Sport

Moggi condannato
Messaggio del 10-01-2009 alle ore 13:52:00
la stessa cosa di "Guido Rossi" Idoloooooooooooo Svegliaaaaaaaaaaaaaaa
Messaggio del 10-01-2009 alle ore 13:51:07
Fabrizio Bocca guarda le foto di questo signore in curva ( Panorama)a san siro a fare il tifo all'Inter!!! Idolo ma per piacere!!!!!!!!!!
Messaggio del 10-01-2009 alle ore 13:23:20
Messaggio del 10-01-2009 alle ore 12:38:21

....Si fa troppo presto soprattutto a dimenticare che questa sentenza è solo un piccolo pezzo di questa sporca storia. Prima - due anni e mezzo fa - c’è stata una sentenza sportiva che ha condannato Moggi a 5 anni di squalifica e richiesta di radiazione. Varie sentenze amministrative che hanno respinto la riabilitazione. E siamo in attesa del processo di Napoli, dove c’è il grosso del marcio di Calciopoli. Sempre con Moggi al centro, ma stavolta insieme ad arbitri, designatori, presidenti e compagnia bella. Comunque vada anche a Napoli, sarà difficile spiegare quale fosse la necessità di consegnare agli arbitri schede telefoniche svizzere per conversazioni sicure e segrete. Oppure avere una frequentazione tale con i designatori Bergamo e Pairetto da ordinare gli arbitri come una pizza al tavolo. ...



Fabrizio Bocca Repubblica
Messaggio del 10-01-2009 alle ore 10:31:31
fatti il clone "silvio da arcore"
Messaggio del 10-01-2009 alle ore 03:42:57
con cAppellini ci ho parlato stasera pett a pett, mica sono un fraffoso da tastiera come voi
Messaggio del 10-01-2009 alle ore 03:30:15
Messaggio del 09-01-2009 alle ore 22:09:36
a kabù, ma l'hai letto o no l'intervento di cappellini? sei proprio da vecchio regime, il perfetto berlusconiano del pallone.
Messaggio del 09-01-2009 alle ore 18:47:13
A Napoli che processo ci sara?
Messaggio del 09-01-2009 alle ore 18:42:35
Ah,quindi la violenza c'è stata,secondo il tribunale di primo grado.
Messaggio del 09-01-2009 alle ore 17:59:29
ma quanto è ridicolo??

Messaggio del 09-01-2009 alle ore 17:53:59
Cappellì, la Juve è andata in b perchè ce l'hanno mandata senza motivo, ma questo si appurerà tra un po'.
L'associazione a delinquere non era un'aggravante ma un capo d'accusa a sè, come la violenza privata. Due reati ben distinti.

Comunque io sono sempre lì, sulla riva del fiume. All'orizzonte si comincia a vedere qualcosa... potrebbe essere qualche cadavere che prima o poi passerà davanti...
Messaggio del 09-01-2009 alle ore 17:52:09
associazione a delinquere in 2, per giunta padre e figlio

tutti gli altri sono stati assolti!!!!
violenza privata è il più ridicolo dei reati ed è stato solo l'ultimo appiglio dei giudici che altrimenti, assolvendo, avrebbero fatto fare una figura di CACCA ai PM...cosa realmente avvenuta (figura di CACCA).

ridicoli voi e ridicolo miccoli...andasse a farsi radere le sopracciglia a palermo (posticino dove secondo me subisce una violenza privata al giorno )
Messaggio del 09-01-2009 alle ore 17:48:18
Archer la juve è andata in b per le telefonate e per le schede straniere agli arbitri,non per le minacce o quelle che erano ai giocatori che rifiutavano la gea.La quale era una societa' commerciale,quindi è normale che moggi ed il figlio volessero riempire ancora di piu' le loro tasche,legittimamente o illeggittimente,secondo il tribunale di primo grado.La gea non era certo un ente benefico.Poi se moggi ed il figlio saranno assolti in appello o in cassazione non lo so.Di assoluzione non potremo mai parlare, pero', se ci sara' una condanna definitiva anche ad un solo giorno di carcere.L'associazione a delinquere è un aggravante,che se viene a mancare non significa che il reato non sia stato commesso.
Messaggio del 09-01-2009 alle ore 17:29:11
Cappellini, si parlava di associazione a delinquere. Se Moggi era un dirigente della Juve è logico che era finalizzata a favorire la Juve e non le sue tasche (già abbondantemente piene). Vista la sentenza del primo, in terzo grado gli daranno 2 avemaria e 3 padrenostro come pena.

