e quando il pescara l'ultimo anno che stava in serie b faceva a malapena mille spettatori?
li sì scritte "una curva così manco in serie d"?

Pescara, dopo il Verona primi veri mugugni


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(CALCIOPRESS) Pescara - Il risultato del posticipo Pescara-Hellas Verona ha delineato due schieramenti opposti. Gli ottimisti hanno dato la colpa alla nebbia e all’arbitro, i critici hanno dato la colpa a Cuccureddu invitandolo a dare le dimissioni. I pessimisti dicono che questa squadra è stata supervalutata e che a gennaio bisognerà rivedere la “rosa” se si vuole andare in B senza passare dai play off. Insomma, sono cominciati i primi veri mugugni.

La squadra ha cercato di fare la partita per i primi quarantacinque minuti, poi si è seduta colpa anche della forte foschia e dei fumogeni lanciati da qualche imbecille che continua a frequentare la Curva, facendo pagare migliaia di euro per multe evitabili, senza che i diretti responsabili del tifo organizzato abbiano pensato a rifilargli un ceffone. Squallidi, poi, quei tifosi dell’Hellas Verona che hanno alzato il coro “Terremotati, terremotati”. Incerto l’arbitro che non ha visto cose importanti.

Insomma, a dirla con poche parole, un posticipo raffazzonato che nulla ha detto di importante sui veri valori di due squadre che erano attese con curiosità e che avrebbero dovuto dire qualche cosa di importante ai fini della promozione.

E’ vero che i campionati si vincono o si perdono in primavera e che ora è presto per “mettersi a contare le pecore”, per ripetere una frase cara a Cuccureddu, ma è anche vero che la pochezza di gioco del Pescara fa paura mentre il Verona voleva un punto e lo ha preso senza grosse palpitazioni.

A voler essere sinceri il Pescara finora ha dimostrato di essere una buona squadra ma di giocare con il “freno a mano tirato” offrendo solo una parte delle sue potenzialità. Di chi la colpa? Giocatori che non sono ancora entrati in forma? Atleti che centellinano le loro prestazioni? Moduli inadatti? Scarsità del centrocampo? Mancanza di un regista o, perlomeno, di un giocatore che sappia dettare i tempi delle giocate?

Sono domande alle quali i dirigenti sono chiamati a dare delle risposte oltre a quelle dovute ad una tifoseria che ha partecipato con molta prontezza e dignità nel momento del bisogno societario e che ora si sentono un pochino messi da parte come se il loro compito fosse già concluso.

Insomma, sarebbe ora che ognuno riprendesse il suo ruolo senza tentennamenti, per evitare che punti importanti vengano persi per strada e ritrovarsi, poi, ad un passo dalla vetta con molte recriminazioni e cocenti delusioni.

Gianni Lussoso -