Messaggio del 17-11-2010 alle ore 00:16:18
Phar Lap ricacci puntualmente sta cosa dei rolex e di Nakata e t'ho scritto, forse dieci volte, spiegazioni su ambo i casi, perchè continui?
Messaggio del 16-11-2010 alle ore 23:27:05
e poi n'altra cosa, ancelotti aveva schiattà e si può dire che tra andata e ritorno alla fine i seme camenate ngoll, quindi il passaggio dell'Inter è stato meritato
Messaggio del 16-11-2010 alle ore 23:07:07
El Treble,io non posso vedere i fanatici scemi e ti faccio un esempio,io tifo pure Real Madrid,bene,eme vinte una coppa in finale contro la Juve 1-0 su fuorigioco netto,mi sta bene così,non si sa come finiva,ma il goal era in fuorigioco,picchè uno non deve riconoscere quello che è?inter-chelsea,unica rapina dell'anno scorso,lu rste è chiacchiee di fanatici,all'andata c'era rigore e espulsione,poi si poteva qualificare lo stesso,ma quello era rigore e espulsione
Messaggio del 16-11-2010 alle ore 22:41:53
pharlap, io so anche un altro paio di cosette sulla rometta, ma se le diciamo tutte insieme a questi gli viene la depressione, sovrassediamo
Messaggio del 16-11-2010 alle ore 22:20:44
Frecavento,si cose che ha rubate l'Inter mo i li liveme,sempre davanti a voi sta.E FAMMI CAPIRE,I ROLEX AGLI ARBITRI QUELLI SI POSSONO REGALARE?E NAKATA CHE HA SEGNATO A TORINO,DOPO CHE HANNO CAMBIATO IL REGOLAMENTO DEGLI EXTRACOMUNITARI A CAMPIONATO IN CORSO,PURE VA BENE ESATTO?
Messaggio del 16-11-2010 alle ore 21:35:10
a bello, hai fatto 2 tiri in porta compreso il rigore assegnato al 49° con tempo con tempo scaduto al 46°, di che ti parlà.
Messaggio del 16-11-2010 alle ore 21:31:20
hai fatto il catenaccio dentro casa contro la roma, 70 minuti di 8-1-1 ammesso e non concesso che hai visto come stavano le squadre in campo e non solo dove stava la palla. guarda la realtà attuale e non i palmares ,sveltone!
Messaggio del 16-11-2010 alle ore 21:06:36
pharlap i numeri parlano chiaro, non possiamo discutere anche quelli.
Il romanista po fa lu svelte con lazio, napoli e fiorentina (2 scudetti) e si po allargà con casale, cagliari, verona, sampdoria e novese (1 scudetto). Già per arrivà a pro vercelli e bologna na da magnà di pane, non capisco proprio con che criterio si sentono all'altezza di juve milan e inter...
Messaggio del 16-11-2010 alle ore 21:04:12
certo che ha rubato :
Rino Tommasi racconta:
“…. Chi ha buona memoria oppure una certa età ricorderà che negli
anni sessanta l’Inter di Herrera rimase 99 PARTITE SENZA VEDERSI
ASSEGNARE UN RIGORE CONTRO. Quella serie fu interrotta il 19 marzo
1967 all’ Olimpico da Concetto Lo Bello che assegnò alla Roma un
rigore che però il tedesco Jurgen Schultz sbagliò colpendo la
traversa…
…Sempre nella stessa partita un episodio che mi era sfuggito dalla
tribuna ma che lo stesso Lo Bello mi ha raccontato in una cena molti
anni dopo. Ad un certo punto Armando Picchi colpì con un pugno
Schultz. Lo Bello non se ne accorse ma il segnalinee attirò la sua
attenzione. Lo Bello corse da lui e tornando al centro dell’area
disse. “Armandino, mi sa che te ne devi “andare”. D’accordo, gli
rispose il giocatore, però s’esce in due”. Fuori tutt’e due, Picchi
e l’incolpevole tedesco. Questi era Concetto Lo Bello.”
ANCORA PERIODO HERRERA-MORATTI SENIOR
La truffa al Bologna
Da un’intervista a Bulgarelli.
Bulgarelli, sono passati più di quarant’anni ma sembra che nel mondo
del calcio non sia cambiato niente. Che cosa ricorda di quei giorni
del 1964?
