Sport

Breeders Cup
Messaggio del 01-11-2005 alle ore 22:58:41
d
Messaggio del 01-11-2005 alle ore 22:57:20
Zucca vuota,sempre un reattore è,ha 10 primi di fila,mica possono vincere sempre,e poi quei tipi di cavalli non arrecano danno al puntatore,perchè sono superfavoriti,solo i cretini li puntano,perchè come io ho insegnato a molti "Se ho 5 non mi serve 2" specie sul vincente, morale della favola,mai puntare un cavallo a 2/5
Messaggio del 01-11-2005 alle ore 15:21:25
Aie sapute ca su reattore nucleare sa fatte na bella pisciata nucleare.Vatta' a fa na caminate Phar lap va.Vabbe' so cavalli,senno' chi ere le ghette?
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Editato da Cappellini il 01/11/2005 alle 15:23:06
Messaggio del 28-10-2005 alle ore 00:22:51
E' il numero di lunedi 9 maggio,l'articolo in prima pagina dice "Giacomo questione di nome"
Messaggio del 28-10-2005 alle ore 00:07:02
cmq leggero' l'articolo dv c 6 tu e lanciano...dei numeri dello sportsman
ne ho tantissimi...
Messaggio del 27-10-2005 alle ore 23:58:59
cn quel prova stavo vedendo se funzionava la faccina...nn volevo dirti niente di male...
Messaggio del 27-10-2005 alle ore 23:38:46
Sheva,sei partito con il piede sbagliato,per quel prova ti perderai tutto quello che ti avrei potuto insegnare,continua a pensare ai somari che corrono tra Agnano e Capannelle ciao sul ci stu cmq ti ho dato la prova.Quando un giornale parla del Kentucky derby leggilo sul numero vecchio ci sono io e Lanciano in prima pagina.
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Editato da Phar Lap il 27/10/2005 alle 23:39:07
Messaggio del 27-10-2005 alle ore 22:41:37
prova
Messaggio del 27-10-2005 alle ore 20:58:20
Sheva,potevi mettere anche il nome del giornalista,è il mio amico Raimondi.
Messaggio del 27-10-2005 alle ore 14:18:10
NEWS DA BELMONT PARK
Secchi d’acqua sulla Breeders
Piove sulla Breeders’ Cup e non è una novità che a New York in questo periodo dell’anno si debba girare con l’ombrello. Piove in testa ai cavalli (e ai puntatori) europei che per tutto l’anno hanno dovuto battersi con i terreni buoni e improvvisamente si troveranno con condizioni cambiate. Piove in testa agli americani che non sanno cosa vuol dire “pesante“ perchè da loro quando l’acqua diventa troppa le corse sull’erba vengono trasferite sulla sabbia. John Gosden guarda Shirocco uscire dalla barn dell’isolamento e con un sorriso dice: «Questo è il vincitore della Breeders’ Cup Turf». Proprio quello che ci vuole per risvegliare i giornalisti americani inzuppati e infreddoliti nel conto alla rovescia di una Breeders’ Cup che non sembra proporre grandi rivalità, enormi misteri o straordinari campioni. Non sembra, perchè sabato al via ci sarà un fuoriclasse imbattuto che nessuno, o quasi, conosce in Europa perchè ha il brutto vizio di correre sulla sabbia e di essere uno sprinter. Lost in the Fog per i tecnici americani ha un altro brutto vizio: è allenato nel Nord della California, dove sono cresciuti figli dei fiori ma mai cavalli da corsa. Infatti, anche se vincerà la sua undicesima corsa Lost in the Fog non diventerà Horse of the Year, ufficialmente perchè non si è mai visto uno sprinter vincere il titolo, in realtà perchè lo snobismo esiste anche dall’altra parte dell’Atlantico. Imbattuto è anche Shakespeare, il migliore degli americani nel Turf. Cinque corse e altrettante vittorie, qualcuna magari sofferta, ma sempre vittoria. Bill Mott, l’uomo di Cigar, l’ha guardato galoppare con un po’ di timore ma si è rilassato quando Jerry Bailey gli ha dato un po’ di redini nei 200 metri conclusivi. «Di solito i figli di Theatrical non vanno sui terreni morbidi ma, per quanto ho visto stamattina, Shakespeare non sembra avere problemi» ha confessato il trainer. E visto che siamo in tema di imbattuti, o quasi, perchè non dobbiamo occuparci di Leroidesanimaux come di un Campione? Il brasiliano ha vinto le ultime otto corse, non perde dal gennaio del 2004, ma anche lui può dimenticarsi quella corona che agli americani piace tanto. Se non può vincerla un velocista, figuriamoci un erbaiolo (c’è riuscito Kotashaan nel 1993), oltretutto della “sottomarca“ miler. Oltretutto sul brasiliano ci sono dei sospetti, gonfiati dopo il galoppo di lunedì nel quale si è mosso con una ferratura protettiva. «Nessun problema, è stata solo una precauzione perchè ha i piedi un po’ teneri. Sabato mattina gli metteremo i suoi abituali ferri da corsa» ha cercato di minimizzare Bobby Frankel. Sono storie americane, come quella di Pat Valenzuela che ieri dovrebbe (il condizionale dipende dai fusi orari perchè questo giornale è in stampa prima dell’inizio delle corse) essere tornato in sella dopo 10 giorni. Mercoledì scorso PVal è sparito dalla California, comunicando con ritardo ai commissari che andava in Kentucky a curarsi un piede dolorante. Sabato mattina Valenzuela si è ripresentato fresco come una rosa, con agente e avvocato al seguito, è stato sottoposto all’ennesimo test antidoping (da cui è uscito pulito) e domenica ha montato regolarmente in galoppo. Chi si preoccupa per la pioggia può pensare allo stato d’animo di Luca Cumani che ha ingaggiato il “genio folle“ per Starcraft nella Breeders’ Cup Classic.
Messaggio del 26-10-2005 alle ore 20:03:10
Sheva e chi avevane invità?Se gli altri farebbero fatica a battere me a piedi
Messaggio del 26-10-2005 alle ore 14:05:35
Inviti a Tokyo, un solo italiano