Non si parlava di manipolazione di partite ma di manipolazione di CAMPIONATI perchè, come tu ben sai, se il mercato è soggetto a regole fatte da uno solo, non è un mercato libero e di conseguenza la Juve dovrebbe essere stata favorita. Fatto sta che questa accusa si è dimostrata infondata. I campionati si sono svolti regolarmente secondo la giustizia ordinaria (che è quella vera).

E' vero, sono stati condannati, ma per cosa? Per aver detto a due un cittone di andare a giocare da un'altra parte e ad un altro cittone di comportarsi bene sennò finiva in tribuna? Che reato è? Ah già, con una forzatura si chiama "violenza privata"... Quindi Mourinho con Adriano sta facendo violenza privata!
Messaggio del 09-01-2009 alle ore 17:26:18
Inoltre Archer,il fatto che sia caduta l'accusa di associazione a delinquere non significa che 2 imputati non abbiano commesso un reato,parlo in generale.Per quanto riguarda la causa in questione, siamo appena all'inizio,mancano ancora due gradi per essere certi che moggi ed il figlio siano colpevoli,per il giudice di primo grado sono colpevoli a quanto pare.
Messaggio del 09-01-2009 alle ore 17:18:16
Puo' darsi che c'entri,archer,pero' in questo processo si parlava delle manipolazioni,come dici tu,di questo o di quel giocatore per favorire la juve o le loro tasche,e in primo grado sono stati riconosciuti colpevoli,aspettiamo il terzo grado.In questo processo non si parlava delle manipolazioni delle partite per favorire la juve.
Messaggio del 09-01-2009 alle ore 17:09:52
E no! La Gea c'entra e come con la Juventus!!
Non si era forse detto che il "grande capo" Luciano Moggi alterava i campionati perchè manipolava (tramite la Gea e il figlio) il passaggio di questo o quel giocatore dove faceva comodo a lui (e la Juve quindi)? Non è forse vero che il capo d'accusa fondante di entrambi i processi è l'ASSOCIAZIONE A DELINQUERE finalizzata a favorire la Juventus? In un processo questa accusa è già crollata e aspetto di farmi grasse risate quando cadrà anche il 20 gennaio a napoli... Farsopoli è all'epilogo.
Se tutto si risolverà in una bolla di sapone (cioè la verità) gli azionisti di una società quotata in borsa difficilmente si esimeranno dal richiedere un risarcimento economico (TAR, Corte Europea).
Attendo con ansia.
Messaggio del 09-01-2009 alle ore 16:52:22
per l'associazione bisogna essere almeno in tre....
Messaggio del 09-01-2009 alle ore 16:39:15
Naturalmente cappellini ha ragione, ma volendo ragionare (lo sò su queste cose Kabuto e Pendragon faticano un pò). E' nel senso della legge stessa che è sbagliato a mio avviso il concetto, sempre parlando di Gea, se uno ammette che padre e figlio fanno della violenza, e usando la violenza ovviamente delinquono, non si capisce in nessun altra parte del mondo quando e come i due che sono nella stessa società, non facciano associazione a delinquere.



E' troppo facile fregare la GEA bendata
Messaggio del 09-01-2009 alle ore 16:37:21
tutti zitti...tommy & jerry...show.
Messaggio del 09-01-2009 alle ore 14:27:31
Tenete a fa na cunfusione ca ne finisce maie.La sentenza,di primo grado,quindi non definitiva,riguarda moggi e lu fie.La juve non c'entra.Non c'entra la retrocessione in b della juve,il processo è contro la gea,non contro moggi direttore sportivo della juve.Quindi,sciabbolone, i 2 scudetti ni iarettocche alla juve.Oggetto del processo non era il comportamento di moggi come dirigente juventino,ma come dirigente gea o socio di fatto.Il processo contro moggi direttore sportivo della juve gia' è stato fatto dalla giustizia sportiva,capito straniero e l'etre?Niente va piu'.
Messaggio del 09-01-2009 alle ore 12:48:51
ma come tristessa ernè! lui si è fatto da soloooooo
Messaggio del 09-01-2009 alle ore 12:47:49
MOGGI CONDANNATO. PER MANCANZA DI REATI...
Renato Farina per "Libero"

Moggi Padre: diciotto mesi di carcere. Moggi Figlio: quattordici mesi. Se ci fosse stato in giro anche un Moggi Spirito Santo un annetto glielo appioppavano pure a lui. Gli altri: assolti. La clamorosa inchiesta romana che doveva decretare l'esistenza del calcio come sistema mafioso dominato da Moggi è finita nella condannuccia per reati da bar sport: violenza privata e minacce.

