Messaggio del 16-03-2011 alle ore 01:19:43
Sep,forse non mi sono spiegato bene,o non ricordi,Julio Cesar al camp nou su Messi,dopo di quella di Banks su Pelè NEL 70,ha fatto la parata del secolo
Messaggio del 15-03-2011 alle ore 23:26:16
Eheheheh... infatti si ditt li miracoli di uno che si chiama Messi che di miracoli ci vive....per quanto riguarda buffon e che ji teng da fa? dicono che pure lui è il più forte del mondo
Messaggio del 15-03-2011 alle ore 22:55:37
Sep,solo che i miracoli tipo Messi al nou camp,hanno fruttato la champions,e le paopere non hanno inciso,pensa a Bufffon a Lecce
Messaggio del 15-03-2011 alle ore 22:03:48
m'ero scordato della partita 2-1 mo le teng a capì ma perchè ca fatto qualche papera? sempre il milgior portiere del mondo arimane ------------ Editato da El Treble il 15/03/2011 alle 22:05:05
Messaggio del 08-01-2009 alle ore 23:35:00
Julio Cesar è sicuramente fra i migliori portieri, uno dei più forti come reattività ma c'è ache da dire che Buffon para come un fenomeno dal 95 mentre julio cesar sta facendo il fenomeno da un paio di anni, vi ricordo che per due anni anche il portiere brasiliano del Milan ha fatto il fenomeno
Messaggio del 08-01-2009 alle ore 20:41:08
voi ve l'immaginate julio cesar portiere del manchester o del barcellona? buonanott uagliò, dapò s'ha chius lu film
Messaggio del 08-01-2009 alle ore 20:06:59
buffon si è il mostro assoluto, però andatevi a rivedere i gol che ha preso quest'anno.. è in chiara fase discendente. casillas sicuramente non è + forte di j.cesar, è soltanto pubblicizzato di + perchè gioca al real, e se proprio vuoi accoppare il soprannome "gatto" a qualcuno, è proprio al portiere dell'inter che puoi farlo, perchè tra i pali è un felino vero e proprio. poi se pensiamo che van der sar è il portiere del manchester non c'è bisogno di scrivere null'altro. . .
Messaggio del 08-01-2009 alle ore 00:23:40
buffon è superiore.
j.cesar forte, ma pur sempre brasiliano...come dida! (leggi pisciata ogni 5-6 partite, come il sonno sui gol del chievo)
casillas è un gatto, ma discontinuo...la pisciata contro la juve è storica, una barriera così non s'era mai vista.
a me piace benussi.
Messaggio del 07-01-2009 alle ore 23:09:54
fu dato al chievo per una questione puramente contestuale e lì non ha avuto modo di giocare, cominciando a migliorare. di fatti, già col chievo (giocando in primavera come fuori quota) si beccò la convocazione in nazionale. l'anno dopo ha cominciato ad alternarsi con toldo, per poi pizzicargli il posto.
Messaggio del 07-01-2009 alle ore 22:46:06
grande professionista e grande "lavoratore" del pallone, si è applicato tantissimo per migliorare. i miei complimenti.
Messaggio del 07-01-2009 alle ore 20:46:21
è di certo uno dei Tre più forti al mondo... Non so come sta gigi al momento, ma la Classifica per me è questa, considerando i portieri attuali in attivo. 1°Buffon. 2° Julio Cesar. 3° Casillas(si scrive così?)
È un grande professionista, insieme a Zanetti è uno dei giocatori dell'inter che più mi piace.
Messaggio del 07-01-2009 alle ore 20:10:50
APPIANO GENTILE (Como), 6 gennaio 2009 - Julio Cesar, cosa prova a essere il miglior portiere del campionato?
"Il miglior portiere del campionato è sempre quello della squadra migliore. Anche se il nostro è un ruolo particolare, che spesso viene giudicato a parte e nel quale l’errore è sempre più evidente rispetto ad altri ruoli, nel calcio moderno è il gioco di squadra che condiziona le nostre prestazioni. Parlare di miglior portiere o di difesa migliore credo sia un concetto un po’, come dire, vecchio, perché la fase difensiva non può essere esclusivo lavoro per i 4 o i 3 o i 5 difensori più il portiere".
