Sport
Dajiro Katoh
Messaggio del 22-04-2003 alle ore 14:29:23
- GAZZETTA DELLO SPORT -
"Arresto cardiaco a due settimane dall'incidente di Suzuka, non aveva più dato segni di ripresa. Iridato 250 nel 2001, lascia la moglie e due figli.
YOKKAICHI (Giappone), 19 aprile 2003 - Ha tenuto duro per quasi quindici giorni, lottando per la vita nel reparto di terapia intensiva dell'ospedale di Yokkaichi. Ma non è bastato. Daijiro Kato non ce l'ha fatta. A soli 26 anni se n'è andato, battuto dal terribile incidente di Suzuka e da un ultimo, definitivo, arresto cardiaco. Ha ceduto il cuore, rimasto l'ultimo organo a dare speranza dopo che l'attività cerebrale - da quel tragico 6 aprile - non aveva più dato segnali di ripresa. Nell'uscita di pista al 3° giro del GP del Giappone MotoGP, le cui cause restano tuttora misteriose, Kato si era procurato un trauma cranico, la lussazione della prima e seconda vertebra cervicale, la frattura della terza e la frattura della spalla sinistra. Particolare grave un ematoma cerebrale mai riassorbito. E' il primo decesso nel Motomondiale dopo dieci anni: il 1° maggio 1993 era toccato a un altro giapponese, Wakai, ai box nelle prove del GP d'Europa di Jerez. Kato lascia la moglie Makiko, il figlio Ikko (un anno e mezzo) e una figlia, nata il 26 marzo scorso e per la quale non era ancora stato scelto il nome.
La morte di Kato è una tragedia per tutto il Motomondiale. E più di tutti per Fausto Gresini, l'ex pilota e ora team manager che lo aveva portato in Europa e con lui inseguiva il sogno iridato. Pilota minuto e di pochissime parole, Daijiro era la grande speranza della Honda per la conquista di un Mondiale tutto giapponese. Nato a Saitama, un sobborgo di Tokyo, il 4 luglio 1976, Kato ha fatto il suo esordio iridato nel GP del Giappone 250, nel 1996, chiudendo terzo alle spalle di Biaggi e Numata. E sempre a Suzuka, come wild-card, ha vinto i GP 250 nel '97 e '98. Nel 2000 il suo primo Mondiale completo, inaugurando un binomio speciale con il team Gresini, che lo adottò con calore e affetto. Già il primo anno sfiorò il titolo, abbandonando le speranze solo all'ultima gara. Ma riuscì a rifarsi con gli interessi nel 2001, quando conquistò la corona a suon di record: maggior numero di vittorie (11) e punti in una stagione 250. Nel 2002 il passaggio alla MotoGP, sempre con Gresini, prima in sella a una Honda 500 - con un 2° posto a Jerez come miglior risultato - e poi con la RC211V 4 tempi. Con una Honda ha vinto anche la 8 Ore di Suzuka nel 2000, in coppia con Ukawa.
- GAZZETTA DELLO SPORT -
"Arresto cardiaco a due settimane dall'incidente di Suzuka, non aveva più dato segni di ripresa. Iridato 250 nel 2001, lascia la moglie e due figli.
YOKKAICHI (Giappone), 19 aprile 2003 - Ha tenuto duro per quasi quindici giorni, lottando per la vita nel reparto di terapia intensiva dell'ospedale di Yokkaichi. Ma non è bastato. Daijiro Kato non ce l'ha fatta. A soli 26 anni se n'è andato, battuto dal terribile incidente di Suzuka e da un ultimo, definitivo, arresto cardiaco. Ha ceduto il cuore, rimasto l'ultimo organo a dare speranza dopo che l'attività cerebrale - da quel tragico 6 aprile - non aveva più dato segnali di ripresa. Nell'uscita di pista al 3° giro del GP del Giappone MotoGP, le cui cause restano tuttora misteriose, Kato si era procurato un trauma cranico, la lussazione della prima e seconda vertebra cervicale, la frattura della terza e la frattura della spalla sinistra. Particolare grave un ematoma cerebrale mai riassorbito. E' il primo decesso nel Motomondiale dopo dieci anni: il 1° maggio 1993 era toccato a un altro giapponese, Wakai, ai box nelle prove del GP d'Europa di Jerez. Kato lascia la moglie Makiko, il figlio Ikko (un anno e mezzo) e una figlia, nata il 26 marzo scorso e per la quale non era ancora stato scelto il nome.
