Messaggio del 05-12-2009 alle ore 10:23:31
le intercettazioni le ha fatte la procura,come accade sempre,si mette in ascolto e sente,mica decide telecom cosa può sentire e cosa no,coglioni
Messaggio del 05-12-2009 alle ore 09:37:33
moggi che frega berlusconi e moratti e' una cagata mostruosa, voi che dite che berlusconi e'mil capo della cupola mondiale
Messaggio del 05-12-2009 alle ore 03:43:00
eppure porca eva è così facile da capire
solo uno che non vuole capire non capisce
Le intercettazioni venivano fatte da telecom, che aveva come presidente Tronchetti Proveranonchè vicepresidente dell'inter e presidente pirelli (sponsor Inter). Escono tutte le intercettazioni su juve, milan, lazio,Fiorentina, Reggina, Arezzo, ma guarda caso nemmeno una mezza telefonate dell'inter... poi si fa il processo e chi è il commissario straodinario? Guido Rossi
Messaggio del 05-12-2009 alle ore 03:32:02
ma perchè non lo sapete che l'italia è un paese di mafiosi?
questa è una parte dell'interrogatorio di ieri
Avv.Vigorito: Sì. Avvocato Vigoriti, per le amministrazioni statali costituite parte civile. Vorrei fatta una precisazione. Non ricordo se lei ha precisato a proposito di quell'episodio della pressione fatta su di lei per cambiare la sua versione di quel fatto (parla di Cordoba, ndr)... Lei ha detto che è stato chiamato telefonicamente (..). Non ricordo se ha detto da chi.
Rosario Coppola: Sisi. Gennaro Mazzei che era il nostro referente, faceva parte della Commissione, sì.
Avv.Vigorito: Senta, ma come mai di questo episodio non troviamo menzione nelle dichiarazioni che lei ha reso a suo tempo...
Rosario Coppola: Per un motivo molto semplice. La ringrazio per la domanda. Quando fui chiamato... mi incontrai con i Carabinieri... su mia richiesta d'altronde... questo episodio andava a toccare una Società, l'Inter, che... non lo so trovai da parte dei Carabinieri in modo sbrigativo ma assolutamente... come dire... l'argomento non gli interessava.
Avv.Vigorito: Non interessava a chi? Ai Carabinieri?
Rosario Coppola: Ai Carabinieri. Mi fu detto: "A noi non risulta che l'Inter facesse pressioni. Non abbiamo registrazioni...
Avv.Vigorito: Chi l'ha detto questo? I Carabinieri?
Rosario Coppola: Il capo... ora il nome non...
Avv.Vigorito: Nono, a prescindere dal nome... i Carabinieri?
Rosario Coppola: I Carabinieri sisi. Quindi non trova addirittura menzione nel... rapporto?
Avv.Vigorito: Allora mi faccia capire... lei aveva intenzione di riferirlo e gli è stato impedito?
Rosario Coppola: E' stata la prima cosa che io ho riferito. Dopo di che la discussione è slittata su altre cose.
Avv.Vigorito: E' slittata...
Rosario Coppola: E' slittata su altre domande... cioè se lei conosce questo, è possibile che gli assistenti potessero...
Presidente Casoria: Vabbè Avvocato però ha chiarito che i Carabinieri gli hanno detto siccome non risulta dalle intercettazioni...
Rosario Coppola: Non è un argomento di discussione... Non è un argomento di discussione perchè non ci interessa!
Messaggio del 05-12-2009 alle ore 02:16:16
Moggi denuncia Zeman
''Non sa allenare''
Udienza a Napoli del processo su Calciopoli. L'ex dg della Juve attacca il tecnico boemo, che lo aveva accusato di avergli rovinato la carriera. I pm di Napoli introducono un altro capitolo: i passaporti rinnovati agli arbitri tramite la segreteria della Juve di DARIO SARNATARO
Nello specifico Zeman nell'ultima udienza riconobbe nella sostanza come effettivo solo l'esonero da tecnico della Lazio. E' però un fiume in piena Luciano Moggi e non si ferma più e cita gli esoneri del tecnico boemo dalla guida tecnica di Parma, Lazio, Roma, Fenerbache, Napoli, Salernitana e Stella Rossa: "Ha dichiarato il falso Zeman - insiste - visto che non è vero che non ha più allenato dopo il '98. Lo ha fatto alla Lazio e alla Roma, società che dopo di lui hanno vinto lo scudetto, lo ha fatto al Napoli dove ha messo insieme 2 punti su 12 disponibili in 6 gare. La verità è che questo non sa allenare, è lento e impacciato nel parlare, i giocatori non lo capiscono. Come parla così allena". Insiste: "E' stato licenziato anche in Turchia e in Croazia, dove sicuramente non poteva esserci il sistema-Moggi di cui si parla e che tuttavia non esiste neanche in Italia. Questo è uno che ha detto che Mourinho è mediocre quando è al primo posto in classifica".
