Sport
moggi e lapo stanno giocando a "guardie e ladri", come fecero Totò e Fabrizi



"Lei - scrive Moggi al nipote prediletto dell'Avvocato - addirittura ha accusato me e Giraudo di comportamenti illeciti in ambito economico-gestionale, poi puntualmente smentiti dal giudice. Quell'assoluzione vale per lei come una condanna".
la lettera sarà pubblicata venerdì su libero
Moggi scrive a John Elkann: «Ti sei comportato come l'Innominato»
«Con questo suo inaspettato e tardivo ravvedimento, mi ricorda il personaggio dei Promessi Sposi»
la lettera sarà pubblicata venerdì su libero
Moggi scrive a John Elkann: «Ti sei comportato come l'Innominato»
«Con questo suo inaspettato e tardivo ravvedimento, mi ricorda il personaggio dei Promessi Sposi»
Luciano Moggi (Ansa)
MILANO - E' ormai guerra aperta tra la vecchia dirigenza juventina e i principali azionisti bianconeri. Materia del contendere, l'operato della famiglia Agnelli durante lo scandalo di Calciopoli. Così in una lettera aperta al numero uno della Juventus, John Elkann, lettera che Luciano Moggi ha affidato all’edizione di domani del quotidiano Libero, l’ex direttore generale della Juventus scrive: «Caro Elkann, con questo suo inaspettato e tardivo ravvedimento, mi ricorda l'Innominato dei Promessi Sposi».
LA LETTERA - Moggi, all’indomani della prima presa di posizione della Juventus sulle nuove intercettazioni telefoniche diffuse proprio dai legali dell’ex direttore generale, accusa Elkann di non avere difeso la vecchia dirigenza, spazzata via dalle durissime condanne che la giustizia sportiva decise nel 2006 per lo scandalo Calciopoli. «Lei - scrive Moggi all’erede Agnelli - addirittura ha accusato me e Giraudo di comportamenti illeciti in ambito economico-gestionale, poi puntualmente smentiti dal giudice. Quell'assoluzione vale per Lei come una condanna». Moggi è attualmente sotto processo a Napoli per lo scandalo di quattro anni fa. Giraudo, ex amministratore delegato del club bianconero, nel dicembre dello scorso anno è stato condanato a 3 anni di reclusione in primo grado con rito abbreviato dal Giudice di udienza preliminare. Giraudo, per il quale l’accusa domandò una condanna a cinque anni, ha presentato ricorso. Moggi e Giraudo nel 2006 furono condannati a cinque anni di inibizione con proposta di radiazione dalla giustizia della Figc per il loro ruolo centrale nello scandalo Calciopoli, la vicenda più grave nella storia dello sport italiano.
Redazione online - corriere.it
08 aprile 2010
Ottimo riferimento Crasso.....il perfetto italiota: juventino, frocio, ignorante e ladro

Lo stile Juve è la VERGOGNA DI QUESTO PAESE..................JUVENTINO: ITALIOTA
lo "stile juve" è aver avuto per anni e anni nell'era moggi ogni qual volta si verificava (vale a dire in media una volta ogni cinque anni) un episodio arbitrale sfavorevole mandare moggi e bettega rispettivamente al processo di biscardi e alle domeniche sportive a piangere a dirotto... e poi c'era sotto quello che c'era sotto
lo "stile juve" è prendere i soldi ad un triangolare in memoria di andrea fortunato, giocatore morto di leucemia poche settimane prima
lo "stile juve" è alzare le coppa dei campioni dopo la partita dell'heysel e alzarla di nuovo all'aeroporto a torino
lo "stile juve" è vincere cinque scudetti e una coppa dei campioni con tutti giocatori riempiti di epo
lo "stile juve" è essere riusciti a far cadere in prescrizione il processo per doping
lo "stile juve" è mettere dirigenti in condizione di dimettersi e andare all'estero (baldini) e dictat assoluti di non tesserare allenatori perchè scomodi alla propria causa (zeman)
lo "stile juve" è aver avuto per anni e anni nell'era moggi ogni qual volta si verificava (vale a dire in media una volta ogni cinque anni) un episodio arbitrale sfavorevole mandare moggi e bettega rispettivamente al processo di biscardi e alle domeniche sportive a piangere a dirotto... e poi c'era sotto quello che c'era sotto
lo "stile juve" è scegliersi gli arbitri con i presidenti dell'aia per coppe europee, campionato e perfino amichevoli riuscendo a truccare i sorteggi con le palline
lo "stile juve" è quando quella volta ogni trecento un arbitro ti nega un rigore (reggina - juve arbitro paparesta) rinchiudere il direttore di gara per un'ora nello spogliatoio
lo "stile juve" è fare le convocazioni in nazionale al posto del commissario tecnico
lo "stile juve" è negare sempre e comunque tutto questo
Luciano unico Dio
stava troppo avanti angelo moratti cmq
stile juve
bravo Dark, ripeti tutta la storia così i gobbi del cazzo forse capiscono

GIUVE - INTER 1961: LA VERGOGNA
di Riccardo Bisti
Campionato 1960/61. La giuve è oggettivamente una squadra molto competitiva, reduce da anni di vittorie e forte di elementi del calibro di Sivori, Boniperti, Stacchini, Nicolè, Mora....Ah, vi ho beccati! Adesso starete tutti pensando perchè non ho citato John Charles. E'presto detto. Perchè il gallese, oltre ad essere un grande campione era anche una grande persona, quindi meritevole di essere citato nella pur breve lista dei "gobbi anomali". Il grande John fu un vero esempio di sportività e correttezza. Era talmente gentiluomo che a volte danneggiava persin se stesso pur di aiutare gli altri: pensate che in ben 2 occasioni, lanciato solo a rete fermò l'azione e corse a soccorrere degli avversari a terra infortunati (altro che Di Canio che fa lo sportivo per non fare una mezza girata al volo da 20 metri... Charles rinunciò a gol praticamente già fatti). E, udite udite, lo fece anche in un derby. Anche adesso, nel vederlo parlare, dietro la faccia pulita e quegli occhi lucidi di commozione traspare la grandezza di quest'uomo (ed anzi, ne approfitto per mandargli i miei più sinceri auguri di pronta guarigione, visto che è stato colpito da un malore una decina di giorni fa ed è tuttora ricoverato in Italia). Peccato abbia giocato con