Infatti Moggi padre (e un po' anche il figlio) avrebbero costretto un calciatore a giocare per meritarsi un aumento di stipendio, e avrebbero fatto sapere a un altro che l'allenatore non lo voleva e se non accettava il trasferimento sarebbe finito in tribuna. (Non è passata invece l'accusa orribile del calciatore Fabrizio Miccoli, il quale si era lamentato coi giudici perché una volta la squadra lo aveva dimenticato in pullman: per una condanna forse occorreva almeno lo abbandonassero a un autogrill).
Renato Farina - Foto Pizzi

Dimenticavo un'avvertenza: spogliarsi per un attimo delle sciarpe colorate della propria squadra di appartenenza calcistica. Ho fatto fatica anch'io: sono iscritto all'Inter club. Resto dell'idea che la Juve abbia rubato due scudetti, come hanno fatto anche il Milan e la Roma, sin dai tempi di Mussolini; invece l'Inter se li è meritati tutti, anche quando Italo Allodi aveva cura degli arbitri nell'evo di Herrera. Però basta così. Qui c'è di mezzo una tragedia.

Ho letto e riletto le intercettazioni, ho seguito il processo. Parlo di Luciano Moggi: non lo sopportavo anch'io, come ogni interista che si rispetti. Ma se il rigore non c'è, non c'è. E a lui è stato confezionato, prima di qualsiasi valutazione seria dei fatti, il pigiama a righe del delinquente. Va così. Di tanto in tanto serve il cinghiale espiatorio, per ricominciare peggio di prima. Ma la civiltà è dire che non si fa. Invece anche stavolta si è fatto.

Si è sdraiata la bestia sul tavolaccio, ma poi proprio non si poteva tagliargli la gola a causa dell'insussistenza assoluta di prove e di indizi. Allora si è deciso per salvare la faccia alla giustizia, che ha speso montagne di denari, di ferire Moggi un tantinello alla guancia. Tanto chi vuoi che protesti? Trattasi di Moggi. È cattivo per definizione mitologica.

Sacrifichiamo lui che ci si deve essere fatto il callo. Ovvio: per il Bene della Causa. Anzi: delle Cause. Quella della casta giudiziaria. E quella dei moralizzatori del calcio, specie i bravi giornalisti sportivi, i quali intravedevano un mondo tenuto alle redini dai loro articoli alla candeggina. I risultati saranno, andando avanti in questa maniera, la rovina proprio della magistratura e l'assassinio del calcio pur di far fuori Moggi.

Sei cross per chi ha buona testa
Tento qui di produrre alcune non dico idee, non esageriamo, ma qualche cross per chi abbia una buona testa.

1) Questo processo è stato basato su un'imponenza di intercettazioni mai vista, pubblicate e sceneggiate in tivù come antecedente fumogeno per preordinare la colpevolezza. Non importa cosa c'entrino: ci sono, creano l'alone del mostro. Più alcuni testimoni. Eccoli, arrivano. Il principale accusatore è stato un dirigente della Roma, poi finito al Real Madrid e infine alla nazionale inglese, Franco Baldini. È lui a denunciare il sistema Moggi-Gea. E a proporre la presunta pistola fumante: il caso di Giorgio Chiellini, oggi in nazionale. Secondo Baldini l'allora terzino sarebbe dovuto finire alla Roma, ma il presidente del Livorno gli disse...
Nicola Amoruso

Mi accorgo che sto entrando nei particolari. Mi fermo. Il pettegolezzo e un evidente rancore personale basta a dimostrare che c'era una mafia, una ragnatela di schiavismo? Non era credibile. Ad accusare ci sono stati poi dei procuratori, ma si capiva che prevaleva l'invidia e forse il desiderio di far fuori la concorrenza per mano dei giudici. Ci sono stati poi calciatori, oltre il doloroso caso di Miccoli, che hanno denunciato queste tremende violenze: «Se non firmi, finirai per giocare nel giardino di casa tua». Mamma mia.

2) Persino il pubblico ministero ha implicitamente riconosciuto che la sentenza di assoluzione dall'accusa di associazione a delinquere era uscita a pezzettini. Ha dovuto ammettere: «I calciatori non hanno collaborato, fanno parte del sistema». Ma come? È stato proprio il sistema che per durare ha fatto fuori Moggi.