Alla vigilia dell’incontro di San Siro contro il Milan Fulvio
Bernardini, il nostro allenatore, ci disse che se avessimo vinto
sarebbe successo qualcosa di grave. Noi non capimmo a che cosa si
riferisse e scoppiammo a ridere. Vincemmo 2-1, ma pochi giorni dopo
Pavinato, Fogli, Tumburus, Perani e Pascutti furono trovati positivi
al controllo antidoping relativo alla partita contro il Torino, che
battemmo per 4-1. Una cosa ridicola, eravamo puliti, e le
controanalisi lo dimostrarono. In tutti i campi d’Italia, però, ci
chiamavano drogati. Se avessimo davvero assunto sostanze proibite,
avremmo rischiato pesanti conseguenze dal punto di vista fisico.
Poi le manifestazioni di piazza in vostro favore, la riabilitazione e
lo spareggio contro l’Inter. Quanto contribuì la reazione della
città in vostro favore?
L’affetto della gente fu straordinario e ci diede una grande forza
d’animo per andare avanti. L’atmosfera del giorno dello spareggio fu
unica: non c’era la diretta televisiva, molti bolognesi si
ritrovarono sui colli e la città era avvolta da uno strano silenzio.
La paura era destinata a passare: vincemmo, e portammo a casa un
meritatissimo scudetto. Fu molto importante anche l’appoggio della
stampa (Il Resto del Carlino e Stadio, all’epoca stampato proprio a
Bologna, si mobilitarono per una campagna in favore dei giocatori
rossoblù, ndr): senza l’apporto di tanti bravi giornalisti forse il
nostro caso non avrebbe avuto la stessa risonanza.
ENNESIMAMENTE PERIODO HERRERA-MORATTI SENIOR
Nel campionato 1960/61, l’Inter stabilisce il record di avere 2
rigori a favore (entrambi ovviamente regalati) nel giro di due
minuti. Si tratta dell’incontro Fiorentina-Inter. I viola sono in
vantaggio per 1-0,
quando l’arbitro Concetto Lo Bello, servo di Angelo Moratti, si
inventa un rigore per l’Inter, che viene sbagliato. Comprensibilmente
infastidito per il furto subito, un giocatore viola, a gioco fermo
(!!!) ironizza con Lo Bello, e in un momento di pausa del gioco dà
una tiratina di maglia ironica a un interista dicendo
a Lo Bello: “Ma se era rigore quello, allora è rigore anche
questo!!”, e Lo Bello risponde: “Esatto, è rigore!!” e regala il
secondo rigore (stavolta realizzato) all’Inter, neanche due minuti
dopo il primo, scatenando la ovvia furia del Comunale di Firenze. La
partita finisce 1-1 e Lo Bello deve lasciare lo stadio scortato dalla
polizia.
1966 ANGELO MORATTI IMBROGLIONE
(tratto dal Times del 02/09/2006 di Emilio Marrese da Repubblica.it)
Angelo Moratti era un imbroglione e l’unica cosa buona che si possa
dire di suo figlio Massimo è che s’è messo alle spalle le malefatte
del padre. Questo è quanto incredibilmente sostenuto sabato dal
londinese Times che ha ripreso – nella rubrica di Brian Glanville
titolata sulla “storia gloriosa ma macchiata” dell’Inter – la
confessione dell’arbitro ungherese Gyorgi Vadas su un tentativo di
corruzione da parte di Moratti senior prima della semifinale di Coppa
Campioni col Real Madrid del 20 aprile ’66: denaro, orologi d’oro ed
elettrodomestici in cambio di rigori.
Il quotidiano scrive che “le vittorie dell’Inter degli anni ’60
furono frutto di corruzione e imbrogli nei quali Angelo Moratti
giocò un ruolo cruciale in un sistema messo in piedi da due uomini
ora deceduti: Deszo Holti, faccendiere ungherese, e Italo Allodi”,
definito “serpentine”.
L’Inter, si sostiene, fece offerte per tre anni consecutivi agli
arbitri delle semifinali e le prime due volte, nel ’64 e ’65, la cosa
funzionò, ai danni di Borussia e Liverpool.