la casacca sbagliata. L'avrei visto bene indossare altre maglie...Vabbè, pazienza. - Tornando a parlare di quel campionato, la Juve trovò nel Milan, e soprattutto nell'Inter di Herrera delle rivali pericolosissime, al punto che si arrivò, il 16 APRILE 1961, alla sfida Juventus - Inter al Comunale di Torino. I bianconeri erano in testa alla classifica, ma sentivano forte sul proprio collo il fiato delle 2 milanesi. Quel giorno le gradinate del Comunale erano piene, colme....STRAcolme. Si calcola che entrarono nell'impianto almeno 10.000 persone in più rispetto all'effettiva capienza. Il risultato è facilmente immaginabile: i cancelli crollarono e il pubblico si assiepò ai bordi del rettangolo di gioco, evidentemente impedendo di giocare in condizioni regolari. Ciononostante l'arbitro, il signor Gambarotta di Genova, fece iniziare la partita. L'Inter giocava meglio, trovò persino il tempo di cogliere una clamorosa traversa, quando al minuto numero 31 del primo tempo la folla straripò in campo, causando l'inevitabile sospensione del match. Ovviamente venne assegnato lo 0-2 a tavolino, risultato che metteva nei guai una giuve in chiara difficoltà. E, pensate, la lega, applicando semplicemente il regolamento, ratificò il risultato il 26 APRILE (vi dice qualcosa questa data, gobbi e interisti?). E qui successe il finimondo. La Juventus decise di fare ricorso, spinta dal giovane avvocato Chiusano...E indovinate un pò chi era all'epoca il presidente della Federazione Italiana Giuoco Calcio? Ma è elementare: UMBERTO AGNELLI! Si, avete capito bene. Umberto Agnelli ricopriva CONTEMPORANEAMENTE l'incarico di presidente FIGC e di presidente della giuve. In altre parole, i gobbi fecero ricorso ad un organo presieduto dal loro presidente! Ovviamente lo 0-2 venne cancellato e venne ordinata la ripetizione della partita, poichè era stata riconosciuta la "BUONA FEDE DELLA SQUADRA OSPITANTE" (ma cosa vuol dire? far entrare, e PAGARE, 10000 persone in più nell'impianto vuol dire agire in buona fede? Gli juventini ci vogliono far credere che non sapevano quante persone erano entrate allo stadio? Ogni commento è superfluo...). Chiaramente si scatenò un putiferio, e il presidentissimo dell'Inter, Angelo Moratti, mandò a Torino la squadra primavera in segno di protesta. Partita che era palesemente una farsa, perchè giocata a campionato finito (vinto dalla giuve: e ci credo, con le 2 milanesi crollate psicologicamente dopo qella manfrina) e del tutto ininfluente anche per i piazzamenti. Ebbene, la Juve se ne infischiò altamente ed infierì sui ragazzi dell'Inter, sconfiggendoli per 9-1 (l'unico gol nerazzurro lo mise a segno Sandro Mazzola, figlio dell'immenso Valentino, che, pensate, quel giorno dovette sostenere 2 interrogazioni a scuola prima di andare a Torino a giocare) e con Sivori autore di 6 reti, tuttora record di gol messi a segno in una partita del campionato italiano. E l'argentino in quella partita (come in altre circostanze) si divertì a deridere gli avversari, dribblandoli, aspettandoli e dribblandoli di nuovo. Nel ricordare Sivori non posso non citare l'immenso capitano della mia squadra in quegli anni, il mitico GIORGIO FERRINI, che era l'unico a non sottostare ai giochetti di Omar Enrique e in alcune mitiche partite lo rincorreva per poi prenderlo a calci in culo. Grande Giorgio. Chiusa questa doverosa parentesi direi che posso chiudere l'intero racconto, felice di avervi messo a conoscenza dei metodi e dello stile con cui la giuve vinse il suo dodicesimo scudetto.
“JUVE = FIAT. FIAT = POTERE”. Helenio Herrera, Giugno 1961
MARACHELLE STORICHE:
che sono entrati nella storia.
Coppa Uefa 89/90
Nella finale contro la Fiorentina ne succedono di tutti i colori. All'andata furto nel match con fallo di Casiraghi nel secondo gol; contratto di Baggio firmato nel ritiro del match di ritorno; match di ritorno giocato per squalifica (?) del campo di Firenze ovviamente ad Avellino, città-feudo dei gobbi.
Stagione 85/86
Juventus-Roma 3-1: aggredito, in tribuna, il presidente giallorosso Dino Viola, era da assegnare il 2-0 alla Roma. Penultima giornata: Roma e Juve a pari punti; all'olimpico Roma-Lecce 2-3 mentre la Juve supera il Milan a Torino; ultima giornata: Lecce-Juve 2-3 mentre la Roma è sconfitta a Como. Perchè il Lecce già retrocesso in B gioca alla morte con la Roma e, la domenica successiva, regala la partita alla Juve?
Coppa Campioni 85/86
Memorabili i fatti di Verona. Si gioca a porte chiuse (così si ruba meglio) a Torino, dopo lo 0-0 di Verona. Rigore per la Juve per fallo "di mano" (in realtà di petto) di Briegel. Sull'1-0 un netto fallo di mano in area di rigore di Aldo Serena non viene "stranamente" visto dall'arbitro Wurtz. Dal rigore non dato al Verona, contropiede e gol per la Juve viziato da fallo di Mauro su Tricella. Bagnoli (allenatore del Verona) alla fine: "Se cercate i ladri li trovate nell'altro spogliatoio".
Coppa Campioni 84/85
Nella tragica serata dell'Heysel, a Bruxelles, la Juventus si aggiudica la Coppa Campioni contro il Liverpool grazie ad un fallo su Boniek che cade a tre metri dall'area di rigore. L'arbitro fischia nell'incredulità generale il rigore pro-Juve. Alla fine giro di campo con la Coppa alzata nonostante 39 morti sugli spalti, in perfetto stile Giuve..
Supercoppa Europea 1984
Di solito, sino al 1996, si è sempre giocata la partita di andata in casa della vincitrice di Coppa Coppe e quella di ritorno in casa della vincitrice di Coppa Campioni. Nell'84 si gioca solo la prima partita (Juve-Liverpool 2-0) e tanti saluti al ritorno (anche se si parla di un accordo tra le due squadre)
Stagione 81/82
Scudetto rubato alla Fiorentina all'ultima giornata. La Juve vince a Catanzaro con un ridicolo rigore di Brady, la Fiorentina a Cagliari subisce il furto di un gol inspiegabilmente annullato e pareggia. Nasce il detto "Meglio secondo che ladro".
