Messaggio del 03-06-2008 alle ore 20:49:54
Già mi sta simpatico, in una sola conferenza stampa già ha fatto dimenticare a tutti mancini e i dubbi degli interisti Un carattere e carisma unici:
Deve iniziare un nuovo ciclo. È appena terminato un ciclo con un grande allenatore come Roberto Mancini. Ora però siamo a una nuova pagina. È una vita nuova per la Società e per tutta l'Inter. Rispetto molto il lavoro di un grande tecnico come Mancini, ma io sono José Mourinho
Da quanto ho letto sulla stampa di tutto il mondo, non solo italiana e portoghese, sembra che io sia venuto ad allenare una squadra con una rosa di 70 giocatori. Questo non è bello. Voglio lavorare in una squadra di 20-21 giocatori più i portieri. Sembra che tutti i calciatori del mondo vogliano giocare nell'Inter. Sembra che tutti i presidenti vogliano vendere giocatori all'Inter. Sembra anche che tutti i manager e procuratori sportivi credano l'Inter la regina del calcio d'estate. Questo non è vero.
Voglio anche sottolineare che mi piacciono i giocatori che ho a disposizione. (grazi a lu cazz )
Non ho bisogno di sconvolgimenti radicali dell'attuale rosa e penso di essere d'accordo con la dirigenza che la squadra necessiti solo di due, tre giocatori per migliorare ed essere ancora più competitivi. Voglio avere la possibilità di cambiare un po' le cose, perché non conosco nessun allenatore che abbia le stesse idee di un altro.
Ho visto molte partite dell'Inter durante la stagione e ho apprezzato la mentalità della squadra. È difficile per me aspettare fino a metà luglio. Non vedo l'ora di iniziare il mio lavoro con loro.
Ci ha stupito la sua padronanza della lingua italiana. È tanto che studia l'italiano?
"Capisco bene la sua domanda. Lei vuol sapere quando l'Inter mi ha contattato per la prima volta. Mi piace dire la verità e la verità è che la prima volta che l'Inter mi ha contattato è stato il giorno dopo la seconda partita con il Liverpool, ma allora non c'era ancora niente di deciso.
Pensa che in questo momento il calcio italiano sia il migliore del mondo?
"Il calcio italiano è il più importante e migliora continuamente. Io dico sempre quello che penso e posso affermare che la Serie A, attualmente, non è il miglior campionato del mondo.
Quando si sente dire che le squadre più forti vogliono migliorare, anche l'Inter vuole migliorare e così la Serie A troverà una via verso i massimi livelli.
L'Inter è una squadra che ha vinto bene l'ultimo campionato perché ha giocato un buon calcio per la maggior parte della stagione, tranne gli ultimi due, tre mesi. Ha comunque sempre presentato una squadra psicologicamente forte e questo gli ha permesso di vincere lo scudetto".
Penso che i risultati arriveranno perché sono la conseguenza naturale del lavoro. Dico sempre che i miei giocatori sono i migliori del mondo. L'ho detto quando allenavo una piccola squadra, quando allenavo il Porto, quando allenavo il Chelsea e da questo momento i migliori giocatori del mondo sono quelli dell'Inter.
Porterà la sua famiglia a vivere a Milano o la lascerà in Portogallo come quando allenava in Inghilterra?
"La mia famiglia ha vissuto a Londra felicemente. Una città fantastica. È stata un'esperienza eccezionale. L'unico problema che ho avuto a Londra è stato con il mio cane. Sono innamorato di Londra e del calcio inglese. Penso che non ci saranno problemi in Italia. Così come ho dato il mio contributo al miglioramento del calcio inglese, così voglio fare per il calcio italiano. La mia famiglia si trasferirà a Milano perché senza famiglia io non posso lavorare. La famiglia, per me, è la cosa più importante. Milano è una città fantastica e mia moglie e una donna fantastica, che mi da tutto ciò del quale ho bisogno per lavorare nel calcio".
I tifosi le chiedono di vincere la Champions League.
"La Champions League è il sogno di tutti i club. Quando analizzo la situazione penso che sono almeno undici le squadre in lotta per vincere la Champions League. Tre italiane, quattro inglesi, una tedesca e tre spagnole. Per me la terza spagnola è l'Atletico Madrid. Io chiamo la Champions League la competizione dei dettagli, perché tante volte sono proprio i dettagli a fare la differenza. Quando ero al Porto abbiamo vinto le eliminatorie contro il Manchester al 90'. Un'altra volta con il Chelsea abbiamo perso due semifinali, prima con un gol che nessuno ha visto, poi ai calci di rigore. È decisamente la competizione dei dettagli.
Ho esperienza per guidare un gruppo e una conoscenza importante delle diverse culture calcistiche avendo lavorato in Portogallo, Spagna e Inghilterra. Penso di riuscire a portare queste conoscenze in Italia. La Champions è anche una competizione tra diverse culture calcistiche. Un giorno sei impegnato con una formazione britannica e la settimana dopo contro una squadra portoghese, che ovviamente hanno filosofie di gioco completamente differenti. Voglio dire senza alcuna paura che l'Inter è una delle undici squadre che vogliono vincere la Champions League".
Quali differenze di gioco ci saranno tra la sua Inter e quella che stata di Mancini?
"Prima vorrei incontrare i giocatori e parlare con loro. Voglio solo dire che per me è molto importante la comunicazione anche se la comunicazione termina sempre con una mia decisione. Non vedo l'ora di cominciare ad allenare la squadra".
In questi giorni tre grandi giocatori Crespo, Figo e Adriano hanno detto che l'Inter ha scelto il miglior tecnico del mondo. I primi due hanno fatto capire di voler giocare di più e Adriano di voler tornare all'Inter definitivamente.
