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oj simpson
Messaggio del 06-12-2008 alle ore 03:26:21

LAS VEGAS (Nv, Usa), 5 dicembre 2008 - O.J. Simpson è stato condannato a 15 anni di prigione per il suo coinvolgimento nella rapina del 13 settembre 2007 a Las Vegas. I suoi avvocati presenteranno appello, ma O.J. non potrà essere rilasciato su cauzione prima della nuova sentenza. Potrà uscire sulla parola tra 5 anni.
GIUDICE - "Durante il processo - ha detto il giudice Jackie Glass prima di emettere la sentenza - mi è sempre stato chiaro che lei, signor Simpson, credeva di poter fare quello che voleva qui a Las Vegas. Rivoleva i suoi oggetti indietro, anche se si potrebbe discutere di chi sono quelle cose. Ma in questo caso è tutto registrato, e voi questo non lo sapevate. Quando siete entrati nella stanza e avete iniziato a sparare non solo potevate far male a qualcuno in quella camera, ma anche ferire dei poveri turisti. Dopo la rapina ha fatto delle telefonate dicendo a tutti che non c'era nessuna pistola, ma solo chi sa che una pistola c'era potrebbe dire quelle cose. Quello che ha fatto è stato molto più che stupido, ma criminale".
SCUSE - Prima che il giudice emettesse la sentenza, O.J. ha preso la parola, cosa che non aveva mai fatto durante il processo: "Mi dispiace per quello che ho fatto, mi scuso con la gente dello stato del Nevada. Rivolevo ciò che mi apparteneva e che mi era stato rubato anni fa, comprese le foto dei miei figli e della mia famiglia che erano state prese da casa mia. Non volevo fare male a nessuno, solo riprendermi ciò che era mio. Ma ho fatto una cosa stupida, anche se sono stato il primo a chiamare la polizia".
DIFESA - "Simpson non è una mente criminale - ha detto Yale Galanter, uno degli avvocati di O.J. -, non voleva far male a nessuno, come hanno confermato anche i due rapiti. Nella sua mente quello che ha fatto è stato riprendersi degli oggetti che gli appartenevano da persone che stavano facendo affari con quelle cose".
LA RAPINA - O.J. è in carcere per aver organizzato e partecipato con altre cinque persone a una rapina a mano armata il 13 settembre 2007 in un hotel di Las Vegas, durante la quale sono stati tenuti in ostaggio Bruce Fromong e Alfred Beardsley. L'obiettivo del furto erano dei memorabilia sportivi, che secondo la versione di Simpson gli erano stati rubati e che l'ex stella della Nfl voleva riprendersi. Il 61enne nato a San Francisco, che ha ammesso di aver partecipato alla rapina smentendo però l'uso di armi, è stato inchiodato dalle testimonianze dei complici, che hanno patteggiato per mitigare le proprie condanne. Per O.J. l'accusa aveva chiesto 18 anni, ritenendolo, oltre che l'ideatore della rapina, anche il responsabile unico dell'escalation di violenza e del rapimento.
I PRECEDENTI - L'ex running back dei Buffalo Bills è detenuto nel carcere della contea di Clark, Nevada, dal 3 ottobre scorso, quando una giuria composta da nove donne e tre uomini lo ha riconosciuto colpevole dei dodici capi d'accusa (oltre a rapina a mano armata, tra gli altri, anche rapimento, associazione a delinquere e complotto per mentire alle forze dell'ordine). Da allora O.J. ha incontrato solo i suoi avvocati, Yale Galanter e Gabriel Grasso, che stanno già preparando l'appello. Secondo Galanter a convincere la giuria della colpevolezza di Simpson non sarebbero state le prove del suo coinvolgimento nella rapina di Las Vegas, quanto la percezione popolare che sia stato lui ad uccidere l'ex moglie Nicole Brown e l'amico Roland Goldman il 12 giugno 1994, accusa dalla quale O.J. (arrestato dopo un inseguimento ripreso in diretta tv) venne assolto un anno più tardi al termine di un processo che ha spaccato l'America. La sentenza, pronunciata il 3 ottobre 1995, fu vista in televisione da più della metà della popolazione statunitense.