Stagione 80/81
Juve e Roma testa a testa finale per lo scudetto, ai romanisti nella partita decisiva viene annullato un gol (regolarissimo) di Turone.
Prima la Juve aveva vinto con il Perugia (Bettega chiedeva ai giocatori del Perugia di lasciar vincere la Juve... tanto siete già retrocessi) con due ladrate da cineteca (rigore su Bettega e azione fallosa di Brio).
Stagione 79/80
Secondo alcuni, la Juve evita la serie B a suon di milioni. Partita implicata: Juve- Bologna. Per ulteriori notizie leggere il libro di Carlo Petrini, ex giocatore pentito, "Nel fango del dio pallone".
Coppa Italia 78/79
Nella finale contro il Palermo evidentissimi errori arbitrali consegnano il trofeo ai gobbi.
Stagione 76/77
Roma-Torino 1-0; rigore sacrosanto negato ai granata (rimarrà l'unica sconfitta del Toro in quella stagione); Catanzaro-Juve 0-1; gol in fuorigioco di Gentile; Sampdoria-Juventus 0-2; sul punteggio di 0-0 vengono espulsi due giocatori della Samp. Finale: Juve 51, Toro 50. E' ancora furto!
Stagione 72-73
L'ultima giornata vede tre contendenti al titolo: Lazio (43), juve (43) e Milan (44). Il milan perde incredibilmente nella fatal Verona. La Lazio contro il Napoli, aveva praticamente le mani sullo scudetto o sullo spareggio scudetto alla fine del primo tempo... (infatti la Juve perdeva contro la Roma). Nell'intervallo inspiegabilmente i giocatori romanisti diventano tutti brocchi e si fanno rimontare (risultato finale 2-1 ). Scudetto alla Juve.
Stagione 71/72
Sampdoria-Torino 2-1; gol non dato ad Agroppi con palla nettamente oltre la linea (sulla medesima c'era Lippi); Milan-Torino 1-0; gol regolarissimo annullato ai granata. Un altro episodio: Morini, stopper della Juve, a Torino abbranca Bigon per un braccio, lo accoltella, gli spezza ambedue le ginocchia, ne calpesta i resti. L'arbitro, l'ineffabbile Lo Bello Concetto da Siracusa lascia correre, ma alla sera, alla moviola della Ds, di fronte all'immagini registrate dell'omicidio ammette: Forse ho sbagliato"
Con questi due episodi la Giuve arriva prima con un punto su Toro e Milan (ma va?).
Stagione 60/61
In una sfida decisiva con l'Inter, la folla del Comunale deborda in campo e, secondo il regolamento, viene dato lo 0-2 all'Inter. La Juve presenta ricorso, e, grazie a giochini diplomatici di Agnelli, ottiene l'assurda ripetizione della partita, in contrasto con tutte le disposizioni e i regolamenti. Per ripicca l'Inter manda in campo la Primavera e la Juve vince 9-1, scudetto compreso.
GIUVE - INTER 1961: LA VERGOGNA
di Riccardo Bisti
Campionato 1960/61. La giuve è oggettivamente una squadra molto competitiva, reduce da anni di vittorie e forte di elementi del calibro di Sivori, Boniperti, Stacchini, Nicolè, Mora....Ah, vi ho beccati! Adesso starete tutti pensando perchè non ho citato John Charles. E'presto detto. Perchè il gallese, oltre ad essere un grande campione era anche una grande persona, quindi meritevole di essere citato nella pur breve lista dei "gobbi anomali". Il grande John fu un vero esempio di sportività e correttezza. Era talmente gentiluomo che a volte danneggiava persin se stesso pur di aiutare gli altri: pensate che in ben 2 occasioni, lanciato solo a rete fermò l'azione e corse a soccorrere degli avversari a terra infortunati (altro che Di Canio che fa lo sportivo per non fare una mezza girata al volo da 20 metri... Charles rinunciò a gol praticamente già fatti). E, udite udite, lo fece anche in un derby. Anche adesso, nel vederlo parlare, dietro la faccia pulita e quegli occhi lucidi di commozione traspare la grandezza di quest'uomo (ed anzi, ne approfitto per mandargli i miei più sinceri auguri di pronta guarigione, visto che è stato colpito da un malore una decina di giorni fa ed è tuttora ricoverato in Italia). Peccato abbia giocato con la casacca sbagliata. L'avrei visto bene indossare altre maglie...Vabbè, pazienza. - Tornando a parlare di quel campionato, la Juve trovò nel Milan, e soprattutto nell'Inter di Herrera delle rivali pericolosissime, al punto che si arrivò, il 16 APRILE 1961, alla sfida Juventus - Inter al Comunale di Torino. I bianconeri erano in testa alla classifica, ma sentivano forte sul proprio collo il fiato delle 2 milanesi. Quel giorno le gradinate del Comunale erano piene, colme....STRAcolme. Si calcola che entrarono nell'impianto almeno 10.000 persone in più rispetto all'effettiva capienza. Il risultato è facilmente immaginabile: i cancelli crollarono e il pubblico si assiepò ai bordi del rettangolo di gioco, evidentemente impedendo di giocare in condizioni regolari. Ciononostante l'arbitro, il signor Gambarotta di Genova, fece iniziare la partita. L'Inter giocava meglio, trovò persino il tempo di cogliere una clamorosa traversa, quando al minuto numero 31 del primo tempo la folla straripò in campo, causando l'inevitabile sospensione del match. Ovviamente venne assegnato lo 0-2 a tavolino, risultato che metteva nei guai una giuve in chiara difficoltà. E, pensate, la lega, applicando semplicemente il regolamento, ratificò il risultato il 26 APRILE (vi dice qualcosa questa data, gobbi e interisti?). E qui successe il finimondo. La Juventus decise di fare ricorso, spinta dal giovane avvocato Chiusano...E indovinate un pò chi era all'epoca il presidente della Federazione Italiana Giuoco Calcio? Ma è elementare: UMBERTO AGNELLI! Si, avete capito bene. Umberto Agnelli ricopriva CONTEMPORANEAMENTE l'incarico di presidente FIGC e di presidente della giuve. In altre parole, i gobbi fecero ricorso ad un organo presieduto dal loro presidente! Ovviamente lo 0-2 venne cancellato e venne ordinata la