Sport
kyokushin Karate
Messaggio del 10-10-2007 alle ore 18:05:33
ho detto a vedere..non a fare...me so fatte vecchie
UATAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA
ho detto a vedere..non a fare...me so fatte vecchie

UATAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA
Messaggio del 10-10-2007 alle ore 12:32:48
infatti ai miei ragazzi insegno tutto, dalle tecniche di percussione tipiche del katate, alle tecniche di lotta del ju jitsu brasiano...vieni a provare...ne sarei onorato...ci vediamo sul tatami
infatti ai miei ragazzi insegno tutto, dalle tecniche di percussione tipiche del katate, alle tecniche di lotta del ju jitsu brasiano...vieni a provare...ne sarei onorato...ci vediamo sul tatami
Messaggio del 08-10-2007 alle ore 13:32:31
boh.,..non so come la vedi tu, ma secondo me in mezzo alla strada vale tutto...in primo luogo, chi prima mena, mena 2 volte...
in palestra è diverso...
però qualche volta voglio venire a vedere l'allenamento
saluti tsunà
boh.,..non so come la vedi tu, ma secondo me in mezzo alla strada vale tutto...in primo luogo, chi prima mena, mena 2 volte...
in palestra è diverso...
però qualche volta voglio venire a vedere l'allenamento

saluti tsunà
Messaggio del 08-10-2007 alle ore 01:11:59
però è la vita reale...in una aggressione in strada non ci sono protezioni, ai miei ragazzi insegno come comportarsi in situazioni reali...e cmq non si sono mai fatti male...non sono uno sprovveduto, non li mando allo sbaraglio
però è la vita reale...in una aggressione in strada non ci sono protezioni, ai miei ragazzi insegno come comportarsi in situazioni reali...e cmq non si sono mai fatti male...non sono uno sprovveduto, non li mando allo sbaraglio
Messaggio del 07-10-2007 alle ore 21:09:04
io ho fatto un bel pò di anni di kickboxing...però senza protezioni è da matti...
io ho fatto un bel pò di anni di kickboxing...però senza protezioni è da matti...
Messaggio del 07-10-2007 alle ore 14:44:34
deleuze, le protezioni in effetti non sono previste
ma io cmq in palestra le faccio indossare...non mi va che i miei ragazzi tornano a casa massacrati, cmq il contatto è pieno...anvedi, vieni a provare, ne sarei onorato 
bob....nerv
non appena finisco sti cavoli di europei mi farò vedere più spesso
deleuze, le protezioni in effetti non sono previste
ma io cmq in palestra le faccio indossare...non mi va che i miei ragazzi tornano a casa massacrati, cmq il contatto è pieno...anvedi, vieni a provare, ne sarei onorato 
bob....nerv
non appena finisco sti cavoli di europei mi farò vedere più spesso
Messaggio del 06-10-2007 alle ore 11:45:30
Molto interessante, mi viene voglia di ricominciare
Molto interessante, mi viene voglia di ricominciare
Messaggio del 06-10-2007 alle ore 11:43:06
Tsuná....fatte risentire ogni tano
Tsuná....fatte risentire ogni tano
Messaggio del 06-10-2007 alle ore 11:11:28
ma senza protezioni???
ma senza protezioni???
Messaggio del 05-10-2007 alle ore 12:47:08
up
ricominciano i corsi fino a luglio 2008 
chiedetemi pure
up
ricominciano i corsi fino a luglio 2008 
chiedetemi pure
Messaggio del 11-03-2007 alle ore 22:39:40
eh si...e cmq, per quanto bello, questo video non rende giustizia
eh si...e cmq, per quanto bello, questo video non rende giustizia
Messaggio del 09-03-2007 alle ore 12:34:26
gnè le mullette...
gnè le mullette...