La morte di Kato è una tragedia per tutto il Motomondiale. E più di tutti per Fausto Gresini, l'ex pilota e ora team manager che lo aveva portato in Europa e con lui inseguiva il sogno iridato. Pilota minuto e di pochissime parole, Daijiro era la grande speranza della Honda per la conquista di un Mondiale tutto giapponese. Nato a Saitama, un sobborgo di Tokyo, il 4 luglio 1976, Kato ha fatto il suo esordio iridato nel GP del Giappone 250, nel 1996, chiudendo terzo alle spalle di Biaggi e Numata. E sempre a Suzuka, come wild-card, ha vinto i GP 250 nel '97 e '98. Nel 2000 il suo primo Mondiale completo, inaugurando un binomio speciale con il team Gresini, che lo adottò con calore e affetto. Già il primo anno sfiorò il titolo, abbandonando le speranze solo all'ultima gara. Ma riuscì a rifarsi con gli interessi nel 2001, quando conquistò la corona a suon di record: maggior numero di vittorie (11) e punti in una stagione 250. Nel 2002 il passaggio alla MotoGP, sempre con Gresini, prima in sella a una Honda 500 - con un 2° posto a Jerez come miglior risultato - e poi con la RC211V 4 tempi. Con una Honda ha vinto anche la 8 Ore di Suzuka nel 2000, in coppia con Ukawa.
Messaggio del 07-04-2003 alle ore 12:30:03
che peccato...cmq mi sa che la morte celebrale è gia avvenuta...al tg ha detto che le prime due vertebre sono rotte,mi sa che sto 15% è un 1,5 %...anche se la speranza è l'ultima a morire
che peccato...cmq mi sa che la morte celebrale è gia avvenuta...al tg ha detto che le prime due vertebre sono rotte,mi sa che sto 15% è un 1,5 %...anche se la speranza è l'ultima a morire
Messaggio del 06-04-2003 alle ore 14:27:45
Certo che sto motomondiale tra l'incidente a Melandri e quello a Kato è iniziato proprio male! Speriamo bene...
Certo che sto motomondiale tra l'incidente a Melandri e quello a Kato è iniziato proprio male! Speriamo bene...
Messaggio del 06-04-2003 alle ore 13:26:22
MotoGp: Daijiro Kato in fin di vita
Il giapponese in coma dopo caduta
Il pilota giapponese Dajiro Kato è in coma profondo e le sue condizioni sono molto gravi dopo la spaventosa caduta nel Gran Premio di Suzuka in cui ha riportato un trauma cranoencefalico con un importante coagulo alla base del cervello. Lo riferisce il bollettino del centro medico Mie. Oltre alle lesioni cerebrali, il casco si è spezzato in due, Kato presenta ferite in tutto il corpo con un possibile interessamento della colonna vertebrale.
"Coma profondo, con gravi lesioni cerebrali e un'emorragia diffusa in particolare alla base del cervello". Questa la prima, drammatica, diagnosi comunicata dal dottor Claudio Costa dopo il ricovero di Daijiro Kato presso l'ospedale di Yokkaichi. Le speranze per il giapponese sono appese ad un filo. "Se volete dei numeri - ha proseguito il medico - potrei dire un 15%. Ma questo non vuole dire perche' nel giro di un'ora la situazione potrebbe cambiare".
Diventato padre di una bellissima bambina da poco più di due settimane, il pilota giapponese della Honda Daijiro Kato è rimasto vittima di una caduta rovinosa durante i primi giri del Gp della classe MotoGp. Ad oltre 220 km/h, il giapponese è andato a sbattere contro le protezioni del circuito: una botta impressionante che lo ha lasciato a terra privo di coscienza. Trasportato presso la clinica mobile del dottor Claudio Costa in condizioni critiche, le sue condizioni sona apparse subito gravissime. Kato stato rianimato due volte: a bordo pista e presso il centro medico del circuito, dove e' stato intubato e trasferito prontamente in elicottero a Yokkaichi.
Difficile stabilire la dinamica dell'incidente. Le immagini non sono state diffuse via satellite e neppure a richiesta nella Sala Stampa del circuito giapponese. Poco piu' tardi il dottor Claudio Macchiagodena, nel corso di una breve conferenza stampa, ha confermato che "le condizioni di Kato sono estremamente serie e gravi. Il pilota - ha detto Macchiagodena - sta lottando per la vita nel centro rianimazione dell'ospedale di Yokkaichi. Mi e' stata subito segnalata la gravita' dell'incidente e solo le pronte azioni di rianimazione, svolte a bordo dell'ambulanza e presso il centro medico, hanno consentito a Daijiro di riprendere il battito cardiaco e la respirazione".