ripetizione della partita, poichè era stata riconosciuta la "BUONA FEDE DELLA SQUADRA OSPITANTE" (ma cosa vuol dire? far entrare, e PAGARE, 10000 persone in più nell'impianto vuol dire agire in buona fede? Gli juventini ci vogliono far credere che non sapevano quante persone erano entrate allo stadio? Ogni commento è superfluo...). Chiaramente si scatenò un putiferio, e il presidentissimo dell'Inter, Angelo Moratti, mandò a Torino la squadra primavera in segno di protesta. Partita che era palesemente una farsa, perchè giocata a campionato finito (vinto dalla giuve: e ci credo, con le 2 milanesi crollate psicologicamente dopo qella manfrina) e del tutto ininfluente anche per i piazzamenti. Ebbene, la Juve se ne infischiò altamente ed infierì sui ragazzi dell'Inter, sconfiggendoli per 9-1 (l'unico gol nerazzurro lo mise a segno Sandro Mazzola, figlio dell'immenso Valentino, che, pensate, quel giorno dovette sostenere 2 interrogazioni a scuola prima di andare a Torino a giocare) e con Sivori autore di 6 reti, tuttora record di gol messi a segno in una partita del campionato italiano. E l'argentino in quella partita (come in altre circostanze) si divertì a deridere gli avversari, dribblandoli, aspettandoli e dribblandoli di nuovo. Nel ricordare Sivori non posso non citare l'immenso capitano della mia squadra in quegli anni, il mitico GIORGIO FERRINI, che era l'unico a non sottostare ai giochetti di Omar Enrique e in alcune mitiche partite lo rincorreva per poi prenderlo a calci in culo. Grande Giorgio. Chiusa questa doverosa parentesi direi che posso chiudere l'intero racconto, felice di avervi messo a conoscenza dei metodi e dello stile con cui la giuve vinse il suo dodicesimo scudetto.
“JUVE = FIAT. FIAT = POTERE”. Helenio Herrera, Giugno 1961
ma che poi fateci caso, ste cose succedevano sempre E SOLO nelle partite più impegnative per la BANDA DEI NON SAPEVO





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Editato da D4rkst4rr il 09/04/2010 alle 00:01:14
Gigi Simoni passa al contrattacco. Intervistato da Libero sul tema delle nuove intercettazioni e sulla rivendicazione da parte dei tifosi della Juventus dello scudetto 2006, l'ex tecnico nerazzurro replica per le rime dichiarando di avere anche lui qualcosa da rivendicare: "Se vuole parlare delle intercettazioni, le dico subito che dal 2006 non le seguo più. Mi viene la nausea. Se proprio devono riassegnare uno scudetto, non è quello 2005/06 ma il mio, quello del'98", ovvero quello che sfuggì all'Inter nella gara di Torino contro la Juventus, diretta come tutti sappiamo da Ceccarini. "Le intercettazioni portano alla luce cose che tutti, nel calcio, bene o male sapevano da tempo. Non mi sorpresero quelle sulla Juventus, non mi sorprendono nemmeno quelle di questi giorni sull'Inter", ha aggiunto.
Su una cosa, però, Simoni si dice pronto a giurare: "Con Facchetti, all'Inter, non ho mai avuto il sospetto di manovre illecite. Tutto avveniva alla luce del sole. E poi scusi, se lo ricorda il campionato 1997/98?. Quello del "contrasto" Iuliano-Ronaldo a Torino... Qualche tempo fa ho incontrato il padre di luliano: mi ha detto che il figlio ammise che era rigore... L'anno scorso l'arbitro di allora, Ceccarini, disse che era fallo a due in area. Magari tra altri 11 anni riconoscerà che era rigore... Piccole consolazioni".
ora che rimettete in piedi una squadra per competere in champions faranno un altro papa, rosicate,e io godo
ci avevo visto lungo

incredibile. vergogna, sdegno e silenzio.
STAGIONE 2004-2005
Milan
Juventus =
0-1
Al 28’ puntuale ammonizione di Nesta per fallo su Nedved dalla cui azione (che l’arbitro lascia giustamente proseguire) nasce il gol di Trezeguet. 2 minuti più tardi Collina di Viareggio risparmia la seconda ammonizione a Nesta per una trattenuta su Camoranesi, forse troppo breve il lasso di tempo per le due ammonizioni. Al 75’ Zambrotta lotta in area con Cafu e vistosi superato lo trattiene per la maglia: il rigore per il Milan c’è e il guardalinee Mitro sarebbe potuto intervenire. Pochi minuti più tardi, ancora Cafu protagonista in area bianconera per un tiro ribattuto col braccio sinistro da Cannavaro in scivolata: anche in questo caso Collina lascia correre….
Lazio
Juventus =
0-1
Il solito rigore negato e il solito mini-recupero dopo aver ammonito 7 giocatori...
Chievo
Juventus =
0-1
L'APOTEOSI! Gol di Pellissier non convalidato, la palla supera la riga di 1 metro! Nel finale viene espulso Potenza del Chievo perche'..viene preso per la gola da Oliveira!
Roma
Juventus =
1-2
All’ 11’ juve in vantaggio: Camoranesi batte una punizione, Ibrahimovic stacca di testa, Pelizzoli respinge a fatica e Cannavaro insacca. Ma al momento in cui Ibrahimovic devìa la punizione, il difensore juventino è più avanti della linea della palla, quindi in fuorigioco: l’errore è del guardalinee Pisacreta. Al 41’ sull’ 1-1 l’episodio chiave: Ibrahimovic riceve palla in fuorigioco (anche questa volta Pisacreta non se ne accorge), passa a Zalayeta che subisce il netto fallo di Dellas. Racalbuto di Gallarate fischia il rigore tra le proteste della Roma. In discussione non è il fallo, ma la posizione di Zalayeta: il contatto, infatti, avviene fuori area. Il rigore poi andava anche ripetuto perché c’erano quattro bianconeri in area al momento del tiro. Nella ripresa al 65’ sbaglia l’altro guardalinee Ivaldi: assist di Camoranesi e facile gol di Ibrahimovic che è in linea con il pallone e quindi in posizione regolare. Decisione oggettivamente molto difficile…
Messina
Juventus =
0-0
ENNESIMO gesto di Ibrahimovic da espulsione su Rezaei!NIENTE!