Messaggio del 08-03-2007 alle ore 09:10:31
uatatatatatatta
uatatatatatatta
Messaggio del 05-03-2007 alle ore 15:52:32


Messaggio del 04-03-2007 alle ore 20:51:10
Il Kyokushin Karate è il massimo rappresentante di quella categoria di stili di karate conosciuta come "Full Contact Karate" o "Fighting Karate" (in giapponese "Kenka Karate"), ovvero Karate a contatto pieno. Si tratta di una forma di karate molto diffusa in Giappone e in grande espansione anche al di fuori di esso e che anche in Italia incomincia a svilupparsi. E' un Karate che, pur partendo da identici presupposti tecnici rispetto al karate tradizionale, se ne differenzia assolutamente, in quanto si è evoluto alla ricerca di un maggiore realismo, modificando in tal modo la sua forma. E' per questo motivo che il Kyokushin Karate e, in genere, il Full Contact Karate si sta guadagnando sempre un maggior favore e gradimento tra il pubblico. E’ un vero e proprio metodo di combattimento, le posizioni sono più alte, gli spostamenti più dinamici e la guardia ricorda molto quella kick boxing se non quella della boxe tailandese. Il contatto è pieno, senza protezioni, dove i combattenti hanno la possibilità di colpire tutto il corpo, fatta eccezione del viso, che non può essere colpito con i pugni, ma che può essere, comunque raggiunto dai calci. Si tratta di una formula molto dura ma molto realistica, nonostante il divieto di colpire al viso con i pugni. Personalmente ho conosciuto il kyokushin kai durante una fantastica esperienza all’estero, pratico karate da ormai quindici anni, sono passato dallo stile wado-ryu allo shotokan-ryu, per i quali nutro un profondo rispetto, togliendomi molte soddisfazioni a livello personale e sportivo, ma ho sempre sentito che mancava qualcosa, sentivo, tutto sommato che le mie tecniche erano “vuote”, quasi inutili. Mi sono sempre avvicinato alle arti marziali con lo spirito del ricercatore senza dare mai niente per scontato, ho cercato di apprendere il più possibile da ogni maestro che ho incontrato lungo il mio cammino. Con il passare del tempo però, avvertivo il bisogno di riscoprire un po’ la “realtà” del karate, la filosofia, la marzialità, lo spirito, avevo voglia di vedere a cosa servissero davvero quelle tecniche appena accennate, tirate a vuoto o comunque portate con il massimo controllo. Sentivo il bisogno di combattere davvero, di lasciare le regole per un po’ chiuse in un cassetto, di sentirmi vivo! Mi ero stufato di allenarmi con lo scopo del risultato sportivo, della medaglia, del cambio di cintura (che serve solo a sorreggere i pantaloni), mi ero stufato dell’atletismo che ormai domina il karate moderno dove vince chi alza di più la gamba, chi ha la tecnica più pulita, dove vince il più giovane e non chi effettivamente sa combattere. La mia ricerca è partita su internet, ho letto e studiato tanto riguardo molte arti marziali, ma la mia attenzione è ricaduta su due discipline in particolare: il kyokushin karate e il ju jitsu brasiliano. Nel 2006 ho avuto la fortuna di passare un lungo periodo all’estero, non essendo in grado di stare fermo mi sono messo alla ricerca di una palestra dove potermi allenare in tranquillità, vicino il mio appartamento ce n’era una piuttosto carina...entro, sulla bacheca vedo scritto, tra i vari corsi ed orari, che tra pochi minuti sarebbe cominciata una lezione di kyokushin karate, non mi sembra vero! Intimorito e emozionato scendo delle scale che mi portano davanti la reception dove una ragazza mi saluta, chiedo informazioni in inglese ma nessuno mi capisce, la ragazza mi fa cenno con la mano di aspettare un attimo, ad un certo punto si apre la porta degli spogliatoi ed esce un omone rasato fisicatissimo con il setto nasale visibilmente deviato che indossava un “gi” (kimono), lo chiamano e gli indicano che sto cercando proprio lui. Si avvicina e mi sorride, non ha più l’aspetto del “barbaro”, parla perfettamente inglese, è gentilissimo e la sua voce mi infonde calma e sicurezza, scambiamo due chiacchere, mi invita a seguirlo nella sala dove sta per cominciare la lezione e mi chiede se ho voglia di assistervi. Non appena entriamo tutti gli allievi si mettono in fila e lo salutano con un inchino, lui parla loro di me, a questo punto si voltano e mi salutano con un altro inchino e poi, uno alla volta, si avvicinano per stringermi la mano. Ero emozionato e colpito da così tanto rispetto e tanta umiltà, cosa spesso inesistente in altre palestre dove la competizione ed in confronto fanno da padrone. Entusiasta, la volta dopo mi presento per partecipare alla loro lezione. E’ stato solo nel momento in cui mi sono sottoposto al primo allenamento di Kyokushin che ho capito che tutte le mie esperienze marziali sono state solo un’”anticamera”…è stato quando non avevo più fiato nei polmoni, quando non avevo più aria da cacciar fuori, quando mi si è annebbiata la vista, quando le gambe e le braccia stavano per cedere… E’ stato lì che ho capito di stare praticando per la prima volta nella mia vita Arti Marziali…e devo dirvi che di allenamenti tosti ne avevo fatti il precedenza…ma lì c’era qualcosa di diverso, di speciale. Della splendida esperienza all’estero, i miei allenamenti con il maestro Zoltan, sono tra le cose che mi mancano di più. Purtroppo nella mia città non c’è un dojo (palestra) di kyokushin dove possa allenarmi quotidianamente, essendo già istruttore dello stile shotokan, ho deciso di provare ad avviarne un corso rivolto, ovviamente a tutti. Non esitate a chiedermi informazioni, sarò davvero lieto e onorato di darvi tutte le informazioni necessarie. OSU!!!