Semmai il fatto che tanti calciatori, pur sospinti dalla Gazzetta dello Sport e dai dirigenti del nuovo tipo, si siano rifiutati di alimentare le accuse prova come questo processo sia stato una fiera delle vanità accusatorie. A loro conveniva adeguarsi al nuovo corso. Invece sono stati leali. Che senso ha attaccarli come omertosi per di più da uno stimato pm? Se ha le prove persegua. Se no taccia.

3) Come si fa a non capire che era "necessaria" almeno una piccola punizione? Si era mosso il mondo. Un'assoluzione generale avrebbe finito per palesare la ridicolaggine di una dissipazione di denaro e di energie della giustizia per esaminare delle pinzillacchere. Ed ecco la condannuccia. Non abbiamo alcun dubbio sulla buona fede e la competenza tecnica e morale del tribunale di Roma. Ma se si rivedono gli episodi alla moviola, il rigore fischiato contro Moggi non c'era e non meritava l'espulsione.

Forse gli arbitri (del tribunale), di certo onesti e preparati, inevitabilmente soffrono - roba inconscia - di una sudditanza psicologica verso le potenze dominanti. Se avessero accettato come prova gli errori degli arbitri (di calcio), e le complicazioni contrattuali (dei calciatori) per documentare l'esistenza di una cupola, dovrebbero perseguire i nuovi capi mafia. Dato che errori e complicazioni perdurano. E allora? Ecco la minicondanna.
Ancellotti

4) Le violenze. Esaminiamo i casi dei calciatori-vittime (presunte). Nicola Amoruso (attuale attaccante del Torino). Alla fine del campionato 2001-2002 Carlo Ancelotti fa sapere di non volerlo più alla Juventus. Moggi convoca Amoruso e gli dice: qui non hai spazio, ti conviene accettare il trasferimento al Perugia, se no finisci in tribuna e non giochi. Amoruso alla fine accetta, e si becca pure un aumentone di stipendio. È violenza, è minaccia? Mobbing contro un miliardario? Ma va'. Altro caso. Manuele Blasi (oggi centrocampista del Napoli).

La Juve lo presta al Parma. Lì risulta positivo al doping: otto mesi di squalifica. Rientra alla Juve nell'estate del 2003, non proprio in pompa magna. E subito Stefano Antonelli, a nome di Blasi, incredibilmente telefona: vuole per il suo assistito aumento e proroga del contratto. Moggi dice: niente da fare, con te non parlo, prima il giovanotto deve dimostrare di meritarsi sul campo soldi e nuovo contratto. Il mediano gioca bene, ottiene l'una e l'altra cosa. Testimonierà a favore di Moggi. Il giudice prende invece sul serio la testimonianza di Antonelli.

Partorito un "moggiolino"
5) La sentenza dice che Moggi non è il Padrino. E finisce per sostenere che l'allora direttore sportivo della Juventus alla fine ha agito - secondo loro esagerando con le parole - solo negli interessi della Juve: obbedendo all'allenatore (Ancelotti lo ha testimoniato al processo) e consentendo risparmi sugli ingaggi. Persino insegnando ai calciatori come si sta al mondo. Sarebbe facile essere generosi con i soldi degli altri. A questo punto la Juventus dovrebbe proporlo per una medaglia, invece di scaricarlo.

Ma anche la Lega Calcio e la Federcalcio dovrebbero difenderlo. Nella sentenza è insito un precedente pericoloso per ogni società di calcio: dire no a un calciatore, spiegargli che è bene - non per noccioline - cambiare squadra, può diventare causa di condanna al carcere. Vuol dire che i calciatori oltre ad essere padroni di conti in banca milionari potranno esercitare un ricatto formidabile verso le squadre. Avanti, ci aspettiamo un pacco di denunce.

6) Riflessione extra-Moggi. Era ovvio si sarebbe arrivati comunque a una condanna. È tale il legame oggettivo che lega i pubblici ministeri e i giudici di merito che lavorano nello stesso palazzo e appartengono al medesimo sindacato e rispondono allo stesso Csm, che inevitabilmente quando c'è molto rumore di stampa e molti denari spesi nell'inchiesta, si finisce per condannare almeno un pochino, oppure assolvere e in parte prescrivere (vedi Andreotti). In questo modo l'immane macchina almeno può dire di aver partorito un moggiolino.