Palermo
Juventus =
1-0
Solito pestone di Ibrahimovic ad un giocatore avversario, anche stavolta l'arbitro non vede.
Juventus
Milan =
0-0
Nello scontro diretto Bertini ferma clamorosamente Kaka' lanciato a rete senza dargli il vantaggio e non concede a Crespo un clamoroso rigore (anche nel secondo tempo Zebina commette un fallo molto dubbio..)
Inter
Juventus=
2-2
Manca poco alla fine e Montero e Thuram stendono Adriano in piena area...niente..fallo di Adriano!
Juventus
Fiorentina=
1-0
Al 94’, nell’ultimo minuto di recupero concesso da Farina di Novi Ligure, Fantini si invola verso la porta difesa da Buffon e Thuram lo falcia da dietro al limite dell’area. La sfera giunge poi in direzione di Portillo che viene però anticipato dal portiere bianconero prima che lo spagnolo calci sul fondo. L’arbitro non interviene credendo di concedere il vantaggio, anche se la palla giunge prima a Buffon e poi a Portillo, e subito dopo fischia la fine. Il fallo era sicuramente fuori area, ma Farina sbaglia a non concedere la punizione alla Fiorentina, e poiché l’intervento di Thuram era da ultimo uomo, il francese avrebbe meritato il rosso. (stessa designazione 5^giornata Udinese-juve 0-1)
Cagliari
Juventus=
1-1
Emerson – Nedved – Trezeguet – Emerson…gol..peccato che sia in netto fuorigioco!
Bologna
Juventus=
0-1
Al 52’ Cipriani entra in area e viene messo a terra da Zebina: l’arbitro, Pieri di Lucca, fa cenno all’attaccante rossoblu di rialzarsi. 6’ dopo ancora Cipriani in area dribbla Thuram che lo stende a due passi da Buffon: anche qui per l’arbitro non è rigore, anzi fischia punizione per la juve per un fallo di mani dell’attaccante bolognese, che colpisce la palla con un braccio mentre va a terra. Al 85’ l’episiodio che decide l’incontro: Ibrahimovic duella con Capuano al limite dell’area bolognese, lo svedese prima ostacola il difensore col braccio alto e teso, poi viene preso per la maglia. Pieri sanziona il secondo intervento decretando la punizione per i bianconeri, da cui Nedved schioda il risultato dallo 0-0 e dà la vittoria alla sua squadra…. (stessa designazione 9^giornata juve-Chievo 3-0)
Juventus
Udinese =
2-1
Un gol annullato all'Udinese per fuorigioco fasullo e Di Natale fermato davanti alla porta per...fuorigioco fasullo..
Juventus
Lazio=
2-1
Simone Inzaghi salta Buffon che lo stende..rigore ed espulsione? NO!..niente.Nel finale PESTONE di Ibrahimovic a Siviglia.NON SARA' L'ULTIMO...
Juventus
Palermo=
1-1
Gol del pareggio di Ibrahimovic al 53’ viziato da un fuorigioco, ma non dello svedese, che poi segna sulla respinta di Guardalben, ma di Trezeguet quando colpisce di testa sul cross dalla destra di Zebina. E’ comunque una questione di centimetri: a velocità reale è difficile per il guardalinee De Santis cogliere la posizione irregolare del francese. Comunque nel dubbio Bertini di Arezzo convalida…
Sampdoria
Juventus=
0-3
Dopo un rigore molto dubbio alla juventus l'arbitro ne assegna uno alla Sampdoria ma il guardalinee lo sbugiarda assegnando SOLO un calcio d'angolo
Brescia
Juventus=
0 -3
Tantissimi giocatori lombardi ammoniti, alla fine del primo tempo Corioni si sfoga a telelombardia:"e' uno scandalo!"
Risorto Kabuto??????????????????!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Si sentiva la mancanza!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!





forza luciano!!!

Na vote a Langiane, ci stave Otello...
Io invece sto con Giulio Verne.
E la scheda riservata consegnata al designatore Paolo Bergamo, che c'entra con la privacy e con il mercato?
"Fu Bergamo a chiedermi la scheda per problemi esclusivamente suoi. Quella scheda non la usava per comunicare con me".
Questa non la sapevo, Moggi lavorava in un negozio di telefonini

Però a pensarci bene mo il mercoledì con chi riderò?



Sono incazzato nero e ho trovato un nuovo lavoro
Voci ufficiose dicono che si sia messo in società con Ricucci

La Juve in coppa contro il Lanciano....che serie A..anzi B
Kabuto come Moggi...........DISPERATO........
Sampei,il giusto era riferito alle parole contro l'Inter e Facchetti,sono parole di nu desperate.Alla juve è andata bene che il Milan rimanga in A,altrimenti a iesse iattuchè la C.Scandalosa,credo,la B per Lazio e Fiorentina,paragonate alla juve.Una sentenza piu' giusta sarebbe stata Milan,Lazio e Fiorentina in B,con un handicap diverso e la juve in C,senza handicap.Per quanto riguarda quel posto,se il Milan è piu' forte che vinca,chi iema fa?Se invece sfila,con meani o altri, a cu lu poste se le pie iesse,spero.Piuttosto che facce de matone te Moggi a parla' angore?Sento e leggo, che la juve ha vinto sul campo.Le partite si truccano,come ha fatto la juve,per vincerle sul campo,mica per vincerle a tavolino.Agna' facete a crede alle sue bugie e schierarvi con lui?Chi ama il calcio,come me,è contro moggi.Chi,invece, non lo ama sta con moggi.
giusto pure questo cappellì! Io ho detto solo che è giusto questo "n base a queste sentenze, per stare col culo parato, basta assoldare un meani qualsiasi e farsi aggiustare gli arbitri ed i guardalinee, l'importante è non farlo direttamente."
E mo dimmi che non è vero manco questo; ora che la pena alla juve ci sta tutta posso essere anche d'accordo, ma ci sono due società (Lazio e Fiorentina) che non hanno mai avuto rapporti diretti con designatori, arbitri o guardialinee e si ritrovano in serie B con punti di penalizzazione; e c'è una società di Milano ancora in serie A e addirittura in COPPA UEFA, della quale un tesserato decideva i segnalinee per le proprie partite, ci parlava al telefono e addirittura si vantava con Galliani di essere un "designatore occulto" (queste sono le sue parole testuali).
se questo è il calcio pulito che volevate divertitevi pure!