Olivier Peslier come ogni anno in Giappone nel periodo invernale

Mer, 26/10/2005 - Giapponesi che distribuiscono gli inviti al gran gala del 27 novembre con parsimonia e una smaccata preferenza per gli americani. La Japan Cup sui 2400 metri e con una dotazione di un milione e 800 mila dollari, è il fiore all’occhiello dell’ippica giapponese. Il prescelto degli italiani e Electrocutionist, vincitore di gruppo 1 a York, terzo e con quante recriminazioni nel Canadian International. Probabile che il team del forte 4 anni indigeno abbia nel mirino la Japan Cup, ma le decisioni spettano al proprietario americano che sembra attratto dai dollari come… dagli yen. Questa corsa tra le più ricche al mondo è stata vinta dal grande Falbrav.
Maggior considerazione degli organizzatori giapponesi per il galoppo americano, sono ben 25 gli invitati e anche per l’ippica della Gran Bretagna, con 15 cavalli nelle liste… dorate. Buon trattamento per la Francia, con 5 selezionati, e sono pari con l’Italia, un solo prescelto: Germania e Brasile. Non sempre la quantità significa qualità e dunque consoliamoci, abbiamo Electrocutionist.
Messaggio del 26-10-2005 alle ore 12:43:15
Nessuna corsa è vinta in partenza,inoltre lui è meglio a 1400mt,e all'Est la sabbia è più profonda dell'Ovest,dove è tipo quella che abbiamo ora a Roma.Ma Lost è un fenomeno,è in serie di vittorie,e tutte per dispersione.
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Editato da Phar Lap il 26/10/2005 alle 12:43:37
Messaggio del 26-10-2005 alle ore 12:39:26
Ecco il reattore nucleare,si chiama Lost in the Fog

Messaggio del 26-10-2005 alle ore 12:31:47
Bisogna dire che al Signor Paul Makin, Australiano, ex scommettitore professionsta, proprietario di Starcraft (NZ) (Soviet Star), non mancano certo i cosiddetti guts.
Sentite cosa ha dichiarato ieri sulla partecipazione del suo cavallo, allenato da Luica Cumani, alla Breeders' Cup Classic, Gr-1, m. 2.000, sabbia, di Sabato 29 Ottobre, a Belmont Park.
"Ho speso USD $ 800.000 per iscrivere il cavallo alla corsa. Sono un sacco di soldi, ma io sono un ragazzo all'antica. Se hai un buon cavallo devi provarci. Ha vinto tutte le corse che poteva vincere in Europa. Ha vinto 5 corse di Gruppo 1, nella sua vita, da m. 1.400 a m. 2.400. Non ha mai vinto sulla sabbia ed io ho fatto una scommessa su di lui ad una brutta quota: ho guadagnato tanti soldi scommettendo, ma a quote migliori (nel senso che il rapporto chances di riuscita - quota era migliore, n.d.r.)".
Secondo me(phar lap )se si adatta alla sabbia è tra i primi 3.
Sheva,sabato vediti lo Sprint,(1200mt) c'è un reattore nucleare

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