Il Kyokushin Karate è il massimo rappresentante di quella categoria di stili di karate conosciuta come "Full Contact Karate" o "Fighting Karate" (in giapponese "Kenka Karate"), ovvero Karate a contatto pieno. Si tratta di una forma di karate molto diffusa in Giappone e in grande espansione anche al di fuori di esso e che anche in Italia incomincia a svilupparsi. E' un Karate che, pur partendo da identici presupposti tecnici rispetto al karate tradizionale, se ne differenzia assolutamente, in quanto si è evoluto alla ricerca di un maggiore realismo, modificando in tal modo la sua forma. E' per questo motivo che il Kyokushin Karate e, in genere, il Full Contact Karate si sta guadagnando sempre un maggior favore e gradimento tra il pubblico. E’ un vero e proprio metodo di combattimento, le posizioni sono più alte, gli spostamenti più dinamici e la guardia ricorda molto quella kick boxing se non quella della boxe tailandese. Il contatto è pieno, senza protezioni, dove i combattenti hanno la possibilità di colpire tutto il corpo, fatta eccezione del viso, che non può essere colpito con i pugni, ma che può essere, comunque raggiunto dai calci. Si tratta di una formula molto dura ma molto realistica, nonostante il divieto di colpire al viso con i pugni. Personalmente ho conosciuto il kyokushin kai durante una fantastica esperienza all’estero, pratico karate da ormai quindici anni, sono passato dallo stile wado-ryu allo shotokan-ryu, per i quali nutro un profondo rispetto, togliendomi molte soddisfazioni a livello personale e sportivo, ma ho sempre sentito che mancava qualcosa, sentivo, tutto sommato che le mie tecniche erano “vuote”, quasi inutili. Mi sono sempre avvicinato alle arti marziali con lo spirito del ricercatore senza dare mai niente per scontato, ho cercato di apprendere il più possibile da ogni maestro che ho incontrato lungo il mio cammino. Con il passare del tempo però, avvertivo il bisogno di riscoprire un po’ la “realtà” del karate, la filosofia, la marzialità, lo spirito, avevo voglia di vedere a cosa servissero davvero quelle tecniche appena accennate, tirate a vuoto o comunque portate con il massimo controllo. Sentivo il bisogno di combattere davvero, di lasciare le regole per un po’ chiuse in un cassetto, di sentirmi vivo! Mi ero stufato di allenarmi con lo scopo del risultato sportivo, della medaglia, del cambio di cintura (che serve solo a sorreggere i pantaloni), mi ero stufato dell’atletismo che ormai domina il karate moderno dove vince chi alza di più la gamba, chi ha la tecnica più pulita, dove vince il più giovane e non chi effettivamente sa combattere. La mia ricerca è partita su internet, ho letto e studiato tanto riguardo molte arti marziali, ma la mia attenzione è ricaduta su due discipline in particolare: il kyokushin karate e il ju jitsu brasiliano. Nel 2006 ho avuto la fortuna di passare un lungo periodo all’estero, non essendo in grado di stare fermo mi sono messo alla ricerca di una palestra dove potermi allenare in tranquillità, vicino il mio appartamento ce n’era una piuttosto carina...entro, sulla bacheca vedo scritto, tra i vari corsi ed orari, che tra pochi minuti sarebbe cominciata una lezione di kyokushin karate, non mi sembra vero! Intimorito e emozionato scendo delle scale che mi portano davanti la reception dove una ragazza mi saluta, chiedo informazioni in inglese ma nessuno mi capisce, la ragazza mi fa cenno con la mano di aspettare un attimo, ad un certo punto si apre la porta degli spogliatoi ed esce un omone rasato fisicatissimo con il setto nasale visibilmente deviato che indossava un “gi” (kimono), lo chiamano e gli indicano che sto cercando proprio lui. Si avvicina e mi sorride, non ha più l’aspetto del “barbaro”, parla perfettamente inglese, è gentilissimo e la sua voce mi infonde calma e sicurezza, scambiamo due chiacchere, mi invita a seguirlo nella sala dove sta per cominciare la lezione e mi chiede se ho voglia di assistervi. Non appena entriamo tutti gli allievi si mettono in fila e lo salutano con un inchino, lui parla loro di me, a questo punto si voltano e mi salutano con un altro inchino e poi, uno alla volta, si avvicinano per stringermi la mano. Ero emozionato e colpito da così tanto rispetto e tanta umiltà, cosa spesso inesistente in altre palestre dove la competizione ed in confronto fanno da padrone. Entusiasta, la volta dopo mi presento per partecipare alla loro lezione. E’ stato solo nel momento in cui mi sono sottoposto al primo allenamento di Kyokushin che ho capito che tutte le mie esperienze marziali sono state solo un’”anticamera”…è stato quando non avevo più fiato nei polmoni, quando non avevo più aria da cacciar fuori, quando mi si è annebbiata la vista, quando le gambe e le braccia stavano per cedere… E’ stato lì che ho capito di stare praticando per la prima volta nella mia vita Arti Marziali…e devo dirvi che di allenamenti tosti ne avevo fatti il precedenza…ma lì c’era qualcosa di diverso, di speciale. Della splendida esperienza all’estero, i miei allenamenti con il maestro Zoltan, sono tra le cose che mi mancano di più. Purtroppo nella mia città non c’è un dojo (palestra) di kyokushin dove possa allenarmi quotidianamente, essendo già istruttore dello stile shotokan, ho deciso di provare ad avviarne un corso rivolto, ovviamente a tutti. Non esitate a chiedermi informazioni, sarò davvero lieto e onorato di darvi tutte le informazioni necessarie. OSU!!!
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