È chiaro a tutti che occorre la separazione delle carriere dei magistrati, oppure bisogna aspettare l'altro processo al calcio, quello di Napoli?

[09-01-2009]
Messaggio del 09-01-2009 alle ore 12:34:06

self made man


che tristezza.
Messaggio del 09-01-2009 alle ore 12:33:09
occio che il mancio non venga ad allenare la rubentus, anche se a voi v'andrebbe bene l'unica speranza che avete per rivincerne uno
Messaggio del 09-01-2009 alle ore 11:53:52
Quoto in pieno lo straniero... e ci metterei pure una intervista a Mancini dopo che vengono restituiti gli scudetti
Messaggio del 09-01-2009 alle ore 09:36:39
ma tutti i soloni addò stann!!!!???
Messaggio del 09-01-2009 alle ore 09:18:37
idolo non cominciare coi copia incolla che altrimenti ti faccio RIvedere che l'inter di HH (l'ultima vostra coppa campioni) si DOPAVA come una scuderia di cavalli.
la truffa fatta da moratti per aumentare ai danni dei risparmiatori, leggasi SARAS, meriterebbe mooooolto di più dell'anno e sei mesi dati a moggi, solo che questo è il paese delle banane...

forza luciano, self made man!!!
Messaggio del 09-01-2009 alle ore 04:39:30
c'è un piccolo particolare del quale non tenete conto però: il fatto che i Moggi (padre e figlio) siano stati comunque condannati, darà la possibilità alle parti eventualmente considerate lese, di chiedere ai due un eventuale risarcimento danni. Cosa che potrebbe fare ad esempio proprio l'attuale dirigenza juventina. Fuss la madonna: non vedo l'ora di vederli con le pezze al culo, sti due rubagalline...
Ah, e se poi, alla fine di tutto ciò, l'Inter venisse obbligata pure a restituire i due scudetti, sarebbe la fine del mondo: sai che goduria vedere Moratti verde dalla rabbia....
Messaggio del 09-01-2009 alle ore 01:17:59
E quindi rinnovo la provocazione: la Juventus ha vinto 27 o 29 scudetti?
Messaggio del 08-01-2009 alle ore 22:07:37
Secondo l'ipotesi dell'accusa i Moggi e gli altri imputati sarebbero stati responsabili di un'associazione per delinquere finalizzata all'illecita concorrenza tramite violenza e minaccia. La sentenza, invece, smentisce questa ricostruzione condannando i due Moggi solo per alcuni episodi di minaccia (violenza privata nei confronti di quattro calciatori).............molto meno di quanto fatto dai giocatori e dirigenti interisti contro il Valencia in Coppa Campioni!
Messaggio del 08-01-2009 alle ore 22:01:09
idolo l'articolo in che anno è stato pubblicato?
Messaggio del 08-01-2009 alle ore 21:59:52
sci ma se non è stata riconosciuta l'associazione a delinquere.............di che stiamo parlando?.......aria frittaaaaaaaaaaaaaa
Messaggio del 08-01-2009 alle ore 21:06:18

Nessuna associazione a delinquere



Visto io lo dicevo da tempo non faceva niente, quello è un santo che è stato CONDANNATO e avrà la fedina sporca per sempre, ovviamente con l' indulto non farà neanche un giorno di cella (di quei 18 mesi,siamo in Italia)

La cupola non esisteva non cè nessuna associazione a delinquere e sulla Repubblica Capobianco scriveva questo:


“TORINO - Due premesse. La prima: “Tutto quello che dirò è documentato e dimostrabile“. La seconda: “Sono in causa con la Juve davanti al tribunale del lavoro di Torino. Ho cominciato a lavorare con Boniperti nel 1984. Un uomo eccezionale. Poi nel settembre del 2005, dopo che già da tempo i miei rapporti con Giraudo erano degenerati, sono stato costretto a lasciare la società”. Maurizio Capobianco, ex dirigente di Juventus F. C., è un tipo così. Uno a cui piace parlare chiaro, diretto e, soprattutto, dire le cose esatte.

Fino ad oggi, le inchieste erano accusate tutte di avere un punto debole: non si capiva per quale motivo, al di là di evidenti interessi di carriera e di posizione, gli arbitri italiani avrebbero dovuto rendere servigi a Moggi & co. Ora, per la prima volta, si capisce come gli arbitri “venivano ripagati“. Spiega Capobianco: “Solo agli inizi del 2005 sono venuto a conoscenza di almeno quattro casi in cui la Juve ha fatto arrivare beni di ingente valore a due arbitri italiani, a un esponente della Figc, e a uno della Covisoc“.