Beh, certo, se si fa pressing...
"Ecco allora che il concetto di difesa parte dagli attaccanti, così come il gioco offensivo, anche se pochi lo sottolineano ancora, può iniziare da una buona rimessa del portiere stesso in base alle indicazioni del tecnico, che può voler giocare lungo o corto in fase di impostazione. Comunque, se la critica mi giudica il migliore in questo scorcio del campionato, ringrazio, mi fa piacere a livello personale e come rappresentante dell’Inter, perché vuol dire che sino a oggi siamo stati la squadra migliore. Tuttavia le critiche, siano esse positive o negative, non condizionano il mio atteggiamento: io lavoro perché mi hanno insegnato che nel calcio è facile arrivare al top, ma è molto più difficile restarci con continuità ed io è questo ciò che più desidero, per me e per la mia squadra".
Con l’arrivo di Josè Mourinho è cambiata l’organizzazione difensiva?
"Premettendo che non mi piace mai fare confronti fra l’allenatore di prima e quello di oggi, perché con entrambi ho avuto e ho ottimi rapporti, credo che, calcisticamente parlando, sia più corretto dire che è cambiata la preparazione al gioco e alla partita, sia nella fase difensiva che nella fase offensiva. Ogni allenatore ha il suo modo di lavorare, quindi la sua personalità, il suo carattere, il suo modo di volere la squadra. Come dicevo prima, la fase difensiva non è più slegata dal resto del gioco".
Qual è il momento svolta della sua carriera?
"Penso a quando abbiamo vinto lo scudetto a Siena. In quella stagione ho potuto dimostrare le mie qualità terminando il lavoro con un bellissimo successo".
Ma lo scudetto di Siena è stata anche la svolta per l’Inter?
"E’ stato decisivo soprattutto per la squadra. Da quel momento, da quella stagione record, è nata l’Inter di oggi. Anche se io non conoscevo molto l’Inter di prima, visto che questa è solo la mia quarta stagione in Italia, una vittoria del campionato con tanti record aiuta a maturare, ad avere sempre maggior consapevolezza nei propri mezzi".
Per essere quello che oggi è, il portiere dell’Inter che comanda in Italia e il portiere titolare del Brasile che vuole vincere i prossimi Mondiali, ha fatto tanti sacrifici? Il più grosso?
"Non credo di aver fatto tanti sacrifici. Il giusto. Quelli che fanno tutti i ragazzi che iniziano a giocare a calcio per passione, per istinto, e poi trasformano la passione e l’istinto in un mestiere. La parte più difficile, invece, è rappresentata dai primi sei mesi in Italia, quelli al Chievo Verona. Non ho giocato e, non giocando, non sono stato più chiamato in Nazionale. Non è stato facile. Dopo essere stato acquistato dall’Inter a gennaio potevo restare ancora sei mesi in Brasile oppure venire subito in Italia. Ho scelto la seconda soluzione: sapevo che sarebbe stato un rischio, però ho fatto un investimento su me stesso, sulle mia possibilità. Per fortuna, ma la fortuna va sempre inseguita, è andata come sognavo io".
C’è un gol subìto che vorrebbe cancellare?
"Sono tanti i gol che vorrei cancellare, difficile fare una scelta, perché il gol che il portiere non vorrebbe mai prendere serve per imparare ancora, per crescere attraverso gli errori per non ripeterli più. E’ il destino del nostro ruolo, l’essenza stessa: non esiste gol senza errore, quindi non esiste portiere senza errore. Qualcosa si sbaglia sempre, tecnicamente, e poi sull’errore si lavora durante gli allenamenti per evitarli in altre gare".
Ci sarà almeno un attaccante che non vorrebbe più trovare sulla sua strada...
"Se devo essere sincero, e quando parlo sono sincero perché parlo poco, mi piace giocare contro gli attaccanti più forti. E’ uno stimolo in più per preparare al meglio la gara, per tenere alta la pressione, per sentirsi ancora più motivato alla sfida. E poi più sono grandi e importanti più si conoscono. E’ l’altra faccia dell’affrontare gli attaccanti più pericolosi che, se giochi nell’Inter, sei abituato ad affrontare anche tutti i giorni, durante gli allenamenti... ".