Costernazione e grande commozione nel paddock. Alla voce rotta del dottor Costa, il primo ad assistere il pilota ("Le sue condizioni sono molto gravi - ha detto il responsabile della Clinica Mobile - e dobbiamo per forza di cose aggrapparci alla speranza. La vita di Kato dipende dalle prossime ore, gli è stato applicato un catetere all'arteria femorale per tentare di far scendere la temperatura del sangue a 32-33 gradi ed evitare così i rischi di un edema che potrebbe essere fatale") si sono aggiunte quelle dei piloti. Prima di salire sul podio, Valentino Rossi non ha celato la propria tristezza ("Un fatto che mi lascia profondamente scosso") così come Max Biaggi, ignaro fino sotto la bandiera a scacchi della grsavità dell'accaduto. "Non sapevo nulla - ha detto il romano - sono seriamente rammaricato. Spero vivamente possa riprendersi".
Sotto accusa la sicurezza del circuito: in tre giorni due sono state gli incidenti gravissimi occorsi a piloti della MotoGp. In prova era toccato a Melandri, in gara a Kato. Senza contare i numerosi fuoripista che hanno visto protagonisti diversi pilti di tutte e tre le classi, fortunatamente privi di così drammatiche consegienze.
Speriamo che vinca la gara più difficile e importante della sua vita, FORZA DAJIRO!!!
MotoGp: Daijiro Kato in fin di vita
Il giapponese in coma dopo caduta
Il pilota giapponese Dajiro Kato è in coma profondo e le sue condizioni sono molto gravi dopo la spaventosa caduta nel Gran Premio di Suzuka in cui ha riportato un trauma cranoencefalico con un importante coagulo alla base del cervello. Lo riferisce il bollettino del centro medico Mie. Oltre alle lesioni cerebrali, il casco si è spezzato in due, Kato presenta ferite in tutto il corpo con un possibile interessamento della colonna vertebrale.
"Coma profondo, con gravi lesioni cerebrali e un'emorragia diffusa in particolare alla base del cervello". Questa la prima, drammatica, diagnosi comunicata dal dottor Claudio Costa dopo il ricovero di Daijiro Kato presso l'ospedale di Yokkaichi. Le speranze per il giapponese sono appese ad un filo. "Se volete dei numeri - ha proseguito il medico - potrei dire un 15%. Ma questo non vuole dire perche' nel giro di un'ora la situazione potrebbe cambiare".
Diventato padre di una bellissima bambina da poco più di due settimane, il pilota giapponese della Honda Daijiro Kato è rimasto vittima di una caduta rovinosa durante i primi giri del Gp della classe MotoGp. Ad oltre 220 km/h, il giapponese è andato a sbattere contro le protezioni del circuito: una botta impressionante che lo ha lasciato a terra privo di coscienza. Trasportato presso la clinica mobile del dottor Claudio Costa in condizioni critiche, le sue condizioni sona apparse subito gravissime. Kato stato rianimato due volte: a bordo pista e presso il centro medico del circuito, dove e' stato intubato e trasferito prontamente in elicottero a Yokkaichi.
Difficile stabilire la dinamica dell'incidente. Le immagini non sono state diffuse via satellite e neppure a richiesta nella Sala Stampa del circuito giapponese. Poco piu' tardi il dottor Claudio Macchiagodena, nel corso di una breve conferenza stampa, ha confermato che "le condizioni di Kato sono estremamente serie e gravi. Il pilota - ha detto Macchiagodena - sta lottando per la vita nel centro rianimazione dell'ospedale di Yokkaichi. Mi e' stata subito segnalata la gravita' dell'incidente e solo le pronte azioni di rianimazione, svolte a bordo dell'ambulanza e presso il centro medico, hanno consentito a Daijiro di riprendere il battito cardiaco e la respirazione".
Costernazione e grande commozione nel paddock. Alla voce rotta del dottor Costa, il primo ad assistere il pilota ("Le sue condizioni sono molto gravi - ha detto il responsabile della Clinica Mobile - e dobbiamo per forza di cose aggrapparci alla speranza. La vita di Kato dipende dalle prossime ore, gli è stato applicato un catetere all'arteria femorale per tentare di far scendere la temperatura del sangue a 32-33 gradi ed evitare così i rischi di un edema che potrebbe essere fatale") si sono aggiunte quelle dei piloti. Prima di salire sul podio, Valentino Rossi non ha celato la propria tristezza ("Un fatto che mi lascia profondamente scosso") così come Max Biaggi, ignaro fino sotto la bandiera a scacchi della grsavità dell'accaduto. "Non sapevo nulla - ha detto il romano - sono seriamente rammaricato. Spero vivamente possa riprendersi".
Sotto accusa la sicurezza del circuito: in tre giorni due sono state gli incidenti gravissimi occorsi a piloti della MotoGp. In prova era toccato a Melandri, in gara a Kato. Senza contare i numerosi fuoripista che hanno visto protagonisti diversi pilti di tutte e tre le classi, fortunatamente privi di così drammatiche consegienze.
Speriamo che vinca la gara più difficile e importante della sua vita, FORZA DAJIRO!!!
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