Sport
Sempre a proposito di Vieri
Messaggio del 25-04-2004 alle ore 17:33:47
Moratti è un asino!!!!!!!
Moratti è un asino!!!!!!!
Messaggio del 25-04-2004 alle ore 05:51:46
esposizione degna dei più lucidi interisti!
esposizione degna dei più lucidi interisti!
Messaggio del 25-04-2004 alle ore 03:21:42
Cmq gli unici allenatori ke hanno avuto carta bianca all'inter, sono stati Hodgson(ke ebbe il "lusso" di privarsi di Roberto Carlos...) e Lippi(autore di molti acquisti e cessioni azzardate).
Io però vorrei citare altri mali dell'Inter:
1) possibile ke ogni anno si infortunano 15 giocatori? E' solo sfiga o è il terreno di Appiano Gentile ke è fatto male?
2) come dice il buon Mazzone, per fare 1 buona squadra si parte dal portiere; quindi si scelgono, in ordine, il libero, il playmaker e la punta centrale, per arrivare infine alle fasce. Tutto questo all'Inter nn è mai avvenuto.
Cmq gli unici allenatori ke hanno avuto carta bianca all'inter, sono stati Hodgson(ke ebbe il "lusso" di privarsi di Roberto Carlos...) e Lippi(autore di molti acquisti e cessioni azzardate).
Io però vorrei citare altri mali dell'Inter:
1) possibile ke ogni anno si infortunano 15 giocatori? E' solo sfiga o è il terreno di Appiano Gentile ke è fatto male?
2) come dice il buon Mazzone, per fare 1 buona squadra si parte dal portiere; quindi si scelgono, in ordine, il libero, il playmaker e la punta centrale, per arrivare infine alle fasce. Tutto questo all'Inter nn è mai avvenuto.
Messaggio del 25-04-2004 alle ore 03:04:29
Ke dire... ci fu un momento preciso in cui cominciai a diffidare del presidente ricco, tifoso ed elegante, ke coincideva esattamente con l'ultimo periodo della gestione Simoni:
1) l'inter finì al 2° posto in campionato(con le polemiche ke voi tutti sapete) e con 1 ottima coppa uefa; Simoni fu giustamente confermato, ma qualcuno diceva ke Moratti aveva ancora dei forti dubbi.
2) in estate, simoni chiese 2 giocatori: 1 centrocampista(Boghossian) ke lui conosceva bene, e ke avrebbe certamente dato le geometrie necessarie a centrocampo(dato ke l'inter era la squadra ke vinceva giocando "male") e 1 difensore, perkè bergomi nn avrebbe di certo continuato a fare i miracoli; invece fu acquistato Baggio, ke avrebbe complicato ancora di più la vita all'allenatore(c'era già Dijorkaeff).
3) dopo 3 mesi, con l'inter al 3 posto in campionato e al
1 in champions league(con 1 splendida vittoria col Real), Simoni fu cacciato via per 1 semplice motivo: il nuovo dogma di Moratti doveva essere il bel gioco.
Risultato: l'Inter nn vinse più nulla e nn giocò mai bene. Penso ke tutta la gestione possa essere sintetizzata in quella fase.
Ke dire... ci fu un momento preciso in cui cominciai a diffidare del presidente ricco, tifoso ed elegante, ke coincideva esattamente con l'ultimo periodo della gestione Simoni:
1) l'inter finì al 2° posto in campionato(con le polemiche ke voi tutti sapete) e con 1 ottima coppa uefa; Simoni fu giustamente confermato, ma qualcuno diceva ke Moratti aveva ancora dei forti dubbi.
2) in estate, simoni chiese 2 giocatori: 1 centrocampista(Boghossian) ke lui conosceva bene, e ke avrebbe certamente dato le geometrie necessarie a centrocampo(dato ke l'inter era la squadra ke vinceva giocando "male") e 1 difensore, perkè bergomi nn avrebbe di certo continuato a fare i miracoli; invece fu acquistato Baggio, ke avrebbe complicato ancora di più la vita all'allenatore(c'era già Dijorkaeff).