Beni di ingente valore?
“Beni facilmente monetizzabili che venivano consegnati per il tramite di società terze a soggetti terzi. Terzi legati agli arbitri da rapporti di parentela“.

Si tratta di affermazioni pesanti, se ne rende conto?
“Sono tutte cose che, all’occorrenza, posso dimostrare“.

A quando risalgono i casi in questione?
“Risalgono agli inizi della gestione Giraudo-Moggi nell’anno ‘95“.

Chi sono questi arbitri?
“Questo non ho intenzione di dirlo, al momento”.

Quanto ingenti erano questi beni monetizzabili?
“20-25 milioni di lire, per ogni “gratificazione“”.

Dalle intercettazioni è emerso che Bergamo e Pairetto erano in ottimi rapporti con la Juve.
“Bergamo non so, Pairetto era di casa alla Juve“.

Quei “beni” erano destinati a loro?
“Non ho intenzione di dire di più, ora. La mia intenzione è solo quella di dare un contributo di verità a tutta questa storia. Però per quanto riguarda Pairetto una cosa le posso dire: nel 2000 proprio lui tirò fuori la storia dei Rolex della Roma. Beh: pochi mesi prima, nell’ottobre del 1999, ricevette dalla Juve una moto che, in seguito, non mi pare si sia premurato di restituire“.

Perché si è deciso a raccontare queste cose proprio adesso?
“Perché prima di Calciopoli quello che vedevo erano i frammenti di una vicenda che ha acquistato senso compiuto solamente dopo. Solo ora mi rendo conto di come hanno rovinato una società con una storia di oltre cento anni, con la complicità di arbitri, giornalisti, e istituzioni“.

Cominciamo dai giornalisti?
“Sulla questione giornalisti la Juve aveva consulenze molto ricche con società vicine ad alcuni di loro. Almeno in un caso, a inizio stagione si stipulava un contratto per studiare dei progetti di comunicazione. Poi a giugno, se la Juve aveva vinto lo scudetto, la società decideva di realizzare quei progetti e pagava il premio alla società di comodo: i progetti, ovviamente, non vedevano mai la luce”.

Un premio scudetto ai giornalisti. E sulla società Juve le inchieste hanno raccontato tutto?
“Quasi. Della Semana srl, la società voluta fortemente nel luglio 2003 da Giraudo e partecipata dalla Juve per il 30 per cento, si è parlato poco”.

Cosa si poteva dire?
“Che attraverso la Semana, Moggi e Giraudo, in violazione della legge Pisanu, finanziavano indirettamente le curve. Nei bilanci ci sono fatture da decine di migliaia di euro a gara per l’acquisto di coreografie, striscioni e quant’altro”.

A cosa serve la Semana?
“Gestisce tutte le attività che ruotano attorno allo stadio e agli impianti. Cosa che, almeno fino a quando c’ero io, ovvero marzo 2006, faceva a prezzi maggiorati del 20%, così come il contratto oltremodo oneroso stipulato con Juventus prevedeva. Va detto che la Semana è per il 30 per cento della Juve, per l’altro 70 di una ragnatela di fiduciarie che portano a Giraudo”.

Che però adesso non ha più nulla a che vedere con la Juventus.
“Che mi risulti Semana è sempre operativa, Giraudo ha ancora il 2 per cento della Juve e questo fa di lui uno degli maggiori azionisti bianconeri. C’è ancora Bettega, è consulente: io me lo ricordo Bettega in società, partecipava a tutte le riunioni con Moggi e Giraudo. Oggi decide tutto Secco (Alessio, direttore sportivo, ndr) che in passato non ha mai mosso un dito senza il consenso di Moggi. Il direttore del personale Sorbone è lo stesso. Renato Opezzi (ad di Semana e procuratore della Juventus, ndr), è da sempre il braccio destro di Giraudo. Il direttore finanziario Michele Bergero e il direttore marketing Fassone (ex guardalinee Aia, ndr) sono sempre lì. La nuova Juve di Cobolli, la chiamano… Ma se si sono tenuti persino Bertolini“.