...ora sfottete gli juventini che tanto lo inizierete di nuovo a prendere in quel posto dai vostri cugini milanisti.
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Editato da Sampei il 18/07/2006 alle 02:33:43
Rosik rosik,



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Editato da Tonydeath il 18/07/2006 alle 01:36:51
Andare a cena con i designatori o nghe ugne chi non è reato,truccare le partite,a cena o a n'atra vie,è reato.Giusto?
Goiusto Kabuto,quindi su Moggi è pure scemo oltre che disonesto.Poi che non tirasse in balo gli juventini, picchè uno gli potrewbbe rispondere che italia e francia,nonostante quegli 8 morti della juve sono arrivati in finale, infatti la juve era la barzeletta dela champions,specie negli ultimi 2 anni,che poi sarebbero 6,picchè trezeguet e del piero hanno fatto i turisti,contributo alla squadra 0 spaccato.kABUTO, MO ROSICA A fROSINONE





giusto
....kabuto for president
in base a queste sentenze, per stare col culo parato, basta assoldare un meani qualsiasi e farsi aggiustare gli arbitri ed i guardalinee, l'importante è non farlo direttamente.
oppure andare a cena coi designatori, ma PERDERE sul campo.
giusto?
Come replica a chi sottolinea che il professor Guido Rossi, oggi commissario straordinario della Figc, in passato è stato nel consiglio di amministrazione dell'Inter?
"È una garanzia di onestà essere stato all'Inter. Una bella cosa per Guido Rossi".


Infatti per i passaporti falsi sono stati squalificati sia recoba che dida, con onerose ammende per le rispettive società
se per 10 anni di calcio finto solo la retrocessione in b,per un passaporto falso , l'inter dovrebbe pagare un aperitivo alla figc!
Mi piace perchè tira in ballo quei moralisti degli interisti
Chi si risente Kabuto
Napoli-giuve
pi cchì fì lu tif
kabù ma va acache,e vattene a pescara a vedè sa squadra di ladri

rosica nghe moggi kabu'
"Sono parole di persone disperate, sono sbandate dovute alla disperazione che porta a dire certe cose. Facchetti in primis, e noi come Inter, quereleremo Moggi perché queste sono cose lontane da noi e nemmeno da pensare lontanamente". M.Moratti
Moggi: "Inter, Milan, Carraro...Il mostro non sono io"
Come sta, signor Moggi?
"Benissimo. Mia sorella dice che non mi ha mai visto così rilassato come in questi giorni. Sapete perché?"
No, perché?
"Ho deciso che è finito il tempo delle emozioni. Apro un altro ciclo della mia vita".
Quale?
"Quello dell'incazzatura. Sono incazzato nero e ho trovato un nuovo lavoro".
Torna nel calcio?
"Sì, torno nel mondo del calcio come rompicoglioni. Indicandoli con nomi e cognomi, romperò le scatole ai falsi moralizzatori di questo mondo che si vuole pulito soltanto perché si è liberato di Antonio Giraudo e Luciano Moggi. Spazzano via dalla casa polverosa due granelli di sabbia e dicono che la casa è pulita. Io invece vi dico che la casa era messa così e così quando ci sono arrivato e così così la lascio. Per capire come vanno le cose, basta leggere i giornali o quella simpatica rubrichetta della Gazzetta dello Sport firmata da Candido Cannavò: già il titolo - Fatemi capire - è un programma".
Che significa che è "un programma"?
"Fatemi capire, Cannavò è stato per 18 anni il direttore della Gazzetta dello Sport e deve ancora capire? Penso che abbia capito benissimo. Quella sua rubrichetta serve solo per dimenticare e creare falsi bersagli. Parla di calcio pulito e tutta la spazzatura ce l'avrebbe messa Luciano Moggi. Fatemi capire, il passaporto falso di Recoba per cui l'Inter ha patteggiato, che cos'è? Qual è la sola società di serie A che ha cointeressenze con una di B? Non è l'Inter con lo Spezia? Fatemi capire, c'è differenza se Moggi va a cena da Bergamo con lo scudetto già in tasca e Giacinto Facchetti si attovaglia, con Bergamo, mentre l'Inter ancora lotta per un posto in Champions? Le fidejussioni false firmate da Giacinto Facchetti per la Reggina, non sono forse illeciti pieni? E allora perché la presunzione dell'illecito - cioè non il peccato, ma il solo pensiero del peccato - è sufficiente alla giustizia sportiva per condannare? Lo chiedo, badate, non per me, ma per un club come la Juventus condannato con quella penalizzazione in serie B. Io ho molti tifosi che mi chiamano e mi informano. Nel mondo dei tifosi ce n'è di tutti i tipi. C'è chi arriva a fatica a fine mese e, nonostante ciò, compra un biglietto di curva e chi invece bazzica il mondo della finanza e degli affari".
Signor Moggi faccia capire pure noi, che cosa vuole dire? Che cosa le dicono questi tifosi che capiamo essere persone bene informate?
"Chiunque può vederlo. Degli illeciti documentati dell'Inter che, in qualche caso, hanno addirittura prodotto il patteggiamento giudiziario non si parla. Un giornale, partecipato da uno degli ex azionisti dell'Inter, sta conducendo una campagna di falsa moralizzazione che ha trasformato lo scandalo del calcio in "Moggiopoli". Su quello stesso giornale abbiamo letto con 24 ore di anticipo la sentenza della Caf. Il commissario straordinario della Figc che dovrebbe rimettere le cose in ordine è un ex consigliere dell'Inter. I tifosi che mi telefonano pensano che gatta ci cova. E io comincio a crederci".
Moggi: "Inter, Milan, CarraroIl mostro non sono io"
Gianni Agnelli allo stadio
Moggi, anche lei cade nel complottismo. Ci sta dicendo che in quel che è accaduto c'è la mano dell'Inter di Moratti?