La terza no, perché Vadas (le cui rivelazioni furono pubblicate nel
libro di un giornalista ungherese), rifiutò una somma con cui
avrebbe potuto comprarsi 5 Mercedes: 10 per un rigore all’ultimo
minuto, addirittura 25 per un rigore ai supplementari.
Il giorno della partita Vadas fu ospite di Moratti nella sua villa e
ricevette un orologio d’oro.
Moratti promise anche televisori ed elettrodomestici.
Ma Vadas non aiutò i nerazzurri a rimontare lo 0-1 dell’andata, la
gara finì 1-1 e fu la sua ultima apparizione internazionale.
L’articolista del Times si chiede infine il perché di questo strano
debole degli italiani per i “condottieri” alla Moratti. Una bella
palata di fango su vivi e morti.
1971-72 LA LATTINA DEL BORUSSIA
Nel 1971 l’Inter ruba una qualificazione in Coppa Campioni grazie
alla famosa finta lattina di Moenchengladbach.
L’Inter, sconfitta sul campo 7-1, consegnò una lattina tirata fuori
dal nulla all’arbitro e disse che aveva colpito Boninsegna.
In sede di giudizio, il potere politico dell’Inter, nettamente
superiore a quello del provinciale Borussia Moenchengladbach, spinse
i parrucconi Uefa a disporre l’incredibile ripetizione dell’incontro.
Anni più tardi gli stessi interisti protagonisti della vicenda
ammisero di aver truccato le carte.
Messaggio del 16-11-2010 alle ore 20:38:50
Falcao,nin fa lu ioche di li 3 assi,in champions l'Inter si qualifica sicuro,voi chi sa e in campionato sta sempre un punto avanti a voi.Sampei,tu non ami l'Inter,ma sei d'accordo che paragonare la storia e il palmares dell'Inter a si morti dwla Roma è follia?Falcao,che fa pure l'Inter ha rubato? ------------ Editato da Phar Lap il 16/11/2010 alle 20:40:12
Messaggio del 16-11-2010 alle ore 19:59:39
io un altra cosa mi chiedo: se non fosse scattata la prescrizione, cosa avrebbe rischiato la juve? sarebbero andati in b prim'ancora di calciopoli?
Si pronuncia la Cassazione: il ricorso contro le assoluzioni
in appello "condivisibile", ma ormai è passato troppo tempo
Juve, caso doping chiuso
è scattata la prescrizione
Provata l'illecita somministrazione di farmaci non l'epo
in primo grado condannato Agricola, in appello tutti prosciolti
ha ottenuto la prescrizione per le iscrizioni a bilancio di operazioni riguardanti giovani della Primavera. La condanna della Roma è scaturita dal vantaggio tratto dal comportamento dei suoi amministratori (legge 231/2001, che prevede termine di prescrizione molto lunghi), ossia i presunti illeciti di bilancio per le operazioni di mercato dei giovani del vivaio. Episodio per il quale, invece, nei confronti di Sensi è stata dichiarata la non punibilità proprio per intervenuta prescrizione.
questo dall'articolo che hai copiato tu, finiscila perchè ti stai sputtanando da solo.
Messaggio del 16-11-2010 alle ore 18:15:00
ROMA, 30 ottobre - Il falso in bilancio non sussiste. Assolti Sensi, Cragnotti e la Lazio. La Roma, invece, è stata condannata dal tribunale penale ad una sanzione di 60 mila euro per illeciti amministrativi legati alla compravendita di giovani calciatori. La Lazio, come dicevamo in precedenza, è stata assolta, così come il suo ex presidente Sergio Cragnotti, accusato di falso in bilancio per operazioni contabili riguardanti Juan Sebastian Veron, Federico Crovari e Alberto Comazzi. È questa la sentenza della decima sezione penale del tribunale di Roma, presieduta dal giudice Luigi Fiasconaro per il processo che vedeva coinvolte la Roma e il suo presidente Franco Sensi, la Lazio e l'ex presidente Sergio Cragnotti con l'accusa di false comunicazioni sociali e falso in bilancio per operazioni relative al 2000/01 e 2001/02: "Siamo pienamente soddisfatti - ha detto subito il legale della Lazio, Gian Michele Gentile - Per il momento possiamo dire Lazio-Roma 1-0".