La dichiarazione spontanea resa in aula da Luciano Moggi finisce indirettamente per colpire e accusare anche il Milan ed ha anche altri destinatari. Su tutti il guardalinee Barbini, che in passato aveva ammesso la presenza costante dell'ex dg negli spogliatoi arbitrali a metà partita: "Anche questo non è vero. Il regolamento della Figc prevede che solo i dirigenti addetti agli arbitri possono andare negli spogliatoi dei direttori di gara nell'intervallo. Ed infatti Meani (ex dirigente de Milan, ndr) andava e veniva a piacimento".
Il riferimento a Meani non è casuale: Moggi attacca per difendersi: "Come tutti, io andavo solo a salutare gli arbitri a fine gara, mai andato nell'intervallo come testimonia il fatto di non aver mai ricevuto squalifiche per questi motivi, come invece ne hanno subite altri dirigenti. Mi si accusa anche di conoscere in anteprima la terna arbitrale. In un caso l'avrei saputo alle 11.53 quando, dalle intercettazioni (che l'ex dg tiene saldamente sotto il braccio, ndr) leggo che alle 11.40 il signor Meani non solo le conosceva prima di me ma chiamò Barbini dicendogli "Sei tu il mio assistente", suggerendogli anche come avrebbe dovuto arbitrare la partita col Chievo insieme all'altro collaboratore Pugliesi, celebre perché ultras del Milan. In pratica furono designati cric e croc. Perché queste cose non sono emerse? Forse perché diversamente qualcuno ora sarebbe seduto al mio fianco nel processo".
L'accusa al Milan è evidente, ma più tardi, fuori dall'aula, Moggi si difenderà con un: "Ho solo detto quello che emerge dalle intercettazioni, non accuso nessuno". Particolare anche la chiosa dell'intervento di Moggi, che, dopo aver polemizzato con il pm Narducci, presente in aula ("Sapete quando mi incontrò cosa mi disse il magistrato? "Hai visto cosa hai fatto, hai finito", con tono gaudente"), ha detto: "Chiedo scusa se mi sono accalorato, ma dico questo per amore di verità e non solo per difendermi".
NUOVO CAPITOLO - Prima della dichiarazione spontanea di Luciano Moggi era stata interrogata una dipendente della segreteria generale della Juventus della triade Moggi-Giraudo-Bettega, la signora Morena Mosca. Il pm Giuseppe Narducci, facendo riferimento anche a verbali di dichiarazioni della segretaria risalenti al maggio del 2006, ha provato a cercare conferma di alcuni particolari interessanti: secondo l'accusa, infatti, Luciano Moggi, attraverso la segreteria, avrebbe destinato in varie occasioni biglietti omaggio, gadget e soprattutto in una circostanza il rinnovo del passaporto all'ex designatore arbitrale Pierluigi Pairetto (assente, in aula invece presente l'altro ex designatore Paolo Bergamo). In aggiunta Narducci ha chiesto dei motivi delle continue telefonate tra Andrea Della Valle (proprietario della Fiorentina) e Luciano Moggi.
Situazioni confermate dai verbali di dichiarazioni del 2006 (letti in aula dal pm), non in pieno questa mattina dalla segretaria: "Non so, non ricordo bene - ha detto più volte la Mosca - , sono passati tre anni, ma può darsi. Era prassi regalare gadget e avere rapporti con altre società. La nostra segreteria si occupava anche di rinnovo dei passaporti dei tesserati Juventus. Ma non rammento di averlo fatto personalmente per il sig. Pairetto". Curioso anche il modo di nominare Pairetto e Bergamo: "Quando sono entrata nella segreteria della Juventus era già prassi, su indicazione della direzione, chiamare con "P" e "B" Pairetto e Bergamo, anche nelle telefonate ed anche quando gli facevamo avere delle buste con dei gadget, cosa che accadeva per tutti", ha dichiarato Morena Mosca.