3) dopo 3 mesi, con l'inter al 3 posto in campionato e al
1 in champions league(con 1 splendida vittoria col Real), Simoni fu cacciato via per 1 semplice motivo: il nuovo dogma di Moratti doveva essere il bel gioco.
Risultato: l'Inter nn vinse più nulla e nn giocò mai bene. Penso ke tutta la gestione possa essere sintetizzata in quella fase.
Messaggio del 25-04-2004 alle ore 01:48:24
Sul “Corriere dello Sport” di venerdì 23 aprile è uscito un articolo firmato da Stefano Agresti dal titolo “Le colpe di Moratti”. Personalmente l’ho trovato perfetto per il modo in cui ha analizzato gli errori commessi in tutti questi anni dall’Inter. Non so cosa ne pensiate, ma mi piacerebbe avere un commento al riguardo, soprattutto da parte degli interisti, a cominciare da Skin. Ecco il testo integrale del “pezzo”:
LE COLPE DI MORATTI
Se capita anche a voi, come a chiunque segue il calcio con passione e curiosità, di chiedervi: com’è possibile che l’Inter di Moratti, da sempre ricca di soldi e fuoriclasse, non abbia mai vinto uno scudetto? Beh, potete trovare una risposta osservando l’ultima settimana vissuta dal club nerazzurro. Pochi giorni, addirittura poche ore, che sono l’immagine di nove anni di insuccessi e delusioni, beffe atroci e clamorosi tonfi: i nove anni della gestione Moratti, rallegrati soltanto da una Coppa Uefa il cui ricordo – lontano sei stagioni – è ormai impalpabile. In questi giorni, in queste ore, è accaduto che il calciatore simbolo dell’Inter, Christian Vieri, abbia rifiutato di andare in panchina, là dove l’aveva destinato il suo allenatore. In aggiunta alla gravità del gesto, offensivo nei confronti dei compagni e dei tifosi, perfino immorale se si pensa che il suddetto guadagna sui 500mila euro netti al mese, il campione ha fatto passerella in tv con frasi tese a ridurre il ruolo di Zaccheroni a inutile comprimario: “Non parlo con l’allenatore, ne discuterò con Moratti e non ci saranno problemi”. Che questo sia inaccettabile, è scontato per chiunque (o quasi). Tutto si sarebbe comunque risolto nell’antipatica insubordinazione di un campione – cose che capitano – se Vieri non avesse avuto ragione. Sì, perché lui ha davvero discusso con Moratti e ha davvero risolto i problemi. Tanto che il padrone dell’Inter, alla fine, ha così commentato: “E’ stato un caso malgestito”. Una manciata di parole che delegittimato Zaccheroni e tutti i dirigenti nerazzurri, che si sono in pratica sentiti dire: carissimi, io sto con Vieri, al quale dò una valanga di soldi e che può fare quello che gli pare, anche rifiutarsi di venire in panchina, e pazienza se perdiamo il quarto posto perché lui e lì. Il guaio (per l’Inter) è che Moratti gestisce più o meno così ogni vicenda. Quasi mai si schiera in modo totale con l’allenatore, anzi lo indebolisce, poi però comincia il campionato successivo con lo stesso tecnico in panchina e, non essendo più convinto di lui, lo licenzia alla prima occasione. E’ accaduto a Simoni, a Lippi, a Cuper, tutti esonerati a inizio campionato, con intere stagioni bruciate a poche settimane dal via. Potrebbe crearsi una situazione simile con Zaccheroni nel caso in cui venisse confermato, perché la vicenda Vieri ha dimostrato quanto sia marginale il tecnico nella considerazione di Moratti. Il quale si innamora dei calciatori con passione sincera: una passione che non riesce a gestire. Massimo Moratti era il padrone che tutti avrebbero voluto perché è ricco, tifoso e pure elegante nei modi, il che non guasta. Oggi, però, è anche un proprietario perdente, nonostante abbia cambiato mille calciatori, cento fuoriclasse e cinquanta allenatori. E il motivo principale per cui non ha mai vinto uno scudetto è forse racchiuso negli ultimi giorni, nelle ultime ore: l’immagine di nove anni di insuccessi.