Bertolini, quello che andava in Svizzera a comprare le sim per Moggi?
“Sì. È ancora lì. Fa l’osservatore ufficiale con tanto di presentazione nell’ottobre 2006 sul sito internet Juventus. Ma dico: è implicato con uno degli scandali peggiori della storia del nostro calcio e noi ce lo teniamo…“

Non si è mai accorto della rete svizzera di Moggi?
“Solo frammenti… Una volta viene da me la signora Gastaldo, ex-dirigente amministrativa e mi dice: “Questo Bertolini, ma che ci fa con tutte ’ste schede svizzere?“… Era disperata perché Bertolini quando riceveva l’ordine da Moggi andava da lei, prendeva tre-quattro mila euro in contanti e se ne andava in Svizzera. E così rimaneva un buco nella cassa. E la signora Gastaldo (in società fino al 2005, ndr), che è una persona molto seria e pignola, un paio di volte ricordo che mi chiese di vendere a privati degli orologi e dei preziosi della società per colmare il buco creato”.

Sembra esserci un rapporto strano tra gli orologi e la Juventus…
“In dieci anni ho visto entrare centinaia e centinaia di orologi delle marche più prestigiose: Jaeger Le Coltre, Franck Muller, Cartier, Girard Perregaux, Bulgari. La destinazione degli stessi, a parte quelli che finivano ai soliti giornalisti amici (oltre che a giocatori e staff), sono segreti custoditi da Giraudo e dalla Gastaldo che ne teneva la contabilità“.

Parliamo delle complicità. Fabiani, il ds del Messina che tirava le fila del mondo arbitrale insieme a Moggi, l’ha mai visto?
“Era di casa anche lui. Era così in confidenza con Moggi che all’inizio pensavo fossero parenti. Quando arrivava a Torino si prendeva gli uffici del settore giovanile e quelli diventavano i suoi uffici anche per giorni. La Juventus gli ha addirittura regalato una macchina“.

Le istituzioni.
“Moggi e Giraudo in Figc facevano quello che volevano. Io rimasi molto colpito da come venne coperto un caso di positività alla cannabis di un giocatore. Lo scoprì l’Uefa, ‘97. Lo comunicò alla Figc e finì tutto lì“.

La Gea.
“Ricordo che un caso che mi segnalò la signora Gastaldo. Nel dicembre 2004 si è coperta una provvigione liquidandola con un contratto di consulenza a una società di comodo. La fattura da 250.000 euro era intestata a una cooperativa romana di giornalisti dietro la quale, a dire della Gastaldo, c’era la Gea“.

Si rende conto che questa intervista a Torino rischia di renderla impopolare?
“I primi dieci anni alla Juventus sono stati i dieci anni più belli della mia vita professionale. Penso che il mio contributo di verità sia dovuto”.



E' Capobianco ad essere uno che fà violenza privata và messo in galera assolutamente, è lui che fà psicosi collettiva è lui che incute timore creando una cupola (di illusi).

A tutti gli illusi d' Italia che credono alla cupola:

SVEGLIATEVI LA CUPOLA NON ESISTEVA.



Appare bendata ma è perchè è uguale per tutti, spero che Capobianco sia almeno condannato per diffamazione e ingiurie, in galera Maurizio Capobianco.


Saluti
Messaggio del 08-01-2009 alle ore 20:48:17
la giustizia sportiva segue un ordinamento diverso da quella penale
Messaggio del 08-01-2009 alle ore 20:46:05
Sono juventino, e mi trovo in disaccordo con questa sentenza ma a questo punto mi sorge spontanea una domanda: se la cupola,a conclusione del processo, non c'era, gli scudetti della juve sono sempre 27 o dobbiamo riportarli a 29? E l'anno di serie B, con conseguente perdita di capitale per la partenza a prezzi di saldo di vari giocatori e i mancati introiti di champions, come verrà risarcito?Ripeto, non sono d'accordo con la sentenza, ma è chiaro che l'incongruenza c'è.
Messaggio del 08-01-2009 alle ore 19:46:04
A sto punto credo sia più giusto assolverli del tutto in secondo grado.
Messaggio del 08-01-2009 alle ore 19:43:13
meglio di niente, ma questa cosa significa che se qui gli hanno dato un anno, all'estero gliene avrebbero dati 10, e a me va bene così VAFFANCULO
Messaggio del 08-01-2009 alle ore 18:22:49
kabu, meno male che a te ci viene da ridere, a me solo da piangere, ci vuole il barbaro coraggio a difenderlo ancora.
me li meritate tutti i moggi di questo mondo in ogni posto di comando in italia, vergogna.
Messaggio del 08-01-2009 alle ore 17:21:10
io sono un grande lavatore di piatti ma pure di cocce

allora si fa l'incontro?
Messaggio del 08-01-2009 alle ore 16:40:41
crass tu fa lu serie ca sennò duman allev sol li piatt!
Messaggio del 08-01-2009 alle ore 16:39:50
--Un anno e 6 mesi a Luciano Moggi, un anno e 2 mesi al figlio Alessandro, entrambi condannati per violenza privata e minacce.
--Nessuna associazione a delinquere...............