"Andrò in Brasile per vedere Brasile-Argentina. Una buona occasione per parlare con i miei giocatori argentini e brasiliani. Se Adriano dovesse giocare sarà un'ottima occasione per analizzare il suo stato di forma. Tutti i giocatori dell'Inter sono nella stessa situazione. I giocatori dell'Inter sono dell'Inter. In prestito in un'altra squadra o con dieci anni di contratto. Penso che in questa situazione Crespo possa essere mio amico, nel senso di passare un messaggio: chi lavora con impegno gioca, chi non lavora non gioca. In questa situazione Crespo sa perfettamente che sono un allenatore onesto con i miei giocatori. È molto facile lavorare con me, ma può diventare anche molto difficile. Sarà facilissimo per chi mette la squadra prima di se stesso, sarà difficilissimo per tutti i pigri che non vogliono lavorare in squadra'.
A proposito di filosofia tattica, con quale modulo intende partire e lo farà con un'Inter più italiana rispetto alle passate stagioni?
"Non voglio parlare tanto di moduli tattici. È facile capire che ogni allenatore pensa differentemente dagli altri. Di solito un allenatore quando arriva in una squadra cerca di adattarla alla sua idea. Questo è quello che voglio fare dal punto di vista tattico. Una squadra con un modulo base, ma con una multifunzionalità, in modo da poter cambiare all'occorrenza. Sono un tecnico che ama stare in campo. Ho 45 anni vorrei allenare fin quando possibile. Non ci tengo ad indossare un abito elegante e a fare il dirigente.
Restare al top in tutte le competizioni. È questa la sfida?
"Sì, questa è la sfida. Penso che nel calcio moderno sia quasi impossibile vincere tutto. Anche se la squadra è di assoluto valore è molto difficile. Negli ultimi anni non sono state molte le squadre che hanno vinto tutte le competizioni, come il Manchester quest'anno. È una sfida importante anche dal punto di vista della metodologia dell'allenamento. La mia esperienza mi dice che sappiamo ciò che facciamo perché al Porto abbiamo vinto tutte e quattro le competizioni e al Chelsea due il primo anno, due il secondo e due nel terzo. Siamo arrivati in semifinale di Champions due volte. Difficile centrare una finale, ma penso di avere la metodologia ideale per arrivarci. La squadra si può mantenere ad un livello alto per tutta la stagione. È fondamentale mantenere la migliore condizione psicologica nei mesi conclusivi della stagione e questo aspetto è uno dei miei punti di forza".
Vorrei dare la possibilità ai giocatori che potrebbero arrivare alla fine dell'Europeo di godere di un più lungo periodo di riposo. Mi piacerebbe molto che Marco Materazzi arrivasse non il primo giorno di allenamento ma qualche giorno dopo, perché vorrebbe dire che l'Italia è andata avanti nella competizione. Il Portogallo è la mia prima squadra, ma l'Italia da oggi è la seconda".
Consiglierebbe Carlo Ancelotti come prossimo tecnico del Chelsea al suo ex-presidente Roman Abramovich?
"No. Ancelotti è un ottimo tecnico, il Chelsea è un grande club con dei grandi giocatori, ma ora Abramovich ha un'esperienza maggiore rispetto a quando ha niziato la sua avventura nel Chelsea. Penso che non abbia bisogno di nessuna opinione. L'unica cosa che posso dire è che sempre tiferò Chelsea e auguro le migliori fortune al prossimo tecnico dei londinesi, ma se nella prossima Champions League l'Inter dovesse incontrare il Chelsea, non conoscerò nessuno".
Ci dica tre parole che danno l'idea di un'Inter che possa vincere ancora?
"Tre valori. Dimenticare quello che ha vinto. Perché è ormai storia. Il Presidente mi ha regalato un libro fantastico sulla storia dell'Inter, ma ormai è storia. Abbiamo bisogno di un nuovo libro, per scrivere altre pagine. Penso di essere un vincente e dimentico in fretta il passato. Penso sempre al futuro. L'Inter ha vinto16 scudetti ma ormai sono storia. Per vincere è importante avere sempre delle fortissime motivazioni. Parlo per me. Il giorno che mi sveglierò senza motivazioni, smetterò di allenare. Aspetto che i giocatori dell'Inter arrivino al primo giorno di ritiro con la stessa mentalità".
Quali giocatori del Chelsea vorrebbe portare con se a Milano?
"Preferisco non parlare dei giocatori del Chelsea".
Avrebbe difficoltà un giocatore con le caratteristiche di Frank Lampard a inserirsi nel calcio italiano?
"Perché vuole parlare dei giocatori del Chelsea"?
Perché è un modo furbo di farle la stessa domanda.
Messaggio del 03-06-2008 alle ore 21:52:00
Mi stava sul c***o e quando ho capito che veniva da noi mi sono inkazzato perchè non mi piaceva...ma questa conferenza mi ha già fatto cambiare idea..vai josèèè
Messaggio del 03-06-2008 alle ore 22:00:41
è troppo fregno, il fatto è che ovviamente, non l'avevo mai sentito parlare, anche a me stava sulle palle. l'avevo senpre sentito o tradotto, o commentato facendo vedere in tv solo le immagini. ma dopo sta conferenza.. dire che solo come si presenta è un fenomeno è poco, carattere, decisione, autorevolezza, simpatia e competenza, quest'ultima però deve dimostracela
Messaggio del 04-06-2008 alle ore 01:37:39
dopo questa intervista ho cambiato completamente la mia considerazione per Mourinho, un allenatore carismatico e con le idee chiare e a tratti anche simpatico....e lo dico da romanista e da uno che fino a 2 giorni fà odiava mourinho...