SENSI - Il presidente onorario della Roma Franco Sensi è stato assolto dall'accusa di illeciti in merito alla posizione di Hidetoshi Nakata, mentre ha ottenuto la prescrizione per le iscrizioni a bilancio di operazioni riguardanti giovani della Primavera. La condanna della Roma è scaturita dal vantaggio tratto dal comportamento dei suoi amministratori (legge 231/2001, che prevede termine di prescrizione molto lunghi), ossia i presunti illeciti di bilancio per le operazioni di mercato dei giovani del vivaio. Episodio per il quale, invece, nei confronti di Sensi è stata dichiarata la non punibilità proprio per intervenuta prescrizione.
IL PM - Per Lazio e Roma il pm Luca Palamara aveva sollecitato la condanna a 480 mila euro di sanzione. Il processo a Cragnotti e Sensi era incentrato su fatti avvenuti tra il 2001-2002 e, principalmente, sulle valutazioni date dalle due società all'argentino Veron ed al giapponese Nakata. I pm contestavano all'ex patron biancoleste una mancata iscrizione a bilancio pari a circa 20 milioni di euro. Per quanto riguarda il proprietario della Roma l'imputazione faceva riferimento alla mancata iscrizione di una plusvalenza pari quasi a 14 milioni di euro. L'indagine prese le mosse da una denuncia dell'ex presidente del Bologna Giuseppe Gazzoni Frascara secondo il quale alcuni club di serie A sarebbero ricorsi a trucchi di bilancio per aggiustare la propria situazione economica. Fu lo stesso Gazzoni Frascara a coniare il termine "doping amministrativo".
Messaggio del 16-11-2010 alle ore 18:10:52
approposito, quel quella stronzata che hai copiato tu, sai cosa significa "assolti perchè il fatto non sussiste"?
Messaggio del 16-11-2010 alle ore 18:07:07
vogliamo parlare di fidejussioni false? dal lavoro che fai dovresti sapere che non solo si rischia il fallimento a livello sportivo, ma siamo sul penale. Ne parliamo? vedi che ne ho di materiale su di voi eh, non so se ti conviene.
Messaggio del 16-11-2010 alle ore 18:02:36
La richiesta per ottenere una pena pecuniaria bassaTORINO, 15 dicembre - La Juventus, indagata come persona giuridica dalla procura di Torino nell'ambito dell'inchiesta sulle cosiddette plusvalenze che vede imputati anche i vertici della precedente gestione societaria, ha chiesto di patteggiare una pena pecuniaria. La richiesta è stata avanzata dal legale di fiducia del club, l'avvocato Cesare Zaccone, nel corso dell'udienza preliminare di oggi. L'accusa, sostenuta dai pm Vincenzo Pacileo, Alberto Benso e Marco Gianoglio, non si è opposta alla richiesta. Se il gup Dante Cibinel la accoglierà, il club di corso Galileo Ferraris pagherà una pena pecuniaria che, secondo indiscrezioni raccolte in ambienti giudiziari, si aggirerebbe sui 70 mila euro. L'avvocato Zaccone si sarebbe spinto fino a questa cifra per evitare una sanzione ben più grande - 500 mila euro - e uscire in modo definitivo dal processo, che riprenderà il 28 gennaio. Hanno invece presentato nuove consulenze sulle valutazioni dei giocatori i difensori degli altri imputati: Luciano Moggi, Antonio Giraudo e Roberto Bettega, che all'epoca dei fatti contestati erano rispettivamente dg, Ad e vicepresidente esecutivo del club. I loro avvocati hanno inoltre annunciato una nuova consulenza, per presentare la quale avranno tempo fino al 15 gennaio.
ACCUSE PESANTI A MOGGI, BETTEGA, GIRAUDO - L'inchiesta della Procura della repubblica di Torino prende le mosse da un esposto dell'ex presidente del Bologna, Giuseppe Gazzoni, sul cosiddetto doping amministrativo. Secondo l'accusa la vecchia dirigenza della Juventus, quella spazzata via nel 2006 dalla bufera di Calciopoli, aveva falsato i bilanci del club attraverso un complicato meccanismo di supervalutazione di alcuni giocatori. Erano seguite le perquisizioni negli uffici della società bianconera e in quelli di Inter e Milan. I giudici avevano anche usufruito di consulenze per determinare l'effettivo valore dei giocatori sotto esame. Era emersa una netta differenza rispetto alla cifre ufficiali, o ritenute tali. Pesanti le accuse nei confronti di Moggi, Giraudo e Bettega, che devono rispondere di falso in bilancio, infedeltà patrimoniale, appropriazione indebita e persino aggiotaggio informativo. Imputazioni sempre respinte dai diretti interessati.