Sul “Corriere dello Sport” di venerdì 23 aprile è uscito un articolo firmato da Stefano Agresti dal titolo “Le colpe di Moratti”. Personalmente l’ho trovato perfetto per il modo in cui ha analizzato gli errori commessi in tutti questi anni dall’Inter. Non so cosa ne pensiate, ma mi piacerebbe avere un commento al riguardo, soprattutto da parte degli interisti, a cominciare da Skin. Ecco il testo integrale del “pezzo”:
LE COLPE DI MORATTI
Se capita anche a voi, come a chiunque segue il calcio con passione e curiosità, di chiedervi: com’è possibile che l’Inter di Moratti, da sempre ricca di soldi e fuoriclasse, non abbia mai vinto uno scudetto? Beh, potete trovare una risposta osservando l’ultima settimana vissuta dal club nerazzurro. Pochi giorni, addirittura poche ore, che sono l’immagine di nove anni di insuccessi e delusioni, beffe atroci e clamorosi tonfi: i nove anni della gestione Moratti, rallegrati soltanto da una Coppa Uefa il cui ricordo – lontano sei stagioni – è ormai impalpabile. In questi giorni, in queste ore, è accaduto che il calciatore simbolo dell’Inter, Christian Vieri, abbia rifiutato di andare in panchina, là dove l’aveva destinato il suo allenatore. In aggiunta alla gravità del gesto, offensivo nei confronti dei compagni e dei tifosi, perfino immorale se si pensa che il suddetto guadagna sui 500mila euro netti al mese, il campione ha fatto passerella in tv con frasi tese a ridurre il ruolo di Zaccheroni a inutile comprimario: “Non parlo con l’allenatore, ne discuterò con Moratti e non ci saranno problemi”. Che questo sia inaccettabile, è scontato per chiunque (o quasi). Tutto si sarebbe comunque risolto nell’antipatica insubordinazione di un campione – cose che capitano – se Vieri non avesse avuto ragione. Sì, perché lui ha davvero discusso con Moratti e ha davvero risolto i problemi. Tanto che il padrone dell’Inter, alla fine, ha così commentato: “E’ stato un caso malgestito”. Una manciata di parole che delegittimato Zaccheroni e tutti i dirigenti nerazzurri, che si sono in pratica sentiti dire: carissimi, io sto con Vieri, al quale dò una valanga di soldi e che può fare quello che gli pare, anche rifiutarsi di venire in panchina, e pazienza se perdiamo il quarto posto perché lui e lì. Il guaio (per l’Inter) è che Moratti gestisce più o meno così ogni vicenda. Quasi mai si schiera in modo totale con l’allenatore, anzi lo indebolisce, poi però comincia il campionato successivo con lo stesso tecnico in panchina e, non essendo più convinto di lui, lo licenzia alla prima occasione. E’ accaduto a Simoni, a Lippi, a Cuper, tutti esonerati a inizio campionato, con intere stagioni bruciate a poche settimane dal via. Potrebbe crearsi una situazione simile con Zaccheroni nel caso in cui venisse confermato, perché la vicenda Vieri ha dimostrato quanto sia marginale il tecnico nella considerazione di Moratti. Il quale si innamora dei calciatori con passione sincera: una passione che non riesce a gestire. Massimo Moratti era il padrone che tutti avrebbero voluto perché è ricco, tifoso e pure elegante nei modi, il che non guasta. Oggi, però, è anche un proprietario perdente, nonostante abbia cambiato mille calciatori, cento fuoriclasse e cinquanta allenatori. E il motivo principale per cui non ha mai vinto uno scudetto è forse racchiuso negli ultimi giorni, nelle ultime ore: l’immagine di nove anni di insuccessi.
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