"Non parlo di complotto. Non sono in grado di dire che gli ambienti finanziari e giornalistici vicini all'Inter hanno provocato tutto questo, ma è un fatto che ne stanno approfittando. Dico solo che ci vuole anche in questo un po' di misura. Se si vuole far credere all'opinione pubblica e ai tifosi italiani che il mondo del calcio era sporco ed era sporco perché c'era Moggi, è una menzogna. In questi giorni, ho visto in televisione un procuratore che si è improvvisamente travestito da moralizzatore del mondo del calcio. Questo signore sostiene che i procuratori non debbano avere nella propria scuderia giocatori e allenatori. Bene, questo stesso signore ha appena sistemato un allenatore in serie B e l'allenatore va dicendo in giro che ingaggerà soltanto giocatori di quel procuratore. Non è divertente?".
Ci fa il nome del procuratore?
"No. Nell'ambiente del calcio hanno capito chi è. Chi non è nell'ambiente del calcio deve sapere - ed è quel che conta - che, fuori Moggi e Giraudo, non è cambiato nulla. Per parte mia, comincio a chiedere scusa a tutti i tifosi e a tutti i giocatori. In questi mesi, ai tifosi è stato fatto credere che il campionato fosse una farsa. Che chiunque poteva mettere le mani su uno scudetto andando a cena con Bergamo e Pairetto. Non è vero. Lo spettacolo in questi anni è stato genuino ed è stato onorato dall'impegno dei calciatori. Chi l'ha vinto meritava di vincerlo. Io l'ho vinto perché ero più bravo degli altri e perché la Juve era più forte. Guardate quest'anno. La Juventus ha vinto il campionato di serie A, il campionato Primavera e Allievi e ha portato in finale di Coppa del Mondo i suoi migliori giocatori di oggi e di ieri. Senza contare Marcello Lippi, Ciro Ferrara fino al fisioterapista Aldo Esposito. O vogliamo dire che anche i Mondiali non sono puliti? Vedo, però, che tanti altri responsabili, come me, di come è andato il calcio in questi anni nemmeno si sognano di chiedere scusa".
Moggi: "Inter, Milan, CarraroIl mostro non sono io"
Franco Carraro
Ci faccia qualche nome.
"Mica ve ne faccio soltanto uno".
Chi è il primo che dovrebbe chiedere scusa?
"L'ormai ex presidente federale Franco Carraro. Dice che faceva soltanto il vigile urbano e si limitava a dirigere il traffico. Peccato che facesse passare con il rosso chi voleva lui".
Ma all'elezione di Carraro ha contribuito anche lei.
"Questa è una barzelletta. Io in Federazione non contavo nulla. Non avevo alcun ruolo e nemmeno la possibilità di partecipare alle assemblee".
Bisogna partecipare alle assemblee per contare?
"No. Ma bisogna contare nelle migliaia di società dilettantistiche, per esempio. E io avevo altro da fare. Poi, che io non contassi in federazione lo dice anche Carraro. È l'unica verità che gli ho sentito dire in questi mesi".
Carraro deve chiedere scusa. Chi altro?
"Vorrei dedicare un pensierino anche a Galliani e Confalonieri. Confalonieri dice che il Milan è vittima da 15 anni del "regime di Moggi". Stimo Confalonieri per il lavoro che fa. Dovrebbe parlare soltanto di quello e non di cose che non conosce. Se viene a parlarmi di regime - proprio lui, poi - devo ricordargli che il presidente della Lega si chiamava Adriano Galliani. Nome che a Confalonieri non dovrebbe essere sconosciuto. Come non dovrebbe dimenticare che Galliani si dava da fare per sistemare un suo protetto finanche al vertice della Commissione arbitri di serie C. Per non parlare dei diritti televisivi".
Parliamone invece. Per i non addetti, non regge la sua difesa che più o meno suona così: "Il mio concorrente aveva tra le mani quello straordinario strumento di persuasione e business che è la televisione e noi da Torino dovevamo arrangiarci in qualche modo per non essere spazzati via". Ora però, la Juve non ha mai avuto problemi di diritti tv, e allora?
"E allora non avete capito niente. Dovete guardare non alla Juve, ma alle piccole squadre che tirano avanti con i denti e hanno bisogno del denaro della televisione. E quel denaro non lo distribuivo io, lo distribuiva il mio concorrente. Volete una prova? Guardate quel che succedeva in Lega per la nomina del presidente. Diatribe che duravano mesi e poi, d'improvviso, puff: Galliani presidente. Dov'erano più le polemiche? Spazzate via dalla distribuzione dei diritti televisivi. Chi era il più forte allora? Moggi o Galliani? E perché si parla sempre di Moggi e mai di Galliani? Fatemi capire".
Visto che siamo in area Mediaset, racconti una buona volta - e non se ne parli più - del suo incontro con Silvio Berlusconi.
"Berlusconi mi chiama e mi propone una candidatura in "Forza Italia", e vabbé queste sono stupidaggini. Mi chiede di andare al Milan. Sono lusingato, gli dico, ma sono un dirigente di azienda vincolato con un contratto a tempo indeterminato con la Juve. Gli rispondo che ci devo pensare. Lui mi dice che ne parlerà con Galliani".
Lei ha capito se Berlusconi aveva già preso visione o era stato informato del dossier con le prime intercettazioni spedito a Carraro dalla Procura di Torino?
"Penso proprio di sì. So che, dopo quel colloquio, Berlusconi ne parla con Galliani e comincia la slavina. Guarda caso, toh!, con le prime indiscrezioni pubblicate dalla Gazzetta dello Sport".
Alla Gazzetta, signor Moggi, hanno fatto solo il loro lavoro. Hanno dato le notizie che avevano.
"Mettiamola così. Mi piacerebbe sapere se, dopo il colloquio con Berlusconi, e il mio possibile arrivo al Milan, non siano stati Galliani e Carraro a scatenare la bufera attraverso la Gazzetta dello Sport".
Lei è furioso, ma il risentimento non può farle dimenticare le sue responsabilità, che vengono da molto lontano. Secondo alcuni, risalgono a vent'anni fa quando lei sostituì il mago Merlino del calcio di allora: Italo Allodi. È così?
"Il sistema Allodi era molto semplice. Era il sistema dell'ascendenza sulle società di calcio. C'era ai suoi tempi e io l'ho ereditato".
Che significa "ascendenza"?
"Il sistema delle regole tacite. Un esempio. Se la squadra A non ha più nulla da pretendere dal campionato e incontra la squadra B che lotta per la salvezza gli lascerà la partita. La giocherà mettendo qualche "primavera" in campo e, in ogni caso, con una formazione non competitiva. Non c'era bisogno di accordi".