Davide Chinellato


LAS VEGAS (Nv, Usa), 5 dicembre 2008 - O.J. Simpson è stato condannato a 15 anni di prigione per il suo coinvolgimento nella rapina del 13 settembre 2007 a Las Vegas. I suoi avvocati presenteranno appello, ma O.J. non potrà essere rilasciato su cauzione prima della nuova sentenza. Potrà uscire sulla parola tra 5 anni.
GIUDICE - "Durante il processo - ha detto il giudice Jackie Glass prima di emettere la sentenza - mi è sempre stato chiaro che lei, signor Simpson, credeva di poter fare quello che voleva qui a Las Vegas. Rivoleva i suoi oggetti indietro, anche se si potrebbe discutere di chi sono quelle cose. Ma in questo caso è tutto registrato, e voi questo non lo sapevate. Quando siete entrati nella stanza e avete iniziato a sparare non solo potevate far male a qualcuno in quella camera, ma anche ferire dei poveri turisti. Dopo la rapina ha fatto delle telefonate dicendo a tutti che non c'era nessuna pistola, ma solo chi sa che una pistola c'era potrebbe dire quelle cose. Quello che ha fatto è stato molto più che stupido, ma criminale".
SCUSE - Prima che il giudice emettesse la sentenza, O.J. ha preso la parola, cosa che non aveva mai fatto durante il processo: "Mi dispiace per quello che ho fatto, mi scuso con la gente dello stato del Nevada. Rivolevo ciò che mi apparteneva e che mi era stato rubato anni fa, comprese le foto dei miei figli e della mia famiglia che erano state prese da casa mia. Non volevo fare male a nessuno, solo riprendermi ciò che era mio. Ma ho fatto una cosa stupida, anche se sono stato il primo a chiamare la polizia".
DIFESA - "Simpson non è una mente criminale - ha detto Yale Galanter, uno degli avvocati di O.J. -, non voleva far male a nessuno, come hanno confermato anche i due rapiti. Nella sua mente quello che ha fatto è stato riprendersi degli oggetti che gli appartenevano da persone che stavano facendo affari con quelle cose".
LA RAPINA - O.J. è in carcere per aver organizzato e partecipato con altre cinque persone a una rapina a mano armata il 13 settembre 2007 in un hotel di Las Vegas, durante la quale sono stati tenuti in ostaggio Bruce Fromong e Alfred Beardsley. L'obiettivo del furto erano dei memorabilia sportivi, che secondo la versione di Simpson gli erano stati rubati e che l'ex stella della Nfl voleva riprendersi. Il 61enne nato a San Francisco, che ha ammesso di aver partecipato alla rapina smentendo però l'uso di armi, è stato inchiodato dalle testimonianze dei complici, che hanno patteggiato per mitigare le proprie condanne. Per O.J. l'accusa aveva chiesto 18 anni, ritenendolo, oltre che l'ideatore della rapina, anche il responsabile unico dell'escalation di violenza e del rapimento.
I PRECEDENTI - L'ex running back dei Buffalo Bills è detenuto nel carcere della contea di Clark, Nevada, dal 3 ottobre scorso, quando una giuria composta da nove donne e tre uomini lo ha riconosciuto colpevole dei dodici capi d'accusa (oltre a rapina a mano armata, tra gli altri, anche rapimento, associazione a delinquere e complotto per mentire alle forze dell'ordine). Da allora O.J. ha incontrato solo i suoi avvocati, Yale Galanter e Gabriel Grasso, che stanno già preparando l'appello. Secondo Galanter a convincere la giuria della colpevolezza di Simpson non sarebbero state le prove del suo coinvolgimento nella rapina di Las Vegas, quanto la percezione popolare che sia stato lui ad uccidere l'ex moglie Nicole Brown e l'amico Roland Goldman il 12 giugno 1994, accusa dalla quale O.J. (arrestato dopo un inseguimento ripreso in diretta tv) venne assolto un anno più tardi al termine di un processo che ha spaccato l'America. La sentenza, pronunciata il 3 ottobre 1995, fu vista in televisione da più della metà della popolazione statunitense.
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