Messaggio del 16-11-2010 alle ore 17:58:51
noi siamo andati in B nel 2006 per delle "truffe" (come le chiami tu) che stanno cadendo una dopo l'altra al processo di napoli, ed appena ci sarà la sentenza nel 2011 iniziate a scappare.
Voi invece dovreste giocare attualmente in serie C, perchè sareste dovuti fallire almeno 6 anni fa.
CAMPIONI DI PLUSVALENZA
La Roma di Sensi è stata una delle grande protagoniste di quel sistema detto delle plusvalenze, che ha caratterizzato la storia delle società di calcio all’alba del nuovo millennio. Il terzo scudetto giallorosso, vinto (si fa per dire) nel 2001, è costato moltissimo alle casse romaniste, da lì in avanti sempre più tristemente vuote.
Nell’estate 2001 la Roma avvia una proficua serie di trattative con il Parma dell’allora immacolato Tanzi, che portano a benefici contabili inimmaginabili. Ecco un esempio: i calciatori Gurenko, Mangone e Poggi passano ai ducali per la stratosferica cifra di 50 milioni di euro. Non male per due difensori e un bomber di scorta che in Capitale non hanno quasi mai giocato. Ridicola poi la contropartita concessa al Parma: l’infortunato Lassissi, al quale Sensi non pagava lo stipendio, e l’anziano Diego Fuser. 50 milioni in totale anche per loro. Do ut des avrebbero detto a Roma, duemila anni fa. Ma il capolavoro arriva l’estate seguente con maquillage contabili di inarrivabile fantasia: nel bilancio chiuso al 30 giugno 2002 l’AS Roma iscrive 95,3 milioni di plusvalenze da cessione calciatori. 180 miliardi di vecchie lire. Per realizzare tale somma non vengono sacrificati campioni del calibro di Totti e Montella ma una ventina di sconosciuti di belle speranze, presi direttamente dalle giovanili. Eccone i nomi:
Marco Amelia, Cesare Bovo, Franco Brienza, Simone Casavola, Daniele Cennicola, Daniele De Vezze, Giuseppe Di Masi, Simone Farina, Alberto Fontana, Gianmarco Frezza, Armando Guastella, Daniele Martinetti, Giordano Meloni, Matteo Napoli, Simone Paoletti, Manuel Parla, Marco Quadrini, Cristian Ranalli, Fabio Tinazzi, Alfredo Vitolo.
Una lista strepitosa nella quale solo tre giocatori (Amelia, Bovo, Brienza) si sono poi fatti una carriera nella massima serie. Un salto mortale in piena regola che verrà attutito un anno dopo dal salvifico materasso del Decreto Spalmaperdite.
Messaggio del 16-11-2010 alle ore 17:55:20
vero vero.....punti di vista...io preferisco 7 fiaschi ONESTI all'Old Trafford che 1-1 a Rimini dopo secoli di TRUFFE
Messaggio del 16-11-2010 alle ore 17:44:47
se parliamo di archivi storici se permetti allora, questo ti dice niente? meglio giocare con il rimini che continuare a rimediare figure di merda in giro per l'europa.
Messaggio del 16-11-2010 alle ore 17:20:16
Quindi? guardando i numeri che non sono interpretabili, sono loro che stanno ridotti male o siete voi che state messi bene? Oppure entrambe le cose, visto che voi siete la roma (ovvero una squadretta senza storia e senza ambizioni) e loro sono l'inter?
Messaggio del 16-11-2010 alle ore 12:24:14
Ha scritto,che goduria vedere l'Inter ridotta così.In champions stanno meglio di loro,in campionato stanno avanti a loro,ridotti com'è?allora isse gna sta? cussù ce l'ha con tutti quelli che vincono,allora la Roma mo li faceme iucà da sola chi sa che pensa del Manchester United 7-1