Anche su queste ultime allusioni Moggi ha replicato con la dichiarazione spontanea: "Non vedo che c'è di strano, tutto chiedevano e avevano i gadget della Juventus, anche forze dell'ordine e dirigenti. Che male c'è, non capisco perché sottolineare queste cose, la Juventus era società amica con tutti". Fuori dall'aula 216 Luciano Moggi poi dirà: "Mi sono stufato, ogni cosa è colpa mia ed invece non esiste il sistema-Moggi. Quando finirà Calciopoli? Domandatelo a loro...", indicando con il dito l'aula e i magistrati. Ed invece Calciopoli prosegue, prossima udienza fissata il 4 dicembre, quando dovrebbero essere presenti in aula anche Massimo Cellino e Carlo Ancelotti.
Messaggio del 04-12-2009 alle ore 17:16:29
Meglio emozionarsi per un 3-2 in rimonta contro la Sampdoria nell'era della RUBENTUS della triade, che vincere con magheggi poco chiari sempre grazie alla "vostra" amata triade.
Messaggio del 04-12-2009 alle ore 16:11:01
pure voi avete passato la vita a sperare nella debacle juve e alla fine avete goduto
mo è il turno nostro a tirarvi i piedi
spero di riuscire ad avere la vostra stessa soddisfazione quote:
simbolo di corruzione e slealtà calcistica da sempre
e l'inter è il simbolo di che??? del nulla! del sottovuoto spinto!
Messaggio del 04-12-2009 alle ore 15:58:45
Passerete la vita a cercare questo ago nel pagliaio, che possa far sembrare MENO MERDOSO il colore delle maglie bianconere, simbolo di corruzione e slealtà calcistica da sempre.
Messaggio del 04-12-2009 alle ore 14:57:36
Seee.... figurati se la Telecom del caro Tronchetti caccia qualche intercettazione sull'inter.... verranno considerate prove non attendibili e archiviate.... mi ci gioco un piedone (nu sacche insomma)
Messaggio del 04-12-2009 alle ore 14:11:11
tu Papi non puoi parlare, sei un garantista devi aspettare il terzo grado di giudizio, sennò diventi un manettaro e voti IDV.
Messaggio del 04-12-2009 alle ore 12:21:05
E questi aiutini?
Calciopoli, spunta un teste a sorpresa
e accusa l'Inter su un caso Cordoba
Il guardalinee Mario Coppola racconta di presunte pressioni esercitate dall'allora designatore Gennaro Mazzei per ammorbidire il referto riguardante l'espulsione del colombiano avvenuta durante la partita di campionato tra i nerazzurri e il Venezia: ''Da quel momento in poi non ho più fatto la serie A''
di DARIO DEL PORTO
NAPOLI - All'udienza di Calciopoli un testimone a sorpresa, il guardalinee Mario Coppola racconta: "Dopo l'appello dil Francesco Saverio Borrelli (ex capo della Procura di Milano durante le indagini su Mani Pulite e all'epoca dei fatti al vertice dell'ufficio indagini della Federcalcio, ndr), mi presentai spontaneamente dai carabinieri per parlare di alcuni episodi che avevano riguardato l'Inter".
Secondo il testimone, i fatti si riferivano a presunte pressioni esercitate dall'allora designatore Gennaro Mazzei per ammorbidire il referto riguardante l'espulsione del calciatore colombiano Ivan Ramiro Cordoba avvenuta durante la partita di campionato tra i nerazzurri e il Venezia. Per quella esplulsione il difensore sudamericano interista era stato squalificato per due gare consecutive di campionato. Coppola ha però sostenuto di non aver aderito alla sollecitazione che avrebbe ricevuto: "Da quel momento in poi non ho più fatto la serie A e questo è solo uno degli episodi che potrei raccontare".
Il teste a sorpresa ha affermato anche che, quando prospettò questi argomenti agli investigatori, gli sarebbe stato risposto così: "Queste vicende non ci interessano, perché non ci sono intercettazioni che riguardano la squadra dell'Inter". Durante l'udienza è stato sentito anche l'attuale dirigente del Bologna Luca Baraldi, all'epoca dei fatti dirigente del Parma, che ha sostanzialmente confermato le dichiarazioni rese durante le indagini con riferimento all'incontro Lecce-Parma a conclusione del quale Baraldi aveva aspramente contestato l'arbitraggio di Massimo De Santis.