Embè?!!!!!!!!!!! Di che tenet a parlà? nin zapet manch legg!!!!
Messaggio del 08-01-2009 alle ore 16:34:25
come si sono permessi
Messaggio del 08-01-2009 alle ore 16:00:29
Secondo i magistrati, la Gea avrebbe messo in piedi un sistema di intimidazioni e di avvertimenti per condizionare le scelte professionali dei proprio clienti e assicurarsi il controllo delle procure sportive di molti giocatori.

embè?
1 anno e mezzo in primo grado?? la richiesta era di 6 anni! in cassazione a moggi offriranno pure il caffè per scusarsi, ci pensa giulietta buongiorno
e poi moggi ha già ampiamente ripagato tutto, visto che la nazionale campione del mondo era praticamente una sua creatura, lippi compreso.

la violenza privata poi è na cazzata ancora peggiore...

dai lucianooooooooo!!!
Messaggio del 08-01-2009 alle ore 14:50:19
Kabutoooooooooooooooooooooooooooooooooooo

Sampeiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii
Messaggio del 08-01-2009 alle ore 14:48:51
e ci si jite a ricaccià il buon vecchio trey per postare ssà notizia???
Messaggio del 08-01-2009 alle ore 14:46:44



L'ex direttore generale della Juventus Luciano Moggi e' stato condannato a un anno e 6 mesi di reclusione a conclusione del processo alla Gea World

Altre notizieChiesti sei e cinque anni per i Moggi
Miccoli va in tackle su Moggi
Un anno e 6 mesi a Luciano Moggi, un anno e 2 mesi al figlio Alessandro, entrambi condannati per violenza privata e minacce. Tutti assolti gli altri imputati.

Questa la sentenza arrivata a conclusione del processo alla Gea World, la società che, a partire dal 2001 e fino a Calciopoli, ha gestito le procure di numerosi calciatori di serie A e B.

La decima sezione penale, presieduta da Luigi Fiasconaro, ha quindi accolto solo in parte l'impianto accusatorio del Pm Luca Palamara, che aveva chiesto 6 anni per Luciano Moggi e 5 per il figlio Alessandro, 3 anni e 6 mesi per Zavaglia, 2 anni e 4 mesi per Ceravolo, un anno e 4 mesi per Lippi e 8 mesi per Gallo.

Secondo i magistrati, la Gea avrebbe messo in piedi un sistema di intimidazioni e di avvertimenti per condizionare le scelte professionali dei proprio clienti e assicurarsi il controllo delle procure sportive di molti giocatori. Sistema di cui Luciano Moggi sarebbe stato l'ispiratore occulto, e il figlio il braccio operativo. Da qui le accuse di associazione a delinquere, violenza privata e minacce. Solo queste ultime due sono state accolte per i due principali imputati, che si sono visti comunque riconoscere le attenuanti generiche. Il collegio giudicante ha disposto la sospensione della pena, coperta da indulto visto che i fatti di violenza privata sono avvenuti prima del maggio 2006.

"Rispetto la sentenza ma aspetto di conoscere le motivazioni", il primo commento rilasciato a caldo dall'avvocato di Moggi, Marcello Melandri. "Quello che mi preme è che è caduto il reato di associazione per delinquere."

Mentre Luciano, che ha assistito impassibile alla lettura della sentenza, abbandonava il tribunale da una porta secondaria, il figlio Alessandro ha affidato ai microfoni dei giornalisti presenti la propria delusione. "Sono amareggiato, non ho fatto nulla. I giudici hanno detto che non c'è alcuna associazione a delinquere perchè effettivamente non c'è mai stata alcuna associazione a delinquere. La Gea è stata assolta completamente; è stato condannato solo il suo presidente mentre sono stati assolti tutti i membri del Cda. Questo a mio avviso è la conferma che era solo una società che ha tentato di rivoluzionare in maniera positiva il mercato dei procuratori."

Nuova reply all'argomento:

Moggi condannato

Login




Registrati
Mi so scurdate la password
 
Hai problemi ad effettuare il login?
segui le istruzioni qui

© 2025 Lanciano.it network (Beta - Privacy & Cookies)