao, a 15 giorni dal termine ultimo per l’iscrizione in Seconda Divisione siamo al punto di partenza. Chi spera che Trapani provveda in extremis a salvare capra e cavoli si sbaglia, come più volte ha ribadito. Oggi appuntamento a Roma, tra Alberico Gambino, Massimo D’Onofrio e l’imprenditore laziale invitato a sedersi al tavolo della trattativa per coinvolgerlo nel piano rilancio della Paganese. Nulla è dato sapere sul misterioso personaggio dell’alta imprenditoria capitolina chiamato al capezzale della societá.
Era sembrato tutto troppo semplice, tutto troppo perfetto, senza alcun intoppo. Invece dinanzi alla concretezza, la trattativa con Paolo Di Stanislao, s’è sciolta come un gelato al primo caldo d’estate. Le sensazioni raccontate in questi giorni si sono trasformate in certezze in queste ore, con la conferma anche di Trapani che si è trovato di fronte al nulla, nell’atto di portare a termine il passaggio. Di Stanislao doveva in questi giorni mettere mano al portafogli e pagare una prima rata, oltre alle sostituzioni delle fidejussioni. Niente di tutto questo con Trapani che ha dovuto gioco forza ricredersi sull’acquirente che s’è rilevato un autentico bluff. Sembrava tutto troppo scontato e come sempre in queste situazioni, bisogna andarci con i piedi di piombo, così a quasi un mese dall’annuncio di Trapani di lasciare la guida societaria, la prima vera trattativa, basata come s’è visto solo sulle chiacchiere, è naufragata con tutto il progetto Di Stanislao e soci.
Dire soci è un eufemismo, poichè proprio questi sono venuti a mancare nel progetto del broker abruzzese che s’è presentato come si dice, all’altare senza le fedi nuziali. Un matrimonio da single, quello che voleva realizzare Di Stanislao che s’è ritrovato con un pugno di mosche in mano. Ora però sfumata la pista Di Stanislao, a 15 giorni dal termine ultimo per l’iscrizione in Seconda Divisione siamo al punto di partenza. Chi spera che Trapani provveda in extremis a salvare capra e cavoli si sbaglia, come più volte ha ribadito. Oggi appuntamento a Roma, tra Alberico Gambino, Massimo D’Onofrio e l’imprenditore laziale invitato a sedersi al tavolo della trattativa per coinvolgerlo nel piano rilancio della Paganese. Nulla è dato sapere sul misterioso personaggio dell’alta imprenditoria capitolina chiamato al capezzale della societá.
Messaggio del 14-06-2011 alle ore 18:32:26
Messaggio del 14-06-2011 alle ore 18:31:40
Messaggio del 14-06-2011 alle ore 17:34:02
ma quiss ngalè nci vann mai?
ma quiss ngalè nci vann mai?
Messaggio del 14-06-2011 alle ore 17:25:40
lo amo
lo amo
Messaggio del 14-06-2011 alle ore 17:17:10
Messaggio del 14-06-2011 alle ore 16:33:34
idolo no quello del forum ma di stanislaski detto er sola
detto Truffetti Provera
idolo no quello del forum ma di stanislaski detto er sola
detto Truffetti Provera
Messaggio del 14-06-2011 alle ore 15:08:26
E' un mito!....ma la gente ancora se l'ambara a conosce stu solatore.
E' un mito!....ma la gente ancora se l'ambara a conosce stu solatore.
Messaggio del 14-06-2011 alle ore 14:11:09
CHi....mai...fermerà....quest'uomo???
Il broker...di che?????
CHi....mai...fermerà....quest'uomo???
Il broker...di che?????
Messaggio del 14-06-2011 alle ore 11:20:43
nu ci rideme ma ci stesse da chiagnere
nu ci rideme ma ci stesse da chiagnere
Messaggio del 14-06-2011 alle ore 11:07:45
Messaggio del 14-06-2011 alle ore 11:06:43
Messaggio del 14-06-2011 alle ore 11:05:46
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