Questo nel mondo di Allodi. E nel mondo di Moggi?
"Ognuno tesseva il filo che aveva. Tentando di non farselo tagliare con le forbici. Guardate il mio rapporto con Galliani. Ora dicono che eravamo pappa e ciccia. In realtà lui mi guardava dal buco della serratura e io dalla finestra socchiusa. Il fatto è che io dovevo soltanto proteggere un grande gruppo e una grande società dalle porcate. Questa era la mia preoccupazione costante, oltre a fare grande la squadra".
Non ci dirà adesso che la necessità di avere 20 mila schede telefoniche svizzere nasceva soltanto da un bisogno di protezione dalle aggressioni altrui. Che cosa doveva nascondere?
"È proprio così: mi dovevo proteggere dalle aggressioni. Innanzitutto quelle schede non sono ventimila, ma venti e, normalmente, le buttavo via dopo 15 giorni. Le prendevo soltanto per non rendere facile violare la privacy del mio lavoro. Abbiamo una legge sulla privacy con un Garante che non garantisce e c'è molto spionaggio industriale. L'unico mezzo era eclissarmi. Trattavo in quel periodo Cannavaro, Ibrahimovic ed Emerson. Li volevano anche altri. Anche l'Inter, per esempio. E quando le cose si mettono così, il giocatore o lo si paga troppo o lo si perde. Con quelle 20 schede mi sono soltanto cautelato da intrusioni che pure ci sono state".
E la scheda riservata consegnata al designatore Paolo Bergamo, che c'entra con la privacy e con il mercato?
"Fu Bergamo a chiedermi la scheda per problemi esclusivamente suoi. Quella scheda non la usava per comunicare con me".
Eppure, uno dei suoi colpi di mercato più clamorosi come l'arrivo di Capello sulla panchina della Juve tanto riservato non era, visto che divenne uno scoop di Giorgio Tosatti.
"Non diedi io la notizia a lui. Lui la diede a me. Io avevo già deciso per un altro allenatore. Fu Giorgio a dirmi che se avessi fatto il tentativo con Capello qualcosa avrei raccolto. Così feci".
Questo per Capello. Ma per le "intrusioni", i suoi sono soltanto sospetti?
"No. Sono certezze".
Ci racconti un episodio.
"Ragazzi, non potete pretendere che dica tutto, subito, e in una sola soluzione. Vi ho detto che in futuro voglio fare il rompicoglioni".
Il suo lavoro ha avuto, forse, la migliore definizione con le parole dell'Avvocato.
"Quali?"
Non dica che non sa che l'Avvocato diceva di lei che "lo stalliere del re deve conoscere i ladri di cavalli".
"Io non l'ho sentita, ma l'ho letta da qualche parte e comunque è solo una di quelle battute che piaceva fare all'Avvocato. Con lui avevo un eccellente rapporto. Ci sentivamo anche dieci volte al giorno. Ora mi tocca leggere che mentivo finanche a lui".
Beh, non gli disse che stava vendendo Bobo Vieri.
"È falso. Le cose andarono così. Il giorno prima della vendita di Vieri, l'Avvocato mi chiese notizie. Stava andando a una riunione dell'Ifil. Gli dissi che avrei tenuto il giocatore. Il giorno dopo, Vieri viene in sede, vuole tanti miliardi, il posto da titolare e non so che altro. Per di più aveva anche litigato con Lippi. Io alzo il telefono, parlo con l'Atletico Madrid e i 28 miliardi della prima proposta diventano 34. Cercai subito l'Avvocato per dirglielo, ma non lo trovai. Era a Montecarlo. Il tentativo di sporcare anche il mio rapporto con l'Avvocato mi fa molto arrabbiare. Ho sempre ammirato la sua straordinaria passione per la Juve. Voleva sempre la squadra più forte, e se non si spendeva troppo era meglio. È una regola che ho seguito fino allo scorso anno. Squadra forte, bilancio sano. Ricordo che vidi l'Avvocato il giorno prima che morisse. Mi chiamò e mi disse di andare a casa insieme a Marcello Lippi. Ci disse: "Vi ho voluto qui, perché forse non ci vedremo più"".
L'atteggiamento della famiglia Agnelli e della società sembra essere cambiato nei suoi confronti.
"L'atteggiamento della Juve è comprensibile. È necessario salvaguardare gli aspetti economici del club. Ma non ho visto nessuna contestazione o censura su come si è comportato il sottoscritto".
Ammetterà che i rapporti tra lei e Lapo Elkann non erano idilliaci. La voleva allontanare dalla Juventus e, come lei saprà, tra le cose che si sentono dire da qualche mese, è che lei avrebbe organizzato la fuga di notizie sull'incidente occorso a Lapo.
"È un'infamia. Io a quel ragazzo voglio bene e sono rimasto umanamente dispiaciuto delle sue difficoltà".
Ammetterà che, quando era in auge, non ha mai smentito dicerie di questo genere.
"È stato un errore. Ho sempre lasciato correre perché provavo piacere nel veder crescere il mito del "Re del mercato". Ho capito troppo tardi che quegli osanna annunciavano il disastro. Non mi sono accorto per tempo che quel mito che circondava ogni mia parola o intenzione o azione - spesso enfatizzato dalla stampa - serviva soltanto a creare il mostro che bisognava distruggere per lasciare tutto come era. Se ho fatto un errore, e sicuramente ne ho fatti, questo è il più grave. Mi sono fatto giocare dalla mia stessa vanità".
Che cosa pensa della sentenza della Caf di Ruperto?
"È una sentenza che serve soltanto a colpire, attraverso Giraudo e me, la Juve. È una sentenza che ha selezionato 40 telefonate, secondo convenienza, su una massa di 100 mila. Devo aggiungere altro? Vedete, io leggo "il libro nero del calcio" pubblicato dall'Espresso. Lo annoto e in questo block-notes prende forma il mio libro nero. Appunti contro i falsi moralizzatori. Sarà il mio nuovo lavoro perché questa rivoluzione nel calcio assomiglia a quella storia della fine della Prima Repubblica che ha lasciato credere nella nascita di una Seconda, mentre poi abbiamo scoperto che, se si esclude qualche nome, nulla è cambiato".
(17